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Risultati da 1 a 9 di 9
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    Predefinito nazionalità & sovranità

    Prendiamo nota che Salvini si e’ tagliato fuori dal sistema pubblicitario goduto da ministro ma …mi sembra che lo stiano portando in tivu’ quasi come prima. Sara’ pur vero che qualcuno gli movimenta il marketing …ma probabilmente il sistema vuole sbatterlo in prima pagina (come mostro) pretendendo di “pilotare” la odienz.

    Alcune tivu’ te lo ripetono nel “youtubes” coi commenti divertenti e conteggiabili, qui per esempio i numeri in Data di oggi 13 di ottobre 2019 presso la mezz’oretta co’ Lili Cruken dieci giorni fa:

    (Salvini visto 1 ottobre) https://www.youtube.com/watch?v=oRUC6AqZQRM
    (103.379 visualizzazioni)-(937 likes)-(350 disliques)-(1.021 commenti)

    (Renzi in onda 2 ottobre) https://www.youtube.com/watch?v=bJ4o0xvbsjw
    (3.442 visualizzazioni)-(20 likes)-(43 disliques)-(20 commenti)

    (Meloni in onda 3 ottobre) https://www.youtube.com/watch?v=v9GzmlaROv8
    (6.042 visualizzazioni)-(50 likes)-(18 disliques)-(50 commenti)

    Nella mezz’ora di Salvini a dargli contro, gli han fatto solo un favore. Poi ci si lamenta che non ha argomenti e fa soltanto propaganda: ma son quelli che la gente comune riesce a capire. La gente venne educata ed istruita non da lui ma proprio da quei che oggi se lo sbertucciano. Avete sbagliato qualcosa.

    Potrebbe avere mille argomenti, ma se deve continuamente rispondere alle vostre domande idiote non verra’ trattato nessun argomento: vi dara’ risposte idiote, mentre il Volgo capisce l’antifona, ormai ne siamo certi.

    E’ anche furbo, perche’ gli ha buttato giu’ la parola “umbria” senza citare le prossime elezioni, ma si sono affannati a nasconderla piu’ volte: e allora gli argomenti ce li ha.

    Renzi lo hanno sbertucciato perche’ gli ha diviso il partito e han pure tentato di fargli dire che in “umbria” non ci va. Ma non poteva dirlo: ovviamente si aspettano una batosta oppure la temono e gli han detto di stare alla larga o sara’ un bagno. Bravi.

    Meloni ha sopportato, anche troppo. Meno male che sorprendentemente Severghnini gli ha sempre dato ragione sia pure con lunghi discorsi.

    Cruks e Severgni chiamano “sovranismo” il “patriottismo” di Giorgia Meloni, che dice “non capisco la differenza, mi avete sempre messo etichette: le accetto” …io invece gli avrei fatto a tutti loro una lezione di vaccabolario.

    Lili ha tentato di non fargli dire i numeri ma lei glieli ripete piu’ volte: la CEE ha imposto una manovra con deficit di 1,4 al governo giallo-verde, mentre il Renzi poteva sforare fino al 2,5 e ora Conte al 2,2 cioe’ un “ricatto” ai governi che non gli stanno bene a Francia e Germania, ovvio.

    La sciura Cruken ha voluto terminare coi tortellini di pollastro, non ci posso credere, e con Berlusca alla marcia su Roma del ventidue, ti pareva.

    Severghnini non ha introdotto “sovranismo/patriottismo” a casaccio ma gli e’ proprio sfuggita, non avrebbe dovuto, ma ha fatto capire che ci hanno inondati con parole vuote generiche ed inutili, vuoti eufemismi per sostituire le parole che contano, ma che son proibite: possiamo occuparci della nostra patria e del nostro popolo e non saremo mai “patrioti” ma solo sporchi brutti cattivi “sovranisti” e populisti …le parole nobili e pulite possono usarle soltanto loro …finquando riescono a comandare.

    E’ la istessa storia gia’ usata con la Lega, ci chiamavate “leghisti” con una parola ridicola (inventata molto tardi) che dice tutto per dire niente, proprio un’acca, per evitare la parola giusta che e’ sempre stata “federalisti” ma (secondo voi) troppo nobile per idioti come noi…

    poi pero’ siete tutti diventati federalisti quando avete mangiato la foglia, penza te, per cui leghisti ha cominciato a diventare una parolaccia, come piazzisti, magliari, fascisti, comunisti, razzisti, socialisti …e anche idioti, come leggiamo in copertina del libro di Gado Lernex “L’idiota in politica: antropologia della Lega Nord” forse l’unico partito che fin da subito, quando non facevamo altro che chiedere ascolto (molto tempo prima delle idiozie del Bossi) ha ricevuto questo trattamento.

