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  1. #1
    roma kaputt!
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    Predefinito CALDEROLI: 'VIA DA ROMA DOPO IL FEDERALISMO'



    CALDEROLI: 'VIA DA ROMA DOPO IL FEDERALISMO'

    PadaniaNet - CALDEROLI: 'VIA DA ROMA DOPO IL FEDERALISMO'

    "Il federalismo e' stato, e' e sara' la bussola della Lega. Ieri per individuare gli alleati; oggi per proseguire o meno la legislatura; domani per coltivare la suggestione di abbandonare il parlamento nazionale e concentrarsi sulle assemblee regionali. A confermarlo e' il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli che vuole chiudere 'entro quattro mesi' la partita sull'attuazione delle riforma e si dice 'soddisfatto per il boom di interventi edilizi realizzati grazie alle semplificazioni' (su cui si veda Il Sole 24 Ore di ieri). Le acque nella maggioranza sembrano piu' calme. Il governo andra' avanti con 316 voti alla Camera. Finiani inclusi? A noi interessano soprattutto i fatti e non i voti su una risoluzione. Anche perche' per noi contala qualita' dei voti e non la quantita'. L'importante e' che ci sia la volonta' di procedere sulle riforme, a cominciare dal federalismo in commissione bicamerale. Che doveva essere a maggioranza e invece l'abbiamo fatta paritetica. Ma non c'e' il rischio che il finiano Baldassarri voti con l'opposizione e dunque diventi a minoranza? Non credo. Con Baldassarri ho parlato spesso. L'ultima volta martedi' scorso e ci siamo sempre trovati d'accordo. Se vengono messe da parti le pregiudiziali politiche sono convinto che la quadra si trovera' anche con l'opposizione.
    Se trovo un atteggiamento costruttivo io un provvedimento sono pronto anche a rivoltarlo come un calzino. Per Bossi il federalismo e' questione di ore. A che punto siete? Quanto prima vedro' i rappresentanti di regioni ed autonomie locali per discutere un provvedimento unico sull'autonomia tributaria di regioni e province e sulla cancellazione dei trasferimenti regionali agli enti locali. Visto il tema li devo per forza incontrare tutti insieme. Se il confronto sara' positivo potrei portare il testo in Consiglio dei ministri la prossima settimana insieme a quello sui costi standard per la sanita'. Partiamo dalle regioni: che cosa avranno? Un mix di Iva e Irpef. Oggi la maggior parte delle risorse viene dalla compartecipazione Iva al 44,7 per cento.
    Penso che si puo' passare al 25-30 per cento
    . E' un tributo su cui non c'e' margine di manovra sia perche' discende dall'Europa sia perche' il cittadino non ha la percezione che una parte di cio' che spendeva alle regioni. Se invece utilizzo una tassa sulle persone fisiche come l'Irpef questo raccordo diretto c'e' cosi' come un collegamento coni servizi erogati. Irpef sotto quale forma? Con una compartecipazione sui gettiti prodotti dai vari scaglioni, in modo da garantire la progressivita' dell'imposta, e con un'addizionale piu' ampia di quella attuale. Che i governatori potranno manovrare nel rispetto degli scaglioni nazionali. La potranno anche abbattere totalmente oppure introdurre detrazioni per agevolare le famiglie con bambini o anziani a carico, arrivando a qualcosa di simile al quoziente familiare. Le regioni manterranno anche l'Irap. La ridurrete? Saranno i' governatori a decidere. Io gli do una flessibilita' totale per arrivare anche a zero. Saranno loro a decidere se vogliono fare una vera politica di promozione dell'impresa.
    Province e comuni che cosa devono aspettarsi? Nel decreto sul fisco municipale si e' affrontato il nodo dei trasferimenti dello Stato. Ora puntiamo a risolvere quello dei trasferimenti regionali. Ho trovato una soluzione di garanzia: cancellarli e dare a comuni e province la compartecipazione a un tributo regionale con un livello stabilito tra le parti. Per le province penso al bollo auto e per i comuni sarei orientato all'addizionale Irpef. Passiamo al Sud. Il ministro Tremonti ha detto che in alcune regioni bisognerebbe prima fare arrivare lo Stato. Sara' un federalismo a due velocita'? Sono sempre stato di questa idea per le evidenti difficolta' in cui si trovano alcune aree territoriali ma ormai si e' deciso di far partire tutti insieme e cosi' sara'. Il federalismo lo vedo come un armistizio tra Nord e Sud in materia fiscale. Basato su alcuni principi: assicurare le risorse a tutti in modo che possano garantire i livelli essenziali delle prestazioni nelle loro funzioni fondamentali, con dei coefficienti correttivi per chi si trova ad esempio su un'isola o in cima a un monte. Chi ha speso di piu' o si adegua oppure cambia la propria classe dirigente. In quelle zone in cui la classe dirigente ha fatto disastri e non ha neanche creato le strutture io devo mettere gli amministratori in condizioni di farle. In che modo? Destinando alla perequazione infrastrutturale che e' prevista dalla legge delega le risorse non utilizzate o destinate a interventi a pioggia, che verranno fuori dal monitoraggio del ministro Fitto. Ad esempio non posso chiudere dalla sera alla mattina un ospedale con 12 posti letto che fa danni ai pazienti e costa un'ira di Dio. Prima devo costruire degli ospedali per acuti e di alta specializzazione oppure delle strutture territoriali che oggi non esistono. La Lega sosterra' il piano Fitto sul Sud? Dinanzi a un programma di interventi seri la Lega non avra' problemi a concedere il suo appoggio.
    Che sia tra tre mesi o tra tre anni, prima o poi si tornera' al voto. Non avete mai pensato di sfruttare i consensi in ascesa e correre da soli? Come ha detto Bossi, Berlusconi e' leale sulle riforme e noi dobbiamo esserlo con lui. Se le cose vanno avanti cosi' non c'e' motivo di andare da soli.
    Nell'attuale sistema bipolare puoi incidere solo se sei presente anche a livello nazionale. Chissa' che un domani, dopo aver realizzato il federalismo, non si possa decidere di essere presenti solo nelle assemblee regionali. Alleandosi con una forza nazionale sull'esempio di quanto avviene in Baviera".
    Ultima modifica di Leghista; 15-09-10 alle 12:58

