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  1. #11
    Tringeadeuroppa
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    Predefinito Rif: Julius Evola e gli ebrei

    Citazione Originariamente Scritto da Iperboreus Visualizza Messaggio
    La stragrande maggioranza degli statunitensi è ben contenta di essere ebraicizzata, non solo politicamente, ma soprattutto mentalmente.
    Il problema non sono gli americani contenti. Il problema è che questi americani contenti controllano il mondo.
    Contento te.

  2. #12
    Tringeadeuroppa
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    Predefinito Rif: Julius Evola e gli ebrei

    Citazione Originariamente Scritto da Iperboreus Visualizza Messaggio
    Parole che dovrebbero tornare utili soprattutto ai paranoici antisemiti, che vedono complotti degli onnipotenti sionista dappertutto.

    Evola ancora una volta quasi profetico, ormai il problema ebraico come tale non esiste più, è stato assorbito in una più ampio problema di occidentalizzazione modernista di tutti gli Arya.
    Mearsheimer e Walt hanno dimostrato che non si tratta di fanta-complotti. Ma di politiche esplicite, alla luce del sole e, forse, più pericolose.

  3. #13
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    Predefinito Rif: Julius Evola e gli ebrei

    Citazione Originariamente Scritto da Iperboreus Visualizza Messaggio
    La stragrande maggioranza degli statunitensi è ben contenta di essere ebraicizzata, non solo politicamente, ma soprattutto mentalmente.
    Il calvisnismo è puro ebraismo talmudista mentre il protestantesimo ( e successivamente anche l'anglicanesimo essendone influenzato ) è una mentalità duttile al riguardo.
    Così si è avuta la "talmudizzazione" dell' occidente.

    Ciò non toglie che , a mio avviso, la questione dello stato di Israele sia cruciale poiché la lobby sionista è la punta di diamante dell'antitradizione.


    Inoltre c'è anche un altro aspetto della "talmudizzazione" del globo ( OLTRE ALL' OCCIDENTALIZZAZIONE ) :

    Il marxismo si sta frammischiando con l'islam eretico.
    Un tempo questo sfruttò la degenerazione nazionalista/democratica per imporsi. Si può dire infatti che il socialismo impera in tutto l'occidente.
    Ugualmente ciò sta accadendo con l'islam sfruttando la degenerazione salafita e wahabita.
    E' lì che si è rifugiato il marxismo(talmudico, clo si ricordi sempre ) trovando una nuova avanzata verso il presupposto comunismo( ossia per completare i propri disegni ).

    Ciò vada a perpetua memoria per tutti coloro che si fanno affascinare da movimenti antitradizionali come hezbollah , hamas, i fratelli musulmani ed altre amenità simili, poich quando l'Europa verrà "musulmanizzata" è con questi che si avrà a che fare, non certo con l'Islam...
    Ultima modifica di ...II...; 19-10-10 alle 13:10

  4. #14
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    Predefinito Rif: Il Barone

    Citazione Originariamente Scritto da Spetaktor Visualizza Messaggio
    Gli ebrei di Israele sono pericolosi tanto quanto gli ebrei delle metropoli occidentali.
    Le lobbie che controllano sono le stesse.
    Gli ebrei di israele non ha senso come locuzione.1

    Il succo del discorso evoliano era la nostra equivalenza ad essi.2

    Evola mi sembra che non abbia affermato che Israele come stato sia positivo e legittimo.3


    p.s. credo sia bene passare all'altra discussione visto che Midgard ci invoglia ad andare lì.

  5. #15
    Tringeadeuroppa
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    Predefinito Rif: Il Barone

    Citazione Originariamente Scritto da ...II... Visualizza Messaggio
    Gli ebrei di israele non ha senso come locuzione.1

    Il succo del discorso evoliano era la nostra equivalenza ad essi.2

    Evola mi sembra che non abbia affermato che Israele come stato sia positivo e legittimo.3


    p.s. credo sia bene passare all'altra discussione visto che Midgard ci invoglia ad andare lì.
    Chi ha parlato di legittimità di Israele.
    Questo diceva Evola:
    Se esistono degli ebrei pericolosi, non sono quelli di Israele, che lavorano, si organizzano, testimoniano di straordinarie virtù militari;
    Ultima modifica di Spetaktor; 19-10-10 alle 13:28

  6. #16
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    Predefinito Rif: Il Barone

    E' un parere, neanche sbagliato se si vuol leggerlo ad un piano più alto...

  7. #17
    .
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    Predefinito Rif: Julius Evola e gli ebrei

    Parere condivisibile. Ma le cose sono cambiate, e al Barone non sarebbe certo piaciuto l'odierno servilismo italiano ed europeo nei confronti dello stato ebraico.

  8. #18
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    Predefinito Rif: Julius Evola e gli ebrei

    Citazione Originariamente Scritto da carlomartello Visualizza Messaggio
    Personalmente comunque concordiamo abbastanza con Evola sulla distinzione tra ebreo cosmopolita e colono blut und boden israeliano.
    Il problema è che il secondo non sopravvivrebbe senza l'appoggio del primo.
    Bisogna adattarsi al presente, anche se ci pare meglio il passato.

