Pagina 89 di 113 PrimaPrima ... 397988899099 ... UltimaUltima
Risultati da 881 a 890 di 1126
  1. #881
    Blut und Boden
    Data Registrazione
    03 Apr 2009
    Località
    Lothlorien
    Messaggi
    68,933
     Likes dati
    2,763
     Like avuti
    9,895
    Mentioned
    139 Post(s)
    Tagged
    1 Thread(s)

    Predefinito Re: Il virus e il filantropo

    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  2. #882
    Blut und Boden
    Data Registrazione
    03 Apr 2009
    Località
    Lothlorien
    Messaggi
    68,933
     Likes dati
    2,763
     Like avuti
    9,895
    Mentioned
    139 Post(s)
    Tagged
    1 Thread(s)

    Predefinito Re: Il virus e il filantropo

    CYBERPANDEMIA, ALTRO CHE COVID: SECONDO KLAUS SCHWAB STA PER ARRIVARE IL PEGGIO

    14 DICEMBRE 2020

    By Gianluca D’Agostino

    Klaus Schwab, presidente del World Economic Forum, ci avverte che dobbiamo preparaci alla prossima crisi: la Cyberpandemia. Di cosa si tratta?

    Klaus Schwab è il presidente del World Economic forum e l’ideatore del Grande Reset, l’iniziativa del WEF che mira a ristrutturare completamente il nostro sistema economico sociale.

    Lo scorso 8 luglio al forum di Davos il Prof. Schwab ci aveva avvertito di non prestare sufficiente attenzione a una possibile ulteriore crisi che si sarebbe potuta verificare in concomitanza con l’emergenza del covid 19.

    “Stiamo prestando troppa poca attenzione allo scenario terrificante di un cyberattack che porterebbe a uno stop completo alla fornitura di energia elettrica, ai trasporti, agli ospedali e alla nostra intera società. Perciò la crisi del covid 19 sarà vista come una piccola scocciatura, paragonata a un grande cyberattack. Quindi bisogna usare questa crisi del covid 19 come una perfetta opportunità per riflettere su questa lezione così che la comunità della cybersecurity potrà migliorare la nostra impreparazione”.

    https://youtu.be/0DKRvS-C04o

    All’avvertimento di Schwab, lo stesso giorno gli aveva fatto eco Jeremy Jurgens, Managing director del World Economic Forum:

    “Ci sarà un’altra emergenza che sarà più significativa e dobbiamo prepararci adesso. La prossima emergenza sarà più veloce rispetto al covid, il tasso esponenziale di crescita salirà e sarà più ripido mentre l’impatto sarà più grande e come risultato le implicazioni socio economiche saranno più significative”.

    https://youtu.be/5ZRg5kiH9Is

    Questi avvertimenti a uno spettatore distratto avrebbero potuto sembrare dei moniti isolati, se non fosse che il 17 Novembre scorso il presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen è intervenuta a uno degli eventi del WEF che si tengono in attesa del Forum. Si tratta dei “Great Reset Dialogues”, un’iniziativa congiunta del Word Economic Forum e di sua Altezza Reale il principe di Galles.

    In particolare il titolo di questo evento era “Building Future Resilience to Global Risks“ (Costruire la futura resilienza per i rischi globali).

    Nel suo intervento la Von Der Leyen ha fatto suo il progetto del Grande Reset, recependo in pieno l’iniziativa del World Economic Forum e affermando che il Grande Reset avrà bisogno di “un cambiamento di sistema”.

    Tuttavia nel suo intervento il Commissario UE ha puntato l’attenzione sulla resilienza, che era anche il titolo dell’evento facendo una rivelazione inaspettata:

    “Sappiamo già che la ripresa non sarà repentina e abbiamo bisogno di resilienza sia per la ripresa sia per prepararci alla prossima pandemia o allo shock esterno che potrebbe accadere in qualsiasi momento“.

    Quindi secondo il Commissario UE dobbiamo aspettarci quantomeno un’altra pandemia oppure “uno shock esterno”.



