Risultati da 1 a 4 di 4
  1. #1
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    Predefinito DOTTRINA - Riflessioni sulla pena di morte.

    La Chiesa vede le cose nell'ottica della salvezza e della vita eterna. Quindi la domanda da farsi nel caso delle pene della giustizia umana, ma come in tutte le questioni, è: serve alla salvezza dell'anima del reo?
    Nello stato laicista le pene sono sbagliate nella filosofia. Nel senso che mirano al recupero civico dell'individuo e non alla sua salvezza. E quindi portano potenzialmente ai disastri di persone che una volta uscite ricommettono altri crimini. Questo perchè lo stato non mira al pentimento reale del cuore ma al pentimento processuale e alla buona condotta.
    La pena ideale dello stato cristiano dovrebbe portare alla piena contrizione al punto che l'individuo stabilirebbe lui da solo la pena giusta. Per certi delitti sarebbe lui stesso a desiderare di chiudersi in una cella ma di un monastero.
    La pena dell'ergastolo è etremamente disumana se l'individuo non la vive da convertito. Paradossalmente, nell'ottica della salvezza dell'anima, la pena di morte ha almeno il pregio di accellarare i tempi della conversione! Questo è uno dei temi su cui non ho una idea definitiva.
    La società una volta era violenta e la giustizia amministrata in proporzione, e la società è migliorata solo grazie alla Chiesa, non dobbiamo mai stancarci di ricordarlo.
    Ma la giustizia nella società di oggi è completamente sballata.

    Oggi una delle professioni più critiche è quella dei giudici, nel salmo l'autore ispirato paragona i giudici a degli "dei" per il potere che hanno tra gli uomini.

    Salmo 81 (82)

    Dio presiede l'assemblea divina,

    giudica in mezzo agli dei:



    “Fino a quando emetterete sentenze ingiuste

    e sosterrete la parte dei malvagi?



    Difendete il debole e l'orfano,

    al povero e al misero fate giustizia!



    Salvate il debole e l'indigente,

    liberatelo dalla mano dei malvagi!”.



    Non capiscono, non vogliono intendere,

    camminano nelle tenebre;

    vacillano tutte le fondamenta della terra.



    Io ho detto: “Voi siete dei,

    siete tutti figli dell'Altissimo,



    ma certo morirete come ogni uomo,

    cadrete come tutti i potenti”.



    Alzati, o Dio, a giudicare la terra,

    perché a te appartengono tutte le genti!



    Ultima modifica di emv; 02-06-20 alle 13:21
    IN PALESTINA È GENOCIDIO! ROSA E OLINDO LIBERI SUBITO!
    FUORI DALLA NATO! FUORI DALLA UE! BASTA ECOFOLLIE GREEN!


    “Sorgi, Dio, difendi la tua causa.”
    "Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli…"


  2. #2
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    Predefinito

    Quando si sentono notizie di delitti efferati viene spontaneo di desiderare sofferenze o anche la morte di chi li ha commessi.In effetti,nonostante il cambiamento nei secoli delle leggi giudiziarie,la legge del taglione è ancora insita nell'uomo e il desiderio di vendetta è ancora forte.La vendetta consistente nella pena massima per il colpevole diventa un lenitivo per chi ha subito il male o per i parenti delle vittime che comunque non avranno più i propri cari.Spesso gli uomini vogliono penalizzare anche Dio quando lo ritengono responsabile di qualche catastrofe e bestemmiano o diventano atei (perchè altro non possono fare).Indubbiamente la pena per chi commette il male è giusta.La reclusione è una sicurezza per gli altri e deve essere anche PIU' DURATURA di quanto non lo sia troppe volte.L'impossibilità di delinquere ma,soprattutto l'esclusione dalla società,è una pena che il colpevole deve scontare(anche tutta la vita se è recidivo)Per quanto riguarda la pena di morte il discorso è diverso.A parte che il diritto alla vita o alla morte di un individuo spetta solo a Dio,creatore della vita;a parte che la giustizia umana può sbagliare;a parte che la pena di morte non è un esempio per eliminare la delinquenza(basti pensare alla delinquenza sempre in crescita anche negli Stati dove c'è la pena di morte),il motivo principale di non far morire il delinquente è il fatto che gli si preclude ogni via di riscatto,si elimina l'operaio dell'ultima ora che,come sappiamo dal Vangelo,riceve la stessa paga del primo,si uccide il figlio prodigo senza dargli la possibilità di ritornare al Padre.Non si tratta di un falso bonismo come qualcuno può pensare.Anche Gesù ha consigliato di trattare chi non si ravvede dopo vari tentativi come un peccatore (cioè di non avere contatti con lui).Può darsi che molti dei colpevoli non si ravvedano come può darsi che alcuni diventino meglio di altri:questo lo sa solo Dio.Se San Francesco fosse stato ucciso quando era un ragazzo scapestrato non avremmo avuto un San Francesco,se Paolo di Tarso fosse stato eliminato quando assisteva all'uccisione di Stefano non avremmo avuto un San Paolo e di altri esempi ce ne sono a decine!!
    Ultima modifica di emv; 02-06-20 alle 13:18

  3. #3
    Super Troll
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    Predefinito Re: Riflessioni sulla pena di morte.