    Adesso il nostro ganassa e’ riuscito a fare la bella ed e’ in fuga… dategli sempre addosso, che gli tirate la volata.
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  2. #2
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    Predefinito Re: nazionalità & sovranità

    quando uno parla alla pancia della gente fa ascolti e chi fa ascolti e tiene incollati gli spettatori allo schermo fa incetta di inserzioni pubblicitarie a pagamento.

    Sono sicuro che esiste una statistica di quanto vale in termini di ricavi di pubblicità un'ospitata di Salvini di mezz'ora, una della Meloni, di Renzi e cosi' via…

    Il valore delle esternazioni di Salvini anche se per le TV è puramente commerciale, in realtà rende visibilità alla Lega

  3. #3
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    Predefinito Re: nazionalità & sovranità

    Proprio oggi sabato 2 nowenber 2019 il nostro senatore Alberto Bagnai raccoglie le idee sul cosidetto sovranismo, quello che la pilli Cruken e adeodato Severghnini rinfacciano a Giorgia Meloni nel video che abbiamo visto i primi di ottobre e che rinfacciano a tutti noi come fosse un reato, per non dover ammettere che ad occuparsi di sovranità della (propria) nazione, matria o patria, siano ovviamente i… patrioti.

    Restringo molto e usero’ le sue parole a piacimento, le più “volgari” son le sue non mie, ma entrambi (lui abruzzese io lumbard) rappresentiamo le intenzioni della Lega, per me Lombarda, che raccoglie un pacchetto di opinioni tutte indirizzate a riprender possesso dei nostri destini, quali che fossero stati ieri e quali che fossero domani, nessuna invenzione: esiste una lunghissima historia diplomatica e i diplomi ci dicono chi dove come quando perché.

    Sulla categoria di sovranismo (la chiama lui categoria) si è fornito ai media del grande capitale, quello finanziario, e alla pletora dei suoi utili idioti, un'unica etichetta da applicare come bersaglio sulla schiena …di chi, da fronti diversi, con percorsi culturali e argomentativi differenziati, con obiettivi politici non sempre coincidenti, ha "messo a tema" (come dicono quelli fichi) un problema evidente: la crisi del sistema di integrazione europeo.

    In questo modo si è facilitata la denigrazione di un dibattito che ha radici culturali profonde e nobilissime, e si è consentito ai cialtroni dei media di appiattirlo sulle esternazioni di qualcuno dei tanti squinternati che in democrazia hanno comunque diritto di esprimersi, ma verso i quali la saggezza popolare da sempre ci esorta a usare prudenza: andrebbe anche capito una volta per tutte che politica non è tanto avere idee, quelle utili sono già tutte lì, quanto condividerle, e chi comunica male condivide peggio.

    Altro è la sovranità e altro il sovranismo: in termini comunicativi (A) è sempre un errore fornire agli avversari un bersaglio polemico (B) ed è un errore ancora più grande accettare di condurre il dibattito all'interno del recinto in cui l'avversario ti costringe. Direi che da senatore dovrebbe aggredire qualcuno almeno a pesci in faccia dove si puote.

    Una operazione perversa e deleteria: creano un recinto in cui vengono ricondotte, per assoggettarle a un biasimo acritico e preconcetto, una quantità di fattispecie che col dibattito sull'integrazione europea e, per altri versi, col dibattito sulla sovranità nulla hanno a che fare. Lo fanno per delegittimare l'interesse alla sovranità.

    La categoria di sovranismo ha oggettivamente ribaltato i corretti termini del problema, costringendo sulla difensiva chi semplicemente afferma i principi fondamentali della democrazia costituzionale italiana e la necessità di difenderli da nemici interni ed esterni.

    La categoria di sovranismo è inutile e dannosa, se non serve a niente serve a qualcos'altro, dare una bandiera a movimenti dello zero virgola, cui poco importa di portare il degrado nel dibattito politico e il pericolo è qui: dare agli odiatori autorizzati ai volenterosi carnefici del politicamente corretto rigorosamente a norma CE i quotidiani due minuti di odio banalizzando una legittima e fondamentale riflessione politica.

