Originariamente Scritto da
mary ann
Qui di me è stato detto di tutto e di più.
Io ho ammesso tranquillamente che avrei potuto fare di più per me stessa, ad esempio un corso professionale, avrei potuto cominciare a studiare seriamente l’inglese o tedesco poco dopo il mio arrivo, perché si sa che sapere le lingue straniere apre molte porte.
Ma come potevo farlo? Dovevo prima imparare bene l’italiano, senza capire bene l’italiano non si può imparare tedesco.
Poi è nata la bambina, i soldi erano pochi, dovevo aiutare ai miei, c’era anche l’affitto da pagare e tante altre cose, tutto con uno stipendio di operaio.
I corsi gratuiti non c’erano.
Io non lavoravo, potevo mica dire a mio marito che mi paghi anche i corsi più la babysitter mentre vado al corso?
Non l’avrebbe mai fatto, anche perché i soldi non c’erano e poi anche il modo di pensare era diverso.
Chi mi critica non capisce niente.
Come si fa solo a pensare che un’ingenua ragazza di 23 anni cresciuta in URSS dove tutto era statale - case, negozi, uffici, fabbriche, alberghi ecc - che non è mai stata all’estero e non ha mai viaggiato, arrivi in Italia e cominci subito a pensare in modo capitalistico, pensando alle all’attività in proprio, ai milioni e miliardi?
Per poter fare tutto ciò bisognava avere una mentalità capitalistica, ambizioni personali che prevengono arricchimento, possesso dei beni ecc.
Io non ero così e nemmeno adesso sono così.
Non ho mai voluto essere milionaria.
A me sarebbe bastato avere una casa di proprietà ( per sicurezza, per tranquillità personale e per lasciare qualcosa a mia figlia) e uno stipendio sufficiente per andare avanti senza dover risparmiare sul cibo.
I miei passatempi costano poco o sono gratuiti.
Anche la felicità è a gratis.
Chi mi critica dicendo che avrei potuto fare così e colà che provi a pensare cosa avrebbero raggiunto loro, se fossero nati in URSS.