  9. #19
    email non funzionante
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    Predefinito Rif: Julius Evola e gli ebrei

    Citazione Originariamente Scritto da Italiano Visualizza Messaggio
    Il problema è che il secondo non sopravvivrebbe senza l'appoggio del primo.
    Non del tutto esatto, oggi assistiamo invece ad un declino dell'unità di intenti tra i due, emblematico è il caso di George Soros e di tutta quella schiera di ebrei del mondo della finanza (i cosiddetti "poteri forti" no?) e del mondo intellettuale "goscista" che considera Israele una prigione, una trincea, o comunque una palla al piede per un ebraismo che avrebbe molto più da "apportare" al mondo (cosmopolita). Ne è la prova il fatto che la maggioranza schiacciante degli ebrei americani della diaspora ha continuato a votare democratico nonostante gli israeliani ritessero più congeniale per Israele un repubblicano alla Casa Bianca. Ed infatti più di una volta con Israele abbiamo assistito a ben altre alleanze (prima quella poco nota con il fascismo, poi per esempio nel dopoguerra i francesi in Algeria, i sudafricani, etc.). Questo ovviamente non significa che gli israeliani possano essere amici nostri, entrano però potenzialmente in gioco se vogliamo nuove categorie di amici/nemici, categorie che probabilmente gli israeliani più di noi prediligono a quelle di buoni/cattivi.
    Si tratta di capire se lo Stato di Israele nei prossimi decenni scomparirà o si stabilizzerà (espellendo le minoranze e districandosi nel mondo multipolare guadagnando una propria autonomia). Un fenomeno da tenere d'occhio nei prossimi anni: il crescente ruolo della Russia di Putin in Israele attraverso la crescente comunità di immigranti russofoni. In Israele gli immigrati dall'ex-Urss si raccolgono attorno al partito di estrema destra del moldavo Avigdor Lieberman, un ammiratore di Putin fautore dell'approfondimento del partenariato russo-israeliano...

    carlomartello
    Ultima modifica di carlomartello; 31-07-11 alle 13:13

  10. #20
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    Predefinito Rif: Julius Evola e gli ebrei




    Alcune testimonianze inedite in un libro di Andrea Giacobazzi


    “Asse Roma-Berlino-Tel Aviv”


    di Alessandro Cavallini



    “L’instaurazione dello storico Stato ebraico su base nazionale e totalitaria, legato da un trattato con il Reich tedesco, sarebbe nell’interesse del mantenimento e del rafforzamento della futura posizione di potere tedesca in Medio Oriente”, questa frase pronunciata dai sionisti del Lehi per proporre un’alleanza militare al Terzo Reich è una delle tante testimonianze riportate nel libro “Asse Roma – Berlino - Tel Aviv”, scritto da Andrea Giacobazzi e recentemente pubblicato dalla casa editrice Il Cerchio.
    Il testo analizza gli intensi rapporti instauratasi durante gli anni della seconda guerra mondiale tra le più diverse organizzazioni ebraiche (religiose, laiche, socialiste, nazionaliste, sioniste, sioniste-revisioniste) ed i vertici politici dell’Italia di Mussolini e della Germania di Hitler.
    Molti i temi affrontati. Per quanto riguarda l’Italia la presenza massiccia di ebrei tra i dirigenti dello Stato fascista, il caso del giornale ebraico-fascista “La Nostra Bandiera”, gli intensi e proficui scambi tra i dirigenti sionisti e l’Italia di quegli anni in campo economico e politico, il rapporto privilegiato dei sionisti-revisionisti di Jabotinsky – considerati i “fascisti del sionismo” – e le organizzazioni dell’Italia fascista, in particolare la nascita, presso la scuola marittima di Civitavecchia, di un corso ebraico, nucleo della futura marina israeliana.
    Mentre per la parte tedesca l’esistenza di gruppi organizzati di ebrei “assimilati” favorevoli all’instaurazione del nazionalsocialismo, la presenza tutt’altro che ridotta di esponenti di origine ebraica nelle forze armate e negli apparati di potere tedeschi, le fonti finanziarie del regime hitleriano, i forti legami e gli importanti accordi “nazi-sionisti” tra cui l’Haavara (per il trasferimento delle proprietà ebraiche in Palestina) e gli Umschulungsläger (campi di addestramento per i pionieri sionisti presenti in Germania), le collaborazioni con i sionisti-revisionisti ed in particolare le proposte di alleanze di guerra avanzate dal Lehi al Terzo Reich in cambio d’aiuto per la creazione dello stato ebraico.
    Questa è la dimostrazione di come in politica non esista il Male Assoluto di stampo metafisico, ma le alleanze sono sempre variabili in funzione degli obiettivi che si vogliono raggiungere.
    Come giustamente ha scritto il giurista Carl Schmitt, la dicotomia buono/cattivo riguarda unicamente la sfera morale, mentre nell’agire politico la distinzione fondamentale è quella tra Freund (amico) e Feind (nemico).
    Tutto questo vale anche per la politica odierna. Basti pensare al leader populista olandese Geert Wilders che, pur tacciato dai media di razzismo, ha ottimi rapporti con Israele, in particolar modo con Aryeh Elhad, ex generale ed esponente del piccolo partito di estrema destra Hatikva, ed il ministro degli Esteri Avigdor Lieberman; o, per rimanere in casa nostra, ricordiamo che l’europarlamentare della Lega Nord Mario Borghezio ha definito, elogiandoli, “nuovi centurioni” i “guerrieri” israeliani che combattono i palestinesi “seguaci di Allah”. Tutto questo, ovviamente, in funzione della comune battaglia contro l’Islam.
    Ecco perché consigliamo la lettura di questo libro. Troppo spesso abbiamo sentito parlare di leggi razziali o persecuzioni contro gli ebrei durante il secondo conflitto mondiale. Eppure la Storia non è così lineare come vorrebbero farci credere. Ed il libro di Giacobazzi ha proprio il merito di parlare di vicende troppo spesso sottaciute o, peggio ancora, dimenticate.
    “Asse Roma-Berlino-Tel Aviv” | Tribuna | Rinascita.eu - Quotidiano di Sinistra Nazionale
    Ultima modifica di Hagakure; 24-10-10 alle 00:58

 

 
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