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  1. #1
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    Predefinito Riflessioni su Fiume e Anarchia

    Molti dicono, ormai, da tempo, che in molti aspetti l'esperienza fiumana con D'Annunzio abbia avuto delle tinte anarchiche.
    Ci sono, in tal senso, due fazioni ideologiche: chi sostiene questo e chi sostiene che vi fu, comunque, una forma di Stato poiché vi era un apparato statale
    con una costituzione da egli redatta e i legionari a guardia di cio', e chi, invece, sostiene che i gruppi più "alternativi", con Keller, Comisso, lo Yoga e artisti vari,
    proponevano il superamento di quelle istituzioni e l'amore libero e altre esperienze.
    Io penso che la verità stia nel mezzo. D'Annunzio non era una certamente un anarchico (nonostante l'intervista rilasciata a Umanità Nova, in cui diceva che la sua formazione era libertaria e per un socialismo senza dittatura) e la costituzione di Fiume, per quanto fosse democratica e libera, non proponeva il superamento dello Stato.
    Dunque, Fiume, in quel periodo, fu un libero stato sul modello delle pòlis greche, diversamente dalle proposte anarchiche.
    Questo un po' collima col thread proposto da @Blake sul ruolo del postanarchismo. Credo di possa considerare l'esperienza fiumana un'esperienza di TAZ e di post-anarchismo. Uno stato che garantisce i beni e l'ordine essenziale ai cittadini, ma lascia ampie libertà civili e individuali (comprese le autonomie municipali e assembleari).
    Insomma, una sorta di "garante" della tranquillità, che non dovrebbe andare oltre tale ruolo. Mentre gli anarchici, invece, vogliono una sua estinzione totale.

    Qual è la via giusta? Sappiamo anche che il cosiddetto anarchismo "classico" (quello a cui si rifanno il 95% degli anarchici, dai centri sociali agli antagonisti) rifiuterebbe sia l'assioma Fiume=anarchismo sia l'idea dello stato minimo (più vicino ai libertarians).
    "Sono contro tutti i sistemi, il più accettabile è quello di non averne nessuno"
    Tristan Tzara

    Je m'exalte, je degresse encore... Je vous ai reperdu mon histoire... Non! Non!
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  2. #2
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    Predefinito Re: Riflessioni su Fiume e Anarchia

    Fiume è per l'appunto citata in Temporary Autonomous Zone di Hakim Bey come la prima zona libertaria autonoma della modernità.Gli antagonisti che per preconcetto continuano a rifiutare la forma Stato non vogliono aderire al reale e non combineranno mai nulla , continueranno a vivere nel capitalismo e a vagheggiare.Io credo che l'anarchismo debba evolvere , debba organizzarsi in un movimento istituzionale e presentarsi regolarmente alle elezioni , cosa che se non sbaglio fecero gli anarchici spagnoli prima della breve esperienza autogestita.

  3. #3
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    Predefinito Re: Riflessioni su Fiume e Anarchia

    La via elettorale non la condivido, ma che si debba riaggiornare la visione ottocentesca non c'è dubbio.
    Resta però un fatto: una compiuta democrazia come a Fiume, vuol dire realmente DEMOS+KRAZIA, cioè potere del popolo.
    La rappresentanza (in quel caso era di D'Annunzio che figurava come "comandante" in capo, e dittatore, costituzionalmente, solo in caso di guerra o gravi crisi e per un tempo determinato) era spostata sul piano corporativo verso le maestranze e le categorie produttive, cioè una sorta di socialismo non marxista economico. Che è ciò che piace a me (molto simile alla società dei produttori di Proudhon). Questo per dire che cosa? Che tutto il Fiumanesimo non era anarchico o socialista, ma si nutriva di quegli elementi ideologici per formulare la sua visione delle cose.
    Quindi, un anarchico "classico" non potrà essere dannunziano, ma un dannunziano può essere anarco-socialista.
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  4. #4
    Kalki Avatara
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    Predefinito Re: Riflessioni su Fiume e Anarchia

    Citazione Originariamente Scritto da Lèon Kochnitzky Visualizza Messaggio
    La via elettorale non la condivido, ma che si debba riaggiornare la visione ottocentesca non c'è dubbio.
    Resta però un fatto: una compiuta democrazia come a Fiume, vuol dire realmente DEMOS+KRAZIA, cioè potere del popolo.
    La rappresentanza (in quel caso era di D'Annunzio che figurava come "comandante" in capo, e dittatore, costituzionalmente, solo in caso di guerra o gravi crisi e per un tempo determinato) era spostata sul piano corporativo verso le maestranze e le categorie produttive, cioè una sorta di socialismo non marxista economico. Che è ciò che piace a me (molto simile alla società dei produttori di Proudhon). Questo per dire che cosa? Che tutto il Fiumanesimo non era anarchico o socialista, ma si nutriva di quegli elementi ideologici per formulare la sua visione delle cose.
    Quindi, un anarchico "classico" non potrà essere dannunziano, ma un dannunziano può essere anarco-socialista.
    Sei per la rivoluzione armata?

  5. #5
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    Predefinito Re: Riflessioni su Fiume e Anarchia

    All'impresa di fiume parteciparono anche gli anarchici che ne volevano un avamposto internazionalista.
    D'Annunzio fu un ottimo collante in quel momento. Infatti riuscì per un periodo a tenere uniti anarchici con socialisti e nazionalisti. Ma gli anarchici non gli riconoscevano sicuramente il ruolo di vate.
    Gli anarchici hanno sempre partecipato laddove una rivoluzione combatteva il potere costituito e poteva sfociare in autogestione reale.

    In Spagna fecero parte al governo insieme a socialisti e comunisti ma non per questo aspiravano al governo. Tutt'altro.

  6. #6
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    Predefinito Re: Riflessioni su Fiume e Anarchia

    Per quanto mi riguarda, e penso anche per la stragrande maggioranza degli anarchici, non ci può essere socialismo/anarchia senza proprietà collettiva dei mezzi di sostentamento e sviluppo (n.b. non proprietà statale).
    "La guerra non è che la continuazione della politica con altri mezzi." Carl von Clausewitz
    "Tanti di loro sono così assuefatti, così dipendenti dal sistema, che combatterebbero per difenderlo." The Matrix
    Cos'è il Socialismo

  7. #7
    Kalki Avatara
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    Predefinito Re: Riflessioni su Fiume e Anarchia

    Citazione Originariamente Scritto da Gian_Maria Visualizza Messaggio
    Per quanto mi riguarda, e penso anche per la stragrande maggioranza degli anarchici, non ci può essere socialismo/anarchia senza proprietà collettiva dei mezzi di sostentamento e sviluppo (n.b. non proprietà statale).
    con proprietà collettiva intendi che tutto è di tutti oppure che ogni singola azienda sia di proprietà dei lavoratori che ci lavorano?

  8. #8
    x il Socialismo Mondiale
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    Predefinito Re: Riflessioni su Fiume e Anarchia

    Citazione Originariamente Scritto da Blake Visualizza Messaggio
    con proprietà collettiva intendi che tutto è di tutti oppure che ogni singola azienda sia di proprietà dei lavoratori che ci lavorano?
    Proprietà comune, di tutti.
    "La guerra non è che la continuazione della politica con altri mezzi." Carl von Clausewitz
    "Tanti di loro sono così assuefatti, così dipendenti dal sistema, che combatterebbero per difenderlo." The Matrix
    Cos'è il Socialismo

  9. #9
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    Predefinito Re: Riflessioni su Fiume e Anarchia

    Citazione Originariamente Scritto da Blake Visualizza Messaggio
    Sei per la rivoluzione armata?
    No, sono per la coscienza sociale
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  10. #10
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    Predefinito Re: Riflessioni su Fiume e Anarchia

    Citazione Originariamente Scritto da Gian_Maria Visualizza Messaggio
    Proprietà comune, di tutti.
    Francamente mi associo a quanto c'è scritto nella Carta del Carnaro: la proprietà esiste ma con una funzione sociale. immaginare una proprietà collettiva di qualsiasi mezzo è assurdo.
    "Sono contro tutti i sistemi, il più accettabile è quello di non averne nessuno"
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