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Discussione: Tradizioni

  1. #71
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    Predefinito Re: Tradizioni

    Citazione Originariamente Scritto da ----- Visualizza Messaggio
    il maltese e' o non e' una lingua di origine araba? Che dovunque cerchi in rete mi salta fuori questo fatto. Poi può esser giusto meno, e magari interessa il giusto, che sia o meno un Arab state, ma credo che sulla origine della lingua ci sia poco da contestare.
    Non mi sembra una contestazione. Per intanto, se “può esser giusto o meno” è proprio quello che vogliamo sapere quando parliamo di tradizioni e di quei che ...le devono annientare. L’ho accennato nel post n.41 terminando la mia lamentela sull’Unesco che s’impiccia di Stonehenge e di cose delle quali i suoi funzionari se ne strafottono però ci tengono le mani sopra, malamente e coi soldi del contribuente.

    Poi, c’è molto da contestare, ma casomai m’interessano in primis gli affari di casa mia, prima di quelli di Malta ...seppure l’isola è molto più mia che degli arabi, questo è sicuro: fin qua parlavi del “se è o non è araba” la lingua, ma adesso stai dicendo che addirittura la sua “origine” sia araba, lo dice la rete.

    Per cui, il dialetto maltese non sarebbe nemmeno una tarda evoluzione arabesca, ma addirittura avrebbe “origine” araba ...sarebbero stati loro che, abbandonato il piatto e noioso deserto saudita (poveretti non c’era lavoro) e affrontato il mare aperto al di qua delle colonne d’Ercole (popolo di poeti, santi, navigatori e architetti) avrebbero costruito i monumenti megalitichi maltesi, in una epoca megalitica antichissima, in cui sull’intero pianeta Terra e pure su Marte nemmeno il Padreterno sapeva cosa fossero i maomettani nè i mamelucchi.

    Pensa tè, la rete.
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  2. #72
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    Predefinito Re: Tradizioni

    Non c’è nessuna contestazione, vogliamo la verità. Ora, se la “rete” dice che la mia lingua è araba, allora una organizzazione mondiale che ha di fatto i poteri di vita e di morte sull’intero pianeta mi classifica fra gli Stati (gli Stati non soltanto le lingue) degli arabi. Praticamente va tutto bene, non è mica un complotto, ma va.

    Ma non è nemmeno una contestazione: mi dite voi che è araba, allora mi spiegherete anche perchè non viene creata e parlata e scritta ogni santo giorno alla maniera degli arabi ma al rovescio di tutti costoro, chè praticamente stiamo parlando di due scatole craniche opposte...

    ma me lo dovete spiegare come ad un analfabeta perchè il sottoscritto non è un professorone, esce in barca alle tre di notte nel Canale di Sicilia a pescare pinne di scualo da vendere alle multinazionali cinesi sul bagnasciuga de la Valletta alle sei del mattino che li piazzano nei ristoranti milanesi e di Londra a mezzogiorno meno un quarto, anche a Natale a Pascua a Ferragosto e il Primo di majo.

    Che la lingua ovvero dialetto di Malta si crei si scriva si legga e quindi si capisca e si memorizzi dal lato sinistro verso il lato destro, più o meno come a Casalpusterlengo, ce l’hai dimostrato tu pubblicando proditoriamente la scritta in cui appare la parola “kuxjenza” e la parola “raġuni” scritte per lo stesso verso notoriamente usato nella Valle del Lambro, dichiarando a posteriori (molto a posteriori) che essa scritta fosse la lingua maltese.

    Che le lingue ovvero dialetti arabi invece si creino si parlino si scrivano si spieghino si capiscano e si ricordino dal loro lato destro verso il lato sinistro non lo imparo sui libri, nè la rete me lo dice, me lo trovo sbattuto in faccia sul muso quando viaggio per le strade di Milano per lavoro o per diporto:

    la fotografia è del 2015/2016 ma la scritta oggi è ancora lì a 300 metri dalla moscheia e ricoperta di nero ma soltanto parzialmente, di modo che l’interlocutore riconosca il messaggio che c’è di sotto. Non è in un particolare dialetto arabo ma “urdu” una specie di lingua franca araba “passepartout” leggibile in arabo dovunque da chiunque indipendentemente dal suo dialetto. L’ha detto Piergiorgio d’Alemela in tivù l’altra settimana che non c’è da preoccuparsene, per cui andrà benissimo per la nostra discussione etnografica ...ebbene, è così difficile da capire che pensare parlare scrivere per un verso è l’opposto dell’altro verso?



