Le donne che hanno tradito le donne

[H.I.M.]

A questo link puoi ascoltare l’intervista del peccato. E il peccato sarebbe quello di dire verità banali quanto scontate, che in un Paese di moralisti bacchettoni e nuovisti reazionari diventano l’argomento del giorno.

Che cosa dice Giorgio Stracquadanio? Riporto alcuni passaggi chiave del suo discorso a Klauscondicio.

“È assolutamente legittimo che per fare carriera ognuno di noi utilizzi quel che ha, l’intelligenza o la bellezza che siano. È invece sbagliato pensare che chi è dotato di un bel corpo sia necessariamente un cretino” .

Più avanti continua

“Ognuno deve disporre del proprio corpo come meglio crede. Non mi interessa. Fino a quando esiste consenso non c’è violenza e se non c’è violenza non c’è problema”.

A me sembra che il discorso non faccia una piega.
Se partiamo dall’assunto, per dirla con John Locke, che ognuno è padrone del proprio corpo, non possiamo non sostenere che ognuno è libero di decidere i fini per i quali utilizzare i propri mezzi. Tra questi rientrano un bell’aspetto, un’intelligenza sveglia, una particolare dote innata. Non serve Stracquadanio per aprirci gli occhi sul fatto che ciascuno di noi lo fa ogni giorno nelle relazioni con gli altri; e non serve ancora Stracquadanio per spiegarci che un aspetto gradevole è un ottimo biglietto da visita, che tendenzialmente dispone meglio il nostro interlocutore (in un’aula universitaria così come in un ufficio postale).

C’è chi si prostituisce per pagarsi gli studi, chi per tirare a campare, chi per entrare nel Palazzo. Il problema, a mio giudizio, non sta nella scelta di chi usa il proprio corpo in assenza di coercizione, ma nel fatto che le regole del gioco siano tali da consentire al padrone di un partito (o al capobastone di turno) di avere mano libera nel piazzare qua e là le proprie cortigiane. E’ questa la questione “politica”. Il resto è retorica stantia, consunta dal tempo e dai costumi.

Stracquadanio, mi pare, dice una verità indiscutibile con un candore quasi ingenuo. Peccato che non tragga almeno due conseguenze: che l’attività dei sex workers andrebbe legalizzata (misura questa che andrebbe innanzitutto a beneficio delle donne schiavizzate); che non è compito dei politici decidere una volta per tutte sulla liceità o meno del commercio sessuale a fine politico, ma piuttosto spetta a loro definire regole elettorali, che riducano il più possibile il potere delle segreterie di partito nella scelta dei parlamentari sostituendo alla discrezionalità dei capi un meccanismo di effettiva competizione tra candidati. Su questo i collegi uninominali, insieme alla piena attuazione dell’articolo 49 della Costituzione, segnano la strada da percorrere.

Per concludere, voglio dirvi quello che ho trovato davvero sgradevole in tutta questa vicenda. Più che la dichiarazione dello spin doctor del predellino, mi ha colpito quella della deputata finiana Angela Napoli, la quale ha attribuito alle liste bloccate il fatto per cui “la donna spesso è costretta, per avere una determinata posizione in lista, anche a prostituirsi o comunque ad assecondare quelle che sono le volontà del padrone di turno”. Un bel mix di paternalismo deresponsabilizzante da veterofemminista. Le donne, secondo affermazioni come questa, sarebbero eterni minorenni da proteggere innanzitutto dalle loro (libere) scelte. La solita litania del femminismo di genere, che rende il peggior servizio a noi tutte.
Chissà che cosa ne penserebbero Wendy McElroy o Roberta Tatafiore. Probabilmente sentenzierebbero semplicemente così:

Ci sono donne che hanno tradito le donne.

Fonte

[LIBERAMENTE]

A questo link puoi ascoltare l’intervista del peccato. E il peccato sarebbe quello di dire verità banali quanto scontate, che in un Paese di moralisti bacchettoni e nuovisti reazionari diventano l’argomento del giorno.

Che cosa dice Giorgio Stracquadanio? Riporto alcuni passaggi chiave del suo discorso a Klauscondicio.

