Rotwang il tuo avatar violento equivale alla gioia armata di Rodger.
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Femmina
Vacca maiala cessa
DAMNATIO MEMORIAE!!!!!!!!!
Io sono al bando da circoli, logge e sagrestie.
Ma col mio carattere e i miei gusti me ne consolo facilmente.
azz...andate in pace...na sera na cena na note e na neti..
" l' uomo ha una tale passione per il sistema
e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
pur di legittimare la propria logica."
Dostoevskij.
Da quella religiosa pace un Nume parla!
Schifose nel bordello
@Rotwang
Due articoli di Massimo Fini per le signore sopra
https://www.ariannaeditrice.it/artic...articolo=31561
Le donne sono una razza nemica. Bisognerebbe capirlo subito. Invece ci si mette una vita, quando non serve più. Mascherate da «sesso debole» sono quello forte. Attrezzate per partorire sono molto più robuste dell’uomo e vivono sette anni di più, anche se vanno in pensione prima. Hanno la lingua biforcuta. L’uomo è diretto, la donna trasversale. L’uomo è lineare, la donna serpentina. Per l’uomo la linea più breve per congiungere due punti è la retta, per la donna l’arabesco. Lei è insondabile, sfuggente, imprevedibile. Al suo confronto il maschio è un bambino elementare che, a parità di condizioni, lei si fa su come vuole. E se, nonostante tutto, si trova in difficoltà, allora ci sono le lacrime, eterno e impareggiabile strumento di seduzione, d’inganno e di ricatto femminile. Al primo singhiozzo bisognerebbe estrarre la pistola, invece ci si arrende senza condizioni.
Sul sesso hanno fondato il loro potere mettendoci dalla parte della domanda, anche se la cosa, a ben vedere, interessa e piace molto più a lei che a lui. Il suo godimento — quando le cose funzionano — è totale, il nostro solo settoriale, al limite mentale («Hanno sempre da guadagnarci con quella loro bocca pelosa» scrive Sartre). La donna è baccante, orgiastica, dionisiaca, caotica, per lei nessuna regola, nessun principio può valere più di un istinto vitale. E quindi totalmente inaffidabile. Per questo, per secoli o millenni, l’uomo ha cercato di irreggimentarla, di circoscriverla, di limitarla, perché nessuna società regolata può basarsi sul caso femminile. Ma adesso che si sono finalmente «liberate» sono diventate davvero insopportabili. Sono micragnose, burocratiche, causidiche su ogni loro preteso diritto. Han perso, per qualche carrieruccia da segretaria, ogni femminilità, ogni dolcezza, ogni istinto materno nei confronti del marito o compagno che sia, e spesso anche dei figli quando si degnano ancora di farli. Stan lì a «chiagne» ogni momento sulla loro condizione di inferiorità e sono piene zeppe di privilegi, a cominciare dal diritto di famiglia dove, nel 95% dei casi di separazione, si tengono figli e casa, mentre il marito è l’unico soggetto che può essere sbattuto da un giorno all’altro sulla strada. E pretendono da costui, ridotto a un bilocale al Pilastro, alla Garbatella, a Sesto San Giovanni, lo stesso tenore di vita di prima.
Non fan che provocare, sculando in bikini, in tanga, in mini («si vede tutto e di più» cantano gli 883), ma se in ufficio le fai un’innocente carezza sui capelli è già molestia sessuale, se dopo che ti ha dato il suo cellulare la chiami due volte è già stalking, se in strada, vedendola passare con aria imperiale, le fai un fischio, cosa di cui dovrebbero essere solo contente e che rimpiangeranno quando non accadrà più siamo già ai limiti dello stupro. Basta. Meglio soddisfarsi da soli dietro una siepe.
https://web.archive.org/web/20180410...e-per-la-donna
Giovedì mattina ho partecipato ad Agorà, la bella trasmissione di Rai Tre condotta da Andrea Vianello. Tema:la violenza sulle donne. Erano presenti Mara Carfagna (Pdl), Rosa Calipari (moglie di) Pd, e il vecchio sociologo, a me caro, Franco Ferrarotti.