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  3. #73
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    Predefinito Re: Tradizioni

    Citazione Originariamente Scritto da mailander Visualizza Messaggio
    Non mi sembra una contestazione. Per intanto, se “può esser giusto o meno” è proprio quello che vogliamo sapere quando parliamo di tradizioni e di quei che ...le devono annientare. L’ho accennato nel post n.41 terminando la mia lamentela sull’Unesco che s’impiccia di Stonehenge e di cose delle quali i suoi funzionari se ne strafottono però ci tengono le mani sopra, malamente e coi soldi del contribuente.

    Poi, c’è molto da contestare, ma casomai m’interessano in primis gli affari di casa mia, prima di quelli di Malta ...seppure l’isola è molto più mia che degli arabi, questo è sicuro: fin qua parlavi del “se è o non è araba” la lingua, ma adesso stai dicendo che addirittura la sua “origine” sia araba, lo dice la rete.

    Per cui, il dialetto maltese non sarebbe nemmeno una tarda evoluzione arabesca, ma addirittura avrebbe “origine” araba ...sarebbero stati loro che, abbandonato il piatto e noioso deserto saudita (poveretti non c’era lavoro) e affrontato il mare aperto al di qua delle colonne d’Ercole (popolo di poeti, santi, navigatori e architetti) avrebbero costruito i monumenti megalitichi maltesi, in una epoca megalitica antichissima, in cui sull’intero pianeta Terra e pure su Marte nemmeno il Padreterno sapeva cosa fossero i maomettani nè i mamelucchi.

    Pensa tè, la rete.
    Senti stella, non c'ho cazzi di buttare via tempo in ste puttanate. Sinceramente di mettermi a studiare se il maltese e' di derivazione o di origine o con influenze arabe solo per dimostrare di averlo più lungo e' l'ultima delle cose che vorrei fare in questo momento.

    Se hai capito il senso del mio discorso, bene, altrimenti hai centinaia di altri utenti che ti leggono e coi quali puoi confrontarti

    Salud

  4. #74
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    Predefinito Re: Tradizioni

    solo invocando il celodurismo... potevi etichettar “pittanate” le lingue e tradizioni.
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  5. #75
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    Predefinito Re: Tradizioni

    Per evitare il “non mi torna” di qualche lettore soprapensiero ho veduto se i signori che scrivono arabo qui di sopra (pizzicati nel 2016 tempo fu) stanno ancora oggi nelle liste internazionali di calligrafia. Ci stanno ancora.

    Una delle liste raccoglie una settantina di simboli, ma dice che sono quelli racimolati un po’ dappertutto, è questa...
    https://www.dni.gov/nctc/ftos.html mentre la lista diffusa dal medesimo governo è https://www.state.gov/foreign-terrorist-organizations/

    direi notevole la lista inglese https://www.gov.uk/government/public...ssible-version

    ...che scrive “Users should bear in mind that there is no universal standard for transliterating Arabic and other languages into Latin characters. Therefore, the spelling of the names of proscribed organisations appearing in other publications may differ slightly from that given in this list”

    mentre invece i caratteri Latini, o come caspita li vogliamo chiamare, sono uno standard quasi universale essendo compresi nelle Lingue o Dialetti del dominio Romanzo, chè ovviamente il Latino è poi diventato il più antico Dialetto delle Lingue Romanze, credo lo si capisca dalla parlata di Trimalcione circa duemila anni orsono... anche se forse un pochino brillo. Con questo intendiamo dire che quaggiù al Nord non l’abbiamo imparato da nessuno a parlare, nè tantomeno a scrivere, poi lo vedremo sulle incisioni rupestri della Valtellina e Valcamonica, antichissime.

