La Lega oggi, nel senso del partito, la dichiarano “digerita” dei sintomi di decomposizione, volendo usare le parole di un’epoca lontana (1975) usate contro Gianfranco Miglio, Cesare Golfari e Guido Fanti.
Ma se dobbiamo credere agli osservatori è tutto all’incontrario: dicevate voi che “le leghe” fossero l’ondata esplosa con “tangentopoli” e allora stavate negando un’ondata nordista, o perlomeno pretendevate di tacere che l’ondata di civismo fosse esplosa al Nord.
Stavate dicendo ch’era una reazione legalitaria tutta italiana e che “il Nord” eran solo chiacchere dei baluba, non esisteva nessun Nord ma soltanto il latrato del capataz varesotto, uno squilibrato. Vero che abbaiasse alla Luna, ma se avete ragione voi …allora l’esplosione (italiana) di oggi non è altro che il seguito di quella prima ondata, italiana che dite voi.
Non possiamo negarlo: i latrati la dovevano nascondere, ma quella questa è. Oppure non è esistita nessuna ondata legalitaria di sorta …ma se il protagonista è sempre lo stesso allora è evidente che fosse esistita, esistette, esiste.
La lotta all’ultimo coltello, all’interno del partito Lega e al pari di quasi tutti (non tutti) gli altri partiti ha sortito di conseguenza l’attuale Salvini, del tutto prevedibile. Che non ha inventato niente, avrà sorpreso i baluba ma ha proseguito sulla stessa strada: difficile credere lo potesse fare qualsiasi altro partito, è solo adesso che appare una Giorgia Meloni.
Nella lotta eterna fra generazioni vincono sempre i più giovani per motivi di età e dovrebbero migliorare quel che hanno imparato dai più vecchi: il capataz (che era un cane) ha creato il suo “establishment” azzannando a morte gli idealisti lumbard e circondandosi di servi e lacchè, in modo che la lotta per il potere fosse ricacciata al di là del ponte levatoio, dove i vassalli si azzannavano l’un coll’altro senza disturbare il figlio d’iddio.
Anzi Lui stesso li creava eppoi li aizzava in torneo, dove Lui stava fuori e sopra un piedestallo.
Nulla che sfugga alla lotta fra generazioni: quando arriva la giovine marmotta decapita vassalli e valvassori “il partito c’est moi” le correnti vengono annientate, il partito si arrocca e diventa un monolito, che di certo Lui da Gemogno non avrebbe mai voluto compattare, col rischio che gli si togliesse il piedestallo da sotto le grinfie, beato illuso.
Oggi basta ri-twittare il cinguettito del capitano e il partito diventa un ariete, gli scontri son relegati nel sottobosco, inutili, inutilizzabili.