Dieci anni fa, il 23 maggio del 2010, venne inaugurata nella piazza antistante il Municipio di Santa Giusta la famosa “Anguilla di Marte” opera di Salvatore Garau, artista poliedrico conosciuto a livello internazionale, nato e cresciuto “in bidda”.
Mi è capitato, essendo compaesano di Salvatore con cui ci conosciamo da ragazzi, che in qualche occasione abbia dovuto esprimere un parere su quest’opera.
Ho seguito fin dall’inizio, devo dire abbastanza divertito, le polemiche innescate fra i detrattori e sostenitori della scultura, con argomentazioni in punta di “schidoni”.
Tanto più che la contesa, allora come ora, ha coinciso con il periodo delle elezioni amministrative e ovviamente oggetto di diatriba fra candidati a Sindaco, influenzando in qualche modo parte dell’elettorato. Tuttavia non entrerò nel merito della contesa politica locale.
Penso sia interessante, per avere una qualche cognizione di causa, riportare gli articoli e/o i link di quotidiani, periodici e siti web che hanno descritto l’evento o ad esso attinenti.
Quindi, nei post successivi farò seguire una serie di scritti che avevo salvato in ordine cronologico, in cui sono stati pubblicati interventi anche di importanti critici d’arte come Achille Bonito Oliva.
Voglio comunque anticipare brevi considerazioni dicendo che trovo geniale l’intuizione di Salvatore Garau, persino ovvia valutato il contesto e la storia socio-economica del luogo (negli anni ’50 e ’60 lo stagno era considerato il più pescoso d’Europa in rapporto ai quintali per ettaro di pescato), comunque una felice ispirazione.
La prima impressione che ne ho ricavato è stata quella di un imponente simbolo laico, quindi, in una comunità intrisa di cultura cattolica, era prevedibile destasse scalpore fra i più “conservatori”.
Se non ricordo male proprio in quell’anno, durante un pranzo finale a conclusione dell’esame di Stato al Liceo artistico di Oristano, una collega docente di Lettere mi parlò di una poesia dedicata proprio all’anguilla, nientemeno che da Eugenio Montale (premio Nobel per la letteratura nel 1975).
Non conoscendo il testo, logicamente andai a cercare in rete e devo dire di esserne rimasto piacevolmente colpito. Una poesia straordinaria nei significati, comprensibili grazie soprattutto alle analisi che la descrivono.
Più avanti mi riservo di riportare sia la poesia di Montale che le analisi testuali.
Approfondendo la ricerca, tra i numerosi scritti scientifici e letterari sull’anguilla, ci si può imbattere in un lungo articolo-recensione di Marco Belpoliti intitolato “L’anguilla e l’antropocene” dedicato al libro di Patric Svensson “Nel segno dell’anguilla” pubblicato da Guanda nel 2019.
Anche questo compendio, se non il libro, vale la pena leggerlo per apprezzare il valore della scultura e dei concetti a cui si richiama.
Mi riservo ugualmente di riportarne in seguito il testo o almeno il link.
Forse, più che l’opera in sé, andrebbe esaminato un certo degrado delle facciate che fanno da quinta alla piazza, dovuto in parte ad un regolamento edilizio molto restrittivo; in tal senso non sarebbe male prendere in considerazione l’iniziativa di altre amministrazioni comunali che agli incentivi statali hanno aggiunto fondi propri per rifare le facciate, “a costo zero”.
È di questi giorni la notizia che l’opera verrà completata facendo sorgere la “testa” dell’anguilla che, da un incontro pubblico di due estati fa, dovrebbe avere dimensioni ancora più imponenti.
Ora, la domanda che circola e attende una risposta è: dove spunterà?
A conclusione di questa introduzione, non posso fare a meno di esprimere il mio apprezzamento e ammirazione per Salvatore, soprattutto in qualità di musicista.
Il suo talento come batterista, prima con i Salis e poi con gli Stormy Six, è tuttora inalterato.
Ho dei ricordi personali in quanto nella seconda metà degli anni ’70, da studente universitario a Milano, ho avuto modo di assistere a diverse esibizioni degli Stormy Six: all’università Statale, alla Casa dello studente in Viale Romagna, al parco Sempione; per poi ritrovarli anche a Santa Giusta nel 1982 durante il loro Tour “Rock in opposition” con l’ultimo LP “Al volo”.
E imoi, spassiaisì.