    Le altre liste governative son quelle canadesi https://www.publicsafety.gc.ca/cnt/n...d-ntts-en.aspx

    australiane https://www.nationalsecurity.gov.au/...s/default.aspx

    indiane https://www.mha.gov.in/node/91173

    ebraiche https://www.jewishvirtuallibrary.org...-organizations

    ci sono anche in russo ma, chiaramente sono in russo che per me è come il tedesco il francese o cinese e jugoslavo, mentre ce n’è anche una in itagliano diffusa dalla CEE che è (manco a dirlo) più complicato da ritrovare, chè dalla presunta lista https://www.consilium.europa.eu/en/p...rrorist-list/#

    devi raggiungere il primo documento https://eur-lex.europa.eu/legal-cont...L:2021:043:TOC

    da cui trovi la gazzetta ufficiale in italiano https://eur-lex.europa.eu/legal-cont...3:FULL&from=en mentre il secondo documento se schiacci il bottone indicato da loro te lo scarica in pidieffe senza leggerlo, roba da fare invidia ai cervelloni della effebi americana.
    Ultima modifica di mailander; 07-11-21 alle 01:35 Motivo: linkagioni
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  6. #76
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    Predefinito Re: Tradizioni

    Le due scritture o calligrafie l’una il contrario dell’altra non sono uno sfizio ma una mentalità al rovescio l’una dell’altra:

    AdnKronos: David 'censurato' a Expo Dubai, 02 ottobre 2021 | 20.43

    Il David di Michelangelo 'star' all'Expo di Dubai, ma con le nudità nascoste. E' polemica sulla scelta di mostrare l'iconica riproduzione in grandezza naturale del capolavoro in modo tale da non mostrare le parti intime della statua. L'Italia oscura il David di Michelangelo a Dubai in ossequio alla tradizione islamica.

    Più chiaro di così si muore.

    https://www.adnkronos.com/david-cens...B1R?refresh_ce
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  7. #77
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    Predefinito Re: Tradizioni

    Oggi primo giorno de Gabinàt terminerà alla fine del primo dodicesimo nell’anno nuovo, al Totem de san Tantòni, con un grande falò al tramonto del 17 gennajo, ovviamente nella preistoria, anche se c’è ancora qualcuno che conserva la Tradizione. Chiaro che l’anno nuovo comincia al Totem della Befana, la Ninfa Benefattora oggi 6 gennajo, uno dei tre Capo d’anno nel Calendario Campestre, usato dai cosidetti “pagani” cioè abitatori del “pagus” il contado dei contadini.

    Non tutta la Tradizione dei dodici giorni si è conservata per filo e per segno: Britanni e loro discendenti presumono che questa sia l’ultima notte dei dodici giorni di Natale, che termineranno domani al giorno della Befana ...però è soltanto un relitto, di quei dodici giorni, chè per loro incominciano il 26 dicembre e finiscono qui,

    ma per noi incominciano da sempre col Totem di santa Bibiana (oggi 2 dicenber) più 12 a santa Luciia più 12 a Natal pas dun Gal (+3 gg) più 12 a la Befana più 12 a san Tantòni più 12 al primo giorno de la Maerla (più 3+3 gg) al Totem de san Biaas, più 12 a san Valentino e più 12 a santa Walburg (finiscono qui) ma più 56 gg e cioè altri cinque dodicesimi fino al primo giorno (cioè notte) della prima Camporella, più 9 notti fino all’ultimo giorno il 30 di aprile.

    Soltanto al tramonto successivo (oggi primo majo) i Tedeschi festeggiano il Totem di santa Walburg con un ritardo spaventoso ma, sopratutto, escludono Walburg dalla cavalcata notturna ...e allora, chi o cosa cappero festeggiano? Chiaro che l’han desmentegato.

    Ovviamente i dodicesimi son tutti interconnessi o interlacciati: il Totem di santa Bibiana è il perno su cui ruotano i 7+47 giorni (chè appunto terminano al Totem de san Tantòni coi primi quattro dodicesimi) contando dal Totem di santa Caterina, cui si arriva coi 57+9+57 giorni che fan perno sul Totem de san Murezzàn (san Mawritzi o Murézzan) al tramonto che precede l’aequinox d’autümn.

