Le plus grand soin d’un bon gouvernement devrait être d’habituer peu à peu les peuples à se passer de lui.
Sono in buona parte d'accordo. Ma...ma....la proposta non va a cancellare la prescrizione, che è comunque una cosa sacrosanta nel suo concetto base. Ma va a ridimensionarne l'entità.
Perchè lo Stato deve garantirti che tu abbia UN processo. Non è obbligatorio che questo debba andare avanti in appello o in Cassazione, ma che ti dia una sentenza (che può anche essere definitiva).
Quindi, a mio avviso, è corretto pensare di terminare il termine di prescrizione alla conclusione del primo grado.Chi decide di andare per gradi successivi, quindi una propri scelta, vedrà ripartire i termini prescrittivi da zero.
Aggiungo che cambierei anche, per una serie di reati perseguibili d'ufficio (soprattutto a danno dello Stato), il periodo di inizio del termine di prescrizione del reato. Adesso l'inizio del conteggio avviene al momento dell'esecuzione del reato. Io farei, come in altri ordinamenti giuridici europei, al momento in cui il reato viene rinvenuto. Ovviamente non parlo di quelli a querela di parte in quanto sono convinto che una persona che è a conoscenza di un fatto reato (per esempio furto) debba esercitare il suo diritto nel più breve tempo possibile. In quelli d'ufficio invece spesso non c'è immediata conoscenza dell'evento reato, quindi capita che certi reati (tipo la truffa o la turbata libertà degli incanti) vengano rilevati anni dopo dai controlli a campione che si fanno a fine lavori o nei controlli a campione, e che quindi mettono già una seria ipoteca di estinzione del reato.
Sulle indagini preliminari. Non è vero che sono dilatate all'inverosimile, visto che il CPP prevede dei tempi massimi oltre i quali il PM deve fare l'ACIP (avviso conclusione indagini) o chiedere l'archiviazione. In procedimenti più complessi questi termini si dilatano perchè i reati stessi sono in continuum e quindi ogni volta fanno ripartire i termini (vedasi un nuovo indagato che si aggiunge, un nuovo reato che si aggiunge).
Detto questo necessita comunque una riforma strutturale del CPP, per eliminare tutta una serie di bizantinismi, fra le quali le annose problematiche delle notifiche. A mio avviso queste devono essere SOLO fatte al difensore (d'ufficio o di fiducia che sia), esclusivamente via PEC (obbligatoria per ogni avvocato). Lo Stato deve garantire la difesa e che questa sia informata degli eventi. Se l'imputato\indagato si disinteressa, cazzi suoi.
"La disperazione più grave che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile" (Corrado Alvaro)
Ultima modifica di MrBojangles; 28-11-19 alle 15:52
Aggiungo sulla questione dei ricorsi in appello e cassazione. Da noi è troppo facile, se non automatico (soprattutto se hai soldi da spendere) fare ricorso per allungare il processo e magari farti arrivare a condanna ad età avanzata (e quindi non andare comunque in carcere), se non addirittura giocare la carta prescrizione. L'appello deve essere concesso solo a fronte di evidenti storture nel processo di primo grado (testimoni nuovi, violazioni del cpp, gravi errori di valutazione del giudice) e raramente in Cassazione (solo GRAVI violazioni procedurali). Ad oggi andare al secondo grado è normalità, e fin troppo spesso si finisce in Cassazione per cazzate.
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Tortora andò in galera per un nome segnato su un agenda. Se ne è uscito non dimostrando la "solidità" ma dimostrando che quel nome era il suo ma non era il suo. Ha dovuto dimostrare di non essere lui quello. Esci fuori dalle definizioni ed entra nel mondo reale, scoprirai tante cose...
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Ad esempio
Con questo verdetto della VI sezione penale, i supremi giudici hanno confermato la prescrizione dichiarata dalla Corte d’appello di Napoli il 20 aprile 2017, limitandosi a riqualificare il reato. Rimane salva la costituzione di parte civile del Senato che potrà ottenere, in separato giudizio, il risarcimento dei danni derivati dalla compravendita della funzione parlamentare.
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