Brexit svizzera?

[Halberdier]

occhio che c'è uno sul forum di politica estera avvelenato con chi lavora con certe ditte

Halberdier
ma non eri tu che lavoravi per tutte le industrie farmaceutiche svizzere?

A sentire quel qualcuno col dente avvelenato si, ma sempre a sentire lui io faccio contemporaneamente il buttafuori in discoteca, o qualcosa del genere...

Infatti tale è, e come tale è stato pensato. Il capo dei negoziatori svizzeri che ha trattato i primi sette accordi bilaterali, tra cui la libera circolazione, e li hanno legati assieme tra loro, guardacaso era fortemente impegnato nella campagna per portare la Svizzera nel SEE prima e nell'UE poi. Come lo erano i politici federali che lo hanno incaricato.
"Collaborazionisti", sebbene abbastanza morbido, è il termine più azzeccato per definirli, e se oggi personaggi del genere vengono premiati per il loro "lavoro", in tempi non troppo passati finivano in galera, se non peggio.

Dai, questo complottismo di basso livello non è da te

se non sai come è andata la negoziazione e quello che era in gioco e insinui che i politici svizzeri avevano un agenda nascosta contro i loro concittadini, è complottismo e di basso livello

Per capire sia se il mio è complottismo, sia come è andata, si può tanto per cominciare fare qualche cenno su chi l'ha gestita o preparata.

- Jakob Kellenberger, capo-negoziatore dei Bilaterali 1 e vicepresidente (e pure presidente ad interim) della « Fondation Jean Monnet pour l’Europe ».
- Jean Pascal Delamuraz, Consigliere federale e coniatore dell'espressione "domenica nera" quando il popolo svizzero rifiutò lo SEE, studente del "Dipartimento studi europei" dedicato a Jean Monnet.
- Adolph Ogi, consigliere federale, premiato dalla « Fondation Jean Monnet pour l’Europe » per i suoi meriti nella costruzione degli "Stati Uniti d'Europa".
- René Felber, consigliere federale, premiato dalla « Fondation Jean Monnet pour l’Europe » per i suoi meriti nella costruzione degli "Stati Uniti d'Europa".
- Micheline Calmy-Rey, consigliera federale, che tra le tante, troppe cose tenne la laudatio in occasione della premiazione, sempre da parte della « Fondation Jean Monnet pour l’Europe » di Helmut Kohl.
https://jean-monnet.ch/wp-content/up...ropas-Gral.pdf

Trovati in una rapida ricerca...

No, mi spiace Conte, non è complottismo, ma la realtà. Gli accordi bilaterali sono stati negoziati da collaborazionisti incaricati da collaborazionisti.

La svizzera voleva restare fuori dalla EU ma far parte del mercato unico, nel quale la libertà di movimento di persone, capitali, servizi e beni è uno dei capisaldi; o ne fai parte e ne accetti tutte le regole, o non ne fai parte, semplice

La Svizzera vuole restare fuori dall'UE ed avere normali relazioni commerciali con gli Stati ai suoi confini, cosa che è ben diversa da voler far parte di questo fantomatico "mercato unico". Questa volontà di "partecipazione al mercato unico" è solo la solfa dell'UE e dei suoi sostenitori. Un modo orwelliano per mutare la volontà di normale commercio in una necessità di adesione politica.

[Conte Oliver]

Ma non è così semplice perchè uno stato potrebbe volere il mercato unico ma non la libera circolazione,tu continui a non rispondere direttamente,se entrambe le cose sono positive perchè non negoziarle singolarmente?

Gli accordi si fanno in due, se la EU ti dice o prendi tutto o non prendi niente, devi decidere cosa fare ehh

[Conte Oliver]

Per capire sia se il mio è complottismo, sia come è andata, si può tanto per cominciare fare qualche cenno su chi l'ha gestita o preparata.

- Jakob Kellenberger, capo-negoziatore dei Bilaterali 1 e vicepresidente (e pure presidente ad interim) della « Fondation Jean Monnet pour l’Europe ».
- Jean Pascal Delamuraz, Consigliere federale e coniatore dell'espressione "domenica nera" quando il popolo svizzero rifiutò lo SEE, studente del "Dipartimento studi europei" dedicato a Jean Monnet.
- Adolph Ogi, consigliere federale, premiato dalla « Fondation Jean Monnet pour l’Europe » per i suoi meriti nella costruzione degli "Stati Uniti d'Europa".
- René Felber, consigliere federale, premiato dalla « Fondation Jean Monnet pour l’Europe » per i suoi meriti nella costruzione degli "Stati Uniti d'Europa".
- Micheline Calmy-Rey, consigliera federale, che tra le tante, troppe cose tenne la laudatio in occasione della premiazione, sempre da parte della « Fondation Jean Monnet pour l’Europe » di Helmut Kohl.
https://jean-monnet.ch/wp-content/up...ropas-Gral.pdf

Trovati in una rapida ricerca...