    Non è un conteggio addizionale o lineare che dirsivoglia ma duodecimale e non-addizionale, cioè sovrapposto ai due terminali... sovrapposto al primo e all’ultimo giorno, alla moda preistorica, lo stesso che nel conteggio nundinale, ma per dodici coi numeri pari e non per nove coi numeri dispari.
    Ultima modifica di mailander; 05-01-22 alle 16:39 Motivo: straparentesi
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  8. #78
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    Predefinito Re: Tradizioni

    Non è che l’han dimenticato, i Tedeschi, ma stanno semplicemente festeggando un’altra cosa in altra Data, che non c’entra niente col Totem di Walburgis ma, allora perchè usano lo stesso nome?

    Tutti i nomi clericali moderni di cose ignote alla religione li ha decisi il Vaticano, che ha incappellato sopra ai rituali campestri (incomprensibili per il Clero) un nome di comodo per cristianizzare le festività dei “pagani” ovvero degli abitanti del “pagus” cioè di quei che stanno nel contado dei contadini, appunto i contadini. Nella illusione di farglieli dimenticare ma, di fatto, conservando con altro nome gli stessi rituali, all’infinito.

    A parte quel che sta scritto nei verbali di processo della inquisizione, non è il Clero che può sapere “cosa” venne cristianizzato dopo la morte di Giuliano (anno 363) fino alla Rivoluzione Francese, l’anno 1789 o giù di lì, ma possono saperlo soltanto quei che li conservano per loro stessa tradizione.

    Certo che se i Tedeschi mettono la loro festività in relazione col presunto “santo” del Vaticano, sarà difficile che stiano conservando una tradizione ...casomai conservano il plagio voluto dal Clero mille anni orsono. E lo stesso vale per noi.

    La coincidenza delle due ricorrenze potrebbe indicare una origine comune, che però deve essere antichissima (diverse migliaia e migliaia di anni) perchè gli attuali festeggiamenti son (diventati) troppo diversi, non soltanto nella Data: chè loro festeggiano un solo giorno e una sola notte, di cui non indicano una sincronizzazione con equinozii & solstizii, mentre noi nove giorni e 3+(3)+3=9 notti con una perfetta sincronizzazione in dodicesimi e cinquantaseiesimi tra la fine dei dodici giorni di Natale (per cui solstizio d’inverno) e la fine della seconda Camporella dopo il solstizio d’estate, cioè gli attuali sei mesi primaverili ma in realtà gli antichi quattro mesi da 40+7 giorni.

    Non soltanto la Data: nel loro mito la donna (Walburg) non c’è nella cavalcata notturna, mentre sappiamo dai verbali di processo della inquisizione medioevale che una donna precede i cavalieri soltanto nel hinterland di Alpi & Altaitalia, senza contare i covoni che per esserci a fine di aprile son di segale o altre essenze ma non di frumento ...per cui questo (nostro) mito è più antico della coltivazione di frumento, è ovvio.
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  9. #79
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    Predefinito Re: Tradizioni

    Se il nostro rituale “contadino” per cosidire, nel mito della Prima Camporella, ignora il frumento, è possibile che il mito fosse stato creato prima che il frumento diventasse una coltivazione comune (?) perchè nell’epoca in cui il frumento è già una coltivazione “a covoni” sarebbe diventato impossibile importare un (altro) mito uguale: i “miti” son racconti che non sono veri, parlano coi simboli come nei sogni ...per cui, i covoni in aprile non sono fuoridiposto ma stanno indicando una cosa che non si fa in altra Data, la si deve appunto fare in aprile,

    ergo, nel momento in cui venne creato questo mito sono ancora sconosciuti i covoni del frumento, a giugno. La sola cosa che distingue i due momenti agricoli è che i covoni del frumento non esistono nella Data di aprile, quando esistono (altri) covoni: il mito ha dunque fissato una Data inequivocabile.

    Poi diciamo “aprile” perchè oggi quella Data la si misura così ma NON è aprile, è il primo mese di primavera (di 40+7 gg) qui al suo quarto e ultimo dodicesimo, incominciato nel 34° giorno, coll’ultimo giorno lavorativo che è al 27 aprile di oggi e l’ultimo giorno festivo che è il 2 di majo. Conteggio preistorico, che non cambia niente di niente con quello di oggi, a parte il modo di etichettare giorni & mesi.

