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    Predefinito «Niente cure, siete omofobi». Il totalitarismo avanza

    https://www.lanuovabq.it/it/niente-cure-siete-omofobi-il-totalitarismo-avanza


    «Niente cure, siete omofobi». Il totalitarismo avanza

    Da aprile nel Regno Unito i sanitari potranno rifiutarsi di curare (se non per le urgenze) pazienti che hanno condotte sessiste, razziste e omofobe. Sono le nuove frontiere del pensiero unico.

    Il Servizio sanitario precisa che saranno punite solo le condotte apertamente discriminatorie nei confronti di membri dello staff sanitario, ma è facile intuire come - di fronte a concetti così aleatori - attivisti pro-family e pro-life nonché i sacerdoti potranno essere facilmente penalizzati.

    Così con il pretesto di combattere le discriminazioni si combatteranno i credenti. Una misura che fa il paio con la guerra ai medici obiettori nei nostri ospedali.
    - LA RICERCA: IL VERO DISCRIMINATO È IL MASCHIO, BIANCO, ETERO, di Giuliano Guzzo
    - CON IL PRETESTO DEL CORONAVIRUS, AVANZA L'AGENDA LGBT, di Peppino Zola


    Non curiamo gli omofobi. Affermazione che è certamente una semplificazione giornalistica, ma che rappresenta anche il sugo di una storia, per dirla alla Manzoni, che viene dal Regno Unito. La storia è la seguente. Il Servizio sanitario inglese (NHS) prevede che se un paziente è particolarmente violento o aggressivo dal punto di vista verbale e se le sue condizioni fisiche non necessitano di intervento urgente, il personale paramedico può anche rifiutarsi di prestargli assistenza.

    Un sondaggio del 2019 ha messo in evidenza che un operatore sanitario su quattro è stato oggetto di atti di bullismo o di molestie o di abusi. Uno su sette è stato aggredito fisicamente. Il 18 febbraio scorso il Ministero della Salute ha esteso questa facoltà, che permette appunto ai medici e infermieri di astenersi dal prestare assistenza, anche qualora il paziente assumesse condotte sessiste, razziste ed omofobe. Il nuovo regolamento entrerà in vigore ad aprile.

    L’agenzia di stampa Catholic News Agency ha chiesto al Servizio Sanitario Nazionale se un sacerdote cattolico o un imam corrono il rischio di non essere curati a motivo delle loro idee sulla omosessualità (clicca qui). Stessa sorte, aggiungiamo noi, potrebbe colpire il pro-life perché ritenuto sessista (essere contro l’aborto significa per molti essere contro le donne).

    Un portavoce del Servizio Sanitario ha così risposto: «Le convinzioni personali o qualsiasi punto di vista espresso nel passato sono del tutto irrilevanti ai fini di questa politica antidiscriminatoria: a una persona verrebbe rifiutato un trattamento solo se in quel momento facesse osservazioni apertamente discriminatorie nei confronti di un membro dello staff». Inoltre ha aggiunto che le esternazioni discriminatorie degne di rifiuto di cura da parte dei medici potranno essere solo quelle provenienti da persone sane mentalmente e non certo da pazienti con disabilità mentali.

    Queste nuove regole però presentano alcune criticità. La prima: vero è che in punta di diritto il personale sanitario potrà rifiutarsi di prestare assistenza solo se il paziente, in quel momento preciso, «facesse osservazioni apertamente discriminatorie nei confronti di un membro dello staff». Ma è facile prevedere che la declinazione fattuale di questa indicazione disciplinare di carattere giuridico verrà interpretata in senso estensivo e così sacerdoti e noti attivisti pro-life e pro-family che ad esempio si recassero al pronto soccorso finirebbero sempre in codice verde, ultimi della fila.

    Secondo problema: i famosi hate speech, ossia i discorsi d’odio, hanno un profilo difficilmente individuabile. La loro identità semantica è quanto mai vaga. Quando un discorso o una condotta è sessista, razzista ed omofoba? Il confine tra discriminazione e libertà di pensiero viene tracciato, in genere, nella mente del destinatario dell’esternazione oggetto di riprovazione.

    Sarà dunque il medico o l’infermiere, non certo il paziente, a decidere quando una certa affermazione è discriminatoria e dunque sarà la sua percezione soggettiva a determinare se il paziente sarà meritorio di cura oppure no.

