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  1. #1
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    Predefinito Historiae Lucensis - Storie di Lucca

    Come da titolo.... si comincia con la storia di Ilaria del Carretto.
    "Io nacqui a debellar tre mali estremi: / tirannide, sofismi, ipocrisia"


    IL DISPUTATOR CORTESE

    Possono tenersi il loro paradiso.
    Quando morirò, andrò nella Terra di Mezzo.

  2. #2
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    Predefinito Re: Historiae Lucensis - Storie di Lucca

    Mi si perdonerà se parlero' a lungo della mia città, Lucca, che fu principale città della Toscana per diversi secoli, oscurando Firenze e la sua odiata nemica Pisa (vituperio delle genti) a lungo, rimanendo indipendente praticamente fino all'Unità d'Italia.
    "Io nacqui a debellar tre mali estremi: / tirannide, sofismi, ipocrisia"


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  3. #3
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    Predefinito Re: Historiae Lucensis - Storie di Lucca

    Prima di tutto, una triste storia, quella di Ilaria del Carretto, che ci ha regalato un capolavoro assoluto dell'arte.
    "Io nacqui a debellar tre mali estremi: / tirannide, sofismi, ipocrisia"


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  4. #4
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    Predefinito Re: Historiae Lucensis - Storie di Lucca

    Paolo Guinigi, era allora il signore di Lucca, dopo il colpo di stato del padre, Francesco e dopo la lotta cruenta per la successione che si sviluppo' già con il padre in vita.
    Sebbene fosse il quinto dei figli di Francesco, grazie alla sua astuzia e al suo coraggio, nonche' grazie al sostegno degli Antelminelli (i discendenti di Castruccio Castracani, temutissimo signore di Lucca di qualche decennio prima) prevalse sugli altri, anche grazie all'assassinio di Lazzaro, fratello maggiore, e alla guerra per vendicarlo contro l'altro fratello Antonio.

    Alla fine, nel 1400, Paolo fu fatto Capitano del Popolo in perpetuo e signore della città.

    Lo stesso anno sposò Maria Caterina Antelminelli, che era una bambina malaticcia di undici anni, ma che portava in dote un patrimonio derivantele dalla sua parentela con Castruccio Castracani. Era l'unificazione dei destini delle due famiglie per un buon trentennio.
    Castruccio era ancora famosissimo, all'epoca.
    Era stato uno dei condottieri più brillanti del Medioevo italiano e la sua fama era stata cosi' grande da indurre Machiavelli a dedicargli, nel 1520, una biografia apposita: “Vita di Castruccio Castracani da Lucca”.
    "Io nacqui a debellar tre mali estremi: / tirannide, sofismi, ipocrisia"


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  5. #5
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    Predefinito Re: Historiae Lucensis - Storie di Lucca





    Anonimo Toscano
    Ritratto Ideale di Paolo Guinigi
    Circa 1415
    "Io nacqui a debellar tre mali estremi: / tirannide, sofismi, ipocrisia"


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    Predefinito Re: Historiae Lucensis - Storie di Lucca

    Alla morte di Caterina, che era sempre stata malaticcia, Il Guinigi si trovo' costretto a contrarre un matrimonio che gli garantisse la nascita di un erede in grado di succedergli nella Signoria di Lucca e di rafforzare la sua posizione nello scacchiere italiano. Lucca stava ridiventando ricca grazie alle sue politiche commerciali, ma non aveva molti amici in quel periodo, con Firenze, che dopo aver schiacciato Pisa, la guardava con occhi cupidi.
    A quei tempi i matrimoni avevano spesso significato di alleanza politica, come e' noto.
    Il più delle volte, non ci si sposava per amore ma per convenienza e per alzare il proprio rango tra i potenti della penisola. I Guinigi, che a parte gli Antelminelli non avevano illustri parentele ed erano visti come dei parvenus in molte corti d'Italia, avevano bisogno di un matrimonio che li legasse al carro di qualche grande potenza italiana.
    Paolo volendo cementare la sua alleanza con colui che poteva aiutarlo a stornare gli sguardi dei fiorentini, si volse allora verso quell'uomo, per chiedere un consiglio a Gian Galeazzo Visconti, che stava espandendo i suoi domini in ogni direzione e che era già in lotta con Firenze, mentre si avviava a rivendicare la corona di Re di Lombardia, se non d'Italia.
    Nel 1401 i Visconti di Milano gli proposero infine una sposa di alto rango, vaste ricchezze e di una famiglia già legata da decenni ai signori di Milano.

