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  1. #1
    Rossobruno cattivone
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    Predefinito UE ed emergenza coronavirus

    La Bce e la tecnica della rana bollita



    di Gilberto Trombetta



    Tra una morte lenta e dolorosa e una rapida e ancora più dolorosa, alla fine hanno scelto di continuare con la prima.



    Con la tecnica della rana bollita.



    La BCE dopo aver causato con le colpevoli parole della Lagarde¹ l’ennesimo aumento dello spread, si è decisa a intervenire².



    Per salvare l’euro, ovviamente. Mica i cittadini dei Paesi in difficoltà.



    Dei 750 miliardi che la BCE ha promesso di creare dal nulla per acquistare titoli di Stato dei Paesi membri, ai cittadini non arriverà quasi nulla.



    Come non è arrivato praticamente niente degli oltre 2 trilioni di euro creati dal nulla dal QE.



    Sono tutti soldi che in larghissima parte resteranno nel sistema finanziario a ingrassare le solite vacche. Ma sarebbe meglio dire maiali.



    Quelli cioè che negli ultimi 30/40 anni si sono arricchiti a nostre spese.



    Ci sono voluti circa 5000 morti di coronavirus (quasi tutti italiani) per fargli ammettere che lo spread dipende dalla BCE. Che crea soldi dal nulla.



    Che in fondo il deficit si può pure fare e che la dimensione del debito pubblico, beh, non conta nulla.



    Troppo poco e troppo tardi.



    È colpa della BCE se l’Italia negli ultimi 20 anni ha pagato di tasca propria (cioè nostra) molto più della Germania per quanto riguarda gli interessi passivi sul debito (tutti soldi che vanno a ingrassare i parassiti che campano di rendita).



    Tenete conto che 100 punti di spread di differenza tra i TdS decennali e i Bund decennali corrispondono a 1 punto percentuale di interessi in più da pagare. Un’enormità se tenete a mente che la BCE lo ha fatto arrivare anche oltre i 500 punti.



    E infatti tra il 2000 e il 2018 abbiamo pagato 1.549 miliardi di interessi passivi sul debito³.



    Come se non bastasse, la UE che ci ha tolto più di 150 miliardi di euro di pizzo (91,997 miliardi di contributi netti e 58,23 tra contributo al MES, al fondo EFSF e prestiti bilaterali)?.



    E quei pochi soldi, nostri, che ci ha ridato indietro ce li ha prestati a strozzo. Non gli si può dare neanche degli strozzini.



    Perché almeno gli strozzini non ti prestano i soldi tuoi.



    È sempre la UE che ci ha imposto misure di austerità che non avrebbero senso in un periodo di forte crescita. Figuriamoci in piena crisi.



    È la lettera che ci ha inviato la BCE nel 2011 ad averci imposto sacrifici lacrime e sangue? per trasferire ancora più ricchezza al 10% più ricco. E ancora di più all’1%. Ma, soprattutto, allo 0,1%.



    Sono le 63 raccomandazioni di tagli al SSN inviate dalla Commissione agli Stati membri tra il 2011 e il 2018? ad averci fatto arrivare alla crisi scatenata dal coronavirus altamente impreparati.



    Adesso che c’è da ancora una volta da salvare l’euro stanno cadendo molti dei luoghi comuni su cui si è retta la propaganda liberale degli ultimi decenni.



    La disoccupazione, la miseria, i salari da fame, l’arretratezza nello sviluppo del territorio, le divisioni tra Nord e Sud del Paese, sono tutte scelte politiche che rientrano nelle modalità con cui i più ricchi e i servi al loro soldo portano avanti la lotta di classe.



    Abbiamo 4 milioni di italiani in condizioni di povertà assoluta, 9 in condizioni di povertà relativa.



    Abbiamo 6 milioni tra disoccupati e inattivi. 4,3 milioni costretti a fare il doppio o il triplo lavoro per quanto poco vengono pagati (part time involontario lo chiamano nella neolingua).



    Un numero di suicidi per motivi economici cresciuto così tanto che dal 2011 l’ISTAT ha smesso di contarli (altri centri no: sono stati quasi 1000 solo negli ultimi 7 anni?).



    Hanno svenduto l’IRI, privatizzato e liberalizzato una marea di servizi fondamentali.



    Come Autostrade. E anche là abbiamo dovuto contare decine, centinaia di morti.



    Tutto affinché i ricchi diventassero ancora più ricchi. Coi soldi nostri, non solo con quelli creati dal nulla dalle banche centrali “indipendenti”.



