Se hai la necessità di scegliere tra un uomo e un Kobra,
preferisci chi striscia.
E se ti serve un amico, trovati un cane.
Se sei over 70 con un buon CC o hai delle patologie importanti sicuramente l'opzione blocco è quella migliore ... negli altri casi non ne sarei così convinto, anche perchè il "per un po" non è ne quantificabile ne si suppone neppure breve dato che per il vaccino ai tg stasera nei sottotitoli ho letto che a esser ottimisti ci vorrà un anno.
Comunque questo articolo di ANSA odierno https://www.ansa.it/canale_saluteebe...73dc541e0.html ipotizza che i contagi in Italia siano stati almeno 8 milioni il che vuol dire che il virus ha un indice di mortalità (31368 decessi .. peraltro col covid non è assolutamente certo che sia per covid) su 8 milioni da 0,003921.
Ovviamente 31000 morti sono tantissimi e si deve cercare di ridurli al minimo in caso di recidive autunnali ma i danni economici per una sopravalutazione del virus potrebbero forse esser anche peggiori.
Si però capirai bene che si tratta di una sorta di sondaggio per chiamata dove le domande riguardavano i sintomi correlati alla Covid-19 (febbre, mal di testa, raffreddore, tosse, disturbi gastrointestinali). In pratica hanno chiesto se ti eri raffreddato o influenzato o preso uno di quei virus parainfluenzali. Praticamente non ha nessun valore quel dato.
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La mia impressione è che i dati della Lombardia fossero molto peggiori di quelli ufficiali a marzo e aprile ma siano molto migliori nel mese di maggio, anche perchè qua almeno il 60% si è beccato il virus quindi dovremmo essere vicini all'effetto gregge.
I contagiati in Lombardia sono ancora tanti rispetto ale altre regioni solo perchè adesso stanno facendo i tamponi a tappeto a tutti gli ospiti delle RSA, che a marzo e ad aprile nessuno aveva cagato, abbandonandoli al loro destino.
Gli unici dati certi sono le terapie intensive, tutte le altre statistiche non valgono un cacchio, a marzo i contagiati erano da 10 a 100 volte quelli ufficiali e i decessi da 2 a 5 volte quelli ufficiali
Oggi le terapie intensive degli ospedali bergamaschi sono vuote.
Per quanto riguarda l'indice R0 in Lombardia siamo a 0,53, contro lo 0,70 nazionale
Ricapitolando: la mia impressione è che la Lombardia essendo quella che ha sofferto di piu' sarà anche la prima a riprendersi, quello che mi preoccupa è il sud italia dove siamo lontanissimi dal'immunità gregge
Ospedali di Seriate, Alzano e Treviglio
La bella notizia: terapie intensive vuote
Nessun paziente Covid in rianimazione negli ospedali del «Bolognini» e dell’Asst Bergamo Ovest, 33 al «Papa Giovanni»: erano arrivati a 200.
Da giovedì 14 maggio, zero pazienti Covid nelle terapie intensive delle Asst Bergamo Est e Bergamo Ovest: nei giorni più terribili dell’epidemia in Bergamasca, i dati erano ben diversi. Negli ospedali dell’Azienda che fa capo al «Bolognini» di Seriate, il picco dei malati Covid in rianimazione è arrivato a 27; in quella che fa capo al presidio di Treviglio, a 17. Al «Papa Giovanni», sono stati ricoverati in terapia intensiva fino a circa 100 persone contagiate dal virus: oggi sono un terzo, 33.
All’Humanitas Gavazzeni, ieri erano sette (di cui tre in attesa dell’esito del tampone), mentre nei giorni peggiori si è arrivati a 33; nei Policlinici di Ponte San Pietro e Zingonia, sono tre: uno a Ponte, due (già però negativizzati al virus) a Zingonia. Al massimo, nei due presidi in rianimazione ci sono state 22 persone.
La somma dei malati gravissimi ricoverati, nei giorni di picco, nelle terapie intensive degli ospedali bergamaschi arriva a circa 200, mentre a ieri erano 38 (più tre in attesa dell’esito dei tamponi e due già negativi al virus).
