Legge sul CO2, gli attivisti lanciano il referendum
Per il movimento ecologista la nuova legge è ancora «molto insufficiente» per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e arrestare il riscaldamento climatico - Intanto giungono critiche da diversi fronti politici
Agli attivisti dello Sciopero per il Clima Svizzera non piace la nuova legge sul CO2, che è stata approvata durante la recente sessione autunnale dalle Camere federali.
In una conferenza stampa tenutasi oggi a Berna, hanno annunciato il lancio di un referendum.
Le sezioni regionali dello Sciopero per il Clima di Ginevra, Vallese, Vaud, Neuchâtel, Giura e Giura bernese si sono già dette d’accordo per il referendum, altre - come quella di Zurigo - ci stanno pensando, ha annunciato ai media Franziska Meinherz. «Ciascuna sezione sarà libera di lanciarlo, anche senza un consenso a livello nazionale».
Legge insufficiente
Secondo il movimento ecologista,
la nuova legge non è sufficiente per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e arrestare il riscaldamento climatico. Il Parlamento non ha riconosciuto l’urgenza della crisi climatica, ha aggiunto Meinherz. A suo avviso, la nuova legge sul CO2 è ancora «molto insufficiente».
«Le emissioni non saranno ridotte, ma compensate altrove», ha deplorato Meinherz. L’attivista ritiene che la riforma non tenga conto delle rivendicazioni espresse da due anni durante le mobilitazioni in strade e piazze.
Buon compromesso
Le Camere federali hanno ultimato l’iter parlamentare della nuova legge la scorsa settimana.
Essa introduce diverse tasse e misure per ridurre della metà le emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 rispetto al 1990. Dal canto suo, il riscaldamento climatico deve essere limitato a 1,5 gradi.
Il PLR, i Verdi liberali e il Gruppo del centro (PPD, PBD e PEV) hanno accolto favorevolmente quello che definiscono un buon compromesso. Il campo rossoverde ha votato le proposte uscite dalla conferenza di conciliazione, anche se avrebbe voluto provvedimenti più incisivi.
Critiche dai partiti
Un referendum contro la nuova legge sul CO2 mette in pericolo l’intera politica climatica svizzera. Ne sono convinti PS, PLR, PPD, Verdi e Verdi liberali che reagiscono in maniera molto critica alla conferenza stampa tenuta stamane a Berna da attivisti dello Sciopero per il Clima Svizzera.
In un tweet, il capogruppo del PS alle Camere federali Roger Nordmann (VD) invita la popolazione a non firmare l’eventuale referendum. Secondo Nordmann, si tratta di una buona legge e lo dimostra il fatto che l’UDC e l’Unione petrolifera vogliano combatterla con un referendum.
Secondo il presidente dei Verdi, Balthasar Glättli, il lancio di un referendum è irresponsabile dal punto di vista climatico. Così facendo si rischia di avere come conseguenza quella di una protezione climatica molto inferiore rispetto alla nuova legge uscita dal Parlamento.
Anche il PLR non le manda a dire agli attivisti dello Sciopero per il clima: «Se andate a letto con l’UDC, perderemo anni preziosi a scapito del clima». Secondo i liberali-radicali, la nuova legge è efficace e consente di agire rapidamente.
Anche il consigliere nazionale del PPD Stefan Müller-Altermatt (SO) reagisce con sdegno su Twitter: «Che un paio di attivisti per il clima intendano lanciare un referendum contro la legge sul CO2 è una stupidaggine, ma dimostra anche come la legge sia stata portata a termine con obiettivi e misure realistiche».