    Ci hanno tolto, questi parassiti, 1.043 miliardi di euro di soldi nostri dal 1981 a oggi.



    Poi arriva il coronavirus e non abbiamo ospedali a sufficienza, medici a sufficienza, infermieri a sufficienza, posti letto a sufficienza.



    Serviva il covid-19 per rendersi conto che aver lasciato chiudere tutte le fabbriche o quasi che avrebbero, oggi, potuto produrre internamente tutto quello che ci serve non è stata poi questa grande idea?



    Sono serviti le migliaia di morti in pochi giorni per far riscoprire il valore dello Stato.



    Per far riscoprire che certe cose, se non le fa lo Stato, non le può fare e non le fa nessuno.



    Che quando arriva il momento del si salvi chi può (può essere una guerra come una pandemia mondiale come l’apocalisse zombie) o ci si stringe, uniti, come popolo dentro la casa comune chiamata Italia e sotto il tetto protettivo della Costituzione, o ci aspetta la Grecia.



    E a proposito di Grecia, spendiamole due parole Per Conte e Gualtieri che fino all’ultimo, ancora adesso probabilmente, col Parlamento chiuso e le persone costrette dentro casa, stanno provando in ogni modo e in ogni sede a farci ricorrere al MES?.



    «A farci ricorrere tutti gli Stati e senza condizionalità» dirà qualcuno...



    Cioè vorrebbero – dicono - ottenere in poche ore quello a cui viene detto di no - Nein!, per essere precisi – da 20 anni.



    Quando l’unica cosa che ci servirebbe è recuperare la nostra sovranità. Politica, monetaria e fiscale.



    Non il MES, non la BCE come la FED, ma la Banca d’Italia che torni a fare quello per cui è nata: accompagnare le politiche economiche decise dal Governo controllando i tassi di interesse ed emettendo dal nulla la moneta per permettere allo Stato di spendere a deficit.



    Ecco, lasciatemi chiudere così.



    Se andranno avanti nel loro progetto di svendita del Paese, portato avanti senza alcun coinvolgimento del Parlamento (cioè a democrazia sospesa), non ci dev’essere quarantena che tenga.



    Non possiamo permetterci di essere consegnati in mano agli aguzzini dei fratelli greci.



    Perché quello sarebbe il destino che ci aspetta.



    Lagarde,non siamo qui per calo spread - Ultima Ora - ANSA

    ² Dalla Bce arrivano 750 miliardi di euro - Economia - ANSA

    ³ https://scenarieconomici.it/studio-e...0-219-del-pil/

    ? https://www.lantidiplomatico.it/dett...e/32703_33506/

    ? http://www.costituzionale.unige.it/l...co/Lettera.pdf

    ? https://emmaclancy.files.wordpress.c...rowth-pact.pdf

    ? https://osservatoriosuicidi.unilink....nni-2012-2018/

    ? https://www.ft.com/content/5b8205ac-...d-da70cff6e4d3



    Notizia del: 20/03/2020

    https://www.lantidiplomatico.it/dett...a/32703_33708/
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  2. #2
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    Predefinito re: UE ed emergenza coronavirus

    Sotto questo aspetto, già ritornare in prospettiva ad una situazione ante 1983 sarebbe un atto di grande coraggio, necessario. Meglio ancora mettersi con il tempo nelle condizioni di tornare a fare quello che fece Moro nel 1966, ossia emettere delle serie di banconote di stato.

  3. #3
    Rossobruno cattivone
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    Predefinito re: UE ed emergenza coronavirus

    Citazione Originariamente Scritto da Tular Visualizza Messaggio
    Sotto questo aspetto, già ritornare in prospettiva ad una situazione ante 1983 sarebbe un atto di grande coraggio, necessario. Meglio ancora mettersi con il tempo nelle condizioni di tornare a fare quello che fece Moro nel 1966, ossia emettere delle serie di banconote di stato.
    Ovviamente è possibile fuori dall'UE.
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  4. #4
    Rossobruno cattivone
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    Predefinito re: UE ed emergenza coronavirus

    IL PROBLEMA NON È MAI STATO IL PATTO DI STABILITÀ



    di Thomas Fazi


    Oggi è tutto un coro di giubilo perché "è stato sospeso il Patto di stabilità, adesso l'Italia è finalmente libera di fare millemila miliardi di deficit!". Ahimè, mi dispiace fare sempre il guastafeste, ma non è così. La verità è che il Patto di stabilità non ha mai contato nulla.



