In una delle poche trasmissioni libere della televisione, quella di Porro lunedì scorso, Sgarbi ha ribadito un concetto che faremmo meglio a tenere a mente: questa scienza che ci governa e ci costringe a stare a casa non è scienza. I rimedi che propone sono gli stessi in voga durante il Medioevo, quando per fermare il contagio si ricorreva alla quarantena.
Dunque dov'è il tanto decantato progresso scientifico?
Su quali basi uno si dovrebbe fidare di presunti scienziati che non lo sono?
I politici ci ripetono come un mantra di fidarci della scienza, ma se guardiamo ad esempio all'OMS, gli scienziati dell'OMS si sono fatti corrompere dalla Cina, mostrandosi interessati non alla verità, ma agli interessi della Cina.
Quindi in pratica le persone che si fidano degli scienziati si stanno affidando in realtà a sconosciuti che perseguono il proprio tornaconto personale, spacciando per verità assodate le proprie opinioni.
La realtà è che brancoliamo nel Mistero né più né meno che nell’antichità. Non sappiamo nulla più di quanto sapessero i nostri antenati, quelli che si rivolgevano ai santi e alle madonne, o peggio agli stregoni e alle megere, per proteggersi dal male. A quelli che compivano riti per scacciare il male. Lo facciamo anche noi, per esempio, col rito scaramantico Tutto andrà bene. Ma sì, facciamo tutto quel che serve a farci stare meglio, anche il corno e il ferro di cavallo.
Ma non eravamo una società ad alta tecnologia che derideva il ricorso alla religione e al fato, che programmava tutto e si affidava solo alla scienza e al calcolo? Stiamo da un mese a litigare sulle mascherine, il tampone e l’amuchina; ammazza l’industrializzazione, la velocizzazione, la stampante 3d, il mercato… Di fronte al pericolo torniamo nelle caverne.
Il mistero del virus - Marcello Veneziani