Memoria d’onore per i nostri nonni e bisnonni (padri e madri) che han partecipato alla Grande Guerra, oggi detta prima Guerra Mondiale, terminata 101 anni orsono.
C’è da chiedersi se ancora esiste gente come loro.
Ha poco senso litigare sul perché e percome: la guerra si fà perché è una istituzione umana (in realtà pre-umana cioè più antica) come ha poco senso preoccuparsi di morire in guerra o in bicicletta sotto un camion o di tubercolosi, inutile cercare scuse, si muore ed è molto complicato scegliere il dove come quando.
Siamo in una valle di lacrime.
Come istituzione sociale, la guerra la fà il popolo, la massa, indipendentemente dal marchingegno che la mette in moto e la gestisce: non esiste differenza tra la Guerra del Vietnam e le cinque Giornate di Milano, le dieci Giornate di Brescia, le quattro giornate di Napoli, è la guerra, gli americani hanno sperimentato sulle Torri gemelle a Manhattan i bombardamenti che ci siamo sciroppati nella seconda Guerra Mondiale, non c’è differenza.
Se escludiamo per un attimo le guerre “sportive” e che costituiscono il comportamento criminale di una Società, abbiamo tre motivi di guerra fra umani o primati, cioè (A) le spedizioni per il saccheggio organizzato eppoi (B) le guerre come ultima risorsa della diplomazia e (C) quelle che escludono o rifiutano le risorse della diplomazia.
Per cui ci si trova in guerra quando vengono comunque ignorate le risorse della diplomazia, oppure vengono ignorate dalla controparte, il che presumibilmente è la differenza tra la civiltà e la barbarie: anche la civiltà fà la guerra e non necessariamente per difendersi dalla barbarie, proprio perché valgono sempre le regole della diplomazia.
Le spedizioni organizzate per la razzia e il saccheggio che conosciamo son quelle tipiche degli immigranti barbari celti germani slavi franchi longobardi burgundi turchi arabi mongoli vandali goti visigoti ostrogoti e tutti gli altri goti oppure romani persiani assiri cinesi giapponesi babilonesi e vikinghi per parlare soltanto dei bianchi… i quali pretendono che “chiunque possieda la forza necessaria per soggiogare gli altri, ha il Diritto di soggiogarli senza commettere ingiustizia” il che è invece tutto l’incontrario del Diritto ma …è proprio quella filosofia a identificare la barbarie.
L’alleanza diplomatica del 1879 tra Austria e Germania è dichiaratamente “difensiva” salvo che (A) la sua “dimensione” sia strumento di offesa per Francia o Russia e (B) che la sua “segretezza” sia strumento di repressione del dissenso popolare interno agli Stati …come difatti avvenne subito dopo il Congresso di Vienna (1815) a Parigi Francoforte Vienna Berlino Stoccarda Praga Budapest Varsavia Madrid Basilea Pietroburgo Dresda Brussel Cracovia Hannover ma anche a Palermo Napoli Torino Venezia Genova Roma Bologna Catania Cosenza Pisa Alessandria Modena Milano.
Anche l’associazione della monarchia italiana nel 1882 alla medesima alleanza ha uno scopo difensivo: perché trasforma l’Austria in alleato piuttosto che nemico …quale è sempre stato per oltre mille anni fin dall’invasione colle armi tra capo e collo, il nostro.
Art.3 “if one or two of the contracting Powers, without any direct provocation on their part, should be attacked by, or find themselves involved in a war against, two or more Great Powers who have not signed the present treaty, the casus foederis will simultaneously be held binding for all the other signatory Powers” vale a dire che se uno dei tre firmatari si trovasse in guerra senza averla provocata …tutti e tre ne sarebbero coinvolti all’unisono.
Art.4 “Should a Great Power who is not a party to the present treaty threaten the security of the States of one of the contracting Powers, and the Power thus menaced find itself under the necessity of declaring war, the remaining two allied Powers bind themselves to a benevolent neutrality in respect to their ally. Each of the allies reserves the right, in said case, to take part in the war, if it should consider it opportune, in order to make common cause with the belligerent ally” vale a dire che se uno dei tre, minacciato dichiarasse una guerra, gli altri terrebbero una benevolente neutralità, salvo intervenire ritenendolo opportuno in proprio.
Che NON è affatto difensivo è invece l’Art.7 perché prevede che nessun cambiamento territoriale nei balcani sia ammissibile senza il consenso reciproco degli Stati interessati, ovvero di Austria e Italia, che con Veneziagiulia Dalmazia Montenegro e Bosnia hanno entrambi i confini sul posto.
Ancora oggi qualcuno dice che i confini “italiani” non eran laggiù ma …questa clausola dimostra il contrario, o l’Austria l’avrebbe sostituita esclusa cancellata.
Giocoforza, se l’Austria dichiara guerra alla Serbia (dopo Sarajevo) rompe l’alleanza.