Originariamente Scritto da
Donald
Complimenti ,che naso !!
No , scherzi a parte.
Marchionne è un grande manager , dicono il meglio che ci sia sul mercato attuale.
Ma più che un manager , è uno stratega , uno cioè che si muove nel difficile campo oligopolista che caratterizza oggi il mercato dei principali beni industriali.
Il mercato automobilitico mondiale è un classico oligopolio , dove per anni , in situazioni normali , gli attori si studiano , ma non hanno la possibilità di mosse decisive che consenta a loro di ampliare lo spazio della propria impresa.
Ma la guerra di posizione diventa di movimento nei periodi di grande crisi.
E' qui che le imprese che ne hanno la possibilità , cioè tendenzialmente "sane" , possono fare mosse decisive a spese di quelle in difficoltà.
Marchionne , da buon stratega , ha capito che questo era il momento di agire , a spese dei colossi americani in crisi.
Il futuro mercato automobilistico sarà un oligopolio costituito da 6 massimo 10 attori , ciascuno dei quali deve avere una "massa critica " di almeno 6 milioni di auto all'anno.
Ciò per evidenti motivIi : un nuovo modello d'auto , tra progettazione , motore , marketing ecc. costa miliardi di euro.
Tale costo fisso si può ammortizzare adeguatamente solo se i numeri sono grandi , appunto quei 6 milioni di auto anno.
Con l'alleanza con Chrysler e l'acquisizione di Opel Marchionne pensava di fare una FIAT con quelle dimensioni.
Le cose sappiamo come sono andate : se l'affare aamericano tutto sommato è andato in porto (ma sarà veramente un affare ?), in Germania il brillante manager italo - canadese - svizzero ha letteralmente toppato.
Si dice che la preclusione a FIAT sia stato un atto politico :a contestare l'accordo con la casa torinese sono stati per primi i sindacati e i presidenti dei vari Lander dove si trovavano le fabbriche Opel , ma anche i consigli di fabbrica.
In pratica , non si fidavano di FIAT e degli italiani.
In effetti ragionando.
Torniamo ai discorsi di prima sulla "massa critica" da 6 milioni di auto.
Magna Steyr non è un produttore di auto , ma di componentistica.
Quindi il gruppo che si formerà , Magna - Steyr - Opel , avrà una dimensione di circa 1,5 milioni di auto all'anno l'attuale produzione Opel, quindi non competitivo.
Ma c'è di più.
Opel produce auto di medio - bassa cilindrata , non auto di lusso.
E quindi la necessità di grandi numeri , per tali tipi di veicolo , è ancora maggiore dati i bassi margini di profitto.
Quindi , sotto l'aspetto strategico - gestionale , l'operazione di Magna non sarebbe razionale.
E allora , perchè l'hanno fatto ?
Perchè evidentemente l'obiettivo era quello di evitare che Opel cadesse in mano FIAT , quindi è molto probabile che quello di Magna - Steyr sia solo un parcheggio temporaneo della casa tedesca , che in un futuro prossimo verrà poi ceduta ad altre case , che loro riterranno più affidabili , chissà , ai francesi , o agli asiatici.
Appunto , una mossa "politica" , svincolata da qualsiasi logica gestionale o strategica.
Riassumendo quindi , quest'operazione ha messo in luce quanto l'immagine del paese sia offuscato a livello internazionale , e non da ora.
C'è chi si vanta dei vizi e delle debolezze "nazionali" , facendone quasi un punto di forza.
Ma quando le situazioni sono veramente serie , i nodi vengono al pettine , e lo si vede.