“È assolutamente legittimo che per fare carriera ognuno di noi utilizzi quel che ha, l’intelligenza o la bellezza che siano. È invece sbagliato pensare che chi è dotato di un bel corpo sia necessariamente un cretino” .

Più avanti continua

“Ognuno deve disporre del proprio corpo come meglio crede. Non mi interessa. Fino a quando esiste consenso non c’è violenza e se non c’è violenza non c’è problema”.

A me sembra che il discorso non faccia una piega.
Se partiamo dall’assunto, per dirla con John Locke, che ognuno è padrone del proprio corpo, non possiamo non sostenere che ognuno è libero di decidere i fini per i quali utilizzare i propri mezzi. Tra questi rientrano un bell’aspetto, un’intelligenza sveglia, una particolare dote innata. Non serve Stracquadanio per aprirci gli occhi sul fatto che ciascuno di noi lo fa ogni giorno nelle relazioni con gli altri; e non serve ancora Stracquadanio per spiegarci che un aspetto gradevole è un ottimo biglietto da visita, che tendenzialmente dispone meglio il nostro interlocutore (in un’aula universitaria così come in un ufficio postale).

C’è chi si prostituisce per pagarsi gli studi, chi per tirare a campare, chi per entrare nel Palazzo. Il problema, a mio giudizio, non sta nella scelta di chi usa il proprio corpo in assenza di coercizione, ma nel fatto che le regole del gioco siano tali da consentire al padrone di un partito (o al capobastone di turno) di avere mano libera nel piazzare qua e là le proprie cortigiane. E’ questa la questione “politica”. Il resto è retorica stantia, consunta dal tempo e dai costumi.

Stracquadanio, mi pare, dice una verità indiscutibile con un candore quasi ingenuo. Peccato che non tragga almeno due conseguenze: che l’attività dei sex workers andrebbe legalizzata (misura questa che andrebbe innanzitutto a beneficio delle donne schiavizzate); che non è compito dei politici decidere una volta per tutte sulla liceità o meno del commercio sessuale a fine politico, ma piuttosto spetta a loro definire regole elettorali, che riducano il più possibile il potere delle segreterie di partito nella scelta dei parlamentari sostituendo alla discrezionalità dei capi un meccanismo di effettiva competizione tra candidati. Su questo i collegi uninominali, insieme alla piena attuazione dell’articolo 49 della Costituzione, segnano la strada da percorrere.

Per concludere, voglio dirvi quello che ho trovato davvero sgradevole in tutta questa vicenda. Più che la dichiarazione dello spin doctor del predellino, mi ha colpito quella della deputata finiana Angela Napoli, la quale ha attribuito alle liste bloccate il fatto per cui “la donna spesso è costretta, per avere una determinata posizione in lista, anche a prostituirsi o comunque ad assecondare quelle che sono le volontà del padrone di turno”. Un bel mix di paternalismo deresponsabilizzante da veterofemminista. Le donne, secondo affermazioni come questa, sarebbero eterni minorenni da proteggere innanzitutto dalle loro (libere) scelte. La solita litania del femminismo di genere, che rende il peggior servizio a noi tutte.
Chissà che cosa ne penserebbero Wendy McElroy o Roberta Tatafiore. Probabilmente sentenzierebbero semplicemente così:

Ci sono donne che hanno tradito le donne.

Fonte

La Fonte da te citata è la leader dell'Associazione Studenti Cascioni,e dirigente dei Radicali Italiani. Bell'esempio di come tanti pregiudizi nei confronti dei radicali siano sbagliati, ci sono ottimi libertari anche da quelle parti. Su questo Forum sarebbe l'ora che in molti se ne rendessero conto, le battaglie libertarie vanno combattute anche insieme a persone del genere.

[H.I.M.]

La Fonte da te citata è la leader dell'Associazione Studenti Cascioni,e dirigente dei Radicali Italiani. Bell'esempio di come tanti pregiudizi nei confronti dei radicali siano sbagliati, ci sono ottimi libertari anche da quelle parti. Su questo Forum sarebbe l'ora che in molti se ne rendessero conto, le battaglie libertarie vanno combattute anche insieme a persone del genere.