    Ma quando ho sete bevo, non per questo sono un bevista; senza farci troppo caso respiro, ma non per questo sono un respirista.

    Viene millantata la ideologia d’una cosa che è del tutto ovvia, per esempio il fatto che l'indirizzo politico (della nazionalità o nazione) deve essere espresso dal popolo …è la radice del degrado in cui il dibattito politico si trova ridotto.

    Lo scopo è ovviamente quello di evitare che la (nostra) discussione verta sulle proposte di organizzazione della (nostra) Società: per esempio la costituzione e distribuzione del (nostro) potere.

    Di questo NON si deve parlare: ma si viene invece obbligati a “parlare di quello che serve a farci accettare modelli di organizzazione sociale e della produzione voluti, precostituiti, definiti altrove" in Russia Germania Francia Cina USA fa lo stesso, al di fuori della (nostra) nazione e al di fuori di un normale scrutinio popolare o elettorale che dirsi voglia, il nostro.

    Dibattito gestito in modo strumentale verso una ovvietà come il diritto di una comunità di autodeterminare i propri indirizzi politici nel rispetto della propria legge fondamentale,

    antica o moderna che fosse, che’ in mancanza equivale sempre alla (nostra) tradizione o storia diplomatica, alle nostre particolari istituzioni sociali: non è che, italiani, abruzzesi o lumbard siam qui da stamattina, anzi …millenni prima ch’esistesse un’America Francia Germania Russia e jugoslavia, noi eravamo …e siamo ancora qui.
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  4. #4
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    Predefinito Re: nazionalità & sovranità

    Adesso che il sistema giudiziario costituito (e quanto vi sia di corretto lo deciderà il popolo) accusa il nostro Salvini d’aver gestito l’attracco di un guardacoste in danno di passeggeri diretti quaggiù da noi (e non importa quale sia il motivo del guardacoste o dei suoi passeggeri) possiamo capire le parole di Alberto Bagnai qua sopra (concetto comunque classico) dove dice…

    “diritto di una comunità di autodeterminare i propri indirizzi politici nel rispetto della propria legge fondamentale”

    e dove lasciamo perdere un attimo la “legge fondamentale” perché se ‘sto tizio era al governo quest’anno, allora ce l’abbiamo messo (dal nostro punto di vista) legalmente e cioè secondo la legalità prevista quest’anno da chi (non importa come) detenga il potere, per…

    fargli determinare indirizzi politici in nostro nome, cioè prendere decisioni in nome del popolo.

    Di conseguenza questo signore venne messo lì anche dal sistema giudiziario (se il medesimo sistema non risultasse alieno) a determinare i nostri indirizzi politici (quelli che abbiam dato al tizio colle nostre elezioni) da noi comandato quale amministratore del potere in nome dell’elettore (cioè del popolo) che è appunto “sovrano” per espressa “dichiarazione” scritta o dichiarata “legge fondamentale” di chi detiene il potere e…

    a nulla vale la pretesa che “sovrano” sia invece il sistema giudiziario, oppure verrebbe negata la detta “dichiarazione” e negata la “sovranità” popolare che elegge ‘sto tizio a prender decisioni… mi sbaglio?

    Cosicchè una volta insediato (cioè messo sulla sedia) il tizio non può esser condizionato da altri se non dal sistema collegiale (cioè dal suo stesso governo) il quale può sempre interdire le sue azioni o dimetterlo come responsabile di un’azione incriminata o incriminabile dal medesimo sistema collegiale. Non può avere altre colpe, come Cincinnato se ne tornerà all’orticello.

    Chiaro che “quassicosa” d’altro interferisse col tizio, priverebbe di sovranità governo e popolo.

    Migranti: abuso potere, Tribunale ministri accusa Salvini. Convocata la Giunta per le Immunità - Politica - ANSA

    https://www.ilfattoquotidiano.it/201...edere/5626226/

    https://www.repubblica.it/cronaca/20...10/?refresh_ce

    Parimenti, se il governo è soggetto a un “soviet” le cose cambiano completamente. Ah ecco.
    Ultima modifica di mailander; 19-12-19 alle 00:53
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  5. #5
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    Predefinito Re: nazionalità & sovranità

    Appunto, quale soviet: chi può incriminare un governo o un governante …se non il popolo.