    Gli avvertimenti di Klaus Schwab, di Jeremy Jurgens e quello più recente della Von Der Leyen erano stati preceduti da una dichiarazione fatta da Bill Gates il 23 giugno 2020 quando alla US Chamber of Commerce aveva detto che: “la seconda ondata pandemica attirerà l’attenzione” come a sottintendere che la prima ondata non è stata tenuta sufficientemente in considerazione o sia stata sottovalutata.

    La maggiore dipendenza verso l’infrastruttura digitale
    Ma in che cosa consiste esattamente un cyberattack e che cosa significa cyberpandemic? Un cyberattack è un attacco informatico e una cyberpandemic è una pandemia causata da un virus informatico e non biologico che colpisce computers, infrastrutture informatiche e sistemi digitali. Il problema è che sempre più infrastrutture cruciali come la rete elettrica e quella dei trasporti sono dipendenti da quelle digitali e informatiche.

    Inoltre a causa dei lockdown e della conseguente chiusura degli uffici, il lavoro da remoto si è ormai diffuso ovunque e questo fenomeno ha determinato una crescita esponenziale di impiegati che lavorano da casa, i quali possono accedere a risorse aziendali attraverso un accesso sicuro ad esempio mediante VPN (Virtual Private Network).

    In un’emergenza globale come quella del Covid che ha coinvolto 150 paesi, la dipendenza dalla comunicazione digitale si è moltiplicata. Di conseguenza la rete Internet è diventata quasi istantaneamente il canale principale per l’interazione umana e il canale primario per lavorare e per comunicare con parenti e amici.

    Molti governi stanno divulgando informazioni attraverso canali digitali. Ad esempio il Regno Unito ha deciso che la comunicazione digitale sarà la modalità di default con cui il governo inglese comunica con i cittadini, raccomandando la popolazione di affidarsi ai siti web ufficiali per gli aggiornamenti sull’emergenza sanitaria, al fine di evitare l’intasamento delle linee telefoniche con richieste di informazioni e assistenza.

    In questo contesto, un cyberattack priverebbe le organizzazioni governative, quelle private ma anche le famiglie, dell’accesso ai loro dispositivi e ai loro dati e questo potrebbe avere effetti devastanti. Nello scenario peggiore, dei cyberattacchi su larga scala potrebbero causare cedimenti dell’infrastruttura digitale che potrebbero condurre intere comunità o intere città off-line, mettendo fuori uso le strutture sanitarie, i sistemi di assistenza pubblica e le varie reti di supporto.

    Lo stato di stress potrebbe condurre gli utenti a prendere iniziative che sarebbero considerate inappropriate in altre circostanze. Per esempio un recente cyberattack globale ha preso di mira degli utenti che volevano visualizzare la diffusione del Covid. Il malware era nascosto in una mappa che mostrava le statistiche del coronavirus caricate da una fonte On-line legittima. Agli utenti è stato chiesto di scaricare e installare un’applicazione che ha compromesso i computers e ha permesso agli hackers di accedere alle password salvate.

    Nei giorni scorsi il sito di statistiche Worldometers.info e il Dipartimento USA della Sanità sono stati l’obiettivo di alcuni cyber attackers con l’intenzione di interrompere il flusso delle operazioni e delle informazioni.

    La Cyberpandemia
    Secondo il sito del World Economic Forum, per comprendere la portata di un cyberattack e quindi di una Cyberpandemic, è importante esaminare le lezioni che abbiamo appreso dal Covid 19 e usarle per prepararci per un futuro cyberattack globale.

    Un cyberattack con caratteristiche simili al coronavirus, si diffonderebbe velocemente e più diffusamente di qualunque virus biologico come ha detto Jeremy Jurgens nel video pubblicato in questo articolo, nel quale spiega le principali caratteristiche di una simile emergenza.

    Il tasso di riproduzione del virus o R0 di un cyber virus è di 27, il che significa che ogni computer infettato dal virus ne può “contagiare” 27. Uno dei worm più veloci nella storia degli attacchi informatici è stato Slammer/Sapphire che nel 2003 raddoppiava di dimensioni ogni 8 secondi, diffondendosi ad oltre 75.000 dispositivi in 10 minuti e 10.8 milioni di dispositivi in 24 ore. Nel 2017 WannaCry ha infettato più di 200.000 computers in 150 paesi. L’equivalente cyber del Covid 19 sarebbe un attacco che si autopropaga usando uno o più zero day dove per zero day si indica la vulnerabilità di fabbrica di un software che non è stata ancora “aggiustata” dal fornitore di quel software.

