Originariamente Scritto da
cireno
Non vorrei sembrare l'uccello nero che gracchia funeste profezie ma io ho una gran paura che dopo il 20 maggio inizierà ad alzarsi il numero dei contagiati dal mostro asiatico.
C'è all'Arco del Sempione di Milano un proprietario di quattro ristoranti a Milano e di un pub a Morbegno che sta facendo di tre giorni lo sciopero della fame perchè vuole che il governo gli dia una cifra a fondo perduto per riaprire i suoi esercizi. Legittimo, d parte sua, anche chiedere un miliardo di euro in regalo ma la domanda è: prende i soldi dallo Stato, riapre e riscoppia il mostro, quindi? Soldi buttati. Fra qualche mese, altra riapertura e altra richiesta di soldi a fondo perduto?
Mi chiedo: come si può pensare che un dramma che ha colpito l'intera nazione sia da addebitare alla collettività? Per fare che poi, per riaprire in un momento che potrebbe essere pericoloso?
Trovo giusto rischiare la riapertura di aziende industriali a carattere nazionale. Li ci andranno dipendenti a lavorare con tutte le garanzie del caso ma un ristorante? Può anche aprire ma chi poi ci andrebbe a mangiare? Chi se la sentirà di rischiare per farsi una grigliata di pesce?
Io avrei avuto più cautela per queste aperture. Il mostro è là, mica se ne è andato: vogliamo proprio rischiare di mettere la marcia indietro?