  2. #2
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    Predefinito Rif: CALDEROLI: 'VIA DA ROMA DOPO IL FEDERALISMO'

    Citazione Originariamente Scritto da Leghista Visualizza Messaggio


    CALDEROLI: 'VIA DA ROMA DOPO IL FEDERALISMO'

    PadaniaNet - CALDEROLI: 'VIA DA ROMA DOPO IL FEDERALISMO'

    "Il federalismo e' stato, e' e sara' la bussola della Lega. Ieri per individuare gli alleati; oggi per proseguire o meno la legislatura; domani per coltivare la suggestione di abbandonare il parlamento nazionale e concentrarsi sulle assemblee regionali. A confermarlo e' il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli che vuole chiudere 'entro quattro mesi' la partita sull'attuazione delle riforma e si dice 'soddisfatto per il boom di interventi edilizi realizzati grazie alle semplificazioni' (su cui si veda Il Sole 24 Ore di ieri). Le acque nella maggioranza sembrano piu' calme. Il governo andra' avanti con 316 voti alla Camera. Finiani inclusi? A noi interessano soprattutto i fatti e non i voti su una risoluzione. Anche perche' per noi contala qualita' dei voti e non la quantita'. L'importante e' che ci sia la volonta' di procedere sulle riforme, a cominciare dal federalismo in commissione bicamerale. Che doveva essere a maggioranza e invece l'abbiamo fatta paritetica. Ma non c'e' il rischio che il finiano Baldassarri voti con l'opposizione e dunque diventi a minoranza? Non credo. Con Baldassarri ho parlato spesso. L'ultima volta martedi' scorso e ci siamo sempre trovati d'accordo. Se vengono messe da parti le pregiudiziali politiche sono convinto che la quadra si trovera' anche con l'opposizione.
    Se trovo un atteggiamento costruttivo io un provvedimento sono pronto anche a rivoltarlo come un calzino. Per Bossi il federalismo e' questione di ore. A che punto siete? Quanto prima vedro' i rappresentanti di regioni ed autonomie locali per discutere un provvedimento unico sull'autonomia tributaria di regioni e province e sulla cancellazione dei trasferimenti regionali agli enti locali. Visto il tema li devo per forza incontrare tutti insieme. Se il confronto sara' positivo potrei portare il testo in Consiglio dei ministri la prossima settimana insieme a quello sui costi standard per la sanita'. Partiamo dalle regioni: che cosa avranno? Un mix di Iva e Irpef. Oggi la maggior parte delle risorse viene dalla compartecipazione Iva al 44,7 per cento.
    Penso che si puo' passare al 25-30 per cento
    . E' un tributo su cui non c'e' margine di manovra sia perche' discende dall'Europa sia perche' il cittadino non ha la percezione che una parte di cio' che spendeva alle regioni. Se invece utilizzo una tassa sulle persone fisiche come l'Irpef questo raccordo diretto c'e' cosi' come un collegamento coni servizi erogati. Irpef sotto quale forma? Con una compartecipazione sui gettiti prodotti dai vari scaglioni, in modo da garantire la progressivita' dell'imposta, e con un'addizionale piu' ampia di quella attuale. Che i governatori potranno manovrare nel rispetto degli scaglioni nazionali. La potranno anche abbattere totalmente oppure introdurre detrazioni per agevolare le famiglie con bambini o anziani a carico, arrivando a qualcosa di simile al quoziente familiare. Le regioni manterranno anche l'Irap. La ridurrete? Saranno i' governatori a decidere. Io gli do una flessibilita' totale per arrivare anche a zero. Saranno loro a decidere se vogliono fare una vera politica di promozione dell'impresa.
