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Discussione: Tradizioni

  1. #11
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    Predefinito Re: Tradizioni

    Da qualche giorno vengono diffuse le solite fotografie di Stonehenge per il solstizio d’estate colla solita menata celtica, dove però i Celti non hanno mai celebrato (a Stonehenge) perchè ...essi non esistevano “all’epoca viva di quel monumento” quattromila anni orsono per quello in pietra e ben oltre seimila anni quello in terra, mentre i buchi per pali nel parcheggio dei visitatori sono addirittura di epoca mesolitica, antichissima.

    Le solite commemorazioni (non certo ritualizzazioni, ignote ai celebranti) che appariscono al giorno 21 giugno dell’attuale calendario moderno internazionale (cioè clericale) sono maldestramente dichiarate “tradizionali” o addirittura “pre-Romane” ma sono in realtà tutte false proprio per via della Data: nella preistoria i rituali dei due solstizii non si fanno mai nel giorno del solstizio perchè si fanno nei giorni successivi,

    lo sappiamo dalla tradizione popolare che indica alcuni totem rituali eppoi perchè (sopratutto nella preistoria) per poterlo festeggiare bisogna prima che sia misurato (un solstizio) coll’azimut all’orizzonte di alba e tramonto ed altezza del sole a mezdì ...o altrimenti non ci sarebbe nulla di festeggiabile, la misurazione s’impone quale pre-requisito della festa.

    Proprio la misurazione richiede una procedura sul posto, nei giorni prima-durante-dopo, ma se nessuno ne parla è evidente che nessuno, perlomeno in epoca moderna, esegua nè la procedura nè il rituale e di conseguenza non si può chiamar “tradizione” una semplice presenza turistica sul posto nel momento dichiarato dal calendario moderno.

    Oggi calcoliamo le ore zero al equinox di primavera il giorno 20 marzo e di conseguenza il solstizio d’estate si trova al 21 giugno e quello d’inverno al 22 dicembre, coll’equinox d’autunno al 23 settembre: ma se presumessimo l’equinox di primavera al 21 di marzo (come oggi si pretende) è chiaro che il 21 giugno si troverà in anticipo di 24 ore sul (vero) solstizio d’estate, mentre il 21 dicembre sarà in anticipo di 48 ore sul (vero) solstizio d’inverno.

    Cosicchè sono false le dichiarazioni di equinozii e solstizii al giorno 21 del mese e sono anche false le presunte tradizioni che stiano in quella istessa Data al giorno ventuno. Basta contare i gradi giornalieri per vedere che i giorni 21 dei mesi (oggi dichiarati) non corrispondono mai alla differenza dei 4x90=360 gradi delle quattro stagioni, sia che collocassimo le ore zero all’equinox di primavera o lo collocassimo in uno qualsiasi degli altri appuntamenti stagionali.

    Un anno qualsiasi negli ultimi tremila anni avrà tipicamente alle ore di mezzanotte i gradi:
    da 359,233493 a 000,000000 fino a 000,227442 il giorno 20 marz all’equinox di primavera,
    da 089,505086 a 090,000000 fino a 090,459169 il giorno 21 giugno al solstizio d’estate,
    da 179,831773 a 180,000000 fino a 180,810186 il giorno 23 setenber all’equinox d’autunno,
    da 269,973788 a 270,000000 fino a 270,991823 il giorno 22 dicenber al solstizio d’inverno
    e poi di nuovo
    da 359,474820 a 360,000000 fino a 000,468480 il giorno 20 marz all’equinox di primavera,
    etc. di seguito.

    Ma non basta: i 90 gradi d’ogni stagione non corrispondono mai ai 365:4=91,6 giorni, oppure 366:4=91,12 giorni, perchè nell’arco della precessione (dai 19.000 ai 23.000 anni) ogni stagione si allunga e si accorcia a seconda della posizione che ha il perielio sulla longitudine orbitale (nell’arco degli anni) per cui oggi la primavera ha 93 giorni e 90 l’autunno, l’estate 94 giorni e 88 l’inverno, cambiando all’infinito ma sempre in totale 365 oppure 366 gg ogni anno.

    Va da sè, che se un calendario non è costruito per assecondare la diversa durata delle stagioni in ogni momento della precessione ...finirà molto presto per fallire la sincronizzazione colle 4 stagioni: diventando inutilizzabile per appaiare lo zero di longitudine con lo zero vegetativo di coltivazioni, mandrie, cacciagioni, il che è fondamentale per le Società produttive e secondario per quelle barbariche.
    Ultima modifica di mailander; 21-06-20 alle 21:57 Motivo: aggiungo il solstizio dell'anno dopo
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  2. #12
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    Predefinito Re: Tradizioni

    La stessa Data (vera o falsa) dei quattro appuntamenti stagionali smentisce quindi le carnevalate che vengono spacciate per “tradizione” da parte delle forze che invece la vogliono sopprimere ed eliminare dalla memoria collettiva ovvero memoria storica.

