Originariamente Scritto da
emv
Io non lo conoscevo, ma non mi stupisce che esistesse già questo pensiero. Ho letto qualche recensione e in effetti sembra molto interessante.
“I
l Medio Evo occidentale comprese perfettamente ciò che era realmente Roma e solo colla scissione della seconda tradizione e col costruirsi delle varie nazionalità si smarrì il senso sacro dell’Urbe e l’Occidente s’imbestiò nel particolarismo dei popoli non più accentrati da un segno sovrano; Roma rimase e rimarrà inviolata, gelosamente custodita dal segreto dell’asse bifacile di Giano e i popoli d’Occidente solo a lei tornando prolungheranno ancora il loro crepuscolo che prelude alla notte artica in cui s’estinguerà l’ultimo ciclo. (…) L’universalità della Tradizione Romana consiste in ciò e in null’altro,
nella bifrontalità di Giano che è l’unità delle due vie, l’una, dirà Dante, che guida al Paradiso Terrestre e l’altra al Paradiso Celeste: il nome occulto di Roma contenuto nel centro invisibile di Giano è l’unificazione di queste due vie e la risoluzione delle due forme tradizionali nell’asse unico della Tradizione Primordiale.”.
https://dagobertobellucci.wordpress....izione-romana/
Le due vie sono il paganesimo e il cristianesimo:
"Roma, infatti, incarna il luogo fisico e metafisico dell’incontro tra le due maggiori correnti spirituali antiche: il paganesimo dell’Occidente e il cristianesimo dell’Oriente. "
https://www.ilprimatonazionale.it/ap...iorgio-106660/
Tu neghi continuamente un valore al cristianesimo. Dici che Cristo è solo uno sciamano tra i tanti e non il migliore!
Ma i tuoi maestri dicono ben altro!
"Di recente pubblicazione infatti sono: Dio e il Poeta, (Archè, Milano, 2019), dove De Giorgio riversa l’esperienza mistica derivata dalla sua pratica ascetica, Tradizione e realizzazione spirituali, una raccolta di manoscritti inediti (Cinabro Edizioni, 2018), Studi su Dante. Scritti inediti sulla Divina Commedia (Cinabro Edizioni, 2017), dai quali riemerge l’idea – già espressa ne La Tradizione Romana – per la quale Dante è «poeta di Dio» e la Commedia «poema sacro» che conduce a Dio;
Virgilio è «profeta di Cristo» e l’Eneide «poema mistico» che prepara a Dio. Per Guido De Giorgio dunque, nella Commedia vi è tutta la romanità tradizionale, dove le due tradizioni unificate culminano in una sola ed unica Roma, «non più antica e nuova, ma eterna»; Aforismi e poesie (Archè, Milano, 2014), Ciò che mormora il vento del Gargano… (Archè, Milano, 1999), opera consacrata al racconto del
viaggio fatto, in un giorno di Natale nei primi anni cinquanta, dall’autore per incontrare padre Pio da Pietrelcina"
https://www.ilprimatonazionale.it/ap...iorgio-106660/
Tu hai negato, in una nostra discussione, che Virgilio fosse profeta di Cristo (la famosa IV Egloga)!
E' probabile che per i pensatori tradizionali questa unificazione delle due forme tradizionali nell’asse unico della Tradizione Primordiale sia male intesa come una sintesi hegeliana, un'attesa di qualcosa di nuovo che sotto sotto nasconde la voglia di cancellare il cristianesimo, ma questo non importa perchè la traccia intravista è quella giusta.
Secondo me nell'ottica cattolica la ricostituzione dell'armonia tra Dio e l'uomo che sarà rivelata un giorno, «E vidi un cielo nuovo e una terra nuova: il cielo e la terra di prima infatti erano scomparsi e il mare non c'era più» (Ap 21,1) sarà quella Tradizione Primordiale ritrovata che si ricongiugerà con la tradizione di Adamo e degli altri 9 patriarchi antidiluviani.
Una nuova età dell'oro questa volta non ciclica ma lineare, definitiva ed eterna.
Leggi questo articolo, che ho postato sul forum cattolico, su una vecchia tesi sempre di quegli anni di Carl Schmitt, potrebbe essere molto interessante per te, il Katechon negativo, il falso impero romano della modernità:
https://www.geopolitica.ru/it/articl...vo-nomos-della