    Province e comuni che cosa devono aspettarsi? Nel decreto sul fisco municipale si e' affrontato il nodo dei trasferimenti dello Stato. Ora puntiamo a risolvere quello dei trasferimenti regionali. Ho trovato una soluzione di garanzia: cancellarli e dare a comuni e province la compartecipazione a un tributo regionale con un livello stabilito tra le parti. Per le province penso al bollo auto e per i comuni sarei orientato all'addizionale Irpef. Passiamo al Sud. Il ministro Tremonti ha detto che in alcune regioni bisognerebbe prima fare arrivare lo Stato. Sara' un federalismo a due velocita'? Sono sempre stato di questa idea per le evidenti difficolta' in cui si trovano alcune aree territoriali ma ormai si e' deciso di far partire tutti insieme e cosi' sara'. Il federalismo lo vedo come un armistizio tra Nord e Sud in materia fiscale. Basato su alcuni principi: assicurare le risorse a tutti in modo che possano garantire i livelli essenziali delle prestazioni nelle loro funzioni fondamentali, con dei coefficienti correttivi per chi si trova ad esempio su un'isola o in cima a un monte. Chi ha speso di piu' o si adegua oppure cambia la propria classe dirigente. In quelle zone in cui la classe dirigente ha fatto disastri e non ha neanche creato le strutture io devo mettere gli amministratori in condizioni di farle. In che modo? Destinando alla perequazione infrastrutturale che e' prevista dalla legge delega le risorse non utilizzate o destinate a interventi a pioggia, che verranno fuori dal monitoraggio del ministro Fitto. Ad esempio non posso chiudere dalla sera alla mattina un ospedale con 12 posti letto che fa danni ai pazienti e costa un'ira di Dio. Prima devo costruire degli ospedali per acuti e di alta specializzazione oppure delle strutture territoriali che oggi non esistono. La Lega sosterra' il piano Fitto sul Sud? Dinanzi a un programma di interventi seri la Lega non avra' problemi a concedere il suo appoggio.
    Che sia tra tre mesi o tra tre anni, prima o poi si tornera' al voto. Non avete mai pensato di sfruttare i consensi in ascesa e correre da soli? Come ha detto Bossi, Berlusconi e' leale sulle riforme e noi dobbiamo esserlo con lui. Se le cose vanno avanti cosi' non c'e' motivo di andare da soli.
    Nell'attuale sistema bipolare puoi incidere solo se sei presente anche a livello nazionale. Chissa' che un domani, dopo aver realizzato il federalismo, non si possa decidere di essere presenti solo nelle assemblee regionali. Alleandosi con una forza nazionale sull'esempio di quanto avviene in Baviera".
    Bossi a Venezia ha detto che il federalismo è fatto, ormai è questione di ore, per cui immagino che tutti i parlamentari e i senatori della Lega staranno già facendo le valige per tornare al Nord. Mi complimento con Bossi per aver ottenuto il federalismo e mi complimento con tutti i parlamentari eletti per la coerenza che dimostreranno lasciando roma ladrona immediatamente senza discutere o per caso non vorranno mettere in dubbio le parole di Bossi? Il federalismo adesso c'è .
    Lo ha detto chiaro e tondo , per cui via da roma e subito.
    a proposito qualcuno mi spiega come sarà attuato? Moltissimi se lo chiedono e vogliono capire cosa succederà adesso. grazie.iaociao:

  3. #3
    roma kaputt!
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    Predefinito Rif: CALDEROLI: 'VIA DA ROMA DOPO IL FEDERALISMO'

    Citazione Originariamente Scritto da federico-90 Visualizza Messaggio
    Bossi a Venezia ha detto che il federalismo è fatto, ormai è questione di ore, per cui immagino che tutti i parlamentari e i senatori della Lega staranno già facendo le valige per tornare al Nord. Mi complimento con Bossi per aver ottenuto il federalismo e mi complimento con tutti i parlamentari eletti per la coerenza che dimostreranno lasciando roma ladrona immediatamente senza discutere o per caso non vorranno mettere in dubbio le parole di Bossi? Il federalismo adesso c'è .
    Lo ha detto chiaro e tondo , per cui via da roma e subito.
    a proposito qualcuno mi spiega come sarà attuato? Moltissimi se lo chiedono e vogliono capire cosa succederà adesso. grazie.iaociao:
    Nell'attuale sistema bipolare puoi incidere solo se sei presente anche a livello nazionale. Chissa' che un domani, dopo aver realizzato il federalismo, non si possa decidere di essere presenti solo nelle assemblee regionali. Alleandosi con una forza nazionale sull'esempio di quanto avviene in Baviera


    Leggi prima di scrivere, buffoncello.
    Realizzare il federalismo significa realizzare un federalismo compiuto(come in Germania).
    Ultima modifica di Leghista; 15-09-10 alle 15:49

  4. #4
    roma kaputt!
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    Predefinito Rif: CALDEROLI: 'VIA DA ROMA DOPO IL FEDERALISMO'

    A quel punto roma può anche sprofondare, non sarebbe comunque più un nostro problema.
    Ultima modifica di Leghista; 15-09-10 alle 17:17

  5. #5
    roma kaputt!
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    Predefinito Rif: CALDEROLI: 'VIA DA ROMA DOPO IL FEDERALISMO'



    Bossi: Padania libera. Poi pensione

    Alla festa dei popoli padani di Venezia il Senatùr rassicura sul federalismo: "Grazie al nostro impegno adesso è arrivato. Il tempo passa anche per me, ma non mollo".

    Il Tempo - Bossi: Padania libera. Poi pensione

    Il segretario della Lega Nord Umberto Bossi A Venezia doveva essere il giorno dello sfogo, delle sparate in tipico stile leghista, delle dichiarazioni chiave e invece chi si aspettava di vedere l'Umberto furioso è rimasto deluso. Nessun riferimento alla posizione della Lega all'interno del governo, nessun accenno alla questione del voto anticipato, ma, dal palco galleggiante costruito sull'acqua della laguna veneta, Bossi ha voluto aprirsi e mostrare alla sua gente un lato più privato, a tratti quasi malinconico: «Il tempo passa anche per me. L'altro giorno ero in montagna e mi mancava l'aria. Per fortuna mi ha aiutato mio figlio e mia moglie Manuela. Ma noi andremo avanti lo stesso fino alla fine per portare avanti il nostro sogno di libertà della Padania. E io andrò in pensione solo dopo che la Padania sarà realizzata e libera». Una missione per Bossi, che, con quelle parole, ha voluto rassicurare la sua gente. Lui c'è e continuerà a lottare contro chi, come il presidente della Camera, denigra la sua gente: «Fini a Mirabello ha detto una stupidaggine sul fatto che la Padania non esiste perché i padani esistono e hanno una sola volontà e una sola fede».



    Bossi così si ricarica. Gli è bastato gettare lo sguardo alla marea di persone che, all'insegna del folklore nordista, affollava Riva dei Sette Martiri, per ritrovare quella consueta foga tipica dei suoi comizi. E naturalmente il tema che gli ha trasmesso l'energia è proprio il federalismo: «La va a giorni, la va a ore, preparatevi a fare festa in piazza...». Nell'immediato, il capo del Carroccio si riferisce ai decreti attuativi del federalismo elogiando il lavoro di squadra che lo ha visto parte attiva assieme al ministro della Semplificazione: «La premiata ditta Calderoli-Bossi - ha detto - ce l'ha fatta a portare a casa il federalismo». Una delle novità, ha annunciato, sarà che «alle regioni andrà una miscela di Irpef e Iva. Se Cota in Piemonte può avere l'Irpef, può fermare sul territorio tutte le aziende che delocalizzano all'estero, lo stesso vale per il Veneto».