    Essendo “tradizione” non la puoi spostare “alla domenica successiva” oppure a una qualsiasi Data di comodo, fosse pure il 21 del mese: o la rispetti o non la rispetti.

    Se volessimo cominciare da Stonehenge, balza agli occhi nella sua più antica costruzione in terra il cerchio con le 56 buche “X” dette Aubrey pits, che risalgono ad almeno 6000 anni fa, ma non cascano dal pero: vennero immaginate e usate qualche migliaio d’anni addietro, per poi farne un cerchio di 85 metri in diametro, con un fossato e un terrapieno da 2 metri in profondità e altezza.

    Lo stesso numero (56) che troviamo nel Calendario Villanoviano, ma anche nel conteggio delle Olimpiadi Greche, datando quindi una istessa opinione matematica abbastanza indietro nel tempo e sicuramente estranea a qualsiasi altro calendario che non usasse cinquantaseiesimi.

    Non conosciamo in realtà alcuna parentela archeologica con Stonehenge e la numerazione per 56 è soltanto un indizio, mentre sotto alla pietra chiamata “dell’altare” venne rinvenuta una selce rituale proveniente dai siti dell’hinterland Alpino. Nient’altro.

    La numerazione per 56 non è comunque casuale nella preistoria, ma in uso (A) nel hinterland Alpino (B) nella penisola Romana (C) nella Grecia antica, con almeno tre diverse opinioni della matematica da lasciar intendere una notevole diversità ma anche una spaventosa antichità.

    Per quel che riguarda il nostro solstizio d’estate, è già evidente che (1) stia a 56+56 giorni da Chalandamarz, totem che sta a 12 giorni dal Tredesin il quale è a 56 giorni dal totem di san Tantòni (oggi al 17 gennaio) già citato essendo primo dodicesimo dell’anno cominciato alla Befana e ultimo dei 4x12 giorni di Natale,

    mentre (2) sta 56 giorni prima della terza Camporella, i 6+6=11 non 12 giorni tra il totem di san Lowreens (oggi 10 agosto) e quello di san Bernard oggi 20 agosto, il quale è appunto 56 giorni dopo il primo giorno della seconda Camporella, ma anche 56 giorni prima del primo totem dell’anno successivo, cioè santa Teresa oggi al 15 otober.

    Tre totem festeggiano il solstizio d’estate e due di questi ne fanno misurazione, ovvero la misurazione si fa nella Data di questi due totem: san Barnabàm (oggi 11 giugno) e san Peder oggi 29 giugno indicano il primo e ultimo giorno del massimo azimut del sole all’orizzonte di alba e tramonto,

    mentre san Giowan oggi 24 giugno e san Peder sono il primo e ultimo giorno della seconda Camporella, che per esempio a Milano si fava a Chiaravalle e ovviamente a Baggio, dove appunto andiedimo a suonare l’organo.

    C’è dell’altro, ma è evidente che il Clero non è mai stato in grado di collocare i suoi presunti “santi” nella Data di questi “totem” sia (1) perchè non può farli tutti martirizzare alla distanza costante dei 56 o 57 giorni, sia (2) perchè fino al 1582 non li avrebbe mai potuti sincronizzare avendo fallito per oltre mille anni qualsiasi normalissima sincronizzazione,

    sia (3) perchè non avrebbe mai sincronizzato i propri presunti santi con qualsiasi presunta ricorrenza pagana: ergo, siamo di fronte a cinquantaseiesimi ignoti alla religione ma tutt’ora ricordati e celebrati (per inerzia certo, chissenefrega) dai “circostanti Aborigeni” senza che essi fossero mai stati ammaestrati da nessuno in tal senso, anzi casomai giustiziati dal Clero (abbiamo i verbali dei processi) proprio perchè essi conservavan questi rituali pagani.

    Non ho finito. Siccome poi anche Grechi & Romani li usavano i cinquantaseiesimi, ma in una maniera che per noi è assurda (come minimo per la differenza tra pari & dispari) allora è evidente che gli uni e gli altri manco si conoscevano ...al momento in cui li usavano,

    mentre tutti e tre o forse quattro se comprendessimo Stonehenge sapevamo cosa farne ...o altrimenti col tempo li avremmo dimenticati.
    Ultima modifica di mailander; 20-06-20 alle 19:39 Motivo: virgola
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  3. #13
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    Predefinito Re: Tradizioni

    A differenza del solstizio d’inverno, nel solstizio d’estate mancano i totem che misurino l’altezza del sole a mezdì, perchè essendo quasi a picco non è per niente misurabile come con le ombre lunghe invernali.