    In pratica il risultato di un cyberattack sarebbe che milioni di dispostivi sarebbero off-line in pochi giorni.

    L’unico modo per fermare la diffusione di un cybercovid sarebbe quello di disconnettere tutti i dispositivi vulnerabili dalle reti domestiche e da internet.

    Un singolo giorno senza internet costerebbe all’economia mondiale più di 50 miliardi mentre un lockdown di 21 giorni potrebbe costare oltre un trilione di dollari.

    Sostituire il 5% dei dispositivi connessi a Internet richiederebbe circa 71 milioni di nuovi dispositivi quindi sarebbe impossibile per i produttori implementare la produzione per una simile domanda. In particolare se i sistemi di produzione e di logistica fossero fuori uso per via del cyberattack.

    In realtà il problema più grande sarebbe se un cyberattack colpisse, come paventato da Klaus Schwab, le centrali elettriche perché causerebbe dei blackout su larga scala che avrebbero conseguenze sulla distribuzione di carburante, sui trasporti e sull’operatività delle strutture sanitarie.

    Non sappiamo quando questi cyberattacks avranno luogo ma, vista l’autorevolezza delle fonti, siamo certi che avverranno. In ogni caso questi annunci eclatanti sembrano più delle minacce che non degli avvertimenti per salvaguardare e tutelare la salute dei cittadini. La cosa sconcertante è che da quanto dichiarato nei video che abbiamo visto sopra, sia Klaus Schwab che Bill Gates sembrano essere entrambi dispiaciuti del fatto che la gente non sia stata abbastanza terrorizzata dal covid ed entrambi sembrano sperare che la prossima crisi invece ci metterà davvero paura. Inoltre se si esamina il linguaggio usato da Klaus Schwab e anche i testi prodotti dal WEF si noterà che l’espressione “imparare la lezione del Covid” è ricorrente. Come se fossimo dei bambini che devono “imparare la lezione”:

    In generale la cosa migliore da fare, indipendentemente dal rischio di un cyberattack, è quella di usare meno tecnologia possibile ed andare “off the grid” come dicono gli Americani.

    Da questi avvertimenti terrificanti si capisce perché il Grande Reset ci vuole tutti iperconnessi, perché più sei connesso e più sei vulnerabile. Alla fine della fiera un cyberattack ti crea problemi se sei dipendente dalla rete, cioè se il tuo business o le tue relazioni dipendono dalla connessione a Internet. Perciò il consiglio è: meno connesso sei, meglio è. Foto: YouTube

    FONTE https://www.oltre.tv/cyberpandemia-c...rivare-peggio/

    https://www.nogeoingegneria.com/effe...are-il-peggio/
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  3. #883
    Forumista storico
    Data Registrazione
    04 May 2009
    Messaggi
    41,322
     Likes dati
    1,276
     Like avuti
    2,925
    Mentioned
    10 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Il virus e il filantropo

    Vedi Lazio e Olanda e si capisce cosa ci sia dietro e cosa è iniziato.
    La festa è finita.

  4. #884
    Blut und Boden
    Data Registrazione
    03 Apr 2009
    Località
    Lothlorien
    Messaggi
    68,933
     Likes dati
    2,763
     Like avuti
    9,895
    Mentioned
    139 Post(s)
    Tagged
    1 Thread(s)

    Predefinito Re: Il virus e il filantropo

    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  5. #885
    Blut und Boden
    Data Registrazione
    03 Apr 2009
    Località
    Lothlorien
    Messaggi
    68,933
     Likes dati
    2,763
     Like avuti
    9,895
    Mentioned
    139 Post(s)
    Tagged
    1 Thread(s)

    Predefinito Re: Il virus e il filantropo

    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  6. #886
    Blut und Boden
    Data Registrazione
    03 Apr 2009
    Località
    Lothlorien
    Messaggi
    68,933
     Likes dati
    2,763
     Like avuti
    9,895
    Mentioned
    139 Post(s)
    Tagged
    1 Thread(s)

    Predefinito Re: Il virus e il filantropo

    Prepariamo il "dizionario del Covid"?

