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Discussione: la Lega ...dall'inizio

  1. #11
    Lumbard
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    Predefinito re: la Lega ...dall'inizio

    girami in privato il numero del tuo spacciatore...
    g r a z i e

  2. #12
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    Predefinito re: la Lega ...dall'inizio

    Parentesi sul colore, non dipende dalle droghe la scelta del colore, come lasci inteder tu. Forma e colore, sigla e parola, si usano per i simboli: una delle undici cose (identità) che distinguono gli umanoidi dall’altro bestiame, non si scelgono a caso.

    Ma anche se è noto (e non poteva essere altrimenti) che la Lega ha usato il verde “ad catzum” loro lo usano coll’intenzione di camuffarsi nel marasma elettorale, nonchè marasma legajolo.



    La Democrazia Cristiana DC che quando ci ha ricevuti a Monza s’è messa a leggere il giornale mentre noi parlavamo (pensa te la faccia di tolla) ha messo in pista su tutte le tivù un utile idiota perfetto sconosciuto signor Silvio Lega (si noti nome & cognome) quando si trattava di andare al voto, omarino poi letteralmente scomparso.

    Prima che Franco Rocchetta fosse eletto presidente della Lega, nessuno al mondo (al mondo) aveva mai sentito parlare dell’acqua minerale Rocchetta, che d’incanto ha riempito i caroselli di tutte le televisioni, mentre noi no: quanto fà sta roba in percentuale di voti?

    Classico fumo negli occhi, risolve grossi problemi altrimenti irrisolvibili, irrisolviiiibbbili.

    Anche noi l’abbiamo fatto (mica siamo meno stupidi degli altri) guarda le foto di Pontida del ’90 e confrontale con quelle del ’97 e vedi due colori opposti (opposti) l’oro e il ferro: l’uno ha creato i voti l’altro se li è fottuti.

    Dopo 900 anni che il mondo (il mondo, non la piazzetta di gemogno) in tutte le enciclopedie, tutte le fiabe, le filastrocche, le barzellette, le prediche in chiesa, i cartelloni dei cantastorie, ha conosciuto e celebrato il “giuramento di Pontida” un cuccurucù (ma non da solo, coi servi) ha inventato sempre nella istessa Data e nello stesso Posto il “giuramento della concordia” divulgandolo ogni dove per mare e per terras (anche con danaro pubblico) trasformando un giuramento di guerra in un giuramento di resa ...roba da vigliacchi.

    Non bastava. L’ordine di scuderia era “Miglio và fuori dai cojotes e la Lega Lombarda deve sparire” per cui dopo oltre mille anni che “la bandiera crociata della Lega Lombarda” è la bandiera crociata della Lega Lombarda, lo stesso bru-brù (ma non da solo, sempre cogli stessi leccapiedi) ha inventato sempre con lo stesso disegno e con lo stesso colore la bandiera di sangiorgio indicandola ogni dove per mare e per terras (anche con danaro pubblico) quale insegna della Lombardia.

    Praticamente il Bossi è riuscito dove ha fallito Kesselring, Radeski, Metternich, Togliatti, Stalin, Molotov, Maometto e il falso Papa. Fumo negli occhi, non è semplice confusione di colori: la distruzione dei simboli è una delle operazioni preliminari del genocidio.
    Ultima modifica di mailander; 27-06-20 alle 19:20 Motivo: link
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  3. #13
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    Predefinito re: la Lega ...dall'inizio

    Sulla falsità della “cosidetta bandiera di Sangiorgio” mi pareva d’aver già detto qualcosa, poi lo ritroverò, ma sicuramente sappiamo dalle varie bandiere usate da quei che si richiamano al san Giorgio, che i due colori non sono mai gli stessi: la bandiera di san Giorgio nell’Ordine Teutonico ha la croce bianca sul rosso, mentre ha il rosso sul bianco nella bandiera di Genova che è appunto la Repubblica di san Giorgio da secoli e secoli.

    Di conseguenza, i due colori son “rovesciabili” ed esistono soltanto nella configurazione tradizionale di chi usa l’insegna, vale a dire che se a Genova la tradizione è rosso sul bianco allora per Genova è rosso sul bianco, mentre se nell’Ordine Teutonico è bianco sul rosso allora la configurazione corretta è bianco sul rosso, sempre con lo stesso nome.