    Un primo passo federalista, del resto, la Lega l'ha già incassato, con i beni demaniali: «Abbiamo portato a casa le acque - ha ricordato - I fiumi e i laghi adesso tornano alle Regioni, e mai più finiranno a Roma ladrona».


    Un vecchio cavallo di battaglia che ha riscosso l'immediato applauso del popolo nordista al quale però il Senatùr ha negato la possibilità di sapere se la Lega veramente spingerà per ottenere il voto anticipato. Infatti, ricomposto il patto di ferro con il premier e le truppe leali del Pdl, il capo del Carroccio non ha fatto accenno né alle elezioni né di salite al Colle delegando il compito di dettare la linea a Calderoli e al ministro dell'Interno Roberto Maroni. Così, se il primo metteva le mani avanti avvertendo che «un governo per arrivare a mangiare il panettone non serve a nessuno», Maroni, numeri alla mano, commenta: «Se ci saranno i 316 voti di fiducia Berlusconi andrà avanti; se no si deve dimettere». Il colpo di teatro è però arrivato alla fine della manifestazione quando Bossi si preparava a riversare in laguna l'acqua del Po raccolta venerdì sul Monviso. E così, attorniato dallo stato maggiore del partito e con a fianco il figlio Renzo, Bossi ha prima versato un pò d'acqua del Po in laguna, quindi, con gesto quasi evangelico, ha «battezzato» i due che aveva più vicini, Calderoli e Zaia, versando sulle loro teste alcune gocce del grande fiume suscitando lo scroscio di applausi e di risate della sua gente. La festa dei popoli padani però, non poteva veramente finire senza che Bossi rivolgesse qualche parola, questa volta quasi affettuosa, alla signora Lucia Massarotto, la veneziana che ogni anno espone il Tricolore per protesta contro la Lega: «La signora Lucia non è più così dura con noi come in passato». E conclude: «Chi la dura la vince...».
    Ultima modifica di Leghista; 15-09-10 alle 17:42

  6. #6
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    Predefinito Rif: CALDEROLI: 'VIA DA ROMA DOPO IL FEDERALISMO'

    Citazione Originariamente Scritto da Leghista Visualizza Messaggio


    Bossi: Padania libera. Poi pensione

    Alla festa dei popoli padani di Venezia il Senatùr rassicura sul federalismo: "Grazie al nostro impegno adesso è arrivato. Il tempo passa anche per me, ma non mollo".

    Il Tempo - Bossi: Padania libera. Poi pensione

    Il segretario della Lega Nord Umberto Bossi A Venezia doveva essere il giorno dello sfogo, delle sparate in tipico stile leghista, delle dichiarazioni chiave e invece chi si aspettava di vedere l'Umberto furioso è rimasto deluso. Nessun riferimento alla posizione della Lega all'interno del governo, nessun accenno alla questione del voto anticipato, ma, dal palco galleggiante costruito sull'acqua della laguna veneta, Bossi ha voluto aprirsi e mostrare alla sua gente un lato più privato, a tratti quasi malinconico: «Il tempo passa anche per me. L'altro giorno ero in montagna e mi mancava l'aria. Per fortuna mi ha aiutato mio figlio e mia moglie Manuela. Ma noi andremo avanti lo stesso fino alla fine per portare avanti il nostro sogno di libertà della Padania. E io andrò in pensione solo dopo che la Padania sarà realizzata e libera». Una missione per Bossi, che, con quelle parole, ha voluto rassicurare la sua gente. Lui c'è e continuerà a lottare contro chi, come il presidente della Camera, denigra la sua gente: «Fini a Mirabello ha detto una stupidaggine sul fatto che la Padania non esiste perché i padani esistono e hanno una sola volontà e una sola fede».



    Bossi così si ricarica. Gli è bastato gettare lo sguardo alla marea di persone che, all'insegna del folklore nordista, affollava Riva dei Sette Martiri, per ritrovare quella consueta foga tipica dei suoi comizi. E naturalmente il tema che gli ha trasmesso l'energia è proprio il federalismo: «La va a giorni, la va a ore, preparatevi a fare festa in piazza...». Nell'immediato, il capo del Carroccio si riferisce ai decreti attuativi del federalismo elogiando il lavoro di squadra che lo ha visto parte attiva assieme al ministro della Semplificazione: «La premiata ditta Calderoli-Bossi - ha detto - ce l'ha fatta a portare a casa il federalismo». Una delle novità, ha annunciato, sarà che «alle regioni andrà una miscela di Irpef e Iva. Se Cota in Piemonte può avere l'Irpef, può fermare sul territorio tutte le aziende che delocalizzano all'estero, lo stesso vale per il Veneto».