    Citazione Originariamente Scritto da emv Visualizza Messaggio
    La Chiesa vede le cose nell'ottica della salvezza e della vita eterna. Quindi la domanda da farsi nel caso delle pene della giustizia umana, ma come in tutte le questioni, è: serve alla salvezza dell'anima del reo?
    Nello stato laicista le pene sono sbagliate nella filosofia. Nel senso che mirano al recupero civico dell'individuo e non alla sua salvezza. E quindi portano potenzialmente ai disastri di persone che una volta uscite ricommettono altri crimini. Questo perchè lo stato non mira al pentimento reale del cuore ma al pentimento processuale e alla buona condotta.
    La pena ideale dello stato cristiano dovrebbe portare alla piena contrizione al punto che l'individuo stabilirebbe lui da solo la pena giusta. Per certi delitti sarebbe lui stesso a desiderare di chiudersi in una cella ma di un monastero.
    La pena dell'ergastolo è etremamente disumana se l'individuo non la vive da convertito. Paradossalmente, nell'ottica della salvezza dell'anima, la pena di morte ha almeno il pregio di accellarare i tempi della conversione! Questo è uno dei temi su cui non ho una idea definitiva.
    La società una volta era violenta e la giustizia amministrata in proporzione, e la società è migliorata solo grazie alla Chiesa, non dobbiamo mai stancarci di ricordarlo.
    Ma la giustizia nella società di oggi è completamente sballata.

    Oggi una delle professioni più critiche è quella dei giudici, nel salmo l'autore ispirato paragona i giudici a degli "dei" per il potere che hanno tra gli uomini.

    Salmo 81 (82)

    Dio presiede l'assemblea divina,

    giudica in mezzo agli dei:



    “Fino a quando emetterete sentenze ingiuste

    e sosterrete la parte dei malvagi?



    Difendete il debole e l'orfano,

    al povero e al misero fate giustizia!



    Salvate il debole e l'indigente,

    liberatelo dalla mano dei malvagi!”.



    Non capiscono, non vogliono intendere,

    camminano nelle tenebre;

    vacillano tutte le fondamenta della terra.



    Io ho detto: “Voi siete dei,

    siete tutti figli dell'Altissimo,



    ma certo morirete come ogni uomo,

    cadrete come tutti i potenti”.



    Alzati, o Dio, a giudicare la terra,

    perché a te appartengono tutte le genti!



    Comunque la Chiesa non ha mai praticato (lo ha fatto lo stato pontificio purtroppo) la pena di morte ma la consegna al braccio secolare. Torquemada non irrogava la morte lo facevano i tribunali di Ferdinando e Isabella

  4. #4
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    Predefinito Re: Riflessioni sulla pena di morte.

    Citazione Originariamente Scritto da emv Visualizza Messaggio
    La Chiesa vede le cose nell'ottica della salvezza e della vita eterna. Quindi la domanda da farsi nel caso delle pene della giustizia umana, ma come in tutte le questioni, è: serve alla salvezza dell'anima del reo?
    Nello stato laicista le pene sono sbagliate nella filosofia. Nel senso che mirano al recupero civico dell'individuo e non alla sua salvezza. E quindi portano potenzialmente ai disastri di persone che una volta uscite ricommettono altri crimini. Questo perchè lo stato non mira al pentimento reale del cuore ma al pentimento processuale e alla buona condotta.
    La pena ideale dello stato cristiano dovrebbe portare alla piena contrizione al punto che l'individuo stabilirebbe lui da solo la pena giusta. Per certi delitti sarebbe lui stesso a desiderare di chiudersi in una cella ma di un monastero.
    La pena dell'ergastolo è etremamente disumana se l'individuo non la vive da convertito. Paradossalmente, nell'ottica della salvezza dell'anima, la pena di morte ha almeno il pregio di accellarare i tempi della conversione! Questo è uno dei temi su cui non ho una idea definitiva.
    La società una volta era violenta e la giustizia amministrata in proporzione, e la società è migliorata solo grazie alla Chiesa, non dobbiamo mai stancarci di ricordarlo.
    Ma la giustizia nella società di oggi è completamente sballata.

    Oggi una delle professioni più critiche è quella dei giudici, nel salmo l'autore ispirato paragona i giudici a degli "dei" per il potere che hanno tra gli uomini.

    Salmo 81 (82)

    Dio presiede l'assemblea divina,

    giudica in mezzo agli dei:



    “Fino a quando emetterete sentenze ingiuste

    e sosterrete la parte dei malvagi?



    Difendete il debole e l'orfano,

    al povero e al misero fate giustizia!



    Salvate il debole e l'indigente,

    liberatelo dalla mano dei malvagi!”.



    Non capiscono, non vogliono intendere,

    camminano nelle tenebre;

    vacillano tutte le fondamenta della terra.



    Io ho detto: “Voi siete dei,

    siete tutti figli dell'Altissimo,



    ma certo morirete come ogni uomo,

    cadrete come tutti i potenti”.



    Alzati, o Dio, a giudicare la terra,

    perché a te appartengono tutte le genti!



    Ma l'Italia non è un paese cristiano, un paese che ammette il divorzio e l'aborto non è più cristiano.

 

 

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