E' di pochi giorni fa la vittoria dei conservatori nelle ultime elezioni nel Regno Unito. Grande perno delle elezioni è stata la Brexit, su cui nessuno pare essere d'accordo. Tra gli scontenti ci sarebbero anche, e soprattutto, gli scozzesi, che avevano votato, in maggioranza contro l'uscita dall'Unione europea durante il referendum. Il risultato de facto pro-Brexit ha riportato in auge il movimento indipendentista, che vuole indire delle nuove votazioni per cercare di ottenere l'indipendenza.
Poniamo quindi che l'Inghilterra riesca ad attuare la Brexit e che, di conseguenza, la Scozia indica e vinca un referendum, diventando uno stato indipendente.
Che forma istituzionale sceglierebbe di avere?
Ipotizziamo che gli scozzesi scelgano di mantenere la monarchia: ebbene, chi dovrebbe essere re di Scozia?
L'ultima dinastia che ha governato la Scozia indipendente è stata quella degli Stuart, che per meno di un secolo si è seduta anche sul trono d'Inghilterra e Irlanda. Infatti è sotto gli Stuart, con re Giacomo I, che i due regni della Gran Bretagna si uniscono.
Il dominio degli Sturat è piuttosto turbolento. Le differenze di religione e gli scontri tra parlamento e sovrano diventano sempre più acute e sfociano nella guerra civile: la monarchia ne esce sconfitta, re Carlo viene decapitato e l'Inghilterra sperimenta, per l'unica volta nella sua storia, la repubblica. L'esperienza non risulta particolarmente gradita tanto che dopo la morte di Oliver Cromwell gli Stuart ritornano sul trono.
Tuttavia le questioni religiose non si placano e la salita al trono di re Giacomo II fa nuovamente implodere la situazione. Giacomo II aveva due figlie femmine, Maria ed Anna, educate nella fede protestante. Ma dal suo secondo matrimonio, con l'italiana e cattolica Maria di Modena, nasce un maschio: Giacomo Francesco Edoardo.
Non volendo il ritorno del cattolicesimo scoppia un'altra rivoluzione, la Gloriosa, che senza spargimenti di sangue porta alla deposizione di Giacomo II e all'ascesa al trono di sua figlia Maria e di suo marito Guglielmo d'Orange.
Con le figlie di Giacomo II, Maria ed Anna, si chiuderà l'esperienza degli Stuart sul trono d'Inghilterra, Scozia ed Irlanda. Ma ai quei tempi la dinastia non era ancora estinta.
Lo stesso anno in cui il Parlamento approva l'Act of settlement, legge con cui si escludono i cattolici dalla successione, muore il re deposto. Ma suo figlio, Giacomo Francesco Edoardo rivendica i suoi diritti al trono.
Lui e suo figlio saranno i protagonisti delle rivolte giacobite che sconvolgeranno la Scozia fino alla metà del XVIII secolo.
Sostenuto da molti seguaci in Scozia a da suo cugino, re Luigi XIV, il "Vecchio Pretendente" cercherà di riprendersi con la forza il trono, nel 1715: l'anno prima la regina Anna era morta e la corona era passata ad un discendente in linea matrilineare di Giacomo I, il tedesco Giorgio I di Hannover.
La prima insurrezione si risolve in un fallimento, ma non segnò la fine del giacobitismo. Dopo la sconfitta, Giacomo Francesco Edoardo si ritira a vivere in Italia: gli Stuart in esilio vennero accolti a Roma ed ottennero trattamento regale da tre papi: Clemente XI, Innocenzo XIII e Benedetto XIV, che conferì la porpora cardinalizia al secondogenito del Vecchio Pretendente: Enrico Benedetto - che si rivelerà fondamentale per questa ricostruzione.
Nel 1743 Giacomo Francesco nomina il suo primogenito, Carlo Edoardo, noto tra i suoi sostenitori come "Bonnie Prince Charlie", reggente: sarà lui a prendere le redini durante la seconda insurrezione del 1745.
Approfittando del coinvolgimento nella guerra di successione austriaca, Bonnie Prince Charlie sbarca in Scozia e con il sostegno dei clan delle Highlands ottiene una serie di vittorie in Scozia e in Inghilterra; in effetti le truppe giacobite riusciranno a raggiungere Derby, nel centro dell'Inghilterra.
Tuttavia il richiamo di alcuni reggimenti dal continente ribalterà presto la situazione. L'insurrezione si concluderà disastrosamente con la battaglia di Culloden (l'ultima battaglia campale combattuta in Gran Bretagna) che vedrà l'artiglieria inglese sbaragliare completamente i scozzesi che ancora combattevano utilizzando tattiche medioevali.
La sconfitta di Culloden segna la fine della sua causa giacobita e la repressione attuata in Scozia fu brutale. Il sistema dei clan fu abolito, molti proprietari persero le loro terre, molte tradizioni, quali tartan e cornamusa, furono messi al bando per moltissimi anni.
