Far pagare l’Ici anche agli edifici che appartengono alla Chiesa Cattolica, al Vaticano. L’Unione Europea e’ stata chiara con il nostro paese. Lo sconto fiscale che lo stato italiano ha concesso alla Chiesa non e’ compatibile con le norme sulla concorrenza. Da quattro anni l’Ue analizza i documenti che l’Italia invia, in merito alla “tradizione” di non far pagare la tassa sull’Ici al Vaticano per i suoi possedimenti sul territorio italiano: ora Bruxelles potrebbe anche chiedere una multa salata.
La Chiesa conta circa 100mila fabbricati, per i quali lo stato non ha mai chiesto la tassa sull’Ici: ospedali, alberghi, strutture commerciali, scuole, che non pagano questa tassa ed hanno uno sconto del 50% sull’Ires. Due miliardi di euro non pagati, che rappresentano un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti laici, che invece queste tasse le pagano pienamente.
A meta’ ottobre, la Commissione Europea aprira’ una procedura per analizzare la situazione degli aiuti di stato: “Alla luce delle informazioni a disposizione la Commissione non può escludere che le misure costituiscano un aiuto di Stato e decide quindi di indagare oltre“.
Lo stato italiano verra’ accusato di non aver fatto pagare l’Ici, cosi’ come verra’ messo sotto accusa l’articolo 149 del Testo unico delle imposte sui redditi, che qualifica come non commerciali gli istituti ecclesiastici. E poi l’Ue indaghera’ anche sullo sconto a meta’ prezzo sulla tassa Ires. Entro 18 mesi avremo il verdetto, per sapere se Bruxelles condannera’ o assolvera’ l’Italia.
Via | Repubblica Sconto Ici alla Chiesa la Ue processa l'Italia - Repubblica.it