    Non esiste una “bandiera di san Giorgio” che possa dirsi sempre cogli stessi colori, mentre sia l’Ordine Teutonico che la Repubblica di Genova hanno secoli e secoli di Storia, il che fa testo.

    Ma siccome l’antica “insegna crociata della Lega Lombarda” si pretende dai bossiani essere la medesima che essi e soltanto essi chiamano “di Sangiorgio” mentre invece... l’insegna crociata della Lega Lombarda essendo appunto “lombarda” potrebbe semmai (per assurdo) essere associata a qualsasi altro presunto santo, putacaso Ambroeus, ma non san Giorgio

    (essendo noto in tutto il medievo che la Repubblica di san Giorgio è quella di Genova mentre la Repubblica che nel medioevo si presumeva Lombarda era chiamata Ambrosiana)

    allora è chiaro che i legajoli inventori della “presunta bandiera di Sangiorgio” usata dalla Lega del Bossi per essere spacciata sia come insegna crociata di Milano che come insegna crociata della Lega Lombarda (quella vera) siano banditi, nel senso di delinquenti dediti a storpiare la Storia della Lombardia e anche di Milano.

    Ho notato questa boria, tracotanza, superbia e oserei dire immodestia, anche presso i “falsi” presidenti “leghisti” delle Zone decentrate di Milano che pretendono di esser “pro-Sindaco” di Municipio, cioè passacarte, quando si presentano nelle cerimonie pubbliche coll’insegna crociata a bandoliera, la chiamano “di Sangiorgio” ed invece di tenersela a pennello la spingono sul proprio deretano.

    Secondo me non finisce qui.
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  4. #14
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    Predefinito re: la Lega ...dall'inizio

    Per terminare col verde: poi lo abbiamo visto tutti, che i manifesti elettorali dei partiti comunistoidi in Emilia-Romagna eran “verdi-non-rossi” sei mesi fa.

    Di conseguenza il ragionamento di partenza era corretto: usano il mimetismo. Poco importa che volendo paragonarlo a Silvio Lega e all’acqua minerale Rocchetta sia molto probabile che, ora come allora, non ne abbiano giovamento. Di fatto lo usano.

    Mentre la rabbia è comunque in salita e loro sono ormai in discesa. Forse è vero che stiano imbastendo “leggine” di comodo per sistemare il loro futuro quando non comanderanno più, legando mani e piedi all’attuale opposizione per quando diventerà maggioranza:

    tipo gli accordi europei sui danari del MES in ballo da oltre sei mesi, o le varie sanatorie stracomunitarie costosissime non solo in danaro, oppure la legge che dovrebbe sdoganare la pedofilia ...diffuso poco fa un emendamento addirittura firmato da un Giovanardi.

    Poi vincendo, non me ne preoccuperei: basterà cominciare a commissariare tutto e tutti e dare ordini a destra e a manca. Ma credo invece che non abrogheremo nemmeno la legge Mancino. Se va bene (se va bene) ci troveremo in un ambiente parzialmente favorevole per si e no quattro cose, ma non necessariamente con un governo amico.

    L’abbiamo già visto col Bossi: la prima cosa che ha fatto è stata la madre di tutte le sanatorie.

    La distruzione di questi simboli non è una casuale stupidità, è il progetto vero e proprio di una intera classe politica (una casta) che prima non c’era: quella dei notabili creati dal Bossi per dominare un partito che triplicava i consensi.

    Nella massa, anche Lui si sarebbe presto ritrovato a confronto (per Lui un terno al lotto) e difatti la prima volta che una giovane marmotta ha semplicemente osato il confronto ...Lui è stato sostituito dalla marmotta (82%) e ha perso tutto: adesso i notabili stanno con Salvini. Così Lui impara.

    Ha creato una casta comunque isolandola, creando nuovi codici (la padania fittizia) estranei alla storia del partito ...va da sè che 2 strade non avranno necessariamente la stessa fortuna.

