26 E Dio disse: "Facciamo l`uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra".
27 Dio creò l`uomo a sua immagine;
a immagine di Dio lo creò;
maschio e femmina li creò.
Questo versetto del primo Libro dell’Antico Testamento mi lascia da sempre perplesso. Qui non si tratta di essere dissacranti o addirittura blasfemi, ma solo di essere logici. Capisco che il soggetto è difficile da affrontare, che molti se e molti ma potrebbero esserci infilati, ma insomma a me queste parole della Genesi fanno sorgere una domanda, che forse a qualcuno potrebbe sembrare perfino banale ma che io considero invece importante:-
-ma se Dio ci ha fatti a sua immagine e somiglianza e noi siamo stati capaci, nel corso dei millenni, di ammazzarci l’un l’altro ad ogni minima occasione e soprattutto di rovinare la bellissima Terra dove siamo stati messi ad abitare, con tutti i possibili veleni nell’aria, nell’acqua e nella terra, il Dio al quale noi assomigliamo, che Dio è?
Se assomigliando a Dio(fatti a sua immagine somiglianza) noi siamo stati capaci di mettere insieme tutto quello che abbiamo fatto nel corso della nostra storia di umani, non è che forse anche Dio qualche…difettino lo deve avere? Ci hanno insegnato che no, Dio è solo bontà e amore. E che Dio non può avere difetti. E allora? A questo punto le risposte possono essere solo tre: o quella creazione a somiglianza di Dio è solo un’invenzione oppure quel Dio che ci ha creato non è così buono e amorevole come ci viene detto e quindi si tratterebbe di un diverso Dio, oppure, ancora, non esiste nessun Dio e l’Uomo è semplicemente frutto del caso o magari un essere alieno alla Terra venuta da altri mondi.
Se la creazione è solo un’invenzione religiosa, qui siamo per forza nel campo dei se, allora non c’è motivo di dubitare della bontà di Dio: noi non gli assomigliamo e basta.
Se invece la creazione non è un’invenzione ma noi siamo veramente stati creati da un Dio creatore, allora si deve dedurre che quel Dio, non essendo così buono e amorevole, è un altro genere di Dio, molto simile all’essere umano con tutti i suoi difetti. E qui, visto cosa sanno fare gli uomini,comincio a pensare che questa ipotesi potrebbe anche stare in piedi.
Se, ultima ipotesi, non esistesse alcun Dio, né del Bene né del Male e noi siamo semplicemente frutto del Caso o addirittura veniamo da altre galassie allora la mia perplessità aumenta. Il Caso? Può il caso arrivare a creare tutto quello che vediamo? Uno scienziato americano Premio Nobel ( mi sembra per la fisica) ebbe a dire che sarebbe stato più possibile che uno tremendo uragano con la sua violenza, riuscisse a montare cento aerei custoditi in pezzi in un magazzino ipotetico, che non che l’Universo potesse essere frutto del Caso. Certo che anche un Premio Nobel può essere religioso o avere un’opinione particolare ma io stesso, anche se non ho mai preso nessun Nobel, mi trovo a disagio a pensare a un’intero universo creato così, per una strana combinazione di …..di cosa?
E qui un’altra domanda mi corre appresso: e se fosse un gioco? E se l’Universo, così grande, così infinito, fosse in realtà solo “apparenza” e tutto facesse parte di un gioco che, qualcuno-chi??, sta giocando? Oppure potrebbe essere un’esperimento, immerso in una dimensione di apparenze che ci fanno sembrare VERO quello che magari non esiste?
Del resto, che senso ha la vita, a pensarci bene? Nasciamo per morire e moriamo per lasciare il posto ad altri che dovranno nascere per morire a loro volta, e così sempre, in un futuro che non si sa bene a cosa porti, ma specialmente perché.
Non c’è logica in una cosa che non ha apparentemente una logica, perché se non si vede qual è il fine, l’obiettivo di questo nascere/morire/nascere/morire, non ha nessuna logica comprensibile per cui è giusto pensare ad un “esperimento” oppure a un gioco, magari centrato su una scommessa: riusciranno gli umani a distruggere se stessi distruggendo la Terra che li ospita?
Vista la carta della Terra fotografata dal satellite, oggi sui quotidiani, nella quale si evidenziano le zone colpite dall’inquinamento atmosferico per l’incuria e la idiozia degli uomini, sembrerebbe che chi ha scommesso di si, chi ha puntato sulla sicura distruzione prossima distruzione della Terra e di conseguenza del genere umano, stia vincendo la partita.
E noi, noi soggetti, attori del gioco, del possibile esperimento, cosa diciamo noi davanti a questo possibile disastro che l’occhio freddo e imparziale del satellite ci ha fatto vedere? Nulla, non diciamo niente. Noi continuiamo tranquillamente nel nostro insensato gioco al massacro della nostra Casa. Le auto inquinano? Ebbene comperiamole più grosse, più potenti, più pesanti così inquineranno di più. Abbiamo bisogno di energia per mantenere il nostro insensato standard di vita? Bruciamo petrolio, e magari carbone (costa meno ma inquina di più) in quantità maggiore. E i motori a idrogeno, quelli alternativi a energia elettrica e benzina, l’ampliamento della rete di distribuzione del metano o del GPL, cioè di energia a basso tasso di inquinamento? Ma dai, chi se ne frega, la scienza domani troverà il modo di curare i malanni della nostra spensieratezza. E se non fosse così? Ma va, ci mancherebbe…la scienza ha sempre risolto tutto, altrimenti come avremmo potuto avere tutto questo progresso…..
Progresso? Dio mio, anche qui sorgono domande banalmente ovvie: progresso, ma quale progresso? E forse un progresso per l’umanità essere diventati oltre sei miliardi di individui, cinque dei quali non hanno cibo a sufficienza? E’ forse un progresso essere arrivati alla desertificazione di sempre maggiori zone del pianeta? Allo sfaldamento dei ghiacciai dei Poli, e all’inquinamento di quelli delle grandi catene alpine e montuose in genere? E’ un progresso la sparizione di cinquanta specie vegetali e di 3 specie animali al giorno dal teatro della vita terrena? E’ un progresso aver inventato le macchine per produrre e adesso non sapere come far mangiare gli uomini che una volta stavano al posto delle macchine, e nemmeno sapere così a chi vendere quello che queste macchine producono? E tutte queste malattie nuove, questi nuovi virus, queste sempre latenti epidemie sono figlie del progresso?
Certamente, il progresso c’è e si vede: viviamo più a lungo, non abbiamo più i geloni sui piedi e sulle mani per il freddo in inverno, ci spostiamo velocemente se lo vogliamo. Viviamo più a lungo, certamente, ma siamo sicuri di vivere meglio?
E soprattutto: siamo sicuri che i nostri figli, i nostri nipoti riusciranno a vivere più a lungo e meglio di noi? E senza geloni sui piedi e sulle mani in inverno?
Non resta che scrivere: speriamo