MARCO QUAGLIAROLI - PER IL 70° ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DELLA REPUBBLICA POPOLARE DELLA CINA
L’1 ottobre 2019 i partiti comunisti e i popoli dei paesi socialisti e antimperialisti di tutto il mondo celebrano il 70° anniversario della fondazione della Repubblica Popolare della Cina.
Sull’onda della Rivoluzione d’Ottobre la nascita della Cina Popolare ha aperto la via della liberazione del terzo mondo dal colonialismo e dall’imperialismo.
Oggi la Cina è la prima potenza mondiale e la stretta alleanza con la Russia e la RPD di Corea nel quadro del fronte socialista ed antimperialista mondiale costituisce la maggiore minaccia per il vampiro imperialista perennemente assetato del sangue dei popoli a tutte le latitudini.
Dopo la fine dell’Unione Sovietica e del socialismo europeo, la Cina, grazie alla teoria delle quattro modernizzazioni e al socialismo con caratteristiche cinesi ha salvato le sorti del socialismo non solo nel proprio paese, messo a dura prova dai disastri della rivoluzione culturale, ma anche nel mondo.
Se è vero che bisogna “cercare la verità nei fatti” non bisogna dimenticare che dal 1978 ad oggi 800 milioni di cinesi sono usciti dalla povertà e che 1560 milioni di persone – il 22% della popolazione mondiale – vive nel socialismo.
Come recita la costituzione la Cina è un paese socialista fondato sul marxismo-leninismo, pensiero di Mao, teoria di Deng e teoria del socialismo della nuove era di Xi Jinping, sulla dittatura del proletariato e il ruolo guida del Partito Comunista.
Nella dottrina marxista lo stato è uno strumento dell’oppressione di classe. In una società socialista esso deve sempre servire gli interessi della classe operaia e più in generale del proletariato al potere.
Secondo Deng uno stato operaio e socialista come quello cinese può tollerare alcuni meccanismi di mercato solo se lo stato opera un severo controllo sulla macroeconomia.
Il governo cinese tramite il socialismo di mercato ha notevolmente sviluppato le forze produttive ed ora che la tecnologia e il settore scientifico hanno raggiunto il livello dei paesi capitalisti avanzati, si vanno correggendo quei fenomeni negativi che Deng riteneva che si sarebbero presentati e i cui danni sarebbero comunque stati largamente inferiori ai benefici. Ci riferiamo alle disuguaglianze tra le provincie più avanzate e quelle più arretrate che ora stanno scomparendo e all’attuale graduale diminuzione del settore privato in favore di quello pubblico prevalentemente statale ma non solo, esistendo anche la proprietà cooperativa in consistente crescita, delle provincie e del sindacato.
Inoltre in Cina è in corso anche una epocale rivoluzione ecologica iniziata nel 2012 che prevede 360 miliardi di investimenti e 13 milioni di nuovi posti di lavoro nel biennio 2019-2020.
Molti non sanno, o fingono di non sapere, che dal 1978 ad oggi il settore privato è sempre stato minoritario ed oggi il settore statale è più ampio di quanto lo fosse in quell’anno.
Nelle unità produttive l’investitore privato autoctono o straniero, non può possedere più del 49,9% dell’azienda; non può licenziare a piacimento e i diritti del lavoratore sono garantiti dal sindacato sempre fortemente presente. Inoltre la produzione è controllata dallo stato e dal comitato di partito della singola unità produttiva. Quando una Joint venture scade la proprietà torna allo stato.
Deng fu chiaro sin dall’inizio della riforma: “La Cina deve mantenere la via socialista. Abbandonando il socialismo essa tornerebbe al semicolonialismo.”
Lo studio del marxismo-leninismo è capillare in Cina. Xi Jinping ha conseguito la laurea in filosofia marxista.
L’Accademia Cinese per le Scienze Sociali organizza convegni e seminari con la presenza di studiosi marxisti di ogni parte del mondo. Nelle scuole superiori e nelle università è materia di studio normalmente inserita nel curriculum didattico e infine i candidati a membri del partito devono studiarlo per due anni.
Chiudiamo con alcune affermazioni di Deng, Xi e Castro che sintetizzano al meglio quanto sia giusto difendere la Cina Popolare.
“Sino a che il socialismo non collasserà in Cina, esso avrà sempre la sua sede nel mondo.” Deng Xiaoping
“Solo il socialismo può salvare la Cina e guidare il nostro paese allo sviluppo. Questo fatto è stato pienamente di mostrato attraverso la pratica a lungo termine del partito e dello stato ….. Il socialismo con caratteristiche cinesi è il socialismo e nient’altro. I princìpi del socialismo scientifico non devono essere abbandonati altrimenti non è più socialismo.” Xi Jinping
“Non dimentichiamo mai cosa il socialismo ha realizzato in Cina. Un tempo era terra di fame, povertà e disastri. Oggi non vi è più nulla di tutto ciò. Oggi la Cina può nutrire, vestire, educare e curare 1200 milioni di persone. Le riforme hanno conseguito gli obiettivi dello sviluppo nazionale e del socialismo. Non esistono rivoluzioni pure. Anche a Cuba vi è un settore privato regolamentato dallo stato ma ciò non significa che abbiamo rinunciato al socialismo.” Fidel Castro, 1994
In occasione delle celebrazioni per il 70° anniversario della fondazione della Repubblica Popolare il governo cinese consegnerà a Raul Castro la Medaglia dell’Amicizia, la massima onorificenza dello stato cinese.
Ciò ad ulteriore riprova degli strettissima alleanza internazionalista tra il dragone asiatico e il “caiman del Caribe”.
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