    Mi spiego meglio: la Commissione ha sempre applicato le regole del Patto con grande arbitrarietà. È noto, infatti, come Francia e Germania non incorsero in alcuna sanzione quando, nei primi anni Duemila, superarono nettamente il limite del 3 per cento quanto a deficit del bilancio statale. Volgendo lo sguardo al periodo post-crisi, invece, le regole del fiscal compact, prevedrebbero in teoria sanzioni automatiche in presenza di un deficit eccessivo; nei fatti, però, come si può vedere nell'immagine, la Commissione negli ultimi anni ha ripetutamente chiuso un occhio nei confronti di paesi come Francia e Spagna, nonostante le loro continue violazioni delle regole del trattato, probabilmente per evitare di creare grane a governi ritenuti “amici” (a differenza di quanto fatto col governo greco nel periodo ante-memorandum, per esempio, ma anche con la stessa Italia, che a ben vedere è stato, tra i paesi più colpiti dalla crisi, l'unico ad aver quasi sempre rispettato la regola del 3 per cento).



    Lo stesso dicasi del fatto che paesi come la Germania e l’Olanda superano da anni la soglia del 6 per cento di surplus commerciale rispetto al PIL, che in teoria dovrebbe far scattare la procedura per gli squilibri macroeconomici, senza che la Commissione europea abbia mai preso alcun provvedimento concreto nei loro confronti. Di esempi così se ne potrebbero fare a iosa. In ultima analisi, come scrive Andy Storey dello University College di Dublino, l’insistenza dei funzionari europei e dei leader politici di certi paesi per il rispetto delle regole «tende ad occultare il fatto che i centri di potere europei non hanno alcuna remora a piegare le regole e a violare i trattati quando ciò risulta essere nell’interesse di taluni attori (compresi loro stessi)».


    Il fatto che oggi queste regole - da sempre applicate con grande licenza poetica - vengano sospese, dunque, cambia di poco la situazione. I vincoli di bilancio a cui sono sottoposti gli Stati dell'eurozona, infatti, non derivano essenzialmente da un vincolo de jure - cioè da un vincolo legale - quanto da un vincolo de facto, cioè dall'assenza di una banca centrale che agisca da prestatrice di ultima istanza (la UE, infatti, potrebbe fare ben poco contro un paese extra-euro che decidesse di violare esplicitamente le regole del Patto). Anzi, come sappiamo bene la BCE non ha mai avuto scrupoli ad usare lo strumento del ricatto monetario (manipolazione dei tassi di interesse ecc.) per piegare i governi - caso unico al mondo.


    Purtroppo l'annuncio di ieri non cambia questa realtà. Perché un paese come l'Italia possa veramente «procurarsi senza problemi sui mercati tutta la provvista che le serve», come sostengono adesso i 5 Stelle, vi sarebbe bisogno dell'impegno della BCE ad agire veramente da prestatrice di ultima istanza, cioè ad intervenire in maniera illimitata e incondizionata sui mercati dei titoli sovrani per garantire che gli Stati siano sempre in grado di finanziarsi a tassi accettabili indipendentemente dal loro livello di deficit/debito pubblico, eventualmente comprando i titoli essa stessa. Ma, ahimè, il recente bazooka della BCE non prevede questo - in primis perché la Germania continua ad opporvisi -, ma solamente un uso un po' più flessibile del QE.


    Insomma, sospeso il vincolo de jure rimane ancora in vigore il vincolo de facto. Ciò detto, ben venga che i 5 Stelle incalzino il governo a fare tutto il deficit di cui c'è bisogno per affrontare la crisi. Ma non illudiamoci che l'Europa sarà lì a tenderci la mano quando si scatenerà nuovamente la furia dei mercati.

    Notizia del: 21/03/2020

    https://www.lantidiplomatico.it/dett...t/33535_33730/
    Potere a chi lavora. No Nato. No Ue. No immigrazione di massa. No politically correct.