    La storia del partito e anche la Storia da cui è nato quel partito viene del tutto svuotata, appiccicando semplicemente l’etichetta “padana” ad ogni cosa facesse comodo alla casta, finchè l’istessa casta “mutatis mutandis” non ha ri-cominciato con Salvini a ri-verniciare ognicosa (di nuovo) in senso contrario: allora non è difficile immaginare la presa in giro, facilmente prevista per tempo da molti peones.

    Se poi i notabili spergiurano che la padania bossiana è l’istessa “padania” di una volta non ci crede più nessuno: quella di Miglio l’avete svuotata voi stessi creando la mitologia di Gilberto Oneto, che neanche dieci anni orsono sminuiva l’attempato professore (in realtà negando sessantanni di Storia) di fronte alle “formidabili intuizioni” di Gemogno, quando ormai la semplice “parola” significava “padania bossiana” tout court in tutto il mondo.

    Tutto il mondo, perfino in Tanganika. Praticamente oggi abbiamo sul tappeto gli stessi problemi del 1975 perchè fin’ora abbiamo allegramente scherzato coi varesotti e i bergamotti.

    Salvini & Meloni stan ricominciando da lì, da zero, e fra qualche anno ragioneranno sul federalismo inevitabile, così forse ne veniamo fuori,

    è una ruota che gira.
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  5. #15
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    Predefinito re: la Lega ...dall'inizio

    Praticamente, governando la regione Lombardia negli ultimi trent’anni (una intera generazione) la Lega Nord e i partiti associati hanno proseguito l’opera distruttiva della identità storica Lombarda, incominciando con la prima elezione europea (1979) subito dopo lo spauracchio delle prime due elezioni regionali (1970 e 1975) e cioè

    coagulando una vera e propria “subdola reazione” alle istanze popolari che erano aumentate di peso con la prosperità del dopoguerra, le quali ormai si scontravano con una burocrazia e un potere che col dopoguerra eran cresciuti indisturbati a dismisura: subdola reazione perchè sembrava sostenere le istanze popolari ma di fatto le imbrigliava, le ha imbrigliate.

    Alcuni dicevano che il Bossi fosse stato messo lì “a fagiolo” dai poteri occulti, ma secondo me non era necessario, perchè Lui & Loro s’intendevano alla perfezione.

    Alla prima elezione regionale il 7 giugno 1970 ci sono 10 liste, con la Dici che ha 2.138.141 voti, il Pici 1.210.068 e i socialisti 648.696 voti, oltre l’Unione Autonomisti d’Italia con la scritta “libera padania” in stampatello nel bel mezzo della carta geografica, che raccoglie 3.389 voti, di cui 2.273 a Milano, ma valeva molto di più:

    perchè difatti Piero Bassetti primo presidente regionale esordisce colle parole “qui non si tratta di fare la Repubblica Lombarda” nel suo discorso inaugurale, dimostrando quindi fin da subito e da vincitore d’esser di fronte in ogni caso ad un antagonista che lo metteva sulla difensiva.

    Difatti verrà sostituito da Cesare Golfari nella successiva elezione del 15 giugno 1975 che con Guido Fanti dell’Emilia-Romagna e i presidenti di Liguria Veneto Piemonte manda subito a Brussel una missione diplomatica (in ottobre) per trattare con il MEC indipendentemente, cioè ad insaputa, del governo di Roma ormai sorpassato.

    Le due lettere di Miglio al Corriere su “La Padania e le grandi Regioni” dimostrano il sostegno dell’università Cattolica (dove insegnava) come delle banche (Credito Valtellinese) e della Confindustria (Montedison) e delle Camere di Commercio (Walter Fontana) in cima al eisberg con qualche dubbio dal meridione (guidato dal presidente della Campania) salvo la ridicola reazione della burocrazia: Francesco Compagna scrive “della Padania non si discute, la si combatte anche nel nome” ma se ne pente quasi subito e riprende il discorso di Miglio pochi mesi dopo, pure rimbrottato da Miglio che incassa ampio consenso.

    Però era una corsa contro il tempo e andava terminata prima del 1979 senza alcuna possibilità di riesame o di riscatto.

