Il meccanismo di controllo è semplice, generare o sfruttare l'infelicità per vendere piccole dosi di illusoria felicità, che spesso sono rappresentate dall'odio verso chi sta peggio di noi ma che viene fatto percepire come qualcuno che sta portando via qualcosa.
Ecco perché i venditori di pillole non ci vogliono felici, altrimenti non hanno più possibilità di vendere le loro medicine e quindi perdono potere.
Dobbiamo riflettere sul fatto che questi personaggi non manterranno mai la promessa di risolvere il problema, perché il problema, non la soluzione, rappresenta il loro fulcro di azione ed il centro di attenzione su cui fanno convergere la loro propaganda.
Quindi ben venga un popolo di persone infelici, inconsapevolmente schiave, a cui sarà facile dire chi è il nemico e chi appoggiare per continuare a sentirsi dire chi è il nemico, non per sconfiggerlo. Il potere usa l'idealizzazione del nemico e la strumentalizzazione della vittima, con la consapevolezza che non ha interesse ne per l'uno ne per l'altra, se non nella misura in cui questo possa portare loro voti.