    La categoria concettuale dei discorsi/atteggiamenti sessisti, razzisti, omofobi è assai liquida, cambiando da medico a medico e potendo mutare nel tempo nella testa dello stesso medico. In breve il criterio per capire se una certa affermazione è discriminatoria è dato dal grado di suscettibilità del personale sanitario: se questi si offende allora sei sessista, razzista ed omofobo. Ne consegue che il paziente, non essendo in grado di sapere previamente se una certa frase che ha in mente di dire potrà essere interpretata in modo discriminatorio, preferirà tacere.

    Da qui arriviamo ad un terzo problema: la libertà di parola dentro gli ospedali inglesi verrà sensibilmente compressa. Cari sacerdoti e uomini e donne impegnati nelle battaglie per la famiglia e per la vita sappiate che alcuni argomenti in corsia saranno vietati.

    E se il discorso per puro caso cadrà su aborto e omosessualità la vostra ancora di salvezza per continuare ad essere curati sarà la menzogna oppure il silenzio. Una sorta di ricatto: se taci ti curo. I pazienti dovranno autocensurarsi.

    Dunque ancora una volta con il pretesto di combattere le discriminazioni si discriminano i credenti. La salute allora non è più un bene collettivo, ma un bene per alcuni: si fa una selezione all’ingresso degli ospedali, distinguendo i meritevoli, i bravi cittadini favorevoli ad aborto e omosessualità, dai reprobi, quelli che è meglio emarginare perché le loro idee sono infettive.

    Una sorta di quarantena – per usare una immagine assai comune in questi giorni – in cui mettere i riottosi finché non risulteranno più positivi al virus del cattolicesimo o del buon senso. Un sistema igienizzante per purificare la società da individui pericolosi.

    Questa fobia che tende a sterilizzare culturalmente chi non si allinea al mainstream entra però in un inevitabile corto circuito. Procediamo per gradi. L’ideologia dominante sui temi morali comanda di uniformarsi ad un certo orientamento favorevole all’aborto, all’eutanasia, alla fecondazione artificiale, all’omosessualità, etc.

    Dunque, rimanendo nell’ambito clinico, ecco spiegata la lotta contro l’obiezione di coscienza dei medici, proprio perché arma che minaccia il pensiero unico.

    Eppure il nuovo regolamento del NHS, se vogliamo, ricalca la stessa struttura dell’obiezione di coscienza. Come il medico, di fronte alla richiesta di abortire della donna, si può rifiutare di prestare questo “servizio”, parimenti il medico, di fronte ad una esternazione di un paziente percepita come sessista, razzista o omofoba, potrà rifiutarsi di assisterlo.

    E dunque da una parte si critica l’obiezione di coscienza e su altro versante la si usa per i propri scopi. Si dirà: nel caso dell’aborto la donna, che chiede aiuto al medico per abortire, non offende quest’ultimo, non così nel caso di affermazioni sessiste, razziste, omofobe.

    Risposta: eccome se il medico viene offeso se obbligato a compiere un atto contrario alla sua coscienza, una offesa ben più grave che ricevere insulti razzisti, sessisti ed “omofobi”. Una cosa è essere costretti a compiere il male, un’altra è subire il male.

    Piuttosto la differenza saliente tra queste due ipotesi di obiezione di coscienza è la seguente: nei casi di aborto, eutanasia, fecondazione artificiale il medico si astiene da un atto moralmente illecito, da un male morale; nel caso prima prospettato il medico si astiene da un atto in sé buono, ossia curare una persona.



  2. #2
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    Predefinito Re: «Niente cure, siete omofobi». Il totalitarismo avanza

    Il giuramento di Ippocrate - Testo Moderno

    Consapevole dell'importanza e della solennità dell'atto che compio e dell'impegno che assumo,