    Questi gli proposero la giovane figlia del Marchese Carlo del Carretto Signore di Savona e di Finale : Ilaria.
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    Predefinito Re: Historiae Lucensis - Storie di Lucca

    Ilaria del Carretto, dei potenti marchesi di stirpe aleramica, aveva circa 20 anni ed era nata a Zuccarello, rocca munitissima sulle montagne liguri, capitale di un piccolo stato, strategicamente ben piazzato. Zuccarello era di fatto un piccolo borgo, ma ricco e ben difeso. Di Ilaria si diceva in tutte le corti del nord che fosse molto bella, che avesse una grossa dote, che fosse colta per la media di una dama del tempo. Il padre era potente e ben introdotto presso la corte di Milano, aveva di fatto la guida della consorteria semifeudale dei Del Carretto all'epoca ed era in grado di garantire una interessante alleanza anche con Genova, bypassando i blocchi commerciali sulle strade per la Liguria rappresentati dal controllo fiorentino su Sarzana.
    Paolo, affascinato dall’idea, prese i contatti diplomatici che servivano per avviare la trattativa matrimoniale.
    Si era infatti convinto che il matrimonio avrebbe portato notevoli benefici attraverso l'alleanza e sarebbe stato utile per elevare il rango della sua famiglia tramite l’alleanza con l'antico e rispettato casato ligure.

    Conclusi gli accordi nel 1402, fu deciso che Ilaria avrebbe lasciato il suo castello sul mare per raggiungere Lucca nell’inverno del 1403.
    Nel frattempo Gian Galeazzo era morto di peste, ma questo aveva rafforzato il potere dei Del Carretto in Liguria e non aveva ancora incrinato quello dei Visconti, che rimanevano amici di cui valersi in ogni occasione, anche se stavano perdendo territori a causa del collasso dello stato messo assieme frettolosamente da Gian Galeazzo stesso.
    Paolo aveva anche fatto riedificare la vecchia Fortezza Augusta degli Antelminelli, anche se su scala ridotta, per assicurare il suo potere, avere un centro gestionale per la sua signoria, e un palazzo in cui ospitare la giovane moglie.

    Il 2 febbraio 1403 Ilaria raggiunse Lucca dove, a Ponte San Pietro, incontrò il futuro marito ed il suo seguito.

    Il corteo potè raggiungere la città attraversando il Serchio completamente ghiacciato e il giorno successivo, festa di San Biagio, fu celebrato il matrimonio nella chiesa di San Romano, alla presenza della nobiltà lucchese.
    Paolo aveva voluto che il matrimonio fosse celebrato con una festa memorabile che si protrasse per tre giorni. Giorni durante i quali tutto il popolo ballo' e si diverti' nelle strade imbandite con cibi e bevande, forniti dal Signore e dalla sua famiglia.
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    Predefinito Re: Historiae Lucensis - Storie di Lucca

    Paolo, che era come detto un uomo astuto, aveva sfruttato le nozze per imporre ai nobili e ai mercanti di pagare i loro dipendenti per una settimana prima e dopo le nozze stesse, anche se non lavoravano. Poi, per preparare il matrimonio aveva fatto sospendere le leggi suntuarie, che “cercavano di frenare il lusso delle donne lucchesi in quanto in sete ed altri addobbi personali esse spendevano quasi tutta la loro dote.“, infine aveva fatto abbassare le tasse sul vino per un anno.
    Ne venne fuori un piccolo boom economico a Lucca, con molto denaro in circolazione, che infastidi' non poco i vicini fiorentini, esclusi dalla pacchia.

    Subito dopo le nozze la coppia partì per un lungo viaggio attraverso tutte le terre lucchesi perché Paolo voleva che il popolo conoscesse la nuova Signora di Lucca. Bisogna dire che secondo i cronisti del tempo, Paolo fu ammaliato dalla moglie e ne divenne gelosissimo.
    Dopo il rientro dal lungo viaggio di nozze (durato nove mesi) nacque quasi subito Ladislao.
    Era arrivato l’atteso erede della famiglia Guinigi.

    Paolo però voleva altri figli e così Ilaria, l’anno dopo, rimase nuovamente incinta e mise alla luce la piccola Ilaria junior.

    Ma questo fu un parto fatale, perché, per cause rimaste incerte la signora di Lucca morirà tra dolori strazianti l’8 dicembre 1405, all’età di 26 anni.
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    Predefinito Re: Historiae Lucensis - Storie di Lucca

    Nonostante il dolore ostentato dal Guinigi, qualcuno sospetto' addirittura che fosse stato proprio lui a causare la morte della moglie, avvelenandola e avvelenando anche il suo fedele cagnolino. Ma pare che questa sia una calunnia diffusa dai nemici di Paolo, che si facevano numerosi in tutta la Toscana.
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