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  1. #1
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    Predefinito È tutto bio quello che compriamo con il marchio "bio"?

    Insomma, il settore biologico è un’isola felice oppure rischia di essere contaminato dalle aziende che coltivano in modo tradizionale e che dunque utilizzano regolarmente prodotti chimici dannosi per gli insetti e per l’ambiente? Per rispondere a questa domanda, Patti chiari ha fatto la spesa. Questa volta non nei negozi, ma direttamente nei campi dei produttori biologici in Ticino. E lo ha fatto prendendo spunto da una ricerca dell’Università di Neuchâtel, pubblicata la scorsa primavera e condotta sull’Altipiano Svizzero.

    Risultati sconcertanti
    Una ricerca che ha portato a dei risultati sconcertanti: oltre il 90% dei campi biologici svizzeri presenta residui di pesticidi di sintesi. Sì, avete capito bene: biologico, ma con tracce di insetticidi. Casi isolati? No, assolutamente no. I residui sono stati trovati in 9 aziende su 10! Nel mirino dei ricercatori c’erano le sostanze della classe dei neonicotinoidi, insetticidi particolarmente nefasti per gli impollinatori, come le api. Tre di questi pesticidi sono stati vietati prima in Europa e poi, dallo scorso primo gennaio, anche in Svizzera.

    Ma il problema è che si tratta di molecole che impiegano decenni per scomparire dal nostro ambiente. La ricerca neocastellana non ha però toccato il Ticino. A questo ci ha pensato Patti chiari. Sei le aziende coinvolte. Tutte dedite alla produzione biologica. Abbiamo esaminato zucchine, finocchi, cipollotti, soja e mais e campioni di terra. Con queste analisi abbiamo cercato di andare oltre lo studio universitario, chiedendo ad un laboratorio specializzato di non rintracciare soltanto i neonicotinoidi, ma anche decine e decine di altre sostanze chimiche, utilizzate regolarmente nell’agricoltura tradizionale. Dai pesticidi ai fungicidi fino a diserbanti. Tutte sostanze che in quei campi non dovrebbero esserci.

    Una questione delicata, quella dell’uso dei pesticidi di sintesi. Il mondo agricolo ha i nervi tesi. A livello federale, infatti, si dovrà presto votare su un’iniziativa che chiede di vietarli completamente. Intanto una ventina di sostanze sono già state bandite dall’Ufficio federale dell’agricoltura.Ma nel frattempo, oltre al dibattito, restano le domande: quanto è bio quello che compriamo con il marchio Bio? Ma soprattutto, si può davvero coltivare in modo biologico restando a stretto contatto con coltivazioni che fanno largo uso di sostanze chimiche di sintesi?A Patti chiari, un’inchiesta, è proprio il caso di dirlo, sul terreno, anzi dentro la terra stessa che ogni giorno ci fornisce le verdure che serviamo a tavola. Ma quanto risulteranno contaminati i terreni biologici della nostra regione? Più o meno del 90% di quelli della Svizzera d’oltre San Gottardo?

    https://www.tvsvizzera.it/tvs/agrico...&utm_content=o

  2. #2
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    Predefinito Re: È tutto bio quello che compriamo con il marchio "bio"?

    Citazione Originariamente Scritto da Rotwang Visualizza Messaggio
    Insomma, il settore biologico è un’isola felice oppure rischia di essere contaminato dalle aziende che coltivano in modo tradizionale e che dunque utilizzano regolarmente prodotti chimici dannosi per gli insetti e per l’ambiente? Per rispondere a questa domanda, Patti chiari ha fatto la spesa. Questa volta non nei negozi, ma direttamente nei campi dei produttori biologici in Ticino. E lo ha fatto prendendo spunto da una ricerca dell’Università di Neuchâtel, pubblicata la scorsa primavera e condotta sull’Altipiano Svizzero.

    Risultati sconcertanti
    Una ricerca che ha portato a dei risultati sconcertanti: oltre il 90% dei campi biologici svizzeri presenta residui di pesticidi di sintesi. Sì, avete capito bene: biologico, ma con tracce di insetticidi. Casi isolati? No, assolutamente no. I residui sono stati trovati in 9 aziende su 10! Nel mirino dei ricercatori c’erano le sostanze della classe dei neonicotinoidi, insetticidi particolarmente nefasti per gli impollinatori, come le api. Tre di questi pesticidi sono stati vietati prima in Europa e poi, dallo scorso primo gennaio, anche in Svizzera.

    Ma il problema è che si tratta di molecole che impiegano decenni per scomparire dal nostro ambiente. La ricerca neocastellana non ha però toccato il Ticino. A questo ci ha pensato Patti chiari. Sei le aziende coinvolte. Tutte dedite alla produzione biologica. Abbiamo esaminato zucchine, finocchi, cipollotti, soja e mais e campioni di terra. Con queste analisi abbiamo cercato di andare oltre lo studio universitario, chiedendo ad un laboratorio specializzato di non rintracciare soltanto i neonicotinoidi, ma anche decine e decine di altre sostanze chimiche, utilizzate regolarmente nell’agricoltura tradizionale. Dai pesticidi ai fungicidi fino a diserbanti. Tutte sostanze che in quei campi non dovrebbero esserci.