    Categoria: Medicina & Salute
    Pubblicato: 16 Agosto 2021
    Visite: 5157

    Ragazzi, ho bisogno del vostro contributo. Vorrei preparare un video intitolato “Dizionario covid, un elenco di tutte le fallacie logiche” (o qualcosa del genere), nel quale elenchiamo, da una parte, tutti i luoghi comuni che si sentono ripetere incessantemente dai provax, e dall’altra tutte le risposte per smontare questi luoghi comuni. Qui di seguito ho fatto un rapido esempio di come dovrebbe funzionare questa tabella. Aiutatemi mettendo i vostri suggerimenti, sia di domanda che di risposta, di tutti i luoghi comuni più diffusi sulla faccenda covid.

    Grazie.



    https://luogocomune.net/21-medicina-...ario-del-covid
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  7. #887
    Blut und Boden
    Data Registrazione
    03 Apr 2009
    Località
    Lothlorien
    Messaggi
    68,933
     Likes dati
    2,763
     Like avuti
    9,895
    Mentioned
    139 Post(s)
    Tagged
    1 Thread(s)

    Predefinito Re: Il virus e il filantropo

    Ivermectina: una pasticca e la paura del Covid sparirebbe senza lasciar traccia di se

    10 Agosto 2021, di Leopoldo Gasbarro

    Potrebbero bastare questi due grafici per lasciarci semplicemente con il sospetto, fondato e bellissimo di poter essere vicini ad una soluzione della pandemia. Non voglio impegolarmi in concetti politici che non mi riguardano, e ancora meno in termini farmacologici, neanche di questo sono esperto. Ma di numeri un po’ me ne intendo e i due grafici pubblicati nello studio ed anche le tabelle che troverete più avanti lasciano spazio a pochi dubbi.





    Io faccio il giornalista e come tale indago, chiedo, approfondisco, studio. Ogni giorno che passa vedo avvicinarsi la fine della Pandemia.

    Recentemente, è emersa la prova che l’agente antiparassitario orale ivermectina esibisce numerosi meccanismi antivirali e antinfiammatori con risultati di studi che riportano significativi benefici in termini di esito contro il Covid-19.

    Anche l’AIFA (l’azienda italiana del farmaco) ha dato il via ad uno studio per testare l’efficacia dell’Ivermectina contro il Covid-19. Così, diversi gruppi di esperti tra cui Unitaid/Organizzazione mondiale della sanità hanno intrapreso uno sforzo globale sistematico per contattare tutti i ricercatori attivi della sperimentazione per raccogliere rapidamente i dati necessari per classificare ed eseguire meta-analisi.

    In molti casi di ricerca i dati sono già stati pubblicati come nel caso specifico che vi stiamo raccontando i dati sono stati pubblicati dall’American Journal of Therapeutics e li trovate al seguente link:

    https://journals.lww.com/americanthe...ing_the.4.aspx

    Leggiamone degli stralci essenziali:

    “La grande maggioranza degli studi sull’ivermectina riporta miglioramenti ripetuti e di grande entità negli esiti clinici. Numerosi studi di profilassi dimostrano che l’uso regolare di ivermectina porta a grandi riduzioni della trasmissione. Molteplici e ampi “esperimenti naturali” si sono verificati nelle regioni che hanno avviato campagne di “distribuzione dell’ivermectina” seguite da diminuzioni strette, riproducibili e temporalmente associate nel conteggio dei casi e nei tassi di mortalità rispetto alle regioni vicine senza tali campagne.

    L”ivermectina è un farmaco antiparassitario ampiamente utilizzato con note proprietà antivirali e antinfiammatorie. Sebbene molti studi hanno mostrato benefici in molteplici esiti clinici e virologici importanti, inclusa la mortalità ed un numero crescente di studi a sostegno di questa conclusione sia passato attraverso la revisione delle agenzie del farmaco internazionali, circa la metà dei restanti dati degli studi proviene da manoscritti caricati su server di prestampa medica, una pratica ormai standard sia per la rapida diffusione che per l’adozione di nuove terapie durante la pandemia.
    Per questo non tutti gli studi hanno i crismi dell’ufficialità e vanno considerati in funzione di ciò che decideranno le agenzie AIFA compresa.

