Un argomento relativamente razionale che ogni tanto viene usato per rigettare le adozioni gay è che il bambino adottato non può scegliere, cioè SUBISCE passivamente la scelta fatta dagli adulti.
Quindi non sarebbe lecito utilizzare la parola "libertà" per difendere le adozioni gay, visto che il soggetto realmente interessato non ha nessuna scelta.
Questo in effetti è vero per quanto riguarda i neonati e gli infanti, ma cosa mi dite se parliamo di bambini e ragazzi dai 6 ai 17 anni?
Dal momento che i bambini in età scolare (6+ anni) sono capaci di intendere e volere, propongo di iniziare a liberalizzare le adozioni da parte di coppie omosessuali e da parte di single per la fascia 6-17 anni.
Un bambino o un ragazzo in questa fascia di età è in grado di decidere se vuole o meno farsi adottare da una coppia omosessuale o da un single: se al bambino/ragazzo va bene chi siamo noi per dire che è sbagliato?
Così nel mentre continueremo a discutere per quanto riguarda neonati e infanti, per lo meno avremo tagliato la testa al toro per quanto riguarda i bambini più grandi. Che ne dite?