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    Predefinito Basta fango: se tutti i partiti si unissero per salvare il paese

    Basta fango: se tutti i partiti si unissero per salvare il paese

    Scritto il 22/12/19

    Fango su fango, per produrre altro fango, lungo un desolato orizzonte di fango. Tutto è uguale a niente, ormai? Buio sul povero Giulio Regeni, massacrato in Egitto: anni di parole contro il truce regime del Cairo, e silenzio assordante sugli elusivi committenti di Giulio, le ambigue e reticenti agenzie di Cambridge che probabilmente lo mandarono al macello, a sua insaputa. Fango su fango, anche se si vuole inquadrare il martirio dei migranti: tutto sembra risolversi nell’insulso derby violento all’italiana, pro o contro Salvini, senza uno sputo di analisi sull’immane tragedia dell’Africa. Solo maschere, per questo piccolo avanspettacolo nutrito di personaggi come Carola Rackete e Greta Thunberg (perfetta, la svedese, per eludere – con il suo dogma climatico – il vero dramma dell’avvelenamento terrestre). A vincere è il fango, declinato ovunque. Fango sulla Russia, anche in salsa olimpionica: tutto si esaurisce negli ipotetici Russiagate, senza che nessuno si interroghi sul ruolo di Mosca, di Bruxelles, di Berlino e di Washington. I media fotografano una società che, anziché pensare, insulta. Fango su Trump, per le presunte intrusioni in Ucraina, dopo che il paese fu travolto da una rivoluzione colorata, progettata a tavolino e finita con la consegna del gas ucraino al figlio di Joe Biden, allora vice di Obama. Fango su tutti, a turno: sui siriani e gli iracheni, sui palestinesi, sui curdi.

    Fango e morte per i libici, gli yemeniti, gli stessi europei fatti a pezzi nelle piazze dal sedicente Isis, sotto il naso di polizie distratte. Fango e botte, per buon peso: sprangate in faccia ai manifestanti di Hong Kong e a quelli di Parigi. C’è chi la chiama Draghiterza guerra mondiale a rate, a puntate, a geometria variabile. Con tanto sangue, e soprattutto fango, a ogni latitudine. La piccola Italia (non così piccola, ma rimpicciolita dagli stregoni dell’Ue) diventa addirittura microscopica, nella fanghiglia della sua non-politica di ieri e di oggi. Non un partito vero, che pensi al domani: tutto è fermo alle elezioni del giorno dopo. Sondaggi, telegiornali, talkshow. Il non-governo attanagliato dal terrore del voto, l’opposizione che non va oltre l’ovvio disgusto per le non-decisioni dei prestanome che occupano i palazzi. La cosiddetta crisi morde sempre di più: acciaierie in panne e banche sull’orlo del tracollo, viadotti che si schiantano, fabbriche che chiudono, industrie che scappano all’estero per pagare meno (sia il lavoro che le tasse). Politica assente: massima irrisione, la non-protesta delle Sardine. Una beffa grottesca: festicciole e canzoni, al funerale dell’Italia.

    Uno spettacolo surreale, offerto al mondo che ci guarda, e che osserva la nostra incapacità strutturale di leggere la crisi, di riconoscerne i mandanti e gli esecutori. Attaccano Salvini, i dimostranti ipnotizzati dalla disinformazione: se la prendono con un micro-leader che domani forse non esisterà nemmeno più, e che comunque (questa la sua colpa) non ha ancora fatto assolutamente niente per restituire al paese una visione precisa, nonché una strategia su come uscire dall’oceano di fango nel quale sta affondando. Quel che non si perdona, alla Lega, è di essere l’unico partito a suo modo vitale, legittimato dal consenso? In effetti sembra fuori posto, questa Lega – prontamente assediata dalle inchieste – nell’Italia dell’anonimo e cardinalizio Conte, dell’esanime Zingaretti, della caricatura Renzi, degli zombie un po’ cialtroni che fino a ieri promettevano un mondo a 5 stelle. Altro? Macché. Fango per tutti, a reti unificate, senza sforzarsi di capire perché siamo finiti così in basso. Cos’è il debito pubblico? Cosa sono l’Eurozona, il Mes, la Brexit, il Fiscal Compact, il pareggio di bilancio? Cos’è davvero Di Maio, Salvini e Contel’avanzo primario, che da quasi trent’anni fa sì che lo Stato prelevi dai cittadini, sotto forma di tasse, più di quanto il governo non spenda, per gli italiani, in termini di servizi?