    Nelle ventiquattrore della ricorrenza tedesca non c’è necessariamente il relitto delle nove notti d’un mito altrui, ma può esserci benissimo un altro mito “contadino” con altra storia etnica, la differenza di Data lo presupporrebbe: lo stesso nome della popolazione “deutsch” significa appunto “quei che han la terra” o che la coltivano, come appunto i contadini, da non confondersi coi “germani” ch’erano una casta o una elite ...sulla Terra dei Deutsch. Col che, si intravede l’antichità del mito “terrestre” che ha impiegato millenni e millenni per ritrovarsi oggi così diverso o diversificato negli stessi giorni. Ma questo esclude anche i Germani, che ovviamente non eran contadini ma compaiono (molto) più tardi, nella Terra dei Deutsch.

    Se poi la cristianizzazione forzata ha rinominato il Totem femminile, sia in febbraio che in aprile o maggio, poco importa: il Clero ha fatto il proprio gioco, ma il rito e il mito rimangono gli stessi nell’istessa Data, nulla di clericale appare nella memoria collettiva di quegli Aborigeni senza che fossero ammaestrati da nessuno. Anche la cristianizzazione ha trovato il suo limite.

    La cristianizzazione ha dovuto accanirsi su questa ricorrenza, perchè “illuminava” il presunto giorno bisestile, che la Chiesa ha ripetuto dal Calendario Romano al 25 febbrajo: mettendoci sopra “putacaso” una santa Walburg ...56 giorni a monte delle nove notti, proprio nell’ultimo giorno degli ultimi dodicesimi di Natale, ovvero 56+12 gg dopo il solstizio d’inverna, più il giorno Bis. Chiaro che nei cinquantaseiesimi ci sian cinque dodicesimi.

    Checcoincidenza: il padreterno cha fa morire Walburg e san Valentino, san Biaas, santa Emerenziana, san Tantòni e san Steven a tamburo battente ogni dodici giorni, un fenomeno. Una sincronizzazione pazzesca, irriconoscibile dal Vaticano e che il Clero deve annacquare, oppure plagiare fa lo stesso. Ha inventato quindi le cosidette “litanie maggiori” al 25 aprile, pochissimi anni dopo quel concilio che gli dettava una “correctione/castigatione rusticorum” ormai trecento anni dopo Costantino.

    Ma si son dati la zappa sui piedi. Non potendo capire il mito ed il rituale creduto contadino, chè non lo capiscono più nemmeno i contadini, han piazzato la processione parrocchiale proprio al centro della Camporella cioè nei giorni “vuoti” e pressochè inutili, convinti di appropriarsene in pieno. Salvo che il “centro” della Camporella non esiste: le giornate rituali son la prima e l’ultima, al centro non c’è niente.

    Le nove notti sono in realtà nove giorni (per cui le notti possono anche essere otto) coi primi tre e gli ultimi tre che contengono il giorno festivo, mentre i tre al centro rimangono lavorativi (salvo le notti ovviamente) cioè il 25 26 27 aprile di oggi ma, è chiaro che qualcosa potrebbero averla capita: perchè (furbi) quando il 25 è in domenica, la processione si fa il 27 occupando così tre (inutili) giorni interi, quando i giorni della festività campestre sono invece al 23 e 29 oltre alle notti dal 22 al 30 di aprile.

    Se le (otto) notti dei nove giorni fossero effettivamente nove, è ovvio che l’ultima notte raggiunga l’alba del primo di majo: quando festeggiano i Tedeschi. Se così fosse, la loro (unica) notte è soltanto il relitto recente delle nostre antiche otto/nove notti di Walburgis incernierate nei nove giorni della Prima Camporella ...più il giorno Bis, ma in ogni caso TUTTI all’interno dei sette giorni festivi che chiudono (al 3 majo) il primo mese di primavera.
    Ultima modifica di mailander; 14-01-22 alle 01:24 Motivo: T
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  10. #80
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    Predefinito Re: Tradizioni

    C’è anche la possibilità che la ricorrenza “tudesca” d’una sola notte fosse invenzione clericale per distaccare (laggiù) l’interesse dalle nove notti, il che presuppone però nove notti che sian conosciute dai tedeschi: difatti conoscono una cavalcata notturna, però priva (o forse privata) del “majordomo femmina” davanti ai cavalli,

    per cui può anche essere che la “cavalcata delle Walkirie” sia una tarda sublimazione dell’antico “majordomo” scomparso, cioè scomparve forzosamente la precursora annunciatora cerimoniera majordoma ovvero la catalizzatora di quel mito. Forse.