    La prima elezione europea del 10 giugno 1979 infatti renderà inutili gli sforzi delle istituzioni regionali perchè le ha trasformate in “provincie” ovvero colonie degli Stati associati: giocoforza tutte le velleità “regionali” di qualsiasi dimensione vengono annullate anche quando, attraverso le elezioni di Stato, fossero rappresentate a Brussel, dove rappresenteranno sempre lo Stato da cui provengono ...il loro futuro finisce lì, col sistema “europa” che vieppiù allontanava il centro del potere.

    Non era così invece per i movimenti di azione collettiva indirizzati a prendere il potere a Roma, che è l’unico e ultimo potere ormai ascoltato nella City di Brussel Londra Francoforte Singapore New York e tutto il resto non conta, vale a dire che ormai perfino le microscopiche “liste civiche” avrebbero dovuto puntare a Roma se volevano governare le loro piccole Città.

    Lo scontro era cominciato col “autunno caldo” del 1969 che ha prodotto sintomi di rivolta e tentativi di prendere il potere, con la “lista radicale” di Giacinto Pannella e quella “proletaria” di Mario Capanna, oltre alle cosidette “liste civiche” cioè fuori dai partiti, come pure le “liste autonomiste” perchè nello scontro rivendicavano un Diritto “nazionalista” più antico dell’europeismo e delle regioni moderne: quello di più antiche nazionalità o nazioni.
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  6. #16
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    Predefinito re: la Lega ...dall'inizio

    Cosicchè la missione diplomatica inviata a Brussel dalle Regioni del Nord nell’autunno del 1975 è organizzata dai presidenti Guido Fanti (Pici) dell’EmiliaRomagna e Cesare Golfari (Dici) della Lombardia ma, viene “accidentalmente” neutralizzata dalle prime elezioni europee del 1979 perchè la votazione non elegge affatto i rappresentanti di quelle regioni...

    elegge una rappresentanza fittizia, cioè in astratto, di nordest e nordovest creati da Roma e del tutto inesistenti, per escludere “ad arte” i poteri regionali: come a dire che “l’europa delle regioni” non s’ha da fare.

    Non però definitivamente, perchè le regioni vengono invece confermate dalle aree statistiche NUTS in tutta l’organizzazione europea: praticamente incomincia uno scontro fra i poteri di Brussel e quelli di Roma, uno dei due deve cedere. Volendo, l’organizzazione NUTS è utilizzabile (da furbi) per costituire gli Stati “regionali” con una classe politica ignorante & ignobile che difatti non la prende in considerazione, gli basta prendere la prebenda mensile per starsene zitta.

    Di conseguenza, gli autonomisti insoddisfatti di quelle elezioni regionali & europee cominciano a raccogliere maggiori consensi, come la Liga Veneta nel 1983 con due parlamentari e la Lega Lombarda nel 1987 con altri due ma ne acchiappa ancora due alle europee del 1989 coi quali però...

    vengono cancellate le istanze autonomiste nel congresso del 10 dicembre al jolly hotel di Milano due.

    Difatti i quattro parlamentari della Lega ti dicono di costituire un altro partito, subito votato per acclamazione col nome di Alleanza Nord, che loro stessi han già registrato privatamente il 22 novembre: allora è un feudo personale, a cui è sottomessa l’organizzazione (Alleanza Nord oppure Lega Nord) appunto ripetutamente commissariata per questa bisogna.

    Dunque la Lega Lombarda viene abbandonata dal Bossi ed anche sopratutto dai militanti invaghiti del Bossi: due partiti o “cose” che prendono una strada diversa, uno presumibilmente muore in un paio d’anni e l’altro presumibilmente prende il potere a Roma.

    Presumibilmente, oggi mi pare tutto fermo agli stessi nastri di partenza.
    Ultima modifica di mailander; 13-11-20 alle 08:46 Motivo: ii
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  7. #17
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    Predefinito re: la Lega ...dall'inizio

    Distinguiamo quindi due cose. Al di là dell’intrallazzo, la Lega Nord che nasce col nome di Alleanza Nord il 22 novembre 1989 dichiara il suo scopo con le parole “Puntare alla leadership politica dell’Italia, restando temporaneamente all’opposizione” coll’approvazione del congresso per alzata di mano domenica 10 dicembre, riunito presso il jolly Hotel di Milanodue.

