Originariamente Scritto da
cireno
La Grassa, nel suo libro "Il Comunismo impossibile" ha ragione «In tanti citano Karl Marx più o meno a proposito. In realtà lo hanno letto in pochi e siamo ancor meno quanti l’hanno studiato approfonditamente, a cominciare da Il Capitale” e ha molte ragioni laddove dice, in un suo libro, che il comunismo è impossibile. Lui in questo libro spiega i suoi motivi, alcuni condivisibili altri assolutamente no, ma la realtà resta: effettivamente il comunismo è molto difficile da applicare.
Tutto nasce da quella Teoria del Plusvalore che ha dimostrato come nelle società industriali ci sia un ridotto numero di persone (i capitalisti) che sfruttano la grande massa del popolo lavoratore. Dice Marx: il capitalista compera la forza lavoro al suo valore, valore che è determinato, come quello di qualsiasi altra merce, dal tempo di lavoro necessario per una certa produzione. Avendo comprato la forza lavoro il capitalista ha il diritto di usarla, e quindi può obbligare il lavoratore a lavorare tutto il giorno, anche dodici ore. Ma in sei ore(tempo di lavoro necessario per la produzione) l’operaio crea il prodotto per cui è stato pagato mentre nelle sei ore successive creerà un altro prodotto, che non è stato pagato, e questo costituirà il plusvalore.
Da questo assunto facile pensare che se il plusvalore non finisse nelle tasche di pochi privati ma in quelle dello Stato, cioè della collettività, il popolo ne trarrebbe grandissimi vantaggi. Ma qui nascono i problemi: per i comunisti alla Bordiga, quelli che interpretano il pensiero di Marx in maniera secondo loro integrale, questo risultato non sarebbe comunismo ma Capitalismo di Stato, e quindi rifiutabile. Su come si dovrebbe sviluppare il comunismo, passando dal socialismo per arrivare allo Stato che non ci deve essere, ci sono state discussioni a non finire e diatribe anche accanite tra le diverse posizioni.
Applicare allora il comunismo, visto come è letto e anche interpretato con occhi diversi, diventa ovviamente molto complicato. Lo stesso Marx del resto ebbe a scrivere che “il comunismo è necessario ma non è detto che sia possibile”.
Ma se queste considerazioni sulle diverse interpretazioni rappresentano un notevole inciampo per la possibile applicazione del comunismo, il vero, grande ostacolo è l’Uomo e le sue caratteristiche che lo portano ad essere naturalmente egoista. E questa la ragione per cui il “sogno americano”, quello che vorrebbe che per chiunque ci potrebbe essere una vita da ricchi, vince, malgrado la sua aleatorietà, nei confronti del solidale comunismo.
Cosa servirebbe allora per far capire che la società fondata sulla vacuità del sogno americano dovrebbe lasciare il posto a una dove la distribuzione delle ricchezze prodotte non sia quella vergogna che è oggi, ma che questa ricchezza diventi invece, attraverso lo Stato, proprietà di tutti, dell'intero popolo intendo?