    Con questi pochi totem si misurano comunque tutti gli appuntamenti dell’estate: (A) abbiamo citato i tre cinquantaseiesimi da Chalandamarz fino al solstizio d’estate e alla terza Camporella, oltre i due 56 tra seconda Camporella e san Bernard e fino al totem di santa Teresa, ma

    se teniamo conto che il primo 56 dopo Chalandamarz termina all’ultimo giorno lavorativo del primo mese di primavera (oggi 26 april) e contassimo il successivo 56 dal primo giorno lavorativo del secondo mese primaverile (oggi 4 maggio) avremo un altro cinquantaseiesimo che termina a san Peder fissando esattamente l’ultimo giorno della seconda Camporella,

    da cui un altro cinquantaseiesimo indica il totem di san Bertulamee ultimo giorno dell’estate (ultimo giorno utile per desarpaa e desmalgaa) oggi 24 agosto, che sta ovviamente 13 giorni dopo il totem di san Lowreens (primo giorno della terza Camporella) a sua volta 13 giorni dopo l’ultimo lavorativo del primo mese d’estate, oggi 28 luglio.

    (B) come già avviene nel solstizio d’inverno, anche d’estate ci sono le misurazioni fondamentali a 47 giorni colla tipica maniera nundinale, cioè 47+7=53 non 54 giorni. Cominciando dal totem di san Barnabàm ed ultimo giorno lavorativo del secondo mese di primavera contiamo i primi sette fino al 17 giugno (ultimo dei festivi primaverili) eppoi 47 giorni fino al 2 agosto cioè il primo giorno lavorativo del secondo mese d’estate, che è 12 giorni dopo il totem de la Madelèna ed ultimo giorno di massimo ritardo del sole a mezdì, quando si avvolgevano le palle dei tori col nastro rosso. Volendo lo si può fare anche oggi.

    Da qui 47 giorni fino al primo giorno lavorativo del primo mese d’autunno (oggi 17 settembre) ed altri sette giorni fino al equinox oggi esattamente 23 settembre e, non a caso, nove giorni dopo il totem dell’Ottava (oggi 15 settembre) che con 56+9=64 non 65 giorni viene indicato proprio dal totem de la Madelèna citato al giorno 22 luglio.

    Possiamo traguardare questa misurazione archeologicamente: sulla pietra da una tonnellata e detta “del Capo Tribù” che si trova sul bordo del torrente a ovest di Monte Bego, a oltre 2000 metri di quota salendo verso il passo della Valmasca, sono incisi dozzine di simboli ed alcuni indicano la posizione del sole alla Data fissata da questi totem, ormai 5/6000 anni orsono.

    (C) gli ultimi totem estivi si trovano immediatamente prima del equinox d’autunno e cioè a 56 e 57 giorni dal 28 luglio citato, ovvero al totem di san Matee (oggi 21 settembre) che sta nei 56+9=64 non 65 giorni a indicare il totem di san Michee oggi 29 settembre (giorno che segue i due con le 12+12 ore uguali) oltre al totem di san Mauritz o Murezzan il 22 settembre a 9+56=64 non 65 giorni dal totem di santa Caterina, oggi 25 novembre, primo totem dell’inverno.

    Sono quindi 8 i totem dell’estate tra quello di san Barnabàm e quello di san Bertulamee, sono 7 quelli di primavera tra Chalandamarz e san Bernardino e 9 quelli d’autunno dal totem dell’Ottava a quello di san Martin, mentre son 27 i totem dell’inverno da quello di santa Caterina a quello di santa Walburg: 8+7+9+27=51 totem rituali in totale.
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  4. #14
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    Predefinito Re: Tradizioni

    Naturalmente, tutto questo lo rileviamo ogni giorno dal censimento dei prowerbis, delle ricorrenze e dei rituali, lo rileviamo nella popolazione che li ripete senza essere ammaestrata da nessuno ma li usa per semplice inerzia: non lo rileviamo nelle attività didattiche delle “proloco” politicizzate provinciali e comunali o altrimenti, piuttosto che “tradizioni” sarebbero solo chiacchere politicamente corrette da qualcuno.

    Possiamo chiamare “villanoviana” l’attuale configurazione del Calendario Campestre, perchè la sua memoria collettiva ovvero memoria storica o anche “mentalità” la riceviamo (coi prowerbis e i rituali) dalla preistoria recente, anche se la parola và usata in senso lato: la usiamo per identificare la mentalità degli ultimi 12.000/15.000 anni nell’epoca postglaciale ovvero interglaciale, mentre è una parola che identifica archeologicamente l’epoca “del ferro” grossomodo 3.000/4.000 anni orsono, più o meno all’ultima (l’undicesima) distruzione della Città di Troya, appunto nella guerra per il possesso della tecnologia del ferro, che i Micenei sottraggono agli Hittiti.