    Lo leggiamo nella cronologia pubblicata da loro stessi a pag.6 e pag.7 del vol.2 linkato qui https://www.leganord.org/phocadownlo...toria88_95.pdf

    anche se a pag.6 la Data che appare è il 7.8.9 dicembre ...ma è noto che i bossiani son sempre stati abbastanza approssimativi piuttosto che fiscali, in certe cose: che differenza farebbe la Tanzania o il Tanganika?

    Anche il fatto che un partito, magari il 4 dicembre e non il 22 novembre, nasca da un notajo e non da un congresso (quindi abbia un padrone) non fa niente, siamo di bocca buona, se poi lo scopo era liquidare la Lega Lombarda tanto meglio: per trent’anni “Puntare alla leadership politica dell’Italia, restando temporaneamente all’opposizione” è un obiettivo nobilissimo, la Lega non si tocca.

    Non sorprende l’attuale politica di Salvini, ma casomai sorprenderebbe una Lega Nord che gli desse contro (magari raccontando che siano falsi gli statuti scritti da loro stessi) mentre sorprende tutta la clacque bossiana di questi trent’anni che la menava colla Repubblica del Nord oppure delle banane, cheppalle: ma li leggete i (vostri) documenti o credete ai vostri comizii?

    Chiaro che “Puntare alla leadership politica dell’Italia, restando temporaneamente all’opposizione” non è un obiettivo della Lega Lombarda, mai stato, quello è il trentennale obiettivo della Lega Nord.
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  8. #18
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    Auguri di cavarsela all’avvocatessa Giulia Bongiorno pizzicata dal vairus qualche giorno fa.

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  9. #19
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    Predefinito re: la Lega ...dall'inizio

    Col senno di poi, semmani ne avessimo acquisito di senno, direi che “Puntare alla leadership politica dell’Italia, restando temporaneamente all’opposizione” è un programma bossiano che può durare all’infinito: non rompete i maroni finchè puntiamo al 51% eppoi vedremo. Vale ovviamente per la Lega Nord e l’affiliato padanico e Giorgia Meloni, ma non per mio nonno nè per la Lega Lombarda, che rimane tagliata fuori da questo gioco.

    Dicevamo che al congresso del 10 dicembre 1989 compaiono due “leghe” e non si sono mai mescolate: la Lega Lombarda proseguiva indirizzata alla Rappresentanza etnica, mentre la Lega quell’altra s’indirizzava alla Rappresentanza politica, che ancora non si chiama Lega Nord.

    Non ne parliamo qui, ma (1) la Lega “non è Lega Nord” nel congresso 1989 del jolly Hotel Milanodue, chè lo diventerà più tardi,

    mentre (2) dichiarandosi in quel momento “congresso costitutivo della Alleanza Nord” è evidente che non sia nemmeno un congresso della Lega Lombarda,

    neanche (3) se lo si volesse millantare come un “congresso della Lega Lombarda che stia costituendo la Alleanza Nord” perchè quest’ultima mi state dichiarando voi che l’avete già costituita il 22 novembre oppure il 4 dicembre 1989 vale a dire che ...il giorno 10 dicembre 1989 essa Alleanza Nord esiste di già ed esiste indipendentemente dalla Lega Lombarda,

    per cui (4) l’intrallazzo del jolly Hotel, presente la Lega Lombarda, ignora giuridicamente la Lega Lombarda, cioè non ne tiene conto al di là delle parole di circostanza

    e di conseguenza (5) finquando la Lega Lombarda, quella vera e non la cagatina di via Bellaria, non smettesse la sua attività ...rimane attiva.

