Premesso, che lo scopo da loro malamente dichiarato (e che non e’ necessariamente veritiero) e’ di inserirsi nel sistema dei cosidetti stati-nazione, a rigore del Diritto internazionale …visto che non venne mai dichiarata o perseguita la prassi del Diritto delle Genti (o dei Popoli) in cui lo stesso Diritto internazionale e’ inserito,
voglio dire “nulla dichiarazione” presso le poche conferenze riunite per esempio dalla CEE oppure la NATO o il Patto di Varsavia o la CSCE o anche le Nazioni Unite (una qualsiasi delle agenzie) oppure la Corte di Giustizia internazionale, o quassicosa in cui potevano far dichiarazioni “ad hoc” davanti ai terzi, negli ultimi venti anni…
se guardiamo alle cose da fare, vedremo che non erano preparati per farle.
Ne’ le facettero… nel momento (1) in cui il primo tizio era scappato all’estero, se l’ha capito lui era evidente che bisognava organizzare la fuga di tutti gli altri,
quando (2) gli altri vanno sotto processo, dovevano essere catturati dalla Resistenza e alla fine portati all’estero,
se (3) i transfughi riuniti all’estero conservano il contatto con la popolazione in Patria, possono costituire un governo in esilio,
col governo in esilio (4) la trattativa con la controparte diventa quasi necessaria (per la controparte) sotto gli occhi degli Stati terzi,
e sarebbe quasi obbligata (5) nel caso fossero gia’ predisposte o eseguite (prima della fuga) le formalita’ prevedibili dagli strumenti del Diritto internazionale… ne bastano un paio.
Naturalmente, tutto questo se il “governo locale catalano” avesse preso per sul serio la sua missione a seguito del suo stesso referendum (anno 2017) per il quale invece viene poi condannato dal “governo centrale ispanico” due anni piu’ tardi: cosa caspita avete fatto in due anni…
non avete fatto altro che aspettare la sentenza di condanna.