    GIURO:

    di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento;

    di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell'uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale;

    di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di un paziente;

    di attenermi nella mia attività ai principi etici della solidarietà umana, contro i quali, nel rispetto della vita e della persona non utilizzerò mai le mie conoscenze;

    di prestare la mia opera con diligenza, perizia e prudenza secondo scienza e coscienza ed osservando le norme deontologiche che regolano l'esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione;

    di affidare la mia reputazione esclusivamente alle mie capacità professionali ed alle mie doti morali;

    di evitare, anche al di fuori dell'esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il prestigio e la dignità della professione;

    di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni;

    di curare tutti i miei pazienti con eguale scrupolo e impegno indipendentemente dai sentimenti che essi mi ispirano e prescindendo da ogni differenza di razza, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica;

    di prestare assistenza d'urgenza a qualsiasi infermo che ne abbisogni e di mettermi, in caso di pubblica calamità, a disposizione dell'Autorità competente;

    di rispettare e facilitare in ogni caso il diritto del malato alla libera scelta del suo medico tenuto conto che il rapporto tra medico e paziente è fondato sulla fiducia e in ogni caso sul reciproco rispetto;

    di osservare il segreto su tutto ciò che mi è confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell'esercizio della mia professione o in ragione del mio stato.

  3. #3
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    Predefinito Re: «Niente cure, siete omofobi». Il totalitarismo avanza

    Il punto è che certe opinioni andrebbero trattate per quello che sono: condizioni psichiatriche.
    Sto parlando degli omofobi.

  4. #4
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    Predefinito Re: «Niente cure, siete omofobi». Il totalitarismo avanza

    Il punto è che certe opinioni andrebbero trattate per quello che sono: condizioni psichiatriche.
    Sto parlando degli omofobi.

  5. #5
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    Predefinito Re: «Niente cure, siete omofobi». Il totalitarismo avanza

    Citazione Originariamente Scritto da vanni fucci Visualizza Messaggio
    Il giuramento di Ippocrate - Testo Moderno

    Consapevole dell'importanza e della solennità dell'atto che compio e dell'impegno che assumo,

    GIURO:

    di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento;

    di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell'uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale;

    di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di un paziente;

    di attenermi nella mia attività ai principi etici della solidarietà umana, contro i quali, nel rispetto della vita e della persona non utilizzerò mai le mie conoscenze;

    di prestare la mia opera con diligenza, perizia e prudenza secondo scienza e coscienza ed osservando le norme deontologiche che regolano l'esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione;

    di affidare la mia reputazione esclusivamente alle mie capacità professionali ed alle mie doti morali;

    di evitare, anche al di fuori dell'esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il prestigio e la dignità della professione;

    di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni;

    di curare tutti i miei pazienti con eguale scrupolo e impegno indipendentemente dai sentimenti che essi mi ispirano e prescindendo da ogni differenza di razza, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica;

    di prestare assistenza d'urgenza a qualsiasi infermo che ne abbisogni e di mettermi, in caso di pubblica calamità, a disposizione dell'Autorità competente;

    di rispettare e facilitare in ogni caso il diritto del malato alla libera scelta del suo medico tenuto conto che il rapporto tra medico e paziente è fondato sulla fiducia e in ogni caso sul reciproco rispetto;

    di osservare il segreto su tutto ciò che mi è confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell'esercizio della mia professione o in ragione del mio stato.
    Quello inglese è un poco diverso:

    Hippocratic Oath- Modern Version
    I swear to fulfill, to the best of my ability and judgment, this covenant:

    I will respect the hard-won scientific gains of those physicians in whose steps I walk, and gladly share such knowledge as is mine with those who are to follow.

    I will apply, for the benefit of the sick, all measures [that] are required, avoiding those twin traps of overtreatment and therapeutic nihilism.

    I will remember that there is art to medicine as well as science, and that warmth, sympathy, and understanding may outweigh the surgeon's knife or the chemist's drug.

    I will not be ashamed to say "I know not," nor will I fail to call in my colleagues when the skills of another are needed for a patient's recovery.

    I will respect the privacy of my patients, for their problems are not disclosed to me that the world may know. Most especially must I tread with care in matters of life and death. If it is given me to save a life, all thanks. But it may also be within my power to take a life; this awesome responsibility must be faced with great humbleness and awareness of my own frailty. Above all, I must not play at God.

    I will remember that I do not treat a fever chart, a cancerous growth, but a sick human being, whose illness may affect the person's family and economic stability. My responsibility includes these related problems, if I am to care adequately for the sick.

    I will prevent disease whenever I can, for prevention is preferable to cure.

    I will remember that I remain a member of society, with special obligations to all my fellow human beings, those sound of mind and body as well as the infirm.

    If I do not violate this oath, may I enjoy life and art, respected while I live and remembered with affection thereafter. May I always act so as to preserve the finest traditions of my calling and may I long experience the joy of healing those who seek my help.



