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La stragrande maggioranza delle donne musulmane della Malesia (il 70%) ritiene che la poligamia sia un diritto per gli uomini. È sorprendente il risultato di un sondaggio pubblicato nei giorni scorsi dall'Ong Sisters in Islam, un gruppo che si batte per i diritti delle donne islamiche a Kuala Lumpur. L'accettazione della poligamia è diffusa, ma poi il numero di donne che accetterebbe di dividere il proprio marito con un'altra moglie cala drasticamente: solo il 32% delle intervistate consentirebbe al consorte di sposarsi una seconda volta. Ma il permesso della donna non è necessario, come rilevato nello studio «Percezione e realtà: i diritti pubblici e personali delle donne musulmane in Malesia», e così ben il 65% delle donne che si rivolgono al servizio legale dell'associazione non era a conoscenza dei successivi matrimoni dei loro mariti. Possibile? Capita, come rileva l'Ong, che questi matrimoni vengano spesso celebrati in segreto, al confine tra Malesia e Thailandia.
Il sondaggio ha cercato di approfondire il perché della differenza tra l'accettazione a livello culturale della poligamia e le scelte che si fanno nella vita quotidiana. Uno dei problemi riguarda le finanze familiari: il 40% delle intervistate si è accorta di essere entrata in una relazione poligama quando ha notato una riduzione dei contributi monetari per le spese di casa; mentre circa il 10% delle donne malesi ha spiegato che dopo un altro matrimonio i mariti non le sostenevano più e anche i figli smettevano di ricevere un contributo finanziario dai loro padri.

I malesi musulmani possono sposare fino a quattro donne: la legge dice che i matrimoni successivi al primo devono essere «giusti e necessari», ma anche se manca il permesso del tribunale, con una piccola ammenda si sistema tutto e negli anni è stato eliminato l'obbligo di garantire lo stesso tenore di vita delle mogli.

Rozana Isa, direttrice dell'Ong Sisters in Islam, ha osservato come l'aumento dell'estremismo islamico abbia avuto un impatto sulla vita delle donne in Malesia, e come nonostante il recente cambio di governo gli sforzi per proteggere le donne e i bambini sono stati insufficienti. La mentalità delle donne resta ancorata a vecchi precetti: per esempio il 32% ritiene di non aver il diritto di decidere nulla sul sesso all'interno del proprio matrimonio, mentre il 62% afferma che è inaccettabile che le mogli e le madri siano le capofamiglia. Addirittura il 96% ha convenuto di dover obbedire ai mariti, un aspetto che si riflette sulla capacità di denunciare situazioni familiari violente, visto che il 21% crede che un marito possa avere il diritto di picchiare sua moglie.

Un'idea di relazione matrimoniale distorta, ma i desideri delle donne malesi sono ovviamente ben diversi: il 94% delle intervistate si aspetta di essere trattata in modo equo e l'88% con delicatezza.