    Una questione delicata, quella dell’uso dei pesticidi di sintesi. Il mondo agricolo ha i nervi tesi. A livello federale, infatti, si dovrà presto votare su un’iniziativa che chiede di vietarli completamente. Intanto una ventina di sostanze sono già state bandite dall’Ufficio federale dell’agricoltura.Ma nel frattempo, oltre al dibattito, restano le domande: quanto è bio quello che compriamo con il marchio Bio? Ma soprattutto, si può davvero coltivare in modo biologico restando a stretto contatto con coltivazioni che fanno largo uso di sostanze chimiche di sintesi?A Patti chiari, un’inchiesta, è proprio il caso di dirlo, sul terreno, anzi dentro la terra stessa che ogni giorno ci fornisce le verdure che serviamo a tavola. Ma quanto risulteranno contaminati i terreni biologici della nostra regione? Più o meno del 90% di quelli della Svizzera d’oltre San Gottardo?

    https://www.tvsvizzera.it/tvs/agrico...&utm_content=o
    Ci vuole poco per ottenere il marchio DOP o BIO . Qualche passaggio burocratico, un campo
    "chimicamente vergine" e poco altro. Poi ci sono controlli e aggiornamenti a opera di così
    detti "tecnici" del ministero competente che troppo spesso sono soltanto burocrati passa
    carte .

    L'esempio più banale é il caso della famosa "Lenticchia DOP di Castelluccio" (Norcia) . Per
    chiunque abbia un po' di iniziativa basta vedere l'enorme sproporzione tra la produttività
    dei campi dell'altopiano di Castelluccio e la relativa lenticchia che non potrebbe MAI bastare
    per coprire tutto il fabbisogno del mercato italiano, men che mai contemporaneamente quello
    canadese, del nord degli USA, le catene di supermercati europee e anche il Medioriente .

    e poi ci si può fare anche del "bene" e parlare dei nostri più grandi marchi della lavorazione e
    "stagionatura" delle carni di maiale per cui si può ringraziare il mercato comune europeo ma
    anche le vere e proprie frodi di nostre industrie per via della nostra legislazione inerente che
    fa si che della carne (o animali vivi) di maiale possa essere importata e "trasformata" in
    "proveniente da allevamenti italiani" .

    Nella grande distribuzione, va detto, ci sono alcune eccezioni come ad esempio il Culatello di
    Zibello che a detta di un amico di Parma (agricoltore bio certificato) é un prodotto di ottima
    qualità .
    Meglio far tesoro degli insulti ricevuti . Essi sono il modo
    migliore per valutare l'inutilità della vita di chi li profferisce

  3. #3
    calici amari
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    Predefinito Re: È tutto bio quello che compriamo con il marchio "bio"?

    .


    il vero "biologico" è molto raro.

    anche dove non vengono usati veleni agricoli, c'è sempre l'inquinamento...


    .
    Corpo sano in ambiente sano.

    Chi avvelena una persona per vendetta viene condannato per veneficio.
    Chi avvelena milioni di esseri umani per profitto viene onorato come capitano d'industria.

  4. #4
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    Predefinito Re: È tutto bio quello che compriamo con il marchio "bio"?

    Per capire se quello che è marchiato bio lo sia o meno bisogna comprendere come funzionava l'agricoltura prima dei pesticidi e dei fertilizzanti.

    Storicamente, sappiamo che non si producesse un granché... La gente moriva di fame e le piante spesso crescevano poco e male.
    Ma adesso vedo certi pomodori e peperoni bio

  5. #5
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    Predefinito Re: È tutto bio quello che compriamo con il marchio "bio"?

    Citazione Originariamente Scritto da charles bukowski Visualizza Messaggio
    Per capire se quello che è marchiato bio lo sia o meno bisogna comprendere come funzionava l'agricoltura prima dei pesticidi e dei fertilizzanti.

    Storicamente, sappiamo che non si producesse un granché... La gente moriva di fame e le piante spesso crescevano poco e male.
    Ma adesso vedo certi pomodori e peperoni bio
    Secondo me non è tutto bio.

    Alcuni prodotti sono troppo perfetti per essere naturali al 100%.

    Però so che alcuni trattamenti sono permessi, anni fa erano 12 sostanze nell’agricoltura biologica contro 120 utilizzate nell’agricoltura normale.

    Spero che numeri che abbia letto fossero veri.

    12 sono meglio che 120.

    Una zucchina biologica comprata nel negozio non è così buona come quella dell’orto.

    In questo periodo sto comprando zucchine dai contadini, una favola!

    Costano poco e sono fantastiche: saporite, dolci, restano integre dopo la cottura al vapore.
    Ultima modifica di mary ann; 15-08-21 alle 07:14
    Originariamente Scritto da …:
    “Se trovi che ho parlato di una Lamborghini te ne regalo una”.

    https://forum.termometropolitico.it/...l#post21308108

  6. #6
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    Predefinito Re: È tutto bio quello che compriamo con il marchio "bio"?


 

 

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