https://it.wikipedia.org/wiki/Alexander_Schmorell

Alexander Schmorell (Orenburg, 16 settembre 1917 – Monaco di Baviera, 13 luglio 1943) è stato uno studente e antinazista tedesco, di origine russa, membro della Rosa Bianca, un'organizzazione d'ispirazione cristiana di opposizione al regime nazista.

Biografia

Alexander Schmorell nacque a Orenburg, nell'allora Impero russo, figlio di un medico tedesco e di una russa. Si trasferì presto in Germania, anche a seguito della rivoluzione russa. Compì studi medici e venne arruolato prima nella Reichsarbeitsdienst, e quindi nella Wehrmacht, combattendo sul fronte orientale.

Anche a seguito degli orrori della guerra, una volta tornato in Germania, a Monaco di Baviera, si unì al gruppo clandestino antinazista della Rosa Bianca, insieme agli studenti Hans e Sophie Scholl, Willi Graf, Christoph Probst ed altri. Di convinta fede zarista e quindi acerrimo nemico dei profani bolscevichi[1], contribuì a stendere e diffondere i volantini di opposizione al regime hitleriano.

In seguito alla scoperta del gruppo, nonostante un tentativo di fuga in Svizzera, venne catturato, processato dal Tribunale del Popolo, presieduto dal crudele e spietato giudice Roland Freisler, e condannato a morte. La condanna venne eseguita con la ghigliottina il 13 luglio 1943.

Il 5 febbraio 2012, venne canonizzato santo e portatore della passione a Monaco dalla Chiesa Ortodossa Russa.[2]



^ La Rosa Bianca non vi darà pace, pp. 50, 55. Schmorell puntualizzò nell'interrogatorio della Gestapo di essere non solo un nemico del bolscevismo (che lo considerava responsabile del traviamento del sano, religioso popolo russo) ma anche un sostenitore dello zarismo come unico sistema politico adatto al popolo russo. Nei verbali Gestapo, confermò convinto la sua scelta esistenziale, morale e anche politica per la sua madre patria Russia, anche se non per quella dei soviet, bensì per una Russia di nuovo zarista, in cui il popolo torni ad affidarsi al suo sovrano come a un padre, a un assistente sociale. In questo senso, si professò nostalgico di uno Stato patriarcale, non tirannico come il Reich hitleriano, ma neppure democratico: "Abbiamo visto dove ci hanno portato le democrazie...". Dalla crisi di Weimar era venuto fuori Hitler, e la debolezza aveva aperto la strada al nazismo.



Altro che pogrom...