Ho centrato il mio discorso su un'osservazione di D.H. Lawrence che, almeno a me sembra, coglie l'origine profonda di questa violenza. Scrive Lawrence in 'La verga di Aronne': “Quasi tutti gli uomini, nel momento stesso in cui impongono i loro egoistici diritti di maschi padroni, tacitamente accettano il fatto della superiorità della donna come apportatrice di vita. Tacitamente credono nel culto di ciò che è femminile. E per quanto possano reagire contro questa credenza, detestando le loro donne, ricorrendo alle prostitute, all'alcol e a qualsiasi altra cosa, in ribellione contro questo grande dogma ignominioso della sacra superiorità della donna, pure non fanno ancor sempre che profanare il dio della loro vera fede. Profanando la donna essi continuano, per quanto negativamente, a concederle il loro culto”. Insomma l'aggressività dell'uomo nei confronti della donna dipende da un incoffessato e inconfessabile 'inferiority complex' . Lawrence scrive ai primi del Novecento e si riferisce agli uomini dell'aristocrazia e dell'alta borghesia e alle loro modalità per umiliare la donna, ma il discorso vale per qualsiasi ceto anche se le modalità sono meno sottili, più dirette e brutali. Ho aggiunto che oggi l'uomo, privato della possibilità di esercitare il suo ruolo virile (non può più provarsi in guerra, sostituito dalle macchine, non c'è più il servizio militare né il nazionalismo passionale, la forza fisica, con tecnologia, non conta più nulla) sente in modo particolarmente acuto questa sua inadeguatezza nei confronti della donna che un ruolo, quello di procreare, comunque lo conserva, anche se non ne fa più lo scopo della sua vita, e questo può far scattare, per contraccolpo, un surplus di aggressività. Non mi pareva un discorso contro la donna. Al contrario. La Carfagna e la Calipari mi hanno accusato di 'giustificazionismo'. Mi ha colpito il tono di sufficienza della Calipari (“le tesi di Fini non mi interessano”) eppure se oggi è parlamentare non lo deve di certo alle sue preclare virtù, ma a quelle, virili, di suo marito che le portò fino alle estreme conseguenze.
La Carfagna, dimentica, fra l'altro, che l'avevo difesa da un attacco realmente maschilista del suo collega in Pdl, l'inguardabile Paolo Guzzanti, riferendosi a un mio ormai famoso articolo pubblicato sul Fatto (“Le donne sono una razza nemica”, ha affermato che “le parole sono pietre” e che istigavo alla violenza sulle donne. Ho obbiettato che la pretesa di eliminare tutte le opinioni eterodosse è una pratica fascista anche se oggi si chiama democrazia. Stuart Mill, che era un liberale un po' più consistente di sora Carfagna, scrive “E' necessario anche proteggersi dalla tirannia dell'opinione e del sentimento predominanti” 'Sulla libertà' ).
Infine, anche se il campo è minatissimo perchè attiene proprio alla libertà individuale, troppo spesso le ragazze di oggi si comportano da 'vispe terese'. Citerò, per tutti, il caso, di qualche anno fa, di tre donzelle che, sulle montagne di Abruzzo, passarono tutte sculettanti davanti a un pastore di pecore macedone che, non sapendo né leggere né scrivere, ma riconoscendo solo i propri istinti, le inchiappettò. Girare al largo dei 'pastori macedoni', pieni di alcol e coca, con i freni inibitori abbassati come le loro brache,che circolano nelle zone d'ombra intorno alle discoteche, non è pruderie moralistica, ma elementare prudenza. Altrimenti si finisce come quei due idioti che sono andati a provocare in Orissa.
Facciamo prima a elencare chi non è soggetto dell'odio online.
Ecco l'elenco:
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Far ragionare un idiota non é impossibile, é inutile
ma le donne come e quanto perseguitano gli uomini!
quando nei forum , nelle chat leggiamo parole come porci, impotenti,e via dicendo con il seguito di commenti sulla sessualità onanistica o di coppia omosex forse che le donne usano linguaggi migliori e se non sono le donne a usare queste parole , forse questo linguaggio volgare non è dato dal sesso uomo o donna ma dal mezzo di comunicazione?