    Economia, questa sconosciuta: deve provvedere Mario Draghi, nientemeno, a suggerire che la via d’uscita può essere dalla parte opposta, rispetto al plumbeo rigorismo della Bce. Proprio lui, Draghi, è come se dicesse: ci si salva facendo l’esatto contrario di quel che ho fatto io, in tutti questi anni, prima al Tesoro e poi a Bankitalia, quindi a Francoforte. Modern Money Theory: emissione illimitata di liquidità, a costo zero. Altro che super-tasse, altro che austerity imposta per volere divino. Deficit positivo: vuol dire soldi da investire, lavoro, consumi, economia (e alla fine, risanamento del bilancio). Il “nuovo” Draghi, keynesiano e sovranitario, potrebbe essere l’eroe perfetto, per le Sardine – per loro, e per chiunque aspirasse a recuperare il senso delle cose, il contatto con la realtà (cos’è lo Stato e a cosa serve, come deve funzionare). “Prestatore di ultima istanza”: parole divenute antiche solo qui, in questa Europa nanizzata dall’Ue, dai trattati intangibili che la recintano, deprimendola. Atroce, storicamente, per un continente dove – tra Parigi e Londra – nacque la democrazia moderna, già incubata in modo larvale nel medioevo italiano dei Comuni, e poi evocata tra le barricate della Repubblica Romana. Mazzini e Garibaldi: non volevano forse una democrazia europea, di popoli fratelli? Sappiamo com’è andata: due guerre mondiali. Poi la pace tra le rovine, la ricostruzione, la prodigiosa rinascita nel Belpaese. Fino a quando, lassù, non s’è deciso che potesse bastare, e che dovessimo tornare a soffrire.

    Modern Money Theory: massima eresia. La sventola Draghi, e nessuno fiata. Nessuno lo intervista, lo interroga, lo incalza. Sarebbe la notizia del secolo, in teoria, in materia finanziaria. Certo, non è merce maneggevole per l’insultificio. Meglio il fango, certo: è tanto più comodo. Nel fango si sguazza un po’ tutti, perché non è difficile trovare il bersaglio adatto, visto il livello dello zoo politico. Sarebbe bello vedere un altro film. Gente che accetta di sedersi allo stesso tavolo, a discutere. Fine del tifo, della gara di rutti. Tema: rimettere insieme i frantumi. Unirsi, con un obbligo: cancellare la lavagna delle prossime elezioni, e mettersi a pensare. Trovare, insieme, il gusto del bicchiere mezzo pieno. Ce ne sarebbe, da studiare. Prima, però, converrebbe archiviare le bandiere. Si fa così, da sempre, quando si vuole la pace. Si mettono da parte i vecchi rancori, le liturgie rituali, le identità solo formali. Destra e sinistra: che senso hanno, oggi? Cos’ha fatto, di buono, il centrodestra di Gentiloni e Zingarettigoverno? E in cosa si è distinto, il centrosinistra, rispetto ai tagli sociali dell’era berlusconiana? Entrambe le fazioni hanno obbedito a diktat. L’hanno votata insieme, la legge Fornero. Hanno mostrato il medesimo rispetto reverenziale per lo sciagurato Patto di Stabilità, che in capo a dieci anni ha ridotto le strade dei paesi italiani a campi minati, dove si fa lo slalom tra le buche perché il Comune non ha i soldi per l’asfalto.