    Ormai è in atto uno scontro all’ultimo sangue fra i massimi poteri mentre ci buttano fumo negli occhi, non è Salvini che ci va di mezzo (sacrificabile) ma l’organizzazione del potere con uno svuotamento dei poteri che appartengono al popolo: la privazione della sovranità ultima.

    Difatti pretendono di colpire un quisque de populo (Salvini) per il solo fatto che ha governato oppure sgovernato (ma a loro non gliene deve frega’ de meno) in nome del popolo, per di più dopo che il popolo si è pregiato di eleggerlo.

    Chiaro che il valore e la distribuzione del potere sia una delle principali istanze cosidette “sovraniste” ovvero di quei che prendono sul serio la “sovranità” del popolo e dei popoli, delle nazioni e nazionalità, cioè di quei gruppi sociali che riuniti in una propria Società volessero organizzarla piuttosto che viver di saccheggio e barbarie.

    Vale a dire: fudessimo pure in una Repubblica, voglio sapere chi è il “sovrano” qua dentro.

    Se spegnessimo l’audio dei latrati bossiani e il vociare dei militonti verdi rimarrebbe l’istanza di autogoverno della Lega Lombarda.

    Autogoverno significa che il governante viene eletto sul posto, cioè vengono eletti sul posto i tre poteri governanti: non c’è altro modo di conservare la “sovranità” popolare se il popolo non vota (A) il potere legislativo (B) il potere esecutivo (C) il potere giudiziario …e dimmi te quale di questi tre poteri abbiamo mai votato fin’ora, quaggiù.

    (parentesi: potremmo anche parlare della nazione Lombardia ma rimandiamo l’argomento a più tardi chè qui non c’entra un fico, qui stiamo parlando dello Stato-nazione Italia dove non mi pare qualcheduno abbia mai votato i tre famosi poteri; chiusa parentesi)

    Abbiamo votato (A) quello legislativo poche volte (B) quello esecutivo quasi mai e soltanto recentemente, cioè collo stratagemma di mettere nel simbolo il nome di chi governerà, mentre (C) quello giudiziario a CHI mai risponde degli affari suoi che sono esattamente affari nostri?

    Dimmi te se non è il momento di ripristinare la legalità.
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  6. #6
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    Predefinito Re: nazionalità & sovranità

    Se il sistema di governo si fonda sulla separazione dei tre poteri (i quali poteri devono essere comunque conferiti dal popolo) non è possibile che uno dei tre intervenga contro un altro dei tre: in caso di conflitto l’unico arbitro è il popolo.

    Vale a dire che nessuno dei tre può sindacare uno qualsiasi degli altri due, o altrimenti non esiste alcuna separazione o la separazione è una burla in favore di uno solo …e, mancando la elezione di tutti e tre quei poteri, oggi è ancora una burla …ed è per quello che rivendichiamo il ripristino della (presunta) legalità.

    Come può un giudice di Agrigento o di Catania sindacare il governo dell’intero Stato (?) eletto legalmente dalla intera comunità, la quale viene spacciata per essere sovrana?

    Ma non è questo il punto (per ora) che rimandiamo al momento di ripristinare la legalità, il punto è che la Carolina Razzetto per dissequestrare la sua barca ha dovuto fare ricorso al giudice del TAR del Lazio (non di Agrigento o di Catania) perché il TAR del Lazio non è il TAR del Lazio (lo è anche) ma è l’organo dell’amministrazione centrale dello Stato che si occupa (giustamente) di ‘sta roba…

    di conseguenza, in primis (1) il potere giudiziario si deve astenere dall’impicciarsi dei casi del potere esecutivo, salvo (2) che il potere esecutivo commetta infrazioni di “galateo” nell’eseguire i casi suoi, che rimangono casi suoi e solo suoi.

    Vale a dire che (1) nessuno a parte il popolo può sindacare l’operato del governo, ma (2) il governo deve muoversi secondo i modi indicati dalla Legge …solo quei “modi” sono sindacabili dal potere giudiziario e “non l’azione o decisione del governo” il quale agisce perché ha ricevuto il mandato dal popolo e non risponde ad altri che il popolo: questa è separazione dei poteri.

