Originariamente Scritto da
GILANICO
Quelle sono "felicità" dettate da indottrinamenti religiosi, se da una parte il fedele ripone la propria felicità in taluna causa, dall'altra parte sono le religioni stesse che si sovrappongono allo Stato, non certo con lo scopo di rendere felice il fedele ma per rafforzare la propria religione e fare in modo che essa possa sovrastare le altre.
Cosi come il cittadino si immola in guerra per la propria nazione, il fedele fa lo stesso con il proprio culto religioso: una felicità al quanto opinabile.
E' vero, d'altra parte, che la felicità è un fatto personale più che collettivo, ma lo Stato dovrebbe quantomeno puntare al benessere dei propri cittadini, come hai scritto tu, che non riguarda solo l'aspetto puramente economico.
Ad ogni modo si può essere felici in assenza di benessere e infelici in presenza di benessere materiale.