A Carlo Edoardo non rimase che ritornare sul continente. La sconfitta lo rese un soggetto politicamente sgradito, la cui presenza poteva minare i rapporti con la Gran Bretagna. Persino il nuovo papa, Clemente XIII, si rifiutò di riconoscere il rango reale dei suoi protetti.
Giacomo Francesco morì nel 1766 mentre Carlo Edoardo nel 1788.
Durante la ribellione Bonnie Prince Charlie aveva conosciuto Clementina Walkinshaw con cui intrecciò una relazione. Nel 1753 i due ebbero una figlia, Charlotte. A causa del fallimento della restaurazione al trono, Carlo cominciò ad abusare di alcol e ciò portò Clementina e Charlotte a separarsi da lui. Nel 1783 Carlo legittimò la figlia e le concesse il titolo di "duchessa di Albany" e il trattamento di "Altezza reale".
Charlotte ebbe una relazione con Ferdinand Maximilien Meriadec de Rohan, arcivescovo di Bordesux e principe-vescovo di Cambrai. I due ebbero tre figli: Marie Victoire, Charlotte e Charles Edward che ottenne il titolo di conte Roehenstart. La loro esistenza è stata tenuta segreta tanto che poco si sa sulle loro sorti. L'unico su cui si ha qualche informazione in più è il conte Roehenstart che effettivamente cercò di far valere la sua discendenza regale. In virtù di ciò sostenne che i suoi nonni materni si fossero sposati e di essere il figlio di un nobile svedese. Sebbene non abbia tentato di riprendersi il trono mantenne dei contatti con la Scozia, quando morì, nel 1854, si trovava proprio in Scozia.
I diritti al trono passarono al trono ad Enrico Benedetto, arcivescovo e cardinale.
Essendo un uomo di chiesa neppure egli poteva avere figli legittimi e quindi quando morì nel 1807, stabilì nel suo testamento che il suo erede fosse il suo parente più prossimo: re Carlo Emanuele IV di Sardegna. Il re sabaudo era pro-pronipote di Enrichetta Anna Stuart, l'ultimogenita di Carlo I e sorella di Giacomo II.
Il 4 giugno 1802 Carlo, in seguito alla morte della moglie, decise di abdicare e suo fratello Vittorio Emanuele salì al trono: a quest'ultimo però il nominale titolo di pretendente giacobita fu riconosciuto solo nel 1819 alla morte di Carlo Emanuele. Del resto Vittorio Emanuele I non fece mai alcuna rivendicazione né pubblica né privata: del resto la causa giacobita si può già considerare conclusa con la morte dell'ultimo Stuart.
Vittorio Emanuele I ebbe un solo figlio maschio che però morì a tre anni. Aveva però quattro figlie: Maria Beatrice, Maria Teresa, Maria Anna e Maria Cristina.
Abbiamo quindi appurato che il Bonnie Prince Charlie non abbia lasciato discendenti legittimi.
A differenza del Regno di Sardegna in cui vigeva la legge salica, nel Regno Unito le donne potevano salire il trono e quindi i diritti giacobiti passarono a Maria Beatrice e ai suoi discendenti. Nel 1812 sposò lo zio, Francesco d'Asburgo che divenne duca di Modena e Reggio. Da lei la pretesca passò dapprima al figlio Francesco V che fu l'ultimo duca di Modena e Reggio e poi all'unica figlia del suo secondogenito Ferdinando, Maria Teresa, visto che Francesco V non aveva avuto nessun figlio. Grazie a Maria Teresa un'altra casata subentrò nella successione giacobita, poiché quest'ultima era sposata con Ludwig III, l'ultimo re di Baviera. L'attuale pretendente sarebbe quindi, Francesco Bonaventura Wittelsbach, pronipote di Maria Teresa. L'attuale erede sarebbe suo fratello minore, il principe Max.
Alcuni però ritengono che i diritti sono sarebbero passati a Maria Beatrice perché il suo matrimonio con lo zio non sarebbe stato riconosciuto come legale nel Regno Unito. Pertanto la vera erede sarebbe stata la sorella minore, Maria Teresa che fu duchessa di Lucca e poi di Parma. Da qui a suo nipote, Roberto, visto che il figlio Carlo (padre di Roberto) morì prima di lei. Anche in questo caso c'è stato un ulteriore cambio di casata: i diritti sono rimasti nella dinastia Borbone-Parma fino a poco tempo fa, nel 2017, con la morte di Alice di Borbone-Parma, pro-pronipote di Maria Teresa di Savoia. Con la sua scomparsa la pretesa nominale è passata a suo nipote, Pietro di Borbone-Due Sicilie.
Abbiamo cercato di far chiarezza nella questione nel caso gli scozzesi proclamino un nuovo regno indipendente. Intanto in Norvegia hanno già messo le mani avanti: Un parlamentare europeo norvegese avrebbe proposto il principe Sverre Magnus, secondogenito del principe ereditario Haakon di Norvegia, come re di Scozia per portare avanti l'antica tradizione medievale di re scandinavi che hanno regnato in Scozia.
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