    Poi vedremo che il nostro calendario è spaventosamente più antico delle stesse glaciazioni (almeno di Gunz Mindel Riss Wurm se non proprio di Donau e Biber) ed in ogni caso trapassa all’epoca Villanoviana dalla comunque recente cultura di Chassey-Lagozza-Cortaillod (CLC) estesa dall’Aquitania alla Dalmazia, che è appena successiva all’epoca (glaciale) Aurignaziana.

    Anche il Calendario Romano antico è “villanoviano” e costruito sui cinquantaseiesimi, però i cinquantaseiesimi del hinterland Alpino sono “pari” e cioè “duodecimali” ovvero contati in dodicesimi, mentre quelli dei Romani sono “dispari” e cioè “nundinali” ovvero contati per nove, piuttosto che per dodici. Difatti i nostri terminano sempre a 56 mentre i loro terminano sempre a 57 anche se il ciclo successivo, ricominciando da uno, incomincia sempre nel cinquantasettesimo numero sia per noi che per loro.

    Sono chiaramente due opinioni molto diverse, della matematica, che corrispondono comunque alla normale tipica diversità Villanoviana: quella di sopra e quella al di sotto del Tevere, per cui chiamaremo Villanoviana l’una e Romana l’altra. Tanto per dire, i cosidetti “spilloni italiani” son tutti Villanoviani, perchè al di sotto del Tevere non esistono, se proprio non vi vennero portati dagli Etruschi, che sono l’ultima elite Villanoviana (settentrionale) appunto considerata aliena dai Romani ma che ha governato Roma per alcuni secoli.

    Pari & dispari: 12x5=56 non 60 nel Calendario Campestre (villanoviano) e 9x7=57 non 63 nel Calendario Romano (villanoviano) dove in entrambi i casi il primo numero è sempre il cinquantasettesimo dopo il 56 del ciclo precedente, ma non è una differenza da poco.

    Per intanto la scelta “romana” dispari è (quasi) uguale al conteggio delle Olimpiadi Greche nella maniera cosidetta “pentaeterikoi” e cioè 5x14=57 non 70 dove i cinque anni (penta) incominciano sempre nel quinto anno (eterikoi) per cui si ripetono ogni quattro. Di conseguenza, ogni ciclo per 57 si ripete sempre per cinquantasei, perchè il primo numero è sempre l’ultimo del ciclo precedente.

    Lo stesso vale per i Romani all’epoca del Numa (cioè per molti millenni fino al Numa) che contano due volte le lettere alfabetiche ABCDEFGHABCDEFGHA scritte sul calendario, per fissare la “distanza legale” di 9+9=17 non 18 giorni coi quali promulgare leggi decreti comizi sentenze comandi giochi e rituali.

    La lettera “A” scritta in rosso è tassativa anche come giorno di mercato, mentre ripete la distanza legale tra il totem di Terminalia (TRM) ed il primo giorno di Marzo (MRT) periodicamente: cioè fissa tutti i giorni bisestili per dodici anni, quando il pontefice massimo rileverà che Terminalia viene a trovarsi proprio al giorno 56 e vi fa spostare (di 24 ore) la lettera “A” conservando quindi la distanza legale senza doppiare l’ultimo giorno bis, il che conserva i 4383 giorni solari dell’antico ciclo triennale, equivalente al quadriennale di oggi.

    Appare chiaro allora che i cinquantaseiesimi Grechi & Romani terminando a 57 non figurino nell’anello di Stonehenge, salvo che le 56 buche “X” siano conteggiate per 57 sovrapponendosi ad una presunta prima buca, che non c’è: nessuna delle buche Aubrey viene segnalata (nella preistoria) per essere la n.56 nè la n.1 (equivalente alla n.57) il che lascia presumere sul posto una opinione matematica del tutto duodecimale, forse, ma non di certo nundinale.
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  5. #15
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    Predefinito Re: Tradizioni

    Diffusa due giorni fa la nuova dimensione dell’anello di Durrington Walls (nei pressi di Stonehenge) su cui si lavorava da anni.

    https://twitter.com/Reuters/status/1...041611776?s=20



    https://www.reuters.com/article/us-b...-idUSKBN23T0RW

    Durrington Walls ha un diametro di circa 500 metri, è molto simile ad Avebury col diametro di 420 metri, mentre Stonehenge ha un diametro massimo di 110 metri in terra e coll’anello interno di pietra per circa 30 metri: il nuovo anello esterno a quello di Durrington potrebbe avere un diametro di due kilometri e mezzo, su un terreno che non è del tutto appiattito,

    qualche pietra potrebbe anche servire per traguardare il sole in particolari direzioni (azimut) o momenti dell’anno, ma ...qualsiasi cosa è sempre misurabile astronomicamente,

    anche se non serve, perchè basta una sola pietra collocata con precisione sul proprio cerchio quasi perfetto (in una sola Data che ripete la Data dell’anno precedente) e tutte le altre pietre negli altri giorni dell’anno risulteranno precisamente collocate al loro posto.

