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hAliena vitia in oculis habemus a tergo nostra sunt
Il vero problema, sta tutto qui.
Noi guardiamo la realtà con un binocolo: afferriamo ogni piccola mancanza e scorrettezza dei nostri avversari, ma siamo (quasi sempre) incapaci di notare le nostre (spesso grosse) mancanze.
Da questo, a cascata, derivano in nostri guai.
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Aliena vitia in oculis habemus a tergo nostra sunt
Il vero problema, sta tutto qui.
Noi guardiamo la realtà con un binocolo: afferriamo ogni piccola mancanza e scorrettezza dei nostri avversari, ma siamo (quasi sempre) incapaci di notare le nostre (spesso grosse) mancanze.
Da questo, a cascata, derivano in nostri guai.
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Condivido al 101% quanto hai scritto.
Ma ora c'è una novità che, ormai è ineluttabile, ci travolgerà tutti...
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Globalisti sì ma non troppo
"... Non ieri ma diciannove anni fa (nel 1993) scrivevo che la globalizzazione economica - non quella finanziaria, che è cosa diversa - mi pareva un errore per questa semplice ragione (in condensatissima sintesi): che a parità di tecnologia i Paesi a basso costo di lavoro avrebbero messo in disoccupazione i Paesi benestanti, perché la manifattura si sarebbe dovuta trasferire nei Paesi poveri e così, ripeto, i lavoratori dei Paesi benestanti sarebbero restati senza lavoro.
Ho fatto questo rilievo in parecchie altre occasioni, ma sempre parlando a dei sordi. Eppure l'argomento era semplice e ovvio. Oggi la abnorme disoccupazione dell'Occidente e il trasferimento della manodopera nei Paesi nei quali costa anche dieci volte meno è sotto gli occhi di tutti. Ma gli economisti non l'avevano previsto e ora fanno finta di nulla. La loro ricetta per l'Occidente è di diventare sempre più inventivo e all'avanguardia. Ma è un alibi che non tiene. Anche loro, come tutti, sanno che da gran tempo il Giappone e successivamente anche Cina e India sono tecnologicamente bravi quanto noi. Resta il fatto che ormai la frittata è fatta.
In questa frittata gli italiani sono tra i peggio messi. Noi siamo chiaramente in recessione. Per uscirne e risalire la china la parola d'ordine è: investire-crescere, investire-crescere. Tante grazie; ma i soldi dove sono? ..." (CONTINUA NEL LINK)
Ormai il concetto di Lotta di Classe è superato: la tattica di far fare la guerra tra poveri, ormai, si attua a livello planetario: è inutile che ti inca$$i ccon il tuo datore di lavoro se ti da 3,10 euro netti l'ora: i pantaloni che indossi, o la Vespa Piaggio che cavalchi è stata prodotta da un operaio che ha lavorato per 30 centesimi (massimo 40 centesimi) l'ora.
Noi siamo alla fame. Ma stiamo ancora guadagnando 10 volte loro. Abbiamo ancora ampio margine per sprofondare ulteriormente.
Il lavoro che è andato via, non tornerà più. Scordatevelo.
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Insomma, se stava mejo, quando se stava peggio...
Il rigidissimo inverno, che molto probabilmente fu solo la goccia che fece traboccare un vaso già pieno, fu causato da una enorme eruzione islandese...
Vulcani e clima, gli effetti dell’eruzione devastante del Laki in Islanda del 1783-84 sull’Europa tra ondate di caldo e inverni rigidi
"... Un’enorme eruzione vulcanica in Islanda nel 1783-84 non ha causato un’estrema ondata di caldo estiva in Europa, bensì un inverno incredibilmente freddo, secondo uno studio della Rutgers University, pubblicato su Journal of Geophysical Research: Atmospheres. Lo studio contribuirà a migliorare le previsioni delle reazioni climatiche alle future eruzioni vulcaniche alle alte latitudini.
L’eruzione del vulcano Laki, iniziata nel giugno del 1783 e durata 8 mesi, è stata la più grande eruzione alle alte latitudini degli ultimi 1.000 anni. Immise nell’atmosfera 6 volte la quantità di diossido di zolfo rispetto alle eruzioni del Krakatau nel 1883 e del Pinatubo nel 1991, secondo il co-autore dello studio Alan Robock, illustre Professore del Dipartimento di Scienze Ambientali della Rutgers University-New Brunswick. L’eruzione coincise con condizioni meteo insolite in Europa. L’estate fu eccezionalmente calda, creando disagi sociali e scarsi raccolti. L’inverno 1783-84 dell’Europa poi fu molto più freddo della media..." (CONTINUA NEL LINK)
Sì... Forse non avremmo avuto la Rivoluzione Francese se quei vulcani non avessero 'dato a matto'. Ma, ora come ora, a me importa farvi notare gli attuali segni dei tempi:
E se le cose cominciassero a precipitare?
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@Serafino, ti invito a una maggior... come dire, una maggior sobrietà nell'uso di fotografie...
Va bene?
IN PALESTINA È GENOCIDIO! ROSA E OLINDO LIBERI SUBITO!
FUORI DALLA NATO! FUORI DALLA UE! BASTA ECOFOLLIE GREEN!
“Sorgi, Dio, difendi la tua causa.”
"Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli…"
Emv, non me ne volere, e non prenderlo su personale...
Io sono un ex punta di diamante del terziario avanzato. Quando ero un apprendista stregone punta di diamante, il mio maestro, una tale Mario, come prima cosa mi disse:
- Ricorda sempre, Serafino, che il nostro cervello non lavora per discorsi astratti, né per lunghi bla, bla, bla scritti: ogni volta che devrai buttar giù un manuale per i prodotti che creerai, infarciscilo sempre di immagini, schemi, perché il nostro cervello lavora per immagini. L'uso della parola è una novità che l'uomo si è inventato l'ultima mezzora, prima sì è sempre espresso con disegni, e a gesti. E, tutto sommato, continua a farlo ancora oggi. O, quanto meno, gli è molto più congeniale rispetto alle spiegazioni scritte. Tieni conto che le persone che dovranno leggere le tue guide, di solito non avranno tempo di studiarsele (perché la loro ditta non gliene da...) oppure non avranno voglia o, peggio, tutte le due cose insieme...
... insomma Serafino, se vuoi che quanto spieghi entri nella testa del tuo pubblico, abbonda di immagini..."
Ero molto giovane, ma ho sempre dato retta al mio maestro. Che era un brav'uomo, ed un bravo professionista...
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@ EMV
Ah...
Se hai ricevuto delle lamentele da qualcuno, perché queste immagini sono un po' larghe, spiegagli che, di solito, in alto a destra, c'è l'ottimo ...
... tasto 'Page Down', con cui saltare a piè pari le immagini. Tutti possono usalo con profitto. Ma è meglio non lo facciano. Perchè...?
Perché lo ha detto Mario...
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