    Che poi il contrasto col governo sia condotto dai giudici di Agrigento o di Catania o del TAR del Lazio ha poca importanza, lo fanno: ma posson sindacare soltanto la correttezza e cioè il “galateo” del governo rispetto alla Legge, fermo restando che né la Legge né i giudici possono mai sindacare azioni e decisioni del governo, il quale è completamente “sovrano in nome del popolo che l’ha eletto” punto e basta, altri sovrani non ce ne sono.

    Come dice il felpa in questi giorni “si aggiornino” oppure vadino a studiare un po’ di filosofia.

    Come diede la notizia il giornale di Marco Travaglio sulle disavventure di Carolina:
    https://www.ilfattoquotidiano.it/201...a-bis/5264141/

    e due parole sul TAR del Lazio:
    https://www.agi.it/cronaca/intervist...ws/2019-09-15/

    La pacchia è finita: non voteranno alcuna incriminazione prima delle elezioni del 26 gennaio.

    Migranti: Lega sul caso Gregoretti, Salvini ha la copia dei contatti con Palazzo Chigi - Politica - ANSA

    https://www.ilmessaggero.it/politica...e-4938868.html

    Magari (!) gli dessero l’ergastolo: forse è la volta buona che facciamo sul serio.
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  7. #7
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    Predefinito Re: nazionalità & sovranità

    La Rai Radiotelevisione italiana nella puntata n.23 della terza stagione di “QUELLO CHE RICORDIAMO” diffonde dall’altro ieri il reportage sull’impresa del Tanko il 9 maggio 1997 in piazza san Marco a Venezia. Dovrebbe essere disponibile per una settimana, iscrivendosi per vedere i programmi giornalieri, a questo indirizzo elettronico:

    https://www.raiplay.it/video/2023/03...7d86023f1.html



    Gli è venuto in mente di farlo vedere proprio adesso perchè, a quell’epoca, la notizia che stava per succedere l’irreparabile esplode il 17 marz durante il TG-1 quando scompare l’audio del “mezzobbusto” e si sente un messaggio ossìa proclama “in veneziano” che vi si sovrappone.

    La chiamano “interferenza” ma se la Data da ricordare è il 9 maggio e la Rai festeggia invece il 17 marz è evidente che prima di tutto si sentano pizzicati sul vivo (la vittima o l’utile idiota è il povero “giggì-uno” annacquato dal dialetto) eppoi non credono più che l’impresa del Tanko fosse una pagliacciata, ma piuttosto una operazione abbastanza complessa e ancora da capire.

    Nei pochissimi filmati del 1997 sono compresi anche quelli della sede Rai regionale e di Antenna 3 che sono eccezionali, perchè fuori dall’etere del Veneto nessuno li ha mai visti.

    Abbiamo invece rivisto pochi fotogrammi dei filmati già diffusi “broadcast” dai quali hanno tagliato ovviamente le parti che mettono in ridicolo o in negativo il famoso intervento degli uomini mascherati, i quali nel complesso non ci fanno una bella figura: mi pare bene che gli è mancato l’onore e la disciplina militare, basta confrontarli con un qualsiasi reportage della seconda guerra mondiale per rendersene conto. Gli ‘tagliani si fan sempre riconoscere.

    Ci sono anche alcuni commenti della gente del posto, all’epoca, in contrasto con le parole del vegliardo commentatore, un ignorante, messo lì oggi a ridicolizzare cose che non è in grado di capire e si vede bene che gli han tagliato alcuni commenti. A Venezia, non lo fan parlare davanti ad un normale panorama veneziano, lo tengono chiuso in una cantina circondata da lenzuoli sporchi, neanche una finestra, probabilmente è il suo paesaggio mentale, oppure rappresenta il sistema giuridico che deve difendere.

    Nessuno al mondo ignora che il leone alato sulla bandiera rossa e oro sia l’insegna veneziana, glielo dice un avventore intervistato per la strada, che è anche la bandiera del Comune... ma lui non ci arriva, poveraccio, l’han messo lì a fare quello che deve fare: ipse dixit “uno partì e salì anche con una bandiera in cima al campanile di san Marco, sale e comincia a sventolare una bandiera di san Marco... perchè il leon di san Marco?” se lo domanda lui medesimo

    “era una statua particolarmente cara a Venezia, non soltanto perchè era il leon che domina... ma anche perchè era stato vittima di un sopruso inaccettabile quando Napoleone se l’è portata via insieme ad un sacco di opere d’arte e quando ritornò indietro era in 84 pezzi”

    praticamente, questo qui non si rende nemmeno conto che quella è semplicemente una insegna tradizionale, di Città o di Nazionalità, chè di sicuro la bandiera col leone NON viene affatto usata per causa della statuetta frantumata dal Napo l'altro ieri, lo vuoi far credere tu.