    Studi preclinici sull’attività dell’ivermectina contro SARS-CoV-2

    Dal 2012, un numero crescente di studi cellulari ha dimostrato che l’ivermectina ha proprietà antivirali contro un numero crescente di virus a RNA, tra cui influenza, Zika , HIV, Dengue e, soprattutto, SARS-CoV-2.
    Alcuni studiosi hanno riferito per la prima volta che l’ivermectina inibisce significativamente la replicazione di SARS-CoV-2 in un modello di coltura cellulare, osservando la quasi assenza di tutto il materiale virale 48 ore dopo l’esposizione al farmaco.

    Va notato che le concentrazioni richieste per un effetto nei modelli di coltura cellulare hanno poca somiglianza con la fisiologia umana data l’assenza di un sistema immunitario attivo che lavora in sinergia con un agente terapeutico, come l’ivermectina.

    In 4 degli studi, l’ivermectina è stata identificata come avente la più alta o tra le più alte affinità di legame con i domini di legame della proteina spike S1 di SARS-CoV-2 tra centinaia di molecole esaminate collettivamente, con l’ivermectina non essendo il focus particolare dello studio in 4 di questi studi.

    Questo è lo stesso meccanismo per cui gli anticorpi virali, in particolare quelli generati dai vaccini Pfizer e Moderna, contengono il virus SARS-CoV-2. L’elevata attività di legame dell’ivermectina alla proteina spike SARS-CoV-2 potrebbe limitare il legame rispettivamente al recettore ACE-2 o ai recettori dell’acido sialico, impedendo l’ingresso cellulare del virus o prevenendo l’emoagglutinazione, un meccanismo patologico recentemente proposto nel COVID -19.

    È stato anche dimostrato che l’ivermectina si lega o interferisce con più proteine ​​essenziali strutturali e non strutturali richieste dal virus per replicarsi. Infine, l’ivermectina si lega anche alla RNA polimerasi SARS-CoV-2 RNA-dipendente (RdRp), inibendo così la replicazione virale.

    Uni degli studi ha incluso 40 topi infetti, 20 dei quali trattati con ivermectina, 20 con soluzione salina tamponata con fosfato e poi 16 topi di controllo non infetti a cui è stata somministrata anche soluzione salina tamponata con fosfato.
    Al giorno 5, tutti i topi sono stati uccisi per ottenere tessuti per l’esame e la valutazione della carica virale. I 20 topi infetti non trattati con ivermectina hanno tutti mostrato una grave necrosi epatocellulare circondata da una grave infiltrazione infiammatoria linfoplasmocitaria associata ad un’elevata carica virale epatica (52,158), mentre nei topi trattati con ivermectina è stata misurata una carica virale molto più bassa (23,192; P <0.05), con solo pochi fegati nei topi trattati con ivermectina che mostravano un danno istopatologico tale che le differenze tra i fegati dei topi di controllo non infetti non erano statisticamente significative.

    Nonostante queste crescenti intuizioni sui meccanismi d’azione esistenti e potenziali dell’ivermectina sia come agente profilattico che terapeutico, va sottolineato che rimangono lacune significative nella ricerca e che dovrebbero essere intrapresi molti ulteriori studi in vitro e sugli animali per definire meglio non solo questi meccanismi ma anche per supportare ulteriormente il ruolo dell’ivermectina come agente profilattico, specialmente nella dose e nella frequenza ottimali richieste. Gli altri studi potete trovarli al link che ho già inserito in questo articolo dall’American Journal of Therapeutics.

