La sinistra brasiliana che quando era al governo con il corrottissimo Lula ha fatto precipitare il Brasile all’ultimo posto nella graduatoria mondiale del grado d’istruzione della gioventù di quel paese vorrebbe che il celebre film storico “Via col vento” fosse classificato come “razzista” e considerato di conseguenza “un crimine contro la cultura universale”. Dimentica che la nera Hattie McDaniel ottenne un oscar come migliore attrice non protagonista da una giuria composta quasi interamente da uomini “bianchi”.
Ma nella furia contro l’uomo bianco che infervora il sinistrume mondiale e nel corrispondente amore viscerale per il “negro” meritevole di questo amore solo e unicamente perché è “negro”, il sinistrume mondiale celebra la propria auto-referenza in quanto il pensiero sovversivo di sinistra da quando si è infiltrato nella cultura dei popoli europei e occidentali si è solo distinto per la contro-informazione e l’inversione dei valori morali, civili, culturali e religiosi, data la nota incapacità della sinistra di produrre anche la più piccola opera degna di restare nella storia dell’arte e di segnare la vita dei popoli.
Cosa dovremmo fare allora col film di Sergio Leone “C’era una volta in America” i cui protagonisti sono 4 ebrei che ostentano senza vergogna il loro giudaismo e che hanno formato a New York una delle più spietate gang dedite al crimine più violento? Dovremmo bandire dalle sale del mondo intero tutti i film con protagonisti ebrei e sinagoghe, rinnovando le leggi razziali del non compianto Hitler?
E così di seguito il ragionamento potrebbe essere esteso a popoli e minoranze che hanno dato al cinema mondiale spettacoli indimenticabili!