    Tenta di mettere quindi in ridicolo quei che hanno usato l’insegna, come fossero il “comitato per la ricostruzione di un vecchio monumento al leone” ma anche tenta di mettere in ridicolo l’insegna nazionale e tradizionale di una popolazione che ha tutto il diritto di servirsene per identificare sè stessa in maniera esclusiva: gli uomini mascherati che l’han distaccata dal Tanko dimostrano infatti una operazione di guerra, o altrimenti l’avrebbero ignorata.

    Anche se obbedivano a un prefetto o a qualsiasi altro funzionario civile dello Stato che è intervenuto... e non obbedivano ad un comando militare, essi nell’atto di sequestrare una insegna “che venne usata in armi” identificano il nemico: interferiscono con un’altra Nazionalità.

    Se l’avessero ignorata, lasciandola ai funzionari civili, poteva trattarsi di una operazione di polizia contro dei cittadini infedeli o delinquenti, un semplice intervento fiscale, così che l’insegna poteva essere un oggetto come un altro, magari l’insegna di un club.

    Ma l’insegna viene prelevata come fosse un simbolo (di fatto è il simbolo della precedente Repubblica) e viene prelevata durante una operazione che è “guidata dalle armi” e cioè al di là dalla normativa di pubblica sicurezza, la quale invece sarebbe guidata dalle leggi.

    Nella sostanza, han trasformato l’operazione in una “wounded knee” veneziana, chè son riusciti dove avevano fallito i Serenissimi.

    Ultima modifica di mailander; 17-03-23 alle 01:33 Motivo: linkagioni
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  8. #8
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    Predefinito Re: nazionalità & sovranità

    Anche se i Serenissimi come attaccanti hanno commesso un paio di errori (errori veri) però i difensori della piazza glieli han sanati quando ne catturano l’insegna: chi ha comandato di prendere la bandiera dal Tanko avrebbe dovuto mandare chiunque in abiti civili, inventando che si sequestrasse un corpo di reato e tutto finiva lì... classificando gli attaccanti come presunti terroristi.

    Solo “presunti” terroristi perchè non han fatto danni a nulla e nessuno: il danno ai turisti sulla piazza l’han voluto prefetti e magistrati, certamente non il Tanko, che al contrario aveva invece bisogno di farsi vedere. Minori danni lo dimostreranno ulteriormente, perchè il peso del Tanko venne allestito tenendo conto correttamente del pavimento della piazza, sospeso alcuni centimetri sopra il livello del mare.

    Avrebbero poi dovuto essere i terroristi a dimostrare il contrario in tribunale, ma non era necessario togliere l’insegna dal Tanko, perchè era in ogni caso ripetuta sullo chassis anteriore ed insieme alla targa posteriore (VT-MB-07) per cui il veicolo, essendo armato, rimane comunque proteggibile dalla Convenzione de L’Aja del 1899 sulla guerra terrestre: vale a dire che per classificarlo un attrezzo di terrorismo bisognava disattivarlo ignorandone le insegne, molto semplicemente ignorandole.

    Non è che quando un militare fa una mossa qualsiasi... il mondo se ne sta zitto: quella mossa verrà giudicata eppoi sanzionata.

    https://www.raiplay.it/video/2023/03...7d86023f1.html



    Se invece l’insegna viene considerata oggetto di sequestro “in sè e per sè” vale a dire “distinta” dal Tanko ovvero com’è il caso dell’armigero che la “toglie” dal Tanko, allora non è più un pezzo di stoffa stampata ma un simbolo: di cui nessuno può inventare il significato perchè il suo significato (vale a dire il suo valore giuridico) glielo lo ha già dato la Storia, non glielo puoi cambiare a piacimento.