No, mi spiace Conte, non è complottismo, ma la realtà. Gli accordi bilaterali sono stati negoziati da collaborazionisti incaricati da collaborazionisti.

A parte il referendum confermativo, l'accordo è stato approvato dal parlamento..pure li tutti d'accordo con la EU?

La Svizzera vuole restare fuori dall'UE ed avere normali relazioni commerciali con gli Stati ai suoi confini, cosa che è ben diversa da voler far parte di questo fantomatico "mercato unico". Questa volontà di "partecipazione al mercato unico" è solo la solfa dell'UE e dei suoi sostenitori. Un modo orwelliano per mutare la volontà di normale commercio in una necessità di adesione politica.

Vedi sopra, gli accordi si fanno in due; vuoi accessi illimitato, ti prendi tutto il pacchetto, oppure fai (si spera ) come gli inglesi che hanno un accesso limitato e limitata circolazione di persone

[Halberdier]

A parte il referendum confermativo, l'accordo è stato approvato dal parlamento..pure li tutti d'accordo con la EU?

Da quanto ho letto, secondo un sondaggio svolto dal NUMES, all'Assemblea Federale vi erano ben pochi politici che dichiaravano di non essere favorevoli ad un'adesione. È solo dopo la batosta dell'iniziativa "Si all'Europa" (oltre il 75% di votanti contrari) che hanno cominciato, salvo qualche irriducibile eccezione, a non più dire di essere favorevoli all'ingresso nell'UE.
A non più dire, ribadisco, non a più esserlo. Da allora, infatti, dichiarare di essere favorevoli a tale adesione è una sorta di marchio nero...

Vedi sopra, gli accordi si fanno in due; vuoi accessi illimitato, ti prendi tutto il pacchetto, oppure fai (si spera ) come gli inglesi che hanno un accesso limitato e limitata circolazione di persone

Hai ragione; e dato che questo accesso illimitato non esiste, allora non ha alcun senso prendersi tutto il pacchetto.

[gommo]

Gli accordi si fanno in due, se la EU ti dice o prendi tutto o non prendi niente, devi decidere cosa fare ehh

Non è proprio così, la Svizzera per esempio ha scelto di rimanere fuori dall'unione doganale, però una volta che si è trovato un accordo la Svizzera non può cambiare le regole come le pare e piace.

[Halberdier]

Non è proprio così, la Svizzera per esempio ha scelto di rimanere fuori dall'unione doganale, però una volta che si è trovato un accordo la Svizzera non può cambiare le regole come le pare e piace.

Immagino che il discorso valga anche per l'UE, giusto?

[gommo]

Immagino che il discorso valga anche per l'UE, giusto?

Certo

[Halberdier]

Non è proprio così, la Svizzera per esempio ha scelto di rimanere fuori dall'unione doganale, però una volta che si è trovato un accordo la Svizzera non può cambiare le regole come le pare e piace.

Immagino che il discorso valga anche per l'UE, giusto?

Certo

Benissimo. Fin dal 2010 l'UE afferma continuamente che non gli vanno più bene gli accordi bilaterali, ovvero quegli accordi trovati e che vanno rispettati.

[Conte Oliver]

Non è proprio così, la Svizzera per esempio ha scelto di rimanere fuori dall'unione doganale, però una volta che si è trovato un accordo la Svizzera non può cambiare le regole come le pare e piace.

mi riferivo al mercato unico

[Conte Oliver]

Da quanto ho letto, secondo un sondaggio svolto dal NUMES, all'Assemblea Federale vi erano ben pochi politici che dichiaravano di non essere favorevoli ad un'adesione. È solo dopo la batosta dell'iniziativa "Si all'Europa" (oltre il 75% di votanti contrari) che hanno cominciato, salvo qualche irriducibile eccezione, a non più dire di essere favorevoli all'ingresso nell'UE.
A non più dire, ribadisco, non a più esserlo. Da allora, infatti, dichiarare di essere favorevoli a tale adesione è una sorta di marchio nero...

Mahhhh...con un referendum confermativo, faccio fatica a credere che ci fosse una tale scollamento tra il paese e tutta la politica