  5. #5
    Rossobruno cattivone
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    Predefinito re: UE ed emergenza coronavirus

    Intervista a Lidia Undiemi, "perché un Mes senza condizionalità non è possibile"



    Alcuni segnali importanti dall'Ecofin di ieri in vista del Consiglio europeo di giovedì chiamato a offrire una visione unitaria sul come affrontare la devastante crisi economica in corso. In primo luogo, il governo olandese come sempre portavoce della posizione tedesca, ha fatto intendere come l'attivazione del famigerato Meccanismo europeo di stabilità (MES) non possa essere considerato esente da condizionalità. In secondo luogo, sempre ieri il governatore del banco do Portugal e membro del consiglio direttivo della Bce Carlos Costa, in un editoriale pubblicato dalla Reuters, ha dichiarato come i governi dell'area euro devono valutare la strada dei 'coronabond' per affrontare lo shock economico in corso ed evitare una nuova crisi del debito. "La soluzione appropriata sarebbe l'emissione di debito congiunto fra gli Stati, tuttavia manca un veicolo finanziario per fare gli eurobond. Un'opzione che merita ulteriore analisi è la possibilità di emettere 'corona bond' attraverso il Mes, incanalando le risorse a tutti gli Stati membri che hanno necessità", ha scritto. Poi, in terzo luogo ed infine, sugli eurobond è intervenuto direttamente il ministro dell'economia tedesco Peter Altmaier azzerando "le speranze dell'Italia" come scrive Reuters parlando al quotidiano tedesco Handelsblatt "un dibattito fantasma".


    Resta quindi il MES come unico punto di riferimento del dibattito che giungerà presumibilmente ad una decisione del Consiglio giovedì. Come AntiDiplomatico abbiamo voluto rivolgere alcune domande a Lidia Undiemi, studiosa di diritto ed economia, autrice de il "Ricatto dei mercati" che anticipava molti dei temi poi divenuti caldi sul MES. Le abbiamo, in particolare, chiesto un giudizio sulla posizione del governo italiano di un'azionamento del Meccanismo senza le famigerate condizionalità.


    L'Intervista

    Si parla spesso delle condizionalità previste nel Meccanismo europeo di Stabilità. Che cosa sono esattamente?

    Sono la partita di scambio dei prestiti concessi agli stati in difficoltà. In pratica il Mes vincola lo stato ad attuare delle riforme, che possono riguardare l'abrogazione dei diritti dei lavoratori, taglio alle pensioni e alla spesa pubblica come quella destinata a ospedali o scuole. L'ingerenza, come avvenuto in Grecia, si spinge anche sino alla riforma del sistema giudiziario. In pratica il governo “svende” diritti sociali di varia natura in cambio di denaro. Le richieste possono spingersi sino al prelievo forzoso sui conti correnti, come accaduto nel 2012 a Cipro.

    E' quindi possibile richiedere un prestito senza condizionalità come auspicato dal premier Conte e dal ministro delle finanze Gualtieri?

    Assolutamente no, a meno che non iniziamo a ragionare in barba a qualsiasi regola, cosa improbabile. Si consideri che le condizionalità sono imprescindibili, poiché previste dall'art. 136 del TFUE, che è la fonte normativa di base che legittima il MES, che prevede espressamente che la concessione dei prestiti deve essere soggetta ad una rigorosa condizionalità. Questo significa che in caso contrario si avrebbe una clamorosa violazione del Trattato sul FUE. Il trattato sul MES trae origine da questa norma, e le condizionalità sono un elemento essenziale di tutto il suo impianto. Anche nella riforma sul MES si ribadisce la centralità delle condizionalità.


    Le condizionalità sono in qualche modo legate alla recente polemica sulle dichiarazioni di Christine Lagarde in merito al ruolo della BCE sulla gestione della crisi dello spread?

    Certamente. Il fatto che sia compito della BCE intervenire in caso di crisi dello spread, qualora metta a rischio la sopravvivenza dell'euro, è stato sancito nella sentenza della CGE che ha, almeno momentaneamente, risolto lo scontro titanico tra la BCE guidata dall'ex presidente Mario Draghi e i tedeschi, i quali rivendicavano la violazione del mandato da parte della BCE, quando appunto Draghi dichiarò che avrebbe fatto di tutto per salvare l'euro, lanciando il famoso programma di acquisto dei titoli pubblici sul mercato secondario noto come OMT. Il timore dei tedeschi era che con il sostegno della BCE difficilmente gli stati in difficoltà si sarebbero poi concretamente sottoposti al MES.
    La questione è però rimasta politicamente irrisolta, e il compromesso giuridico raggiunto è molto precario, e ciò è dimostrato dal fatto che dopo che Lagarde ha annunciato un altro intervento della BCE con un quatitative easing da 750 miliardi, la Germania annuncia la notizia che il 5 maggio la Corte costituzionale tedesca di esprimerà definitivamente sulla compatibilità del quantitative easing con i principi fondamentali dello stato tedesco. Le conseguenze potrebbero spingersi sino ad una deflagrazione della zona euro.