    Hanno ragione, le Sardine, a reclamare una diversa estetica, gentile e dialogante. Mancano il bersaglio, certo: sparano all’orso di cartone, senza avvedersi che il luna park è recintato come un lager, dove tutto è proibito. Siamo prigionieri, ecco il punto. Beninteso, prigionieri europei del terzo millennio: privilegiati, senza nessuna guerra in casa da settant’anni. Siamo persino liberi di parlare, di insultarci allegramente, di vomitare fango contro gli orsetti di cartone. Ma è tutto qui, quel che sappiamo fare? Non ci viene il sospetto che le nostre animose divisioni siano l’habitat perfetto, per chi vuole continuare a portarci via tutto? Nei decenni della sovranità relativa, monetaria, l’Italia divenne la quarta potenza industriale del pianeta. E questo, nonostante le sue piaghe: mafia, evasione fiscale di massa, corruzione dilagante della politica. Eppure il paese cresceva, tutti stavano meglio e sapevano che i figli avrebbero avuto ancora più opportunità. Il deficit aveva fatto da motore, e il mastodonte Iri era il volano di un’economia che trascinava migliaia di aziende. Poi hanno fatto a pezzi tutto, dando la colpa a noi: al debito delle cicale, alla mafia, agli evasori, ai politici corrotti.

    Con queste miserabili menzogne hanno eretto il recinto spinato dell’attuale luna park, su cui sventola la bandierina blu-stellata della cosiddetta Europa. Mafia, evasione, corruzione? Esattamente come prima. La differenza? Non possiamo più spendere. Il risultato è una specie di catastrofe: meno servizi, meno welfare, meno sanità, meno pensioni. Meno soldi, meno consumi, meno futuro, meno tutto. Rigore, tasse, delimitazioni assurde come la suprema frode del famigerato tetto del 3% alla spesa pubblica: pura invenzione di un’ideologia maligna, spacciata per norma scientifica, per legge economica. Balordo imbroglio, grazie al caos organizzato a tradimento. Dopo decenni di cospicue regalie statali, la grande industria se la svigna in Serbia, in Romania e in Polonia, dove le maestranze costano di meno. La Fiat scappa in Olanda, lasciando a secco il fisco del Sardinepaese che l’ha coperta di miliardi per decenni. E che dire dell’inflessibile Germania? Trucca i suoi conti pubblici, facendo dimagrire il debito di Stato depennando quello delle Regioni e la spesa pensionistica. E noi in piazza, valorosamente, a intonare gli inni dell’antifascismo di un secolo fa, mentre i predoni del 2019 ridono degli italiani, ingenui incorreggibili.

    Che bello, se qualcuno mettesse in produzione l’altro film: quello che manca. Tutti seduti allo stesso tavolo. Di Maio e Renzi, Salvini e Zingaretti, la Meloni. Conferenza a reti unificate, per dire: signori, c’è un problema. Le regole vanno cambiate. Siamo tutti d’accordo, finalmente. Vogliamo salvare gli italiani, tornare alla democrazia reale dello Stato. Lanciare una democrazia continentale. Far nascere qualcosa che ancora non esiste: una Unione Europea, di gente che si aiuta. Bello e impossibile? Soltanto un sogno, un’utopia? Pure, proprio da lì si parte: sono i sogni a dissipare il fango. Il resto, poi, viene da sé. Di fronte a un orizzonte nuovo, chi mai perderebbe ancora tempo a vomitare insulti? Molto sta nel crederci, all’orizzonte amico. Serve qualcuno che innanzitutto lo disegni, faccia vedere quanto sarebbe attraente, e spieghi anche quali passi, esattamente, sarebbe necessario compiere, verso la meta. Prima, però, deve tornare il sole almeno nei pensieri: per metter fine al fango, alla paura, alla stupidità dell’odio. Sta a noi, la prima mossa: se scoppia la pace, si mette male per gli sfruttatori. Lo sanno bene, i padroni del luna park. Gli unici a non saperlo ancora, a quanto pare, siamo noi?