    Giuramento di Ippocrate - Versione moderna

    Giuro di adempiere, al meglio delle mie capacità e del mio giudizio, a questo patto:

    Rispetterò le conquiste scientifiche conquistate a fatica di quei medici nei cui passi cammino e condividerò volentieri le conoscenze che sono mie con coloro che devono seguire.

    Applicherò, a beneficio dei malati, tutte le misure [necessarie], evitando le trappole gemelle del trattamento eccessivo e del nichilismo terapeutico.

    Ricorderò che esiste l'arte nella medicina e nella scienza e che il calore, la simpatia e la comprensione possono superare il coltello del chirurgo o la droga del chimico.

    Non mi vergognerò di dire "Non lo so", né fallirò nel chiamare i miei colleghi quando saranno necessarie le competenze di un altro per il recupero di un paziente.

    Rispetterò la privacy dei miei pazienti, poiché i loro problemi non mi sono stati resi noti al mondo.

    Soprattutto devo camminare con cura in materia di vita o di morte.
    Se mi viene dato per salvare una vita, mille grazie. Ma può anche essere in mio potere prendere una vita; questa tremenda responsabilità deve essere affrontata con grande umiltà e consapevolezza della mia fragilità. Soprattutto, non devo giocare a fare Dio.

    Ricorderò che non tratto un diagramma della febbre, una crescita cancerosa, ma un essere umano malato, la cui malattia può influenzare la famiglia e la stabilità economica. La mia responsabilità include questi problemi correlati, se devo occuparmi adeguatamente dei malati.

    Preverrò le malattie ogni volta che posso, poiché è preferibile la prevenzione alla cura.

    Ricorderò che rimango un membro della società, con obblighi speciali verso tutti i miei simili, quei sani di mente e di corpo così come gli infermi.

    Se non violo questo giuramento, possa io godermi la vita e l'arte, rispettato mentre vivo e ricordato con affetto in seguito. Possa agire sempre in modo da preservare le migliori tradizioni della mia chiamata e posso provare a lungo la gioia di guarire coloro che cercano il mio aiuto.


    https://owlspace-ccm.rice.edu/access...th-modern.html
    Ultima modifica di alfa-beta; 02-03-20 alle 19:01 Motivo: dimenticato link
    Invecchiando non presto più grande attenzione alle parole, ma giudico solo i fatti

  6. #6
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    Predefinito Re: «Niente cure, siete omofobi». Il totalitarismo avanza

    "di curare tutti i miei pazienti con eguale scrupolo e impegno indipendentemente dai sentimenti che essi mi ispirano e prescindendo da ogni differenza di razza, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica"

    E questo è da parte del medico, cosa che non viene minimamente toccata.
    Il punto è che non deve diventare una scusa da parte del paziente per essere uno stronzo.
    Poi mi pare abbastanza chiaro che si parla di negazione di visite e servizi minori nel caso di comportamenti disdicevoli (come si fa ovunque), di certo non lasciano morire nessuno.
    Paradossalmente è un regolamento che forse è stato fatto verso immigrati che si portano dietro concezioni arretrate.

  7. #7
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    Predefinito Re: «Niente cure, siete omofobi». Il totalitarismo avanza

    A breve per ricevere assistenza sanitaria sarà necessario prenderlo in kulo.

    Progresso!

  8. #8
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    Predefinito Re: «Niente cure, siete omofobi». Il totalitarismo avanza

    i muslim che non vogliono essere curati da donne e froci saranno lasciati a morire sul marciapiede?
    «che giova ne la fata dar di cozzo?»

    “Grande è la confusione sotto il cielo, la situazione è ottima”

  9. #9
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    Predefinito Re: «Niente cure, siete omofobi». Il totalitarismo avanza

    Citazione Originariamente Scritto da Indra88 Visualizza Messaggio
    i muslim che non vogliono essere curati da donne e froci saranno lasciati a morire sul marciapiede?
    ma figurati, è solo una scusa per lasciar crepare i vecchi inglesi

  10. #10
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    Predefinito Re: «Niente cure, siete omofobi». Il totalitarismo avanza

    come può una nazione come l'inghilterra , dove la sharia sta acquistando sempre più valore di legge applicare un regolamento di questo genere?

 

 
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