La riforma del Mes non vale la carta su cui è scritta
Lo dicono due collaboratori di Macron, Sahin Vallée e Jean Pisani-Ferry rincarando le critiche di Lega-M5s. A sentire il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, invece, era ormai inemendabile
«La riforma del trattato Mes, nella stesura attuale, non vale la carta su cui è scritto. L'Eurogruppo dovrebbe rinviare l'accordo e definire con la nuova Commissione europea un testo più ampio, più equilibrato e più ambizioso». Così Shahin Vallée, stretto collaboratore di Emmanuel Macron, ha silurato con un post su Twitter la riforma europea che in Italia, a sentire il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, era ormai inemendabile. A dare manforte a Vallée, con argomenti simili, è sceso in campo anche un altro consulente di Macron, l'economista Jean Pisani-Ferry, attuale commissario di France Stratégie, da sempre molto critico nei confronti del cosiddetto Fondo salva Stati.

Che la tesi di Gualtieri sulla impossibilità di apportare qualche emendamento al testo della riforma fosse infondata, l'ha confermato perfino il premier Giuseppe Conte, che intervistato ieri dal Corriere della Sera alla domanda «Insomma, non esclude un rinvio?», ha risposto: «No, non lo escludo», aggiungendo che d'ora in poi cercherà di convincere i partner europei ad accettare la logica del pacchetto, vale a dire approvare insieme «Mes + unione bancaria, con la garanzia sui depositi + budget europeo unico». Staremo a vedere. In fondo, quella del pacchetto è una logica che piace anche alla Germania, visto che, pur di salvare dal fallimento le due maggiori banche tedesche (Deutsche Bank e Commerzbank) ha deciso di rinunciare a due tabù come la garanzia sui depositi bancari e l'introduzione degli eurobond, a cui si era sempre opposta. Una svolta clamorosa che, come ha documentato ItaliaOggi, è stata annunciata da Olaf Scholz, ministro dell'Economia, e da Isabel Schnabel, nuova consigliera della Bce.

«La riforma del trattato Mes, nella stesura attuale, non vale la carta su cui è scritto. L'Eurogruppo dovrebbe rinviare l'accordo e definire con la nuova Commissione europea un testo più ampio, più equilibrato e più ambizioso». Così Shahin Vallée, stretto collaboratore di Emmanuel Macron, ha silurato con un post su Twitter la riforma europea che in Italia, a sentire il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, era ormai inemendabile. A dare manforte a Vallée, con argomenti simili, è sceso in campo anche un altro consulente di Macron, l'economista Jean Pisani-Ferry, attuale commissario di France Stratégie, da sempre molto critico nei confronti del cosiddetto Fondo salva Stati.

Che la tesi di Gualtieri sulla impossibilità di apportare qualche emendamento al testo della riforma fosse infondata, l'ha confermato perfino il premier Giuseppe Conte, che intervistato ieri dal Corriere della Sera alla domanda «Insomma, non esclude un rinvio?», ha risposto: «No, non lo escludo», aggiungendo che d'ora in poi cercherà di convincere i partner europei ad accettare la logica del pacchetto, vale a dire approvare insieme «Mes + unione bancaria, con la garanzia sui depositi + budget europeo unico». Staremo a vedere. In fondo, quella del pacchetto è una logica che piace anche alla Germania, visto che, pur di salvare dal fallimento le due maggiori banche tedesche (Deutsche Bank e Commerzbank) ha deciso di rinunciare a due tabù come la garanzia sui depositi bancari e l'introduzione degli eurobond, a cui si era sempre opposta. Una svolta clamorosa che, come ha documentato ItaliaOggi, è stata annunciata da Olaf Scholz, ministro dell'Economia, e da Isabel Schnabel, nuova consigliera della Bce.

Rispondendo infine a un giornalista che lo rimprovera per avere scritto i tweet in inglese, Shahin Vallée risponde: «Avete ragione, devo scrivere in francese perché il senso del mio messaggio è che c'è qualcosa di vigliacco nel sostenere pubblicamente un accordo, sperando segretamente che siano gli italiani a bloccarlo». Chapeau!
https://www.italiaoggi.it/news/la-ri...critta-2407562