    E allora come si spiega la scelta del governo italiano di invocare l'attuazione del Mes senza condizionalità? Quale è l'obiettivo politico di fondo che vede?

    Posto che non è possibile, è forse il caso di ricorrere alla fantapolitica. O Conte vuol semplicemente rimandare il problema delle condizionalità soltanto dopo che l'Italia ha aderito ai prestiti del MES, quando cioè l'Italia di troverebbe in una condizione di debolezza e il MES potrebbe quindi ricontrattare quanto stabilito. Oppure, ma ne dubito, si tratta di una provocazione ai tedeschi in vista della sentenza, magari consapevole del fatto che ormai la fine dell'Eurozona potrebbe essere dietro l'angolo.

    La Redazione

    Notizia del: 24/03/2020

    https://www.lantidiplomatico.it/dett...e/33683_33778/
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  6. #6
    Rossobruno cattivone
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    Predefinito Re: UE ed emergenza coronavirus

    È possibile un'Europa dal volto umano?



    di Paolo Desogus*

    È possibile un'Europa dal volto umano?


    Il mio amico e collega Raoul Kirchmayr ha segnalato stamani una dichiarazione importante in cui il ministro tedesco dell'economia traccia la linea che intende intraprendere la Germania:


    "Sebbene la solidarietà europea sia importante, l'obiettivo principale è rafforzare la competitività delle economie dell'Unione Europea, l'innovazione è più importante degli aiuti".



    Sono parole gravi, animate da un fanatismo ultraliberista che non guarda in faccia a nessuno, nemmeno in questa fase segnata dalla tragedia del coronavirus. Ci danno tuttavia un'idea molto precisa della visione del mondo tedesca e dell'idea di Europa prefigurata dalle élites tedesche. Ci dicono che un'Europa dal volto umano, sino a quando loro detteranno la linea, non sarà possibile, perché la priorità del loro paese è la competizione interna all'Europa, dunque la legge del più forte. Chi dunque afferma che l'UE è nata per difendere i paesi del continente dalla competizione internazionale e dallo sviluppo di grandi paesi popolosi come Cina, India e Stati Uniti, può star fresco. Paesi come l'Italia, che subiscono l'egemonia tedesca, si ritrovano a dover combattere su due fronti, quello europeo e quello internazionale.


    C'è un altro dato che va considerato. La Germania fa tutto alla luce del sole: non nasconde i suoi obiettivi politici ed economici, perseguiti con cinismo ma anche con molto pragmatismo. Certo, i tedeschi giocano sporco quando truccano i conti o quando disattendono le regole da loro stessi sottoscritte perché contrarie al loro interesse nazionale. Ma anche in questo caso lo fanno alla luce del sole. È l'Italia che per ragioni incomprensibili non vuole vedere. Non ne sono sicuro, ma credo che le parole del ministro tedesco dell'economia non siano state nemmeno riportate dai quotidiani italiani.


    Non credo che ci siano più alternative: o prendiamo atto della complessa situazione politica oppure tra qualche tempo ci ricorderemo di questi giorni come di quelli in cui si cantava l'inno sui balconi per seppellire la nostra repubblica, non certo per ridarle respiro. Eppure basterebbe poco, basterebbe riprendere in mano la nostra Costituzione, proprio come fanno i tedeschi quando qualche regola europea interferisce con il loro interessa nazionale.

    Notizia del: 25/03/2020

    https://www.lantidiplomatico.it/dett...o/33397_33813/
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  7. #7
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    Predefinito Re: UE ed emergenza coronavirus

    Ma a chi vogliono darla a bere. Passata quest'emergenza sanitaria - che sarà un disastro per tutti - questi ritornano a restrizioni sullo sforo e alle solite inchiappettate a firma PD sul bilancio.
    TIOCFAIDH ÁR LÁ
    ╾━╤デ╦︻

    革命无罪,造反有理

  8. #8
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    Predefinito Re: UE ed emergenza coronavirus

    È possibile un'Europa dal volto umano?
    Beh, gli zombi hanno un volto umano, no?