    (Giorgio Cattaneo, “Basta fango: se tutti i partiti italiani si unissero, per salvare il paese”, dal blog del Movimento Roosevelt del 18 dicembre 2019).

  2. #2
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    Predefinito Re: Basta fango: se tutti i partiti si unissero per salvare il paese

    Ma che stronzate sta dicendo questo qua? Ancora con la fuffa della MMT? Ma dai!!
    When the facts change, I change my mind. What do you do, sir? John Maynard Keynes

  3. #3
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    Predefinito Re: Basta fango: se tutti i partiti si unissero per salvare il paese

    Che tutti i partiti si riuniscano per salvare il paese è una cosa del tutto impossibile.
    Ma neanche tra cent'anni.
    Piantatela di sognare.
    Ammettiamo un'ipotesi per assurdo, fantascientifica, che ciò avvenisse:
    un gruppo di partiti sbranerebbe un altro gruppo perchè per gli uni salvare il paese ha un significato e per gli altri ne ha un altro.
    No, non è possibile: o gli uni o gli altri.
    Non c'è posto per tutti assieme.
    No a Natale, no a Pasqua e no il resto dei giorni dell'anno.
    Per quello bisogna tornare al voto e la coalizione che vince governa e l'altra, a cuccia.
    Il disarmo è l'espediente per togliere agli aggrediti la possibilità di difendersi dagli aggressori sfruttando la dabbenaggine di massa.

  4. #4
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    Predefinito Re: Basta fango: se tutti i partiti si unissero per salvare il paese

    Quando da semplice ferita si passa a cancrena avanzata la differenza di soluzioni non è più tra l'utilizzazione di un antibiotico piuttosto che un altro, ma tra l'amputare o meno l'arto. 74 anni di repubblica sono una cancrena troppo avanzata per potere concordare politicamente. La frattura storica tra le classi sociali è troppo ampia, è stupido ma anche per alcuni prudente giocare ancora al discorso dei partiti, nominandoli non si definisce umanamente i soggetti politici nel loro antagonismo. Ma se si mette da parte l'ipocrisia si capisce di cosa stiamo parlando. Alcuni hanno fatto la guerra agli altri fino ad oggi, alcuni si sono pentiti delle loro precedenti generazioni che tale guerra l'hanno portata avanti ed altri ancora che si sono costruiti la carriera su questa proficua guerra non vogliono perderne i frutti, e qualcuno sta con questi ultimi perché anche se di frutti ancora non ne ha ricevuti come vorrebbe pensa che arriverà il proprio turno. Chi conosce la storia italiana saprà interpretare questo testo.
    L'antifascismo è terrorismo! Mettilo anche tu in firma!Il Presidente degli Stati Uniti d'America ha ragione!

  5. #5
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    Predefinito Re: Basta fango: se tutti i partiti si unissero per salvare il paese

    Citazione Originariamente Scritto da Menelik Visualizza Messaggio
    Che tutti i partiti si riuniscano per salvare il paese è una cosa del tutto impossibile.
    Ma neanche tra cent'anni.
    Piantatela di sognare.
    Ammettiamo un'ipotesi per assurdo, fantascientifica, che ciò avvenisse:
    un gruppo di partiti sbranerebbe un altro gruppo perchè per gli uni salvare il paese ha un significato e per gli altri ne ha un altro.
    No, non è possibile: o gli uni o gli altri.
    Non c'è posto per tutti assieme.
    No a Natale, no a Pasqua e no il resto dei giorni dell'anno.
    Per quello bisogna tornare al voto e la coalizione che vince governa e l'altra, a cuccia.
    […] Non un partito vero, che pensi al domani: tutto è fermo alle elezioni del giorno dopo. Sondaggi, telegiornali, talk-show. Il non-governo attanagliato dal terrore del voto, l’opposizione che non va oltre l’ovvio disgusto per le non-decisioni dei prestanome che occupano i palazzi.[...]