    E casca qui il vegliardo della Rai che vuol millantare l’insegna come fosse per la vendetta d’una vecchia statua frantumata da Napoleone: sublime ignoranza vuole invece che fosse l’insegna d’una Repubblica plurisecolare e, peggio ancora, una Repubblica o un Regno che venne annesso recentemente proprio dall’attuale ordinamento... il quale appunto ha sempre dei doveri verso quell’ordinamento che venne incorporato. Non lo giudichiamo qui.

    Tant’è vero che l’uso del dialetto, tanto per fare un esempio non banale perchè venne usato nelle interferenze del TG-1 Rai, dimostra come quell’ordinamento non venne mai assimilato o annientato... ivi compresa l’insegna, che non può essere di certo classificata da chicchessia tra eventuali corpi di reato, essendo insegna di Nazionalità con annessi e connessi, di certo non venne “comprata” dall’attuale ordinamento, che non potrebbe mai vantare la Storia altrui come fosse propria. Tra l’altro è ancora oggi l’insegna di Città.

    Cosicchè, i difensori della piazza (furbi) mandano un tizio armato fino ai denti che si porta via la bandiera, etichettando quindi il Tanko quale oggetto e territorio “straniero” finquando non gli venga tolta appunto l’insegna di Nazionalità... ma, l’hai etichettato tu togliendogli la bandiera, perchè i Serenissimi invece non si erano minimamente preoccupati di prevenire una resa senza condizioni. Non si son preoccupati di “salvare” formalmente la bandiera, altro errore.



    Puoi anche rottamare quel veicolo, dopo, ma l’hai catturato comunque ad una forza “straniera” che non si preoccupa d’aver perso un veicolo in uno scontro impari, questo dato non cambia e nulla importa che i Serenissimi non fossero all’altezza della situazione creata da loro stessi.

    Vale a dire quindi che l’insegna della Repubblica di Venezia o del Portogallo, della Lombardia o della Savoya può anche essere “spesa” da chicchessia, ma quando la “spendita” sia pure accidentale viene garantita da una controparte (accidentalmente il nemico) che vi si adegua credendo di doverla sequestrare, e per di più nella risoluzione d’un conflitto armato, allora siamo in presenza di una transazione diplomatica, dove la forma equivale alla sostanza.

    Parliamo di insegne che hanno una storia militare, a nulla serve nasconderle o proibirle, rappresentano sempre un popolo e a maggior ragione quando la Nazione o Nazionalità sia sotto un governo alieno: e come minimo quando una recente annessione fosse putacaso la finzione d’una occupazione militare. Non stiamo parlando dell’insegna di un club o d’una bocciofila, nè della ruota di bicicletta padanica o del gallinaccio inzubrico, ma di qualcosa che ha fatto i suoi mille anni di Storia: l’uomo mascherato in assetto di guerra ha preso l’insegna del Tanko “fingendo” una guerra, che però (beata ignoranza) esiste da secoli, nella realtà.

    Non vengano a dire ch’era una operazione di polizia, non lo è: le norme sui conflitti armati non appartengono all’ordinamento coinvolto nel conflitto armato, chè può solo rispettarle, lo deve. E se la guerra è l’ultima risorsa della diplomazia è sempre una risorsa della diplomazia, anche se uno delle due parti in piazza san Marco avesse aperto il fuoco. E siccome le armi c’erano e non erano armi dei banditi, perchè protette dalle insegne delle due Nazionalità, allora necessariamente ricadono sotto quelle norme.

    Si può obiettare che la Nazionalità Veneziana mancasse di rappresentanza (difatti è un errore dei Serenissimi che la potevano ben eseguire) ma è noto che il trapasso della precedente Nazionalità dal 1797 al 1815 al 1848 e al 1866 è incompleto e... siccome nessuno può esser privato della sua Nazionalità finquando non ne riceva correttamente un’altra, appare chiaro che la precedente sia “in fieri” finquando non trapassa del tutto negli ordinamenti successivi, compreso l’attuale ordinamento inadempiente ora come quello monarchico allora.

    Ci son soltanto i paduni varesotti e bergamotti a pretendere invece che “la tragica farsa dei plebisciti legittimasse l’annessione” ma nulla si può legittimare con una farsa: l’annessione esiste solo quando vengano eseguite le clausole formali per il trapasso, che invece non vennero mai del tutto eseguite (ovvero perfezionate) per buona parte degli Stati precedenti.

