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«Da alcuni anni Arcilesbica usa i propri canali di comunicazione per esprimere posizioni transfobiche e trans-escludenti, sempre più in aperto contrasto con i valori e con lo statuto della federazione Arci di cui fa parte». Per questo il documento chiede apertis verbis «alla federazione di valutare l' espulsione di Arcilesbica»
A scatenare gli animi in casa arcobaleno è stato un evento on line, tenutosi domenica 31 maggio, sostenuto dall' associazione lesbica e volto a lanciare in Italia la Declaration on women' s sex-based rights, documento che in pratica denuncia la discriminazione ai danni delle donne nel momento in cui il dualismo maschile e femminile viene soppiantato, sotto il profilo nozionistico, da un linguaggio centrato sull' identità di genere. Questo il richiamo alla prospettiva valoriale del femminismo della differenza costato ad Arcilesbica l' accusa di transfobia.
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Ma l' appello rivolto alla Chiavacci e ad Arci, a ben vedere, non rappresenta che l' ultima di una serie di tensioni interne all' associazionismo arcobaleno in corso da anni. Arcigay non ha infatti mai digerito la contrarietà della controparte femminile alla pratica dell' utero in affitto, una contrarietà che Arcilesbica motiva - si leggeva su una sua nota ripresa dal Manifesto del 5 novembre 2015 - sostenendo che «il primato femminile rispetto al generare è un dato che appartiene all' ordine delle cose ed è l' unica differenza che non può non essere riconosciuta».
Sono completamente d'accordo con le lesbiche. (per me ognuno in camera sua si accoppia con gli adulti consenzienti che più gli aggradano)
Se si ammette l'utero in affitto, è solo questione di tempo, e si ammetterà anche la compravendita di bambini.
Sarei grato a Luce Allevi se volesse darci una sua autorevole opinione.