Originariamente Scritto da …:
“Se trovi che ho parlato di una Lamborghini te ne regalo una”.
https://forum.termometropolitico.it/...l#post21308108
Te lo consiglio pure io, molto interessante la descrizione dei luoghi, seguendo poi la datazione del diario, si capiscono i tempi di spostamento di quando si viaggiava in carrozza. Ad esempio Goethe descrive il passaggio a Spoleto, la mia città, annotando di essere partito la mattina da Foligno e ripartito dopo la visita per giungere a Terni in serata per il pernottamento. Per giungere poi a Roma, mi pare, impiegò altri tre giorni.
Altro libro che ti posso consigliare è quello scritto dal noto storico Alessandro Barbero "Bella vita e guerre altrui di Mr Pyle gentiluomo" un romanzo che racconta l'avventuroso viaggio di un diplomatico dei neonati Stati Uniti nell'Europa napoleonica. Da buon storico, Barbero descrive con molta cura i dettagli di come si viaggiasse all'epoca, come si mangiava e dormiva nelle locande ecc...
Grazie mille, @Flaviogiulio.
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Io mi ricordo che il buon Goethe rimase tramortito dalle salite di Perugia
Però concordo con Flaviogiulio, anch'io mi son letto vari viaggiatori in Umbria, è particolarmente interessante leggere di viaggi in luoghi che si conoscono bene, si apprezzano tutti i particolari.
Si c'era ma se eri nobile andavi un po' dove ti pareva perche' era la classe dominante e tra di loro si conoscevano: un nobile francese o spagnolo conosceva almeno di nome un altro nobile in francia o italia o germania, a volta bastava la cavaliere che e' il grosso anello d'oro che portano ancora oggi i nobili e su cui e' inciso il blasone della famiglia : direttamente o indirettamente erano imparentati in qualche modo
Un commerciante che doveva andare a vendere i prodotti all estero se non era conosciuto aveva bisogno di lasciapassare.
I grandi mercanti lombardi o fiorentini che andavano a vendere stoffe nelle Fiandre o in Inghilterra bastava presentassero le credenziali dei loro padroni che erano gia' molto conosciuti sul posto