    (qualche diametro in metri +quanti anelli)

    462 Durrington Walls (+1) wiltshire / england
    462 Marden (+tumulo) wiltshire / england
    427 Avebury A (+2) wiltshire / england
    .
    365 Windmill Hill A (+3) wiltshire / england
    360 Milano A (+1) lombardia / altaitalia
    345 Mount Pleasant A (+1) dorset / england
    .
    240 Thornborough A (+2) dorset / england
    230 Tara A (+2) meath / ireland
    200 Borgio Verezzi (+dolmen) liguria / altaitalia
    .
    112 Stanton Drew - avon / england
    112 Condicote - gloucestershire / england
    110 Ring of Brodgar - isole orkney / scotia
    110 Stonehenge (56ah) wiltshire / england
    110 Long Meg and her Daughters - cumbria / england
    104 Newgrange (+meridiana) meath / ireland
    .
    90 Kerlescan - le menec / bretagna
    88 Llandegai A (+1) gwynedd / ireland
    85 Dowth Henge (+tumulo) meath / ireland
    80 i Stanti a Rogliano A (+6) rogliano / corsica
    75 Goseck - Sassonia / deutschland
    72 Piccolo san Bernardo (46ah) savoia / altaitalia
    69 Montano Lucino - lombardia / altaitalia
    .
    50 Crucuny - le menec / bretagna
    45 Xaghra - gozo / malta
    44 Beltany - donegal / ireland
    44 Cromeleque do Almendres (56ah) alentejo / portugal
    44 Parenzo (+castelliere) istria / altaitalia
    42 Nuvolera - lombardia / altaitalia
    42 The Hurlers A (+2) cornovaglia / england
    40 Tossen-Keler - penvenan / bretagna
    .
    36 Dommarring - blomsholm / sveden
    32 Stenness - isole ebridi / scotia
    31 Rollright Stones - oxfordshire / england
    30 Castlerigg - cumbria / england
    30 Greywethers A (+1) devon / england
    29 Swinside - cumbria / england
    .
    24 Merry Maidens - cornovaglia / england
    21 Loanhead of Daviot - gordon / scotia
    20 Merrival - devon / england
    20 Easter Aquhorthies - gordon / scotia
    20 Molinello di Cevo - lombardia / altaitalia
    .
    17 Kenmare - kerry / ireland
    17 Vigano - lombardia / altaitalia
    15 Tingskov Sohoje stenkreds - aalborg / danimarca
    15 Frabosa Sottana - piemonte / altaitalia
    14 Tramonti di Schiara (+stele) liguria / altaitalia
    14 Camporaghena - lunigiana / altaitalia
    13 Callanish 1 (+3) isole ebridi / scotia
    12 Temple Wood - argyll / scotia
    12 Carn Elechart - glamorgan / galles
    10 Cullerlie - gordon / scotia
    10 Agnino - lunigiana / altaitalia
    10 Agnolo - lunigiana / altaitalia

    9 Drombeg - cork / ireland
    9 Winterbourne - dorset / england
    8 Bryn Cader Faner - meirionnydd / ireland
    7 Nine Stones o Dartmoor - devon / england
    6 Dolceacqua - liguria / altaitalia
    5 Roccavignale A (+dolmen) liguria / altaitalia
    2 Sunhoney - gordon / scotia
    2 Dooncarton - mayo / ireland
    Ultima modifica di mailander; 25-06-20 alle 00:37 Motivo: link
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  6. #16
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    Predefinito Re: Tradizioni

    Come vediamo sul pietrone di Monte Bego, non è necessario costruire un cerchio di 56 buche per contare 56 o 57 giorni: il caso di Stonehenge è un caso a sè e va bene così, ma la comodità del cerchio appare evidente perchè consente di contare all’infinito ...e ce ne sono molti un po’ dappertutto.

