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22gradi
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Il sindacato dei giornalisti Rai contro la decisione dell'azienda: "i casi di cattivo giornalismo in Rai sono frequenti, ma solo Sanfilippo viene punito"
La sospensione di Sanfilippo da parte della Rai continua ad alimentare polemica. Ora è intervenuto anche il sindacato dei giornalisti Rai, Usigrai, che ha parlato insieme alla Fnsi, la Federazione Nazionale Stampa Italiana: "Ciò che troviamo non tollerabile è che la Rai ancora una volta si muova con due pesi e due misure. Se vuole essere credibile, la Rai deve essere coerente nel sanzionare comportamenti che ledono l'immagine dell'azienda. Tutti. E sempre".
"Nei mesi scorsi" ricorda Usigrai, "il presidente della Rai Marcello Foa ha rilasciato una intervista a un giornale israeliano nella quale ha accusato una intera delegazione dell'europarlamento di essere finanziata da Soros. Una notizia falsa. Dalla frequenze di Isoradio, Maurizio Costanzo ha usato, in maniera esplicita e reiterata, un linguaggio vergognoso nei confronti di un radioascoltatore. Ma in questi casi, come in diversi altri, tutto è caduto nel vuoto. Una azienda che agisce in questo modo - concludono Usigrai e Fnsi - delegittima se stessa.
Anzaldi:"Sanzioni solo se vittima è Salvini?"
"È una buona notizia che la Rai inizi a sanzionare i dipendenti che usano i social network per diffondere odio, insulti o fake news. Non si capisce, però, quale sia il metodo deciso: perché iniziare dal caso Sanfilippo e non dai casi che si sono verificati prima? Se la vittima è Salvini, la Rai interviene subito, altrimenti lascia correre?". Lo scrive su facebook il deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi.
"Il dubbio viene, se si ripercorrono alcuni dei casi - prosegue Anzaldi - emersi nei mesi scorsi, ben prima del post su Facebook del caporedattore di RadioRai a inizio settembre. Basti ricordare a luglio i post offensivi della giornalista del Tg2, Anna Mazzone, contro il Pd e contro Carola Rackete, in alcuni casi cancellati direttamente da Facebook perché ritenuti di incitamento all'odio. La Rai ha addirittura indirizzato al Tg2 una raccomandazione, ma basta leggere i profili della giornalista per vedere che è rimasta totalmente inascoltata. C'è stato, poi, a luglio il like inserito dal direttore del Tg2 Sangiuliano ad un tweet del senatore di Forza Italia Gasparri che chiedeva di tappare la bocca al sottoscritto. E se ne potrebbero citare altri".
"La Rai quando si occuperà anche di questi casi, verificatisi prima di Sanfilippo? Solo quando si parla di Salvini c'è una sorta di corsia preferenziale? Entro il 10 dicembre la Rai ha l'obbligo di adempiere alla Risoluzione della Vigilanza e dotarsi di un codice etico sull'utilizzo dei social, secondo le prescrizioni della commissione. A oltre un mese dal voto unanime dei commissari, però, non si ha ancora notizia dell'adempimento di Viale Mazzini", conclude Anzaldi.