    […] Politica assente: massima irrisione, la non-protesta delle Sardine. Una beffa grottesca: festicciole e canzoni, al funerale dell’Italia.

    Uno spettacolo surreale, offerto al mondo che ci guarda, e che osserva la nostra incapacità strutturale di leggere la crisi, di riconoscerne i mandanti e gli esecutori. […]

    _________________

    Nella lettura del post ti sono sfuggiti alcuni punti, a mio avviso importanti, che ho riportato sopra in evidenza.
    Siamo incapaci di leggere la crisi, di riconoscerne i mandanti e gli esecutori.
    E' su questo pensiero che va focalizzata l'intesa politica.
    Assistiamo ad accuse infinite tra i due schieramenti, ma nessuno che evidenzi a quali protocolli occulti è stata assoggettata l'Italia per ridurla a una fine in stile Grecia.
    Salvini non sa parlare d'altro che di attaccamento del governo alle poltrone, di voto anticipato e altre sciocchezze di basso rilievo.
    Perché Salvini non ci dice qual è il vero fine della lotta al contante; della tanto acclamata lotta all'evasione fiscale (dei piccoli imprenditori) che il governo, in combutta con il PdR, sbandiera da tempo, e si tace sulla vera evasione che è l'elusione fiscale degli imperi finanziari,
    Probabilmente non si parla chiaro agli italiani, con la chiarezza che farebbe impallidire determinati poteri devianti, perché tutti hanno il proprio scheletro nell'armadio.

  6. #6
    Lo spirito del '22
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    Predefinito Re: Basta fango: se tutti i partiti si unissero per salvare il paese

    L'unità nazionale sarebbe cosa buona e giusta, ma è stato fatto di tutto dal 1945 in poi per renderla impossibile.

  7. #7
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    Predefinito Re: Basta fango: se tutti i partiti si unissero per salvare il paese

    Salvarlo da cosa? Il paese va salvato dai piddini, come fanno i piddini a tentare di salvare il paese da loro stessi? Dovrebbero suicidarsi in massa.
    Spaghetti e pistole

  8. #8
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    Predefinito Re: Basta fango: se tutti i partiti si unissero per salvare il paese

    il sistema bipartizan è lodevole quando non esiste una maggioranza parlamentare omogenea

    siccome il CDX in teoria potrebbe dovrebbe avere almeno il 47-48% e con questi numeri hai il 60% dei seggi al parlamento

    VOTO SUBITO!

  9. #9
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    Predefinito Re: Basta fango: se tutti i partiti si unissero per salvare il paese

    Citazione Originariamente Scritto da BlackSheep Visualizza Messaggio
    ma non sarebbe più semplice eliminare fisicamente i figli della merda??? anche una sterilizzazione di massa andrebbe bene, basta fermare il turnover.
    Disinfestazione di massa bagno antipulci

  10. #10
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    Predefinito Re: Basta fango: se tutti i partiti si unissero per salvare il paese

    Citazione Originariamente Scritto da Sparviero Visualizza Messaggio
    L'unità nazionale sarebbe cosa buona e giusta, ma è stato fatto di tutto dal 1945 in poi per renderla impossibile.
    Però non si può dire che almeno nelle frane, a ogni evento piovoso, l'Italia non sia unita da Nord a Sud.
    Sai cosa mi è piaciuto?
    Il Borghi che ha chiamato traditore Conte, in un recente intervento alla Camera. Ottimo!
    E poi? Nessun seguito. Incapacità totale di organizzare la rivolta in stile Francia, Hong Kong...
    Hai ragione.
    Ecco perché siamo ancora calpesti e derisi perché non siam popolo e siam ancora divisi, malgrado il "duro" di cui si vantano certi leghisti.

 

 
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