    I dati che illuminano ulteriormente il potenziale ruolo protettivo dell’ivermectina contro il COVID-19 provengono da uno studio sui residenti in case di cura in Francia, che ha riferito che in una struttura che ha subito un’epidemia di scabbia in cui tutti i 69 residenti e 52 membri del personale sono stati trattati con ivermectina, hanno trovato che durante il periodo che circonda questo evento, 7 dei 69 residenti si sono ammalati di COVID-19 (10,1%). In questo gruppo con un’età media di 90 anni, solo un residente ha richiesto il supporto di ossigeno e nessun residente è morto. In un gruppo di controllo abbinato di residenti delle strutture circostanti, hanno scoperto che il 22,6% dei residenti si è ammalato e il 4,9% è morto.

    Ulteriori prove a sostegno dell’efficacia dell’ivermectina come agente di profilassi sono state pubblicate di recente sull’International Journal of Antimicrobial agent dove un gruppo di ricercatori ha analizzato i dati utilizzando la banca dati sulla chemioterapia profilattica amministrata dall’OMS insieme ai conteggi dei casi ottenuti da Worldometers, un sito pubblico di aggregazione dei dati. utilizzato, tra gli altri, dalla Johns Hopkins University.
    Quando hanno confrontato i dati dei paesi con programmi attivi di somministrazione di farmaci di massa di ivermectina per la prevenzione delle infezioni parassitarie, hanno scoperto che i conteggi dei casi COVID-19 erano significativamente più bassi nei paesi con programmi attivi.

    Ulteriori dati a sostegno di un ruolo dell’ivermectina nella diminuzione dei tassi di trasmissione possono essere trovati dai paesi sudamericani dove, in retrospettiva, sembrano essersi verificati grandi “esperimenti naturali”.
    Ad esempio, a partire da maggio, vari ministeri regionali della salute e autorità governative in Perù, Brasile e Paraguay hanno avviato campagne di “distribuzione di ivermectina” ai loro cittadini.
    In uno di questi esempi dal Brasile, le città di Itajai, Macapa e Natal hanno distribuito enormi quantità di dosi di ivermectina alla popolazione della loro città, dove nel caso di Natal sono state distribuite 1 milione di dosi.

    La campagna di distribuzione di Itajai è iniziata a metà luglio, a Natal è iniziata il 30 giugno e a Macapa, la capitale di Amapa e altre vicine, hanno incorporato l’ivermectina nei loro protocolli di trattamento a fine maggio, dopo essere stati particolarmente colpiti ad aprile.
    I dati nella tabella 1 sono stati ottenuti dal sito ufficiale del governo brasiliano e dal consorzio della stampa nazionale e mostrano grandi diminuzioni del numero di casi nelle 3 città subito dopo l’inizio della distribuzione rispetto alle città vicine senza tali campagne.

    Tabella 1. – Il confronto del numero di casi diminuisce tra le città brasiliane con e senza campagne di distribuzione di ivermectina.



    Le diminuzioni del numero di casi tra le 3 città brasiliane riportate nella tabella 1 sono state associate anche a tassi di mortalità ridotti, come riassunto nella tabella 2 .


    Tavolo 2. – Variazione dei tassi di mortalità tra le regioni limitrofe in Brasile.



    https://www.wallstreetitalia.com/ive...traccia-di-se/
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  8. #888
    Blut und Boden
    Data Registrazione
    03 Apr 2009
    Località
    Lothlorien
    Messaggi
    68,933
     Likes dati
    2,763
     Like avuti
    9,895
    Mentioned
    139 Post(s)
    Tagged
    1 Thread(s)
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  9. #889
    Blut und Boden
    Data Registrazione
    03 Apr 2009
    Località
    Lothlorien
    Messaggi
    68,933
     Likes dati
    2,763
     Like avuti
    9,895
    Mentioned
    139 Post(s)
    Tagged
    1 Thread(s)

    Predefinito Re: Il virus e il filantropo

    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  10. #890
    Blut und Boden
    Data Registrazione
    03 Apr 2009
    Località
    Lothlorien
    Messaggi
    68,933
     Likes dati
    2,763
     Like avuti
    9,895
    Mentioned
    139 Post(s)
    Tagged
    1 Thread(s)

    Predefinito Re: Il virus e il filantropo

    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

 

 
Pagina 89 di 113 PrimaPrima ... 397988899099 ... UltimaUltima

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito