In realtà fu una vittoria tattica ma una sconfitta strategica perchè Rommel voleva attaccare le basi logistiche USA in Algeria ma non vi riuscì per la resistenza USA.
When the facts change, I change my mind. What do you do, sir? John Maynard Keynes
Però è vero, senza essere nostalgici di Mussolini, bisogna ammettere che fu una vittoria dell'Asse sugli americani e quindi anche dell'Italia fascista.
E chi lo avrebbe mai negato? però 1) è abbastanza delirante esaltarsi per una vittoria che dal punto di vista strategico è stata comunque una sconfitta e ottenuta comunque sotto comando tedesco...e onestamente contro truppe americane alla prima prova del fuoco 2) non so se hai letto il testo che si lamenta del tradimento alla Germania, insomma il brillante redattore auspica un'Italia rasa al suolo per non tradire gli amici nazisti 3) risparmio altre mille amenità di un testo delirante per non sprecare il mio tempo ulteriormente.
L'autore si chiama Francesco Lamendola.
A me pare stia benissimo.
Tre mesi dopo,in Africa, tutti, tedeschi ed italiani , erano con le mani alzate davanti ai fucili americani.
E' il senso di tutte le vittorie dell'asse, nella seconda guerra mondiale, di fatto preparatorie della sconfitta finale.
E per fortuna...
Non infierisco.
Comunque venendo al merito, se parliamo di battaglie dimenticate, io piuttosto ricorderei la battaglia di Keren, truppe dell'Africa Orientale Italiana abbandonate a loro stesse che si difendono eroicamente fino all'ultimo. E lo fanno anche perché stanno difendendo Asmara che nel 1941 era percepita praticamente come una città Italiana. Il tutto senza essere agli ordini dei tedeschi come a Kasserine.
https://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Cheren
esticazzi
non è un articolo, riporta un paragrafo di un libro degli anni '60 (io ho l'edizione "oscar" i 3 volumetti) senza niente di nuovo se non considerazioni del cazzo su quello che devono fare la rai, il ministero dell'istruzione e tutti gli italiani che dovrebbero fremere d'orgoglio per una battaglia vinta dai tedeschi dove i bersaglieri hanno fatto gli ascari delle truppe corazzate tedesche.
in una campagna, quella di tunisia, dove abbiamo fatto meno schifo del solito perchè si è combattuto in montagna e non nel piatto deserto (ricordiamoci che noi andavamo a piedi, tutti gli altri erano motorizzati).
comunque onore ai fanti italiani e disonore a quell'autore americano che ha fatto il libro più famoso su quella campagna (Atkinson, un esercito all'alba) pieno di imprecisioni e di falsità sui soldati italiani, che per lui non sono mai esistiti se non come buffi comprimari che si arrendono senza sparare, non sanno distinguere la destra dalla sinistra e per questo hanno una fascia sul braccio e che però possono essere brutali nel corpo a corpo con pugnali e cose del genere. insomma, ha scritto un libro per poche cose pregevole, per molte altre no.
però mi sono segnato una citazione presa dal libro, che qui riporto perchè è di un grande giornalista di guerra aggregato alle forze americane, che ricordiamolo, erano tutte inesperte e con armi nuove anche per loro, mentre inglesi, tedeschi, italiani avevano già anni di guerra alle spalle (gli italiani addirittura 9 anni, tra etiopia, spagna e africa).
"Non c'è nessuna di quelle cose banali che rendono normale la vita a casa. Non ci sono sedie, luci, pavimenti o tavoli. Non c'è alcun posto dove mettere nulla, e nessun negozio dove acquistare qualcosa. Non ci sono giornali, latte, letti, lenzuola, caloriferi, birra, gelati o acqua calda. Un uomo cerca solo di esistere...Il velluto è scomparso da ogni aspetto della vita". (Ernest Taylor "Ernie" Pyle)