Questi i dati incoraggianti dei posti letto occupati ora nelle terapie intensive nella Bergamasca, in netta diminuzione e allineati al dato regionale, che registra il calo dei pazienti in rianimazione sotto le 300 unità (297, altri 10 in meno in un giorno) e l’ulteriore diminuzione dei ricoverati nei reparti di medicina e pneumologia (4.818, -189 in 24 ore). Ieri sono stati accertati altri 29 casi positivi tra Bergamo e provincia (+24 il giorno prima) che portano il totale a 12.347 contagi, mentre i decessi per Covid-19 sono stati 8 (sono 3.055 i morti ufficiali per Coronavirus).
La curva dei contagi nella Bergamasca resta quindi piatta, 10 giorni dopo la fine del lockdown e nell’imminenza delle nuove riaperture, che saranno esplicitate oggi dalla Regione sulla base delle linee guida del Governo e dell’Inail.
In Lombardia i casi positivi aggiornati sono 83.820 (+522 in un giorno), i decessi 15.296 (+111) e i guariti 30.009 (+653), mentre il dato nazionale è di 223.096 casi accertati (+992), 31.368 decessi (+262) e 115.288 guariti (+2.747). L’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, ha commentato così i dati: «La buona notizia è che i guariti completamente dal Covid-19, con il doppio tampone negativo, in Lombardia hanno superato quota 30 mila, ben 653 in un giorno solo. Calano in modo costante anche i pazienti ricoverati in terapia intensiva e nei reparti ordinari. Solo ieri sono stati effettuati più di 14 mila tamponi. I nostri medici, infermieri e operatori – ha aggiunto - stanno svolgendo un grande lavoro, sia all’interno delle strutture ospedaliere che sul territorio. Gli strumenti che abbiamo in messo in atto accompagneranno tutti i lombardi verso una nuova normalità anche in ambito sanitario». Resta purtroppo alto il numero dei decessi, con i +111 accertati ieri rispetto ai +69 e +62 dei giorni precedenti.
L’assessore regionale all’Agricoltura, Fabio Rolfi, collegato da Palazzo Lombardia nel bollettino dei contagi ha confermato un ulteriore dato: «L’indice dei contagi (R con zero) sul territorio regionale è 0,53, mentre il dato nazionale è di 0,70. Il calo dei contagi è graduale ma costante e i dati si consolidano. Ciò vuol dire che siamo sulla buona strada grazie ai comportamenti virtuosi dei lombardi e al distanziamento. Solo continuando così potremo ripartire in sicurezza. Non dobbiamo dimenticare cosa abbiamo vissuto e i momenti di criticità, con 1.400 persone ricoverate in terapia intensiva in piena emergenza. I dati di oggi sono positivi, con 30 mila persone che non hanno più il virus». Un invito quindi a persistere nei comportamenti responsabili, anche nell’alimentazione e nel consumo consapevole: «Il lockdown ha dimostrato che il ciclo del cibo è essenziale. Dobbiamo favorire nelle scelte alimentari la consapevolezza dell’acquisto e del consumo di prodotti locali. Partiranno a breve due bandi: “Io mangio in Lombardia” e “Io bevo lombardo», con cui sosteniamo il circuito in sofferenza del formaggio Dop di montagna, acquistando prodotti che saranno destinati a famiglie indigenti. Metteremo poi in contatto il ristoratore con le cantine lombarde, chi produce vino e chi lo può valorizzare. La ripartenza passa anche da qui».
lo rimpiangerete, Renzi, KOGLIONI
Veramente 1.55 non è l'R0 nazionale con la Lombardia, ma quello del Molise (che ha avuto pochissimi casi quindi con il solo focolaio degli 80 rom è "esploso", ma almeno al momento non ce n'è uno in ospedale). La Lombardia è sotto l'1 da settimane, solo che partendo da oltre 3000 cas giornalieri di punta averne ancora centinaia.
Una Cina, una Yugoslavia, una Russia, una Corea, una Palestina, un'Irlanda. E zero USA
l'R0 è un dato molto relativo. Ti dice se stai "ripartendo" o calando, ma se cali da 3000 casi giornalieri il punto di "ripartenza" il giorno che dovesse ricominciare la crescita resta sempre molto elevato. E siccome ripartire vuol dire raddoppio di casi in pochi giorni, se riparti dall'alto, il superamento del punto in cui la sanità collassa è molto più vicino. Insomma, uno 0.9 in Calabria non è un problema, uno 0.7 in Lombardia ti deve far dormire con un occhio aperto..
Una Cina, una Yugoslavia, una Russia, una Corea, una Palestina, un'Irlanda. E zero USA