@Traiano invece importa, perché siamo in un forum di politica e quindi è bene trasmettere anche un po' di cultura politica, non solo fare discorsi polemici.
Il paragone tra liberismo e fascismo non ha senso, dal momento che il liberismo chiede meno stato mentre l'idea del fascismo è "Tutto nello Stato, niente al di fuori dello Stato, nulla contro lo Stato".
Il liberismo deriva dal liberalismo classico, cioè un'ideologia che vuole ridurre il potere dello stato, nonché la violenza dello stato sui cittadini e contro la libertà dei cittadini.
L'idea del liberalismo classico è molto semplice: una persona deve essere libera di scegliere, non devono essere lo stato e la collettività a scegliere per lei. In economia questo principio etico si traduce nel poter scegliere come spendere i propri soldi, ed è per questo che sono contrari al fatto che lo stato ti prenda tutto quello che guadagni per spendere i tuoi soldi come vuole Salvini.
Come ho già spiegato nella discussione "Lo stato sociale spiegato bene" (https://forum.termometropolitico.it/...e-arrivar.html) i liberali classici in sé non sono contrari al fatto che i cittadini meno abbienti vengano aiutati dallo stato, ma sono se mai contrari al fatto che con la scusa di aiutare i poveri si creino servizi pubblici finanziati con la spesa pubblica, in quanto così facendo viene annullata la libertà di scelta dei cittadini.
Quindi i liberali classici sostengono lo stato sociale del terzo garante, ovvero: i cittadini ricevono dallo stato sussidi, voucher o denaro liquido che poi spendono per acquistare quello che vogliono. Alcuni di loro propongono di creare un reddito di base universale, cioè lo stato dà a tutti i cittadini un reddito per far fronte alle spese essenziali. Questa è per esempio la posizione del presidente di Istituto Liberale.
Da questa visione sulla libertà del consumatore deriva tutto il resto: le aziende che vendono prodotti o servizi che soddisfano i consumatori (qualità e prezzo) devono sopravvivere, mentre le altre devono fallire. Lo stato non deve interferire nella libera concorrenza, perché se lo facesse andrebbe contro la libertà dei consumatori (immagina per esempio se lo stato impedisse a Netflix di entrare nel mercato per salvare le videoteche).
"Liberismo" è un termine inventato in Italia da Benedetto Croce, ed è semplicemente la parte economica del liberalismo classico.
Una volta che hai capito l'etica del liberalismo classico, capisci anche che non ha nessun senso mischiarlo con chi vuole dare soldi pubblici alle aziende, visto che:
- Le aziende, dal punto di vista di un liberale classico, possono ricevere soldi solo dai consumatori, che scelgono liberamente e individualmente di comprare i loro prodotti o servizi
- Dare soldi pubblici a un'azienda piuttosto che a un'altra interferisce con la libera concorrenza, cioè è concorrenza sleale da parte dell'azienda che riceve soldi
Abbiamo anche visto che essere liberali classici (ovvero liberisti) non implica necessariamente l'essere stronzi, cioè abbandonare le persone povere a loro stesse. Infatti sono dell'idea che il termine più giusto per questi elementi sia semplicemente "stronzi"... e gli "stronzi" ci sono ovunque, non solo tra i liberali classici. Molti stronzi con il liberalismo classico hanno ben poco a che fare.
@paulhowe per esempio con il liberalismo classico non c'entra un tubo: un liberale uno come lui lo prenderebbe a calci.