    Accidentalmente, ma qui non ne terremo conto, nella giurisprudenza italiana una realtà associativa (associazione oppure comitato) sopravvive giuridicamente finquando uno qualsiasi degli associati prosegua l’attività associativa: lo sappiamo da una sentenza passata in giudicato da qualche decennio, ce l’ho scritta da qualche parte, prima o poi mi salterà fuori.
    Ultima modifica di mailander; 24-11-20 alle 17:27 Motivo: corsivo
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  10. #20
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    Predefinito re: la Lega ...dall'inizio

    Ormai lo sappiamo come sono andate le cose dal dicembre 1989 in qua: ce lo dice, dopo aver digerito il congresso al 82% del felpa, un Gianluca Marchi, il vecchio non quello coi baffini, che è stato tra i maggiori notabili leghisti & padanisti sul quale possiamo metter la mano sul fuoco. Non puoi dire di lui che fosse estraneo alla casta legajola, anzi uno strenuo sostenitore del progetto “egemonico” del capataz, ad occhi chiusi.

    Ancora oggi, ti dice di non sapere se il Bossi “poteva non sapere” dei diamanti e della banca e di tutto il resto, ma se volevi sapere quale fosse la “linea” del capataz la dovevi chiedere a lui, che te la fava scrivere da un dattilografo sulla giornala padanica. Di lui ci possiamo fidare.

    Ha quindi pubblicato un paio di volte anche in internet la sua, più o meno quando Salvini arriva a governare nel 2018 insieme a Miaomiao e al sig. Conte a Roma.

    https://www.miglioverde.eu/lega-nord...zione-tradita/

    Dice subito “stagione politica italica dell’autonomismo e dell’indipendentismo” ovvero non lo sfiora lontanamente l’idea che fosse stata putacaso una stagione nordista lombardista padanista oppure venetista, mancopocatz, per lui è sicuramente “italica” ed equivalente a “trent’anni di leghismo” cioè da normale partito politico (ce lo dice lui che “italico” è sinonimo di Lega) nè più nè meno come qualsiasi altra operazione da politicastri, leghista perfetto.

    E fin qui dovrebbe bastare: siete soltanto “reduci” niente pentimenti, niente autocritica.

    Dice che dopo trent’anni, forse ma forse, si può “cominciare” qualche riflessione, vale a dire che durante i trent’anni era invece normale credere obbedire combattere ...altrimenti finivi in disgrazia, etichettato “giacobino” che insieme ai “servizi segreti” è il peggior reato.

    Cosicchè, per Marchi tutto nasce “dall’intuizione di quell’uomo” salvo che ...l’intuizione della madonna lui la fa risalire a febbraio del 1991 nel congresso di Pieve Emanuele: sta dicendo che l’uomo prende 20 miglioni di cucuzze al mese dal 1987 però l’intuizione gli sgorga nel 1991 cioè quattro anni più tardi, come a dire che “l’uomo” è un rintronato per quattro anni, oppure è una specie di magliaro, un furbacchione, ho capito bene?

    Ma tu Marchi dov’eri in quei quattro anni, possiamo saperlo? A Milano, se non ti svegli in quattro giorni, i busecconi ti licenziano, altro che quattro anni, vieni giù dalla pianta. Deve nascondere ovviamente che prima del 1991 c’è stato un dicembre 1989 a congresso.

    Ora, l’intuizione sarebbe stata di mettere sotto la sua liderscip i partitucoli dello zerovirgola e così raccogliere 4 miglioni di voti nel 1996 ma ...a parte che non bastano gli zerovirgola di mille partitucoli a fare 4 miglioni, nel 1996 i quattro milioni di voti ormai valgono zero dopo il ribaltone, mentre invece valgono molto di più nel 1994 quando ti hanno dato i pieni poteri di governo in cui ci stavi con Foit & Allnaz ...che hai buttato nel cesso, appunto col ribaltone.

    Difatti Gianluca Marchi non te lo dice cosa fare coi 4 millioni di voti del 1996 perchè invece di mettere in salvo i Serenissimi (sei mesi più tardi) li avete consegnati al nemico: e nessuno che avesse sputato in faccia sul muso al Bossi.

    Marchi ti dice invece cosa è stato fatto nei trent’anni famosi, cioè (1) archiviato tutto (2) tenuto in piedi il simulacro della Lega (3) illuso il mondo autonomista (4) occupato lo spazio politico di riferimento (5) strangolato sul nascere qualsiasi altra iniziativa, parole sue.

    Dopodichè Salvini “ha fatto tabula rasa” e meno male: dovevamo forse continuare con cagate di questo genere? Trent’anni non son mica pochi, decidetevi a schiattare.
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