1. No al lockdown, nè parziale nè totale.
Gli effetti del lockdown sono peggiori del male per quanto riguarda libertà personale, economia/lavoro e salute mentale. Chi vuole chiudere la sua attività, limitare o contingentare gli ingressi nei locali di sua proprietà o che gestisce può farlo in piena coscienza, ma senza costringere gli altri a farlo.
2. Immediata riapertura di tutte le attività e di tutte le scuole, di ogni ordine e grado, senza alcun obbligo per quanto riguarda numero massimo di ingressi e uso dei DPI, ma solo linee guida. Ogni attività, in piena coscienza, deciderà le sue regole per prevenire il contagio di chi vi si reca volontariamente.
3. Nessun nessun sussidio, blocco totale delle tasse.
Non vogliamo i vostri sussidi, vogliamo la nostra Libertà. Non "rinvio" o "sospensione", ma proprio blocco delle tasse per tutti, sia per le attività che decidono di aprire completamente, sia ad accesso contingentato, che di restare chiuse. Blocco delle tasse anche per gli individui privati che, in questo periodo di crisi causata dai decreti governativi, hanno bisogno dei propri soldi più che mai. Filantropi privati sono liberi di fare raccolte fondi, esentasse, allo scopo di di finanziare ospedali pubblici, privati o di ricerca medica in tal senso. Nessuno è costretto a partecipare alla raccolta fondi, ma da essa si vedrà quanto sono davvero filantropi questi "restacasisti". Se lo Stato vuole proporre sussidi non deve farlo mantenendo o addirittura alzando le tasse, ma tagliando sé stesso, tagliando la spesa pubblica improduttiva, tagliando i fondi ad attività caricaturali come l'uso dei droni per dare la caccia a chi fa jogging in aperta campagna o il dispiegamento dell'esercito per controllare l'autocertificazione a chi porta a passeggio il cane.
4. Trasparenza, informazione e libera scelta.
Nessuno deve essere isolato a priori per decreto, né bambini né anziani. Quarantena ed isolamento esclusivamente per i malati certificati e solo per il periodo strettamente necessario alle cure. Campagne massive di informazione, trasparenti al 100%, in cui venga spiegato il rischio concreto di contagio e di morte per le diverse categorie anagrafiche e classi di rischio (anziani, immunodepressi, ecc). Ciascuno, in base alla categoria alla quale ritiene di appartenere, sarà libero di correre il rischio che ritiene accettabile correre.
La libertà individuale non è oggetto di compromesso.
5. Potenziamento delle strutture sanitarie e protocollo di cura domestico
Occorre in maniera rapida ed efficiente potenziare il più possibile le strutture sanitarie, pubbliche e private, nonché lasciare libera iniziativa a quei privati che volessero creare posti letto nelle loro proprietà o in aree attrezzate e gestite grazie ai loro investimenti e/o ai soldi raccolti tramite fundraising, senza l'obbligo di sottostare alla burocrazia di Stato, alla liturgia clientelare delle gare d'appalto, alla pretesa sindacalizzata di avere il monopolio statale della cura dei malati, coi risultati catastrofici sotto gli occhi di tutti.
Tenere in ospedale esclusivamente chi ha bisogno di assistenza medica costante e continuata, ovvero chi ha sintomi gravi. Sorveglianza domiciliare o in altre strutture se non possibile (stanze singole di alberghi ad esempio) in caso di sintomi lievi. Non ha senso che gente con tosse e 37.5 di febbre o sintomi lievi occupi posti letto in ospedale togliendone, potenzialmente, a chi ne ha bisogno.
6. Tamponi e test sierologici
I tamponi servono ad individuare chi ha l’infezione in corso, i test sierologici chi l’ha già avuta ed ha sviluppato gli anticorpi contro il virus. Non è pensabile che la sanità pubblica possa accentrare e monopolizzare l’esecuzione di questi test, altrimenti lo screening della popolazione italiana sarà ancora all'inizio quando l'emergenza sarà già esaurita. Occorre che il Governo abiliti i laboratori di analisi autorizzati sul territorio nazionale ad effettuare questo esame, soprattutto privatamente e su base volontaria, ovvero i cittadini che lo richiedessero devono avere il diritto di farlo, quelli che non lo richiedono non devono in alcun modo essere costretti.
I dati dei test sono fondamentali per poter decidere la strategia politico-economica di contrasto al virus senza contemporaneamente distruggere le libertà individuali e l'economia, senza questi dati le autorità si muovono alla cieca facendo solamente danni ad ogni passo.
7. No all’utilizzo del D.P.C.M. e ordinanze liberticide da parte di Forze dell'Ordine ed Enti Locali
Abolizione completa di questi infami strumenti liberticidi e di qualunque altro strumento analogo (ordinanze di Regioni, Comuni, Prefetti, Questori).
La libertà individuale non è un valore negoziabile.
Le uniche limitazioni possibili devono riguardare i contagiati accertati, e nessuno è contagiato fino a prova contraria.
Riapertura immediata delle frontiere interne ed esterne per tutti i soggetti cittadini italiani o cittadini di Stati UE, Schengen o di Stati che hanno accordi di libera circolazione con la Rep. italiana.
Liberi tutti liberi subito!