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Quanto è costato il simbolo della Lega nella scuola di Adro?
Settemila e cinquecento euro per i tappetini marchiati con il Sole delle Alpi, 6500 per i cestini dell’immondizia: “marchiare” il territorio non è mai stato così caro…
Quanto costerà rimuovere il Sole delle Alpi dalla scuola di Adro intitolata a Gianfranco Miglio, che ad oggi sembra un mausoleo della Lega Nord? Se lo chiede il Corriere della Sera, che rivela qualche particolare economico riguardante i costi generali del polo scolastico d’avanguardia messo su nella profonda Lombardia.
SETTEMILA EURO DI ZERBINI – La delibera che assegnava l’appalto alla Chiara Immobiliare parla di una cifra complessiva pari a sei milioni e seicento mila euro; ma i soldi sborsati sono molti meno perché il Comune ha consentito all’impresa di prendersi il vecchio edificio scolastico e trasformarlo in appartamenti da mettere in vendita. Poi c’è anche da sottolineare che molte immagine sono semplicemente attaccate, alle finestre come ai muri, e basterà staccarle a costo zero. Ma non è andata sempre così. Per acquistare gli arredi (su molti dei quali c’è il famoso simbolo del Sole delle Alpi) il Comune di Adro ha sborsato 230mila euro; ad essi vanno aggiunti, scrive sempre il Corriere, altri 350mila frutto di una sottoscrizione a cui hanno aderito trenta famiglie del paese. I dieci zerbini all’ingresso dell’edificio sono costati uno sproposito: 7500 euro in totale, 750 ciascuno, una cifra a cui si è arrivati perché è stato necessario “fabbricare ex novo lo stampo del Sole delle Alpi”.
10MILA EURO PER IL TETTO - I cestini del’immondizia, quelli per la raccolta differenziata e quelli ‘normali’ sono invece costati poco meno: 6500 euro. Anche questi soldi sono destinati a sparire, e i secchi ad essere semplicemente sostituiti. Il rifacimento dei tetti, dove invece campeggiano due giganteschi Soli delle Alpi, arriverà a costare ben 10mila euro: uno ’scherzetto’ piuttosto costoso, anche per un Comune senza particolari difficoltà economiche. Insomma, per Oscar Lancini si tratterà di un cospicuo esborso. E stavolta non potrà nemmeno tagliare la mensa per trovare i soldi.
LA CORTE E I CONTI - Intanto scende in campo anche la Corte dei Conti, come scrive Repubblica. Il procuratore regionale della Corte dei conti, Eugenio Francesco Schitzler, spiega che «la vicenda merita un approfondimento». Per Silvio Ferretti, segretario cittadino del Pd, i dubbi sono tanti: «Ci risulta che gli arredamenti siano costati 15mila euro per ognuna delle 12 aule. Non sappiamo quanto siano costati i simboli, perché il progetto originario è stato modificato e in consiglio comunale non è arrivata alcuna delibera nella quale si parla della loro apposizione». «Speriamo che intervenga, la Corte dei conti – replica il sindaco – ridicolizzerò l’opposizione anche in quella sede. I simboli non sono costati nulla e io non spenderò un euro per rimuoverli perché non lo farò».