    Tabella coi cerchi attualmente conosciuti, tondi oppure a pezzi fa lo stesso, attorno l’hinterland di Alpi e Altaitalia:

    01 Monte Bego (obliquo)
    02 Dolceacqua (6mt)
    03 Frabosa Soprana (----)
    04 Frabosa Sottana (15mt)
    05 Roccavignale (5mt)
    06 Borgio Verezzi (200mt)
    07 Monte Beigua (----)
    08 Monte Pennone (parallelo)
    09 Tramonti di Schiara (14mt)
    10 Pianello Val Tidone (obliquo)
    11 Agnino (10mt)
    12 Agnolo (10mt)
    13 Camporaghena (14mt)
    14 Capo Promontore di Pola (----)
    15 Castelliere di Parenzo (15mt)
    16 Falera di Coira (----)
    17 Zurigo Sobborghi (----)
    18 Sciaffusa San Biagio (----)
    19 Losanna Lutry (----)
    20 Clendy de Yverdon (----)
    21 La Praz de Yverdon (----)
    22 Piccolo san Bernardo (72mt)
    23 Mount Ciabergia (----)
    24 Cavaglià (----)
    25 Crevoladossola (----)
    26 Mergozzo (----)
    27 Garzonera (----)
    28 Somma Lombardo (17mt)
    29 Montano Lucino (69mt)
    30 Rovagnate (----)
    31 Nuvolera (42mt)
    32 Molinello di Cevo (20mt)
    33 La Plas de Paspardo (obliquo)
    34 Aicurzio (----)
    35 Noverasco (----)
    36 Milano (360mt)

    è indicato il diametro medio dell’orizzonte artificiale, oppure l’orizzonte naturale, obliquo o parallelo, mancano Trana e Pontassieve e qualcun altro non ancora misurato.
    Ultima modifica di mailander; 27-06-20 alle 19:23 Motivo: numeri
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  7. #17
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    Predefinito Re: Tradizioni

    Naturalmente i maggiori studiosi di Stonehenge dicono che le 56 buche sono del tutto casuali e vennero usate per metterci crisantemi (A. Burl) perchè con le duecento salme ritrovate sul posto è il più grande cimitero della recente preistoria inglese. Anche quella è matematica.

    Non sappiamo se il conteggio “dispari” ovvero pentaeterikoi fosse usato anche nei calendari delle Città Greche, per la difficoltà di ricostruirli ormai quasi dimenticati dopo l’arrivo dei Romani, ma è certo che le Olimpiadi fossero sempre conteggiate allo stesso modo fino alla proibizione voluta dagli immigranti barbari romanizzati (invasati di ebraismo & cristianesimo) nell’anno 393 della nostra era volgare, con Teodosio, all’epoca di Agostino e Ambrogio altrettanto responsabili.

    L’esistenza “coeva” delle due maniere di contare i cinquantaseiesimi, quella “pari” sulle Alpi nostre con Stonehenge e quella “dispari” di Grechi & Romani, può dimostrare una origine comune molto antica (non può essere una semplice coincidenza) da cui col tempo le quattro Società hanno evoluto un proprio diverso conteggio sul posto, traghettando verso l’epoca Villanoviana e Micenea qui da noi, e verso l’epoca del Wessex in Britannia.

    Tutto questo appare dall’attuale Calendario Campestre nel hinterland delle Alpi nostre, coi totem segnaposto i prowerbis e i rituali che restano appaiati alla loro Data e distanza costante, sia pure adottando col tempo nuovi nomi di comodo come i 38 santi e le quattro madonne (in epoca Medioevale) oppure il Chalandamarz la Candelora e Tredesin all’epoca Romana, mentre è facile che sian tutte traslitterazioni dagli antichi nomi di origine, oppure per inerzia “tradizionale” non avremmo mai rinominato nè Totem nè Tabù.

    Nella configurazione pluriennale del calendario e cioè nel suo edificio matematico, è facile intravedere la pianificazione precedente a quella Villanoviana, indietro nel tempo fino a quella Aurignaziana di epoca glaciale, derivata da quella Villafranchiana più antica e che nasce su una antichissima configurazione primordiale: potremmo anche comprimere tutte queste differenze in pochi millenni ma poi non si otterrebbe nulla di credibile. Ci vuole sempre molto tempo.

    Le elites acculturate impongono una lettura della preistoria del tutto distaccata dalla popolazione che l’ha vissuta, come se coll’epoca “moderna” fossimo su di un altro pianeta nato ieri, ma è evidente che almeno gli ultimi 5.000.000 di anni son sedimentati sia nella struttura intellettuale degli individui cioè nella scatola cranica e sia nella memoria collettiva o memoria storica della Società. Possiamo chiamare “tradizione” lo spessore di questa sedimentazione: da confrontare coi reperti rinvenuti nello spessore geologico. Tutto il resto son chiacchere.