Come si suol dire, anche un orologio rotto segna l'ora giusta due volte al dì, ovvero, per una cosa con cui sono d'accordo con i "radicali", ce ne sono almeno 100 per le quali li prenderei a calci nel culo. Detto questo, io non ho mai pensato che non ci siano punti di convergenza possibili (sempre meno, per quanto mi riguarda, ma non cambia). E' il metodo democratico che trovo criminale, e la democrazia, come sappiamo, è il cavallo di battaglia di Pannella & Co.

[John Orr]

Come spieghi tu HIM, il modo in cui lo dice, a noi Libertari appare tanto scontato che quasi restiamo a bocca aperta. Non tanto scontato è far capire che prostituirsi non è certo la cosa moralmente più candida e socioeconomicamente più vantaggiosa in regime di Libertà permanente. Politicamente che dobbiamo aspettarci? Ci scandalizziamo più di una puttana che fa la politica coercitiva o di una politica che fa la puttana coercitiva??

I metodi dei radicali per me sono sbagliati, e forse è pure sbagliato legalizzare il lavoro della prostituzione. Verrebbe legalizzato solo in termini di vantaggi tassativi, non perchè verrebbe riconosciuto dai politici che ciascuno di noi del proprio corpo può fare ciò che gli pare, moralmente discutibile o meno. Forse è meglio che la prostituzione rimanga nel "mercato nero", nel mercato vero.

[...II...]

Come spieghi tu HIM, il modo in cui lo dice, a noi Libertari appare tanto scontato che quasi restiamo a bocca aperta. Non tanto scontato è far capire che prostituirsi non è certo la cosa moralmente più candida e socioeconomicamente più vantaggiosa in regime di Libertà permanente. Politicamente che dobbiamo aspettarci? Ci scandalizziamo più di una puttana che fa la politica coercitiva o di una politica che fa la puttana coercitiva??

I metodi dei radicali per me sono sbagliati, e forse è pure sbagliato legalizzare il lavoro della prostituzione. Verrebbe legalizzato solo in termini di vantaggi tassativi, non perchè verrebbe riconosciuto dai politici che ciascuno di noi del proprio corpo può fare ciò che gli pare, moralmente discutibile o meno. Forse è meglio che la prostituzione rimanga nel "mercato nero", nel mercato vero.

!

[Steppenwolf]

Come si suol dire, anche un orologio rotto segna l'ora giusta due volte al dì, ovvero, per una cosa con cui sono d'accordo con i "radicali", ce ne sono almeno 100 per le quali li prenderei a calci nel culo. Detto questo, io non ho mai pensato che non ci siano punti di convergenza possibili (sempre meno, per quanto mi riguarda, ma non cambia). E' il metodo democratico che trovo criminale, e la democrazia, come sappiamo, è il cavallo di battaglia di Pannella & Co.

Esatto e poi,direttamente a Liberamente:
Non c'e' nessun pregiudizio particolare,personale e dettagliato,siamo in grado di distinguere, differenziare , giudicare e poi rigiudicare ogni volta in modo nuovo,fresco e presente chi fa o dice cosa.

Ma il giudizio GENERALE su quell'istituzione di ultra statalismo ed ultra politicantesimo professionale che e' il P.R. rimane.

[H.I.M.]

Come spieghi tu HIM, il modo in cui lo dice, a noi Libertari appare tanto scontato che quasi restiamo a bocca aperta. Non tanto scontato è far capire che prostituirsi non è certo la cosa moralmente più candida e socioeconomicamente più vantaggiosa in regime di Libertà permanente. Politicamente che dobbiamo aspettarci? Ci scandalizziamo più di una puttana che fa la politica coercitiva o di una politica che fa la puttana coercitiva??

I metodi dei radicali per me sono sbagliati, e forse è pure sbagliato legalizzare il lavoro della prostituzione. Verrebbe legalizzato solo in termini di vantaggi tassativi, non perchè verrebbe riconosciuto dai politici che ciascuno di noi del proprio corpo può fare ciò che gli pare, moralmente discutibile o meno. Forse è meglio che la prostituzione rimanga nel "mercato nero", nel mercato vero.