    Ovviamente, più antica è la scomparsa e più antica la possibile parentela tra le nove e l’unica notte di Walburgis, purchè la notte sia distinguibile dalla falsa e tarda ricorrenza che la cristianizzazione gli ha proditoriamente sovrapposto.

    Le ricorrenze clericali sovrapposte a quelle campestri si distinguono molto facilmente: non sono sincronizzate coi 2+2 aequinozii & solstizii.

    Senza contare che vennero tutte classificate di terz’ordine o quart’ordine nel breviario del Clero ...e cioè di scarto, un rifiuto “in fieri” perenne e formale. Se son di scarto però le conserva è evidente che “non le ha create” da sè il Clero, chè se il Clero le rifiuta riducendole al terz’ordine, allora le ha create qualcun altro.

    Non solo: alcune festività campestri vennero ingolfate di più santi & madonne sulla loro istessa Data, per diluirne l’importanza e anche render confusa l’identificazione fino a impedirne l’uso, mentre invece una Data campestre ha un solo Totem, del tutto diverso dagli altri Totem.

    Da cui la domanda: se, come abbiamo visto, le nostre nove notti son precisamente sincronizzate al solstizio d’inverno e al solstizio d’estate con i dodicesimi e i cinquantaseiesimi ...a cosa dovrebbe essere sincronizzata l’unica notte del 1° di majo?

    Vale anche al rovescio: se non è una imposizione clericale, come farebbero (sia i tedeschi che i germani) a sincronizzare quell’unica notte cogli aequinozii & solstizii?

    La distanza del 1° giorno di maggio coll’aequinox de primavera è di 40 giorni alle ore zero (cioè da mezzanotte 21 marz a mezzanotte del 30 april) ma è di 41 se l’aequinox fosse al 20 di marzo come negli usi di campagna, mentre la distanza col solstizio d’estate è di 50 giorni (da mezzanotte 1° majo a mezzanotte 20 giugno) se intendessimo il solstizio d’estate al 21 di giugno: vale a dire nulla che sia divisibile o moltiplicabile in un sistema duodecimale (a 12 per volta) o nundinale (a 9 per volta) o pentaeterikoi a 5 per volta...

    chè i dodicesimi sortirebbero appuntamenti al 34 45 56° giorno, mentre i nove giorni al 33 41 49 57° giorno, eppoi i cinque giorni a 37 41 45 49 53° giorno.

    Sarebbe buona la sincronizzazione al giorno 41 ma, se funzionerebbe da marzo a maggio non funzionerebbe poi coi 50 giorni successivi al 1° maggio verso il solstizio d’estate, senza contare che questi valgono soltanto per un aequinox al 20 marz, non al 21 marzo, che è rifiutato da tutti.

    Possiamo anche aggiungere un giorno a tutti i conteggi (cioè 24 ore prima o dopo le ore zero) ma la sostanza non cambia: non c’è correlazione tra i 40/41 o 41/42 e 50/51 giorni, che invece vanno incastonati con precisione tra i 2+2 nodi. Ancora peggio, questi numeri non sono ripetibili d’un anno coll’altro: non sincronizzano due equinozii consecutivi a 365/366 giorni.

    Forse i tedeschi potrebbero avere altra maniera di fare conteggi, fin qui sconosciuta, ma un paio di cose son certe: i loro falò e i nostri sono in antitesi, eppoi non c’è alcun “majordomo femmina” ad annunciare i loro rituali, mentre noi ne abbiamo una mezza dozzina.
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    Ultimo Messaggio: 16-06-09, 14:26

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