    Donald Trump, presidente USA, ha fatto benissimo a tagliare i fondi al UNESCO (e fa benissimo a tagliarli anche alla OMS) perchè ormai è una struttura fuori controllo: basti dire che nel consorzio degli “Stradivari” a Cremona ci han messo dentro liutai cinesi e koreani di tutte le razze ...a costruir gli Stradivari, col loro marchio naturalmente. Poi ci lamentiamo dei ‘tagliani.

    Prima di questo caos, quando l’UNESCO apriva alla firma il 17 ottobre 2003 la Convenzione sul “patrimonio culturale immateriale” o intangible cultural heritage (ICH) cioè la “tradizione” tout court, il prof. Richard Kurin della Smithsonian institution (partecipando alla stesura della Convenzione) ha descritto cosa sia la Tradizione:

    una prassi che una particolare comunità riconosce come parte del proprio patrimonio culturale trasmessa di generazione in generazione e che la provvede con un senso di identità e continuità.

    Non può essere isolata dagli stili di vita della comunità, o disarticolata dalla sua geografia, conservandosi col suo continuo uso generalizzato, mentre non è conservata negli archivi o nei musei dello Stato.

    La Comunità è la gente (folk) che di fatto pratica le tradizioni imparate da chi le ha praticate in passato ritenendole emblematiche della propria identità, nella convinzione di esserne intellettualmente proprietari, mentre esse tradizioni non appartengono allo Stato, ai governi o al ministero della cultura.

    Gli arbitri di questi valori sono gli stessi individui della comunità, non sono i governi gli studiosi i collezionisti le università o gli aficionados, mentre la comunità è partner “eguale” coi governi, è altra, non è mai in subordine. Punto.

    Allora “in primis” è soltanto dal censimento di prowerbis, ricorrenze e rituali “purchè in uso” che conosciamo la tradizione di una determinata comunità: non dalla gita a Stonehenge il 21 giugno di settimana scorsa.
    Ultima modifica di mailander; 27-06-20 alle 19:24 Motivo: virgola
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  8. #18
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    Predefinito Re: Tradizioni

    La Convenzione UNESCO del 17 ottobre 2003 entra in vigore ad aprile 2006 e viene ratificata a Roma con legge n.167 il 27 settembre 2007 eppoi a Milano il 23 ottobre 2008 con legge regionale n.27 oggi modificata. La regione crea quindi la solita struttura burocratica per applicare la legge, con la serie di scatole “matrioska” che loro (noi no) sanno a cosa servono.

    Senza approfondire più di tanto c’è (1) Reil (2) Aess (3) Rebel, colla pletora delle dipendenze dentro e fuori il palazzo, che non hanno lo scopo di salvaguardare la “tradizione” indicata dalla legge o dalla Convenzione, nè indicata (hai visto mai) dai Lombardi, perchè...

    come dice Richard Kurin “storicamente gli sforzi dei governi sono indirizzati ad eliminare le prassi culturali native, come le religioni e le lingue o i riti particolari, perfino certi utensili, e possono anche abusare di questa Convenzione per controllare e regolare la cultura nativa facendo credere (disguise) di sostenerla” e se te lo dice uno che l’ha scritta ieri ‘sta Convenzione, dovremmo farci un pensierino.

    Reil (1) è il “Registro delle Eredità immateriali della Lombardia” in mano all’attuale Assessorato alla Cultura (il Minculpop) da cui son passati vittoriosamente quei cinesi e koreani che volevano certificarsi “artigiano liutaio dello Stradivari” a Cremona, probabilmente indovinando quale fosse la cultura d’interesse “lombardo” per l’attuale regione Lombardia, all’itagliana.

    Non vale dire che la Lega dal 1990 ha sempre avuto in regione più d’una dozzina di Consiglieri (fino a 18 su 41 di maggioranza) e dal 4 marz 2018 ne ha perfino 28 sui 48 di maggioranza, perchè abbiamo sempre messo i piedi avanti dicendo che per “governare” ci vuole il 51% e, siccome la gente “sbaglia” a votare, nel frattempo i stracomunitari ci fottono i violini.

    La regione dice (nel documento presentato alla UNESCO) che “a Cremona un liutaio costruisce tre violini all’anno, non più di sei, perchè necessita di una profonda conoscenza dei materiali organici e delle tecniche trasmesse di generazione in generazione attraverso parole, gesti condivisi ed abitudini fin dal 16° secolo, quando la liuteria cremonese divenne popolare con le famiglie Amati, Stradivari, Guarneri, Bergonzi” che evidentemente l’hanno insegnata ai loro garzoni appunto per secoli ad ogni generazione.

