In questi giorni ricorre il 50esimo anniversario di un famoso discorso di Richard Nixon.
In quel discorso Nixon per la prima volta parla a dei cittadini che non hanno fatto nulla per farsi notare, ovvero apparentemente non attivi nella percezione politica di qualsiasi democrazia.
Cittadini che non appartengono a nessuna associazione di attivisti politici, cittadini che di solito non rispondono ai sondaggi, cittadini che non votano quasi mai, a meno che non abbiano davvero un grosso motivo per farlo.
Probabilmente non sono iscritti a nessun sindacato, nessuna associazione di consumatori, nessuna Onlus, nessuna cooperativa, nessun partito, niente di niente.
A volte se lo sono è perché qualche amico li ha tirati dentro a forza, ma non sono mai realmente attivi o partecipi a nulla.
Eppure si tratta in gran parte di persone che lavorano, hanno una famiglia, mille piccoli problemi quotidiani, e nessuna voglia di partecipare troppo alla vita comune.
Sono quella parte del tessuto produttivo e civile che di solito vive e lascia vivere, e che cerca soddisfazioni personali diverse da quelle che si trovano nell'attivismo politico.
Difficilmente sono così egocentrici o narcisi da volersi fare notare a qualsiasi costo e di solito non scrivono su un giornale o su un blog (io non faccio parte di questo gruppo che sto descrivendo, prima che qualcuno alzi in ditino per farlo notare, sono io il primo a dirlo, e non penso che ci sia niente di male), e cosa più interessante di solito non rispondono ai sondaggi, di nessun tipo.
Non sempre, ma ogni tanto votano, e quando lo fanno spostano equilibri in modo inatteso.
La vittoria di Trump, della Brexit, il referendum del 2016 in Italia, le elezioni in Italia nel 2018 e pochi giorni fa in Umbria.
Potrei fare moltissimi esempi di risultati completamente inattesi.
I politici di solito fanno un richiamo generico a tutti i cittadini, negli ultimi decenni molti si sono riferiti soprattutto a colori i quali erano membri attivi politicamente, direttamente o indirettamente attraverso corpi intermedi, quelli che Bersani chiamava "società civile", il mondo del volontariato, delle associazioni, delle cooperative.
A questo mondo si sono aggiunti negli ultimi anni gli attivisti da tastiera, detti anche "slacktivist".
Il giornalismo dal cartaceo è passato online, e con esso si sono generati i fenomeni del giornalismo social, del click baiting, della caccia al like e alla condivisione virale.
Si parla di giornalismo attivista, che possiamo tradurre come "slacktivist journalism", di giornalismo che propone iniziative politiche, che pensa di dover guidare le masse (di click, guardate Fanpage per esempio, ma anche Open, e osservate la trasformazione di giornali come Repubblica dagli anni 90 a oggi).
Si da una grandissima importanza quindi alla popolazione attiva, sia fisicamente che virtualmente, e si ignorano tutti coloro che restano silenziosi.
Il primo a rivolgersi direttamente a loro, e a loro in modo particolare, fu Richard Nixon, esattamente 50 anni fa.
La società americana (e occidentale) era fortemente scossa da moti di piazza, occupazioni studentesche, editoriali sui giornali, discorsi in TV, grande contrarietà da parte di tutta la popolazione attiva politicamente verso la guerra in Vietnam.
A leggere i giornali, guardare la TV, guardare le piazze, le scuole e le università sembrava che si fosse davanti a un unanime dissenso verso Nixon.
Se si fosse votato in quel momento insomma sembrava che Nixon sarebbe stato spazzato via brutalmente dal dissenso della quasi totalità dei cittadini americani stanchi delle sue politiche.
Nel suo discorso di 32 minuti quasi tutto è andato dimenticato, ma ci fu un passaggio fondamentale, rimasto nella storia:
“And so tonight — to you, the great silent majority of my fellow Americans — I ask for your support.”
"e quindi stanotte - a voi che siete la grande e silenziosa maggioranza degli americani - io chiedo il vostro supporto"
Era dato per spacciato, per finito, lo odiavano tutti coloro i quali gridavano di più. Una minoranza rumorosa alla quale apparentemente nessuno si opponeva e per la quale si supponeva una forma di "silenzio-assenso" da parte di tutti gli altri.
E invece pochi anni dopo nelle elezioni del 1972 le cose andarono così
non avete visto male, finì 49 stati a 1 per Nixon contro McGovern con ben 23 punti di distacco a livello nazionale (il distretto di Washington D.C. non è considerato uno stato anche se assegna 3 electoral votes).
ora potremmo dire che girando sui social, leggendo i giornali online, guardando le tv, le piazze, le scuole, le università sembrerebbe che tutti la pensano allo stesso modo e che tutti siano a favore degli stessi temi e delle stesse parole d'ordine della sinistra di adesso (che potrete chiamarla come volete)
poi però quando si andrà a votare non meravigliatevi se questa sinistra "blastatrice" e aggressiva dovesse perdere di una ventina di punti...