Sì, ok. Il problema è che la "piaga della prostituzione" (che è come dire "la piaga dell'arte" visto che non si capisce come possa essere una piaga una roba che accompagna l'umanità dai tempi delle caverne) politicamente ed artificialmente elevata al rango di emergenza sociale, costa sulle tasche di tutti, tra servizi sociali, polizia e ssnn. E visto che c'è chi, come te, ritiene legittimamente che il pay per fuck sia moralmente esecrabile, allora la logica deduzione è di non dover pagare e lasciare letteralmente che puttane, clienti e papponi si fottano. :sofico:

[Steppenwolf]

Come spieghi tu HIM, il modo in cui lo dice, a noi Libertari appare tanto scontato che quasi restiamo a bocca aperta. Non tanto scontato è far capire che prostituirsi non è certo la cosa moralmente più candida e socioeconomicamente più vantaggiosa in regime di Libertà permanente. Politicamente che dobbiamo aspettarci? Ci scandalizziamo più di una puttana che fa la politica coercitiva o di una politica che fa la puttana coercitiva??

I metodi dei radicali per me sono sbagliati, e forse è pure sbagliato legalizzare il lavoro della prostituzione. Verrebbe legalizzato solo in termini di vantaggi tassativi, non perchè verrebbe riconosciuto dai politici che ciascuno di noi del proprio corpo può fare ciò che gli pare, moralmente discutibile o meno. Forse è meglio che la prostituzione rimanga nel "mercato nero", nel mercato vero.

Perfetto,anche perche' le ragioni morali cosi' come le motivazioni pratiche della legalizzazione e politicizzazione di tutto e poi tutto ,uno dei cavalli dei radiculi,sono quasi sempre ridicole e false.
E ci sarebbero tante,interessantissime cose in piu' da dire sul grande valore storico e presente del mercato nero.

[John Orr]

Sì, ok. Il problema è che la "piaga della prostituzione" (che è come dire "la piaga dell'arte" visto che non si capisce come possa essere una piaga una roba che accompagna l'umanità dai tempi delle caverne) politicamente ed artificialmente elevata al rango di emergenza sociale, costa sulle tasche di tutti, tra servizi sociali, polizia e ssnn. E visto che c'è chi, come te, ritiene legittimamente che il pay per fuck sia moralmente esecrabile, allora la logica deduzione è di non dover pagare e lasciare letteralmente che puttane, clienti e papponi si fottano. :sofico:

Certo. Che si fottano. E vadano in malora come quel topo di fogna di Roney.



Detto questo, si, non vedo che piaga sociale sia quella della prostituzione, visto che è il lavoro più vecchio del mondo e che conferma la tesi liberale: ogni essere umano è padrone del proprio corpo e può usarlo come e quanto gli pare prendendosene pure le responsabilità logicamente. Del tipo che se una donnaccia vuole prostituirsi e poi nessuno se la incula non è che deve stare li a piangere che vuole i contributi sociali perchè è un cesso.

:giagia:

Per finire guardate la Bonino come usa il suo corpo e la sua faccia da culo piantandola sul televisore del suo padrone festaiolo per convincere i servi della gleba di andare a votare. Votare lei. Vabbhè. Meglio della carogna portavoce del psiconano. Però per favore quello non fattelo più parlare al processo. Dai. Pure su Italia 7.....

[H.I.M.]

Perfetto,anche perche' le ragioni morali cosi' come le motivazioni pratiche della legalizzazione e politicizzazione di tutto e poi tutto ,uno dei cavalli dei radiculi,sono quasi sempre ridicole e false.
E ci sarebbero tante,interessantissime cose in piu' da dire sul grande valore storico e presente del mercato nero.

è che a te dà fastidio solo sentirne parlare, ma guarda Ste che tutta la tiritera agorista con cui ti abbiamo fracassato i coglioni mesi fa si fonda proprio sul concetto di assoluta supremazia etica del mercato nero. Il mercato vero, come dice John, in quanto unico mercato volontario e libero da costrizioni statali.