    Tutta roba che però è trapassata in un attimo nella scatola cranica aliena, perchè oggi ci sono a Cremona 141 botteghe artigiane UNESCO di tre tipi: 93 cremonesi, 23 europee, 25 extra-europee, anche se son quelle cremonesi a ricevere nei secoli la liuteria dalla “tradizione” mentre tutti gli altri la ricevono dal Minculpop senza far la trafila che abbiamo fatto noi dal 16° secolo in qua: e per esser sicuri che la tradizione venga diluita per bene, non ci sono in regione tre elenchi UNESCO distinti, ma uno solo. Chè siamo tutti di una sola unica razza.

    https://ich.unesco.org/en/RL/traditi...-cremona-00719

    https://www.regione.lombardia.it/wps...eria-cremonese

    Come un Registro, questo REIL tiene catalogato in un solo elenco tutte le fotografie che si trovassero in musei diversi, per cui ho provato a ricercare qualche celebre facilissima fotografia tanto per vedere se il Registro funzionava: per esempio questa...



    Bonzanigo. Bill e Pedro - ricostruzione dell'uccisione di Benito Mussolini. Un uomo indica un punto preciso del muro dove avvenne la fucilazione., Patellani, Federico – Fotografie – Lombardia Beni Culturali

    Ma non funziona: come sarebbe a dire “un uomo indica” quando l’uomo ...è il partigiano Bill?
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  9. #19
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    Predefinito Re: Tradizioni

    AESS (2) è un “Archivio di Etnografia e Storia Sociale” e sembra incentrato sulla ricerca storica, che va anche bene seppur conserva una memoria limitata e non paragonabile ai National Archives inglesi o mericani: sembra obbligarti al confronto colle isole Falkland, che non han di certo la Storia della Lombardia. Anche qui qualcosa non quadra.

    AESS

    C’è anche un Database AESS
    Lombardia Digital Archive

    dove si vede un bel cielo di Lombardia, che è bello (quando è bello) e la cima eccitante di una montagna Lombarda, non importa quale ...è un cesso, come il cielo, è la Lombardia dell’attuale governo regionale ed è tutto dire. Lascio perdere cosa (non) c’è nel Database.

    Ultima modifica di mailander; 20-07-20 alle 03:00 Motivo: link
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  10. #20
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    Predefinito Re: Tradizioni

    La fotografia delle erbacce disseccate, usata per divulgare una idea “normale” di Lombardia, viene diffusa da quei che all’interno della struttura pubblica di governo della Regione sono i servi e i lacchè del potere alieno, essendo pagati coi soldi dei Lombardi: senza scherzi, se invece fossero Lombardi ci metterebbero l’erba (verde) delle marcite o dei fontanili oppure delle Alpi nostre, da qui non si scappa.

    Che esista uno scontro, in realtà una vera aggressione contro la Lombardia come istituzione è ormai dichiarato spavaldamente da più parti, ma la fotografia delle erbacce così come quella del partigiano Bill son lì da vedere da mooolto tempo e vanno associate a molte altre edite dalla struttura regionale pubblica fin dalla sua esistenza.

    REBEL (3) è la “Rete dei Musei e Beni Etnografici Lombardi” che ovviamente fa l’interesse storico e parzialmente conservativo di antichi mestieri, con 15 musei, ivi compreso il “Museo e Villaggio Africano” ad Urgnano (Bergamo) che non può mancare nella tradizione Lombarda.

    https://www.rebel.lombardia.it/i-musei-aderenti/

    Nel museo capofila è il Parco Monte Barro - Pagina iniziale
    “Museo Etnografico dell’Alta Brianza” dove leggiamo sei titoli tra i 26 Temi della (presunta) cultura e tradizione della Lombardia, da loro in discussione, vale a dire il minculpop Lombardo:

    1. Alessandro Manzoni verso l'italiano e la creazione dell'italiano moderno (dialetto addio)
    2. Rifugiati in Italia 2014-2018 (la Data esclude rifugiati lombardi e italiani d’ogni guerra)
    3. Terrorismo martirio sacrificio. Antropologia della violenza politico-religiosa (!?)
    4. Antropologia e ibridazione di culture (!?)
    5. L'ossessione identitaria (!?)
    6. Zingari e antiziganismo, uno sguardo sui rom e sui sinti d’Italia (dulcis in fundo)

    https://meabparcobarro.weebly.com/te...cussione.html#

    Con questo materiale (e danaro pubblico) l’istituzione “regione Lombardia” intende salvaguardare la Tradizione Lombarda a rigore della Convenzione UNESCO ...per cui è del tutto intenzionale, nulla di tutto questo è casuale:

    ho fatto notare tutto all’assessore Galli (protocollando) ma mi ha fatto blandire da un servo, che mi ha dato il suo biglietto da visita, praticamente mi ha cacciato via.
    Ultima modifica di mailander; 31-07-20 alle 02:07 Motivo: virgola
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