  9. #9
    ___La Causa del Popolo___
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    Predefinito Re: UE ed emergenza coronavirus

    Citazione Originariamente Scritto da Sparviero Visualizza Messaggio
    Beh, gli zombi hanno un volto umano, no?
    E pure i vampiri. Con la UE sempre di horror si tratta.
    "L'odio per la propria Nazione è l'internazionalismo degli imbecilli"- Lenin
    "Solo i ricchi possono permettersi il lusso di non avere Patria."- Ledesma Ramos
    "O siamo un Popolo rivoluzionario o cesseremo di essere un popolo libero" - Niekisch

  10. #10
    Rossobruno cattivone
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    Predefinito Re: UE ed emergenza coronavirus

    La nostra salvezza non dipende dai tedeschi. Dipende da noi



    di Thomas Fazi

    Come un orologio svizzero, in questi giorni è ripartito il coro pietoso degli europeisti che accusano la Germania di egoismo e di scarso spirito si solidarietà per la sua opposizione agli ormai mitici "eurobond". Trattasi dell'ennesima puntata di una sceneggiata francamente penosa che ormai va avanti da trent'anni. E che sarebbe ora di archiviare una volta per tutte.



    Ora, chi mi conosce (e soprattutto chi magari ha letto il mio libro "Sovranità o barbarie") sa che non ho mai lesinato critiche alla Germania, ma in questo caso mi tocca spezzare una lancia a favore dei tedeschi. Forse non tutti lo sanno, ma l'opposizione della Germania agli eurobond non è un capriccio dei crucchi che nasce da una sorta di loro cattiveria congenita, come si sarebbe tentati di pensare a sentire i soliti pianti degli europeisti sulla "mancanza di spirito europeo" e altre amenità simili, ma è una posizione che nasce dalla serietà con la quale i tedeschi - e in particolare i giudici della loro Corte costituzionale - prendono i dettami della Costituzione tedesca, che stabilisce chiaramente che le decisioni di carattere fiscale e di bilancio sono di competenza esclusiva del Parlamento tedesco - dove risiede la sovranità popolare - e che dunque la cessione di sovranità fiscale e di bilancio all'Europa - per esempio tramite l'emissione di eurobond - rappresenterebbe una palese violazione della Costituzione e necessiterebbe di una sua riforma tramite referendum popolare.


    Come dichiarò qualche anno fa in una memorabile intervista Jürgen Papier, presidente della Corte Costituzionale tedesca tra il 2002 e il 2010: «I limiti dell’integrazione europea si trovano nel rispetto dell’ordine democratico della legge fondamentale tedesca. Se la rappresentanza eletta del popolo tedesco non ha più niente da decidere, perché tutte le competenze fondamentali sono state trasferite a livello europeo, allora abbiamo svuotato l’ordine democratico. La richiesta di più Europa suona bene. Se però si superano i limiti, vengono sacrificati i valori fondamentali della Costituzione. La Costituzione tedesca non permette che l’Europa diventi uno Stato che può attrarre a sé, autonomamente, sempre più competenze. A questo fine il popolo tedesco dovrebbe darsi una nuova Costituzione [possibile solo con un referendum]. Ma non vedo alcuna disponibilità in merito. Il popolo tedesco non vuole, al momento, uno Stato federale europeo, come del resto non lo vogliono gli altri popoli europei».


    È più chiara adesso la cosa? Qui il problema non sono i tedeschi, che si limitano a difendere la loro Costituzione e che giustamente non ravvedono minimamente le condizioni per la creazione di uno Stato federale europeo. Il problema sono i nostri governanti che aderendo all'eurozona hanno fatto carta straccia della nostra Costituzione formale e materiale, data la palese incompatibilità del modello sociale ed economico italiano con l'architettura di Maastricht, al momento della cui fondazione i tedeschi hanno espresso chiaramente quali erano i limiti dell'integrazione europea che non erano disposti a superare.


    E che adesso che si rendono conto che la realtà del "sogno europeo" che ci propinano da anni (evidente a chiunque non avesse gli occhi foderati di bandiere blu) è che ci troviamo privi di tutti gli strumenti economici necessari per far fronte alla peggiore crisi economica e sanitaria della nostra storia, hanno pure il coraggio di prendersela con i tedeschi per il semplice fatto di tenere fede alla loro parola e di prendere sul serio la difesa della loro sovranità nazionale.


    La nostra salvezza non dipende dai tedeschi. Dipende da noi. In questa situazione da incubo ci siamo messi con le nostre mani. E sole con le nostre mani ne potremo uscire, riprendendoci in mano - scusate il gioco di parole - il nostro destino. Altro che letterine e ultimatum all'Europa.

    Notizia del: 26/03/2020

    https://www.lantidiplomatico.it/dett...i/33535_33844/
    Potere a chi lavora. No Nato. No Ue. No immigrazione di massa. No politically correct.

 

 
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