    Se poi i loro avvocati son dei bru-bru, a me non me ne frega una cippa. Lo sapevano o al peggio lo intuivano i Serenissimi, che difatti dicono ai convenuti prefetti, magistrati e sindaco “sto aspettando l’ambasciatore per parlare col rappresentante dello Stato” mentre sono incoscenti i convenuti perchè rispondono “in questo momento siamo noi a rappresentare lo Stato” il che è falso, essi sono i servi dello Stato: nessun rappresentante dello Stato si presenta sotto un campanile a parlare con un tizio col passamontagna, questo è poco ma sicuro.

    Difatti l’idea dei Serenissimi che il loro stesso rappresentante (l’ambasciatore) venga sulla piazza è assurda: se l’ambasciatore fosse veramente il loro legale rappresentante dovrebbe stare, fin dal giorno prima, nell’anticamera del ministero degli esteri a Roma in attesa di udienza, avendo comunque già parlato cogli americani un paio di giorni addietro.

    Purtroppo per loro, aveva ragione il sindaco Cacciari quando dice a Fausto Faccia dietro il camper “la tua dimostrazione ormai l’hai fatta” adesso possiamo anche andare a casa. Alla fine, lo Stato si è reso conto che più si andava avanti più si buttava benzina sul fuoco e l’ha fatta finire all’itagliana, a tarallucci e vino.

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  9. #9
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    Predefinito Re: nazionalità & sovranità

    Poi vedremo che c’è qualcosa di molto interessante nei "titoli di coda" ma proprio alla fine dei titoli di coda c’è un veneziano che rivendica il rispetto per la bandiera. Roba che gli avvocati dei Serenissimi non hanno mai fatto e non faranno mai. Noi però cascasse il mondo l’autocritica la dobbiamo fare, o altrimenti non se ne esce più.



    Appunto la bandiera. Sono pochissime le insegne medioevali in uso fino ad oggi e che abbiano una memoria diffusa:

    (A) il leone di Venezia, eppoi (B) la bandiera crociata, cioè (1) l’insegna crociata della Lega Lombarda o di Milano chedirsivoglia, (2) quella “paté” dei cavalieri Templari, che però appare anche nell’anno 1162/1165 sulle mura di Milano, (3) quella “diritta” dei cavalieri Teutonici, che però la usano sia nero su bianco (ed inserto in oro per i comandanti) e sia bianco su rosso (con la “coda” e detta di san Giorgio) ma nei tre casi 2.15, 2.18, 4.34 delle bandiere prussiane è invece “paté” e viene ripetuta invertendo i colori, (4) quella “navale” di Genova, che viene tolta dal gonfalone di san Giorgio (sul quale c’è un cavaliere che uccide il drago ed ha l’insegna crociata sullo scudo) proprio per gli usi di mare, ovvero “navale” per le navi da guerra e “marittima” per le navi civili o commerciali, è “allungata” e più “magra” di quella lombarda o milanese. Se ce ne fossero altre con una storia e memoria così lunga e tutt'ora esattamente in uso come allora, siamo certi che verrano presto a dircelo, abbiamo già la risposta pronta.

    La lunga storia militare dimostra che non si tratta di un simbolo qualsiasi o l’insegna gentilizia d’un duca/duce/doge ma una bandiera sopravvissuta "al di la" di signorìe, duchi e baroni. Nessuno direbbe che sia la bandiera del duca o del doge ma tutti la considerano come propria bandiera e quando venga usata in armi dimostra la sua perenne istituzione sociale: appartiene quindi alla intera Società di quei che la usano e... viceversa, son quei che la usano ad appartenere a quella Società. Alla intiera Società, non ad un semplice gruppo sociale, una casta militare, una fazione di politicastri o governativa, alla Nazione e non ad una qualunque Città.

    Una istituzione sociale si tramanda di generazione in generazione permeando la Società.

    Nulla a che vedere con le cosiddette “istituzioni” degli Stati, che difatti periscono quando lo Stato svanisce: quelle non sono istituzioni ma metaistituzioni, perchè approfittano delle istituzioni (quelle vere) create dagli aborigeni, quei che stan sul posto fin dalla origine del posto.









    una bandiera crociata della Lega Lombarda

    la croce "paté" sui muraglioni di Milano

    la croce "paté" come usata dall'Ordine Teutonico, in bianco e nero ma anche col rosso al posto del nero.

    Ultima modifica di mailander; 19-03-23 alle 01:45 Motivo: linkagioni
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