    Un primo passo federalista, del resto, la Lega l'ha già incassato, con i beni demaniali: «Abbiamo portato a casa le acque - ha ricordato - I fiumi e i laghi adesso tornano alle Regioni, e mai più finiranno a Roma ladrona».


    Un vecchio cavallo di battaglia che ha riscosso l'immediato applauso del popolo nordista al quale però il Senatùr ha negato la possibilità di sapere se la Lega veramente spingerà per ottenere il voto anticipato. Infatti, ricomposto il patto di ferro con il premier e le truppe leali del Pdl, il capo del Carroccio non ha fatto accenno né alle elezioni né di salite al Colle delegando il compito di dettare la linea a Calderoli e al ministro dell'Interno Roberto Maroni. Così, se il primo metteva le mani avanti avvertendo che «un governo per arrivare a mangiare il panettone non serve a nessuno», Maroni, numeri alla mano, commenta: «Se ci saranno i 316 voti di fiducia Berlusconi andrà avanti; se no si deve dimettere». Il colpo di teatro è però arrivato alla fine della manifestazione quando Bossi si preparava a riversare in laguna l'acqua del Po raccolta venerdì sul Monviso. E così, attorniato dallo stato maggiore del partito e con a fianco il figlio Renzo, Bossi ha prima versato un pò d'acqua del Po in laguna, quindi, con gesto quasi evangelico, ha «battezzato» i due che aveva più vicini, Calderoli e Zaia, versando sulle loro teste alcune gocce del grande fiume suscitando lo scroscio di applausi e di risate della sua gente. La festa dei popoli padani però, non poteva veramente finire senza che Bossi rivolgesse qualche parola, questa volta quasi affettuosa, alla signora Lucia Massarotto, la veneziana che ogni anno espone il Tricolore per protesta contro la Lega: «La signora Lucia non è più così dura con noi come in passato». E conclude: «Chi la dura la vince...».
    Aspettiamo di vedere come sarà attuato il federalismo, preoccupa il fatto che Berlusconi stia imbarcarndo nella maggioranza di governo siciliani e democristiani.
    E' chiaro che in conseguenza dell'azione di forze assistenzialiste meridionali (l'assistenzialismo è la moneta con cui acquistano voti) e comunisti (assistenzialisti per ideologia) il federalismo sarà meno rigido di quanto dovrebbe essere.
    I principi federalisti sono:

    1) chi fa un cazzo, deve avere un cazzo (con l'eccezione delle persone che, per motivi di inabilità fisiche rendono meno e vanno sostenute consentendogli di lavorare ai loro ritmi).

    2) Chi lavora male deve essere licenziato. Negli usa i ricercatori sono valutati in base al nimero di pubblicazioni, se non pubblicano vengono licenziati. I docenti universitari sono valutati dagli studenti, se per 3 anni ricevono un giudizio negativo sono licenziati, anche i militari sono sottoposti a test fisici periodici, se non li superano sono licenziati. Vale nel settore pubblico lo stesso principio del settore privato: SE NON RENDI CHIUDI E TE NE VAI.
    I principi dei Padani, da sempre abituati a lavorare in proprio.

    Lo stesso principio delle risorse gestite da chi le produce rientra nel principio 1): perché i Lombardi devono dare i loro soldi per finanziare l'assistenzialismo meridionale (ovvero gente che fa un casso?).

    Credo che se:
    1) valesse il principio di responsabilità: chi fa un cazzo deve avere un cazzo, le perseno deono ricevere per quello che danno.

    2) La legge italiana valesse su tutto il territorio nazionale.

    Il federalismo diverrebbe superfluo-

    Chiaro che i peggiori nemici del federalismo sono:
    - le forze politiche meridional - assistenzialiste.
    - I comunisti: fautori del posto pubblico a tempo indeterminato in cui che tu lavori o non lavori lo stipendio non cambia (principio comunista universale che va dal sei politicio in su).
    - Gli ex missini comunque sostenitori dei posti pubblici (con particolare riferimento a polizia ed esercito).
    - La corrente di sinistra degli ex democristiani (Bindi, Binetti) pronta a dare a chi "non fa anche se potrebbe" in spregio ai principi Cristiani di solidarietà: se si danno risorse a chi NON FA e POTREBBE FARE si tolgono, automaticamente, risorse a chi "NON FA PERCHE' NON PUO' FARE".

    Vadano a fare in culo.
    Ultima modifica di Tyr; 16-09-10 alle 07:52
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    Predefinito Rif: CALDEROLI: 'VIA DA ROMA DOPO IL FEDERALISMO'

    Citazione Originariamente Scritto da Leghista Visualizza Messaggio
    A quel punto roma può anche sprofondare, non sarebbe comunque più un nostro problema.

    Buffoncello? E perchè mai? Cosa ho detto di così strano?
    Credo che le parole di Bossi siano un pò più autorevoli di quelle di Calderoli.
    Se Bossi dice che il federalismo è questione di ore, dammi un motivo per cui non dovrei credergli.

  8. #8
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    Predefinito Rif: CALDEROLI: 'VIA DA ROMA DOPO IL FEDERALISMO'

    Citazione Originariamente Scritto da Leghista Visualizza Messaggio
    [B][U]Realizzare il federalismo significa realizzare un federalismo compiuto(come in Germania).
    Il federalismo tedesco è quanto di più blando. Perché non "quello francese", di impronta napoleonica, già che ci siete? il Federalismo Svizzero non vi piace proprio, eh legaglioni? Troppo potere ai Cittadini fuori dal controllo delle caste di poltronari di cui siete parte integrante. E dire che Gemonio è a 18 chilometri da Ponte Tresa.

    Voi leghisti siete il bastione e la stampella dello stato padrone italiano.
    L'occasione fa l'uomo italiano

  9. #9
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    Predefinito Rif: CALDEROLI: 'VIA DA ROMA DOPO IL FEDERALISMO'

    Citazione Originariamente Scritto da semipadano Visualizza Messaggio
    Il federalismo tedesco è quanto di più blando. Perché non "quello francese", di impronta napoleonica, già che ci siete? il Federalismo Svizzero non vi piace proprio, eh legaglioni? Troppo potere ai Cittadini fuori dal controllo delle caste di poltronari di cui siete parte integrante. E dire che Gemonio è a 18 chilometri da Ponte Tresa.

    Voi leghisti siete il bastione e la stampella dello stato padrone italiano.
    Guarda, voto la lega da venti anni, ricordo la prima Lega e ti assicuro che quello che scriveva sui meridionali era 1000 volte "peggio" (ma dannatamente vero) vs quello che oggi la Lega scrive o sostiene sui musulmani.

    Ho visto la Lega passare da partito quasi di lotta armata a "movimento parlamentare",

    Pragmaticamente era prevedibile che, avendo scelto la via democratica, la Lega abbia fortemente "diluito" le sue posizioni, anche perchè ha meno derl 20% dei consensi e deve vedersela con un 80% di assistenzialisti italiani.

    Cosa salvo della Lega? L'avere creato una identità Padana, andando oltre alle troppe forze autonomiste, spesso in contrasto tra loro.
    L'avere perseguito una istanza dei cittadini Padani di "leggi uguali per tutti" (compresi meridionali), il fare da barriera a un buonismo, vigliacco, speculativo e menefreghista.
    L'avere posto fine alla politica democristiana (che ha munto i Padani tanto quanto i meridionali con la sua logica di "aiutare anche chi non ha nessuna voglia di aiutarsi e vuole campare a sbafo").
    Credo che la Lega sia troppo poco, ormai. Lavoro in proprio, pago le tasse perchè non sono un terrone e perchè mi ritengo parte attiva di un Popolo (Padano NON Italiano) e sento il dovere, e il piacere, di dover contribuire allo sviluppo di tale Popolo.
    Però inizio a domandarmi quanto sia responsabile farlo: lavorare a nero (come il marmagliume meridionale) significa: non pagare il commercialista, non pagare tasse, avere diritto a sussidi. In pratica avere molti più soldi utilizzabili anche per potenziali spese sanitarie (anche nel nord est abbiamo liste di attesae di mesi, per cui o hai i soli o patisci - o peggio-), oltre che lavorare meno.
    Ormai i Padani onesti (cioè la maggioranza dei Padani - che hanno retto questa merda di stato terronico per 150 anni) sono al limite.
    E' tardi perfino per il federalismo: I LADRI MERIDIONALI DEVONO SMETTERLA DI RUBARE. QUESTA PARODIA DI STATO DEVE FAR RISPETTARE LE REGOLE AL MARMAGLIUME MERIDIONALE. ALDILA' E PRIMA DI QUALUNQUE FEDERALISMO.
    Perchè io credo che se tu chiedi ai Leghisti: "volete importare due zingari per l'espatrio di un meridionale"? Credo che i Leghisti risponderebbero: "immediatamente".
    Gli zingari sono ladri, delinquenti e hanno zero voglia di lavorare, ma almeno non hanno mafie e non si comprano i titoli di stuidio pompati per fotterci il lavoro.
    Perfino i musulamani integralisti sono meglio: lavorano di più e rispettano delle regole (hannno una disciplina ed un' etica - per quanto discutibili e non condivisibili per esempio non ruberebbero mai ad un invalido - cfr. feccia meridionale con record false pensioni di invalidità -).
    Ultima modifica di Tyr; 19-09-10 alle 18:41
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    Predefinito Rif: CALDEROLI: 'VIA DA ROMA DOPO IL FEDERALISMO'

    Citazione Originariamente Scritto da Tyr Visualizza Messaggio
    Guarda, voto la lega da venti anni, ricordo la prima Lega e ti assicuro che quello che scriveva sui meridionali era 1000 volte "peggio" (ma dannatamente vero) vs quello che oggi la Lega scrive o sostiene sui musulmani.

    Ho visto la Lega passare da partito quasi di lotta armata a "movimento parlamentare",

    Pragmaticamente era prevedibile che, avendo scelto la via democratica, la Lega abbia fortemente "diluito" le sue posizioni, anche perchè ha meno derl 20% dei consensi e deve vedersela con un 80% di assistenzialisti italiani.

    Cosa salvo della Lega? L'avere creato una identità Padana, andando oltre alle troppe forze autonomiste, spesso in contrasto tra loro.
    L'avere perseguito una istanza dei cittadini Padani di "leggi uguali per tutti" (compresi meridionali), il fare da barriera a un buonismo, vigliacco, speculativo e menefreghista.
    L'avere posto fine alla politica democristiana (che ha munto i Padani tanto quanto i meridionali con la sua logica di "aiutare anche chi non ha nessuna voglia di aiutarsi e vuole campare a sbafo").
    Credo che la Lega sia troppo poco, ormai. Lavoro in proprio, pago le tasse perchè non sono un terrone e perchè mi ritengo parte attiva di un Popolo (Padano NON Italiano) e sento il dovere, e il piacere, di dover contribuire allo sviluppo di tale Popolo.
    Però inizio a domandarmi quanto sia responsabile farlo: lavorare a nero (come il marmagliume meridionale) significa: non pagare il commercialista, non pagare tasse, avere diritto a sussidi. In pratica avere molti più soldi utilizzabili anche per potenziali spese sanitarie (anche nel nord est abbiamo liste di attesae di mesi, per cui o hai i soli o patisci - o peggio-), oltre che lavorare meno.
    Ormai i Padani onesti (cioè la maggioranza dei Padani - che hanno retto questa merda di stato terronico per 150 anni) sono al limite.
    E' tardi perfino per il federalismo: I LADRI MERIDIONALI DEVONO SMETTERLA DI RUBARE. QUESTA PARODIA DI STATO DEVE FAR RISPETTARE LE REGOLE AL MARMAGLIUME MERIDIONALE. ALDILA' E PRIMA DI QUALUNQUE FEDERALISMO.
    Perchè io credo che se tu chiedi ai Leghisti: "volete importare due zingari per l'espatrio di un meridionale"? Credo che i Leghisti risponderebbero: "immediatamente".
    Gli zingari sono ladri, delinquenti e hanno zero voglia di lavorare, ma almeno non hanno mafie e non si comprano i titoli di stuidio pompati per fotterci il lavoro.
    Perfino i musulamani integralisti sono meglio: lavorano di più e rispettano delle regole (hannno una disciplina ed un' etica - per quanto discutibili e non condivisibili per esempio non ruberebbero mai ad un invalido - cfr. feccia meridionale con record false pensioni di invalidità -).
    non riuscirai mai a far rispettare le leggi e a mettere in regola il meridione, per quello, l'unica via d'uscita attuabile (anche se il massimo sarebbe la secessione totale) è un VERO e SANO federalismo con sistema giudiziario, amministrativo e fiscale completamente territoriale di modo che le regioni PadanoAlpine possano sfruttare al massimo la nostra efficienza e quello